Immobili e pressione fiscale

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6/12/12
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Buongiorno, mi piacerebbe confrontarmi con il vostro pensiero circa la pressione fiscale sugli immobili, ormai divenuta complessivamente insostenibile.

Per gli immobili locati, se si considera il rapporto tra imposte/reddito al di là della natura impositiva, tra IMU (circa il 17% del reddito) e Irpef (dal 21% - cedolare- al 41%) a Roma si ottiene una pressione fiscale sugli immobile che oscilla tra il 38% e il 58% del reddito prodotto

Ora, al di là della doppia natura impositiva (patrimoniale e reddituale), secondo voi per quale principio di equità l'immobile è tassato a questo modo? E ancora, perché le rendite finanziarie sono tassate in misura minore?

Mi date il vostro punto di vista?
 
Su questo argomento concordo con Sten: vogliono indirizzare i nostri risparmi sui TdS per rifinanziare il debito pubblico.
Affossando l'investimento in mattoni.
 
Ma le rendite finanziare sono sempre state tassate in misura minore... fino a poco tempo fa erano tassate al 12% o sbaglio?

Poi, si dice che gli investimenti finanziari comportano un grado di rischio maggiore oppure che "fanno girare l'economia".... e chi dice che l'immobile sia esente da rischi (inquilini insolventi, danni, sfitto, etc)? E chi dice che i redditi da fabbricato non vengano immessi nel mercato?
 
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