Impatto embargo del gar russo sull'area EURO

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Impatto embargo del gas russo sull'area EURO

Buongiorno ci sono 2 fazioni una a favore e una contraria all'embargo del gas russo. La recessione è imminente a questo punto, il parlamento europeo e la BCE stanno continuando a sbagliare e faranno contrarre l'economia, la speculazione sul gas farà aumentare il prezzo dello stesso , tutto questo avrà l'impatto devastante con lo spread a 350 e sell off delle obbligazioni?
Come la copriamo la richiesta di gas che prima ci dava la Russia?
 
Ultima modifica:
Provo a risponderti io, una buona parte aumentando gli acquisti da quei paesi che già oggi sono fornitori importanti per noi e a cui siamo collegati via tubo e c'è ancora spazio (algeria, Azerbaijan) e poi andremo sul mercato o sono stati stretti accordi per grandi quantitativi di GNL (Qatar, Congo, Angola e Mozambico)
Un aiuto interno arriverà pian piano dalle rinnovabili, dal biometano e...mi duole dirlo...dalla richiesta di tagliare le forniture a imprese energivore e grandi consumatori di gas...
Per quanto riguarda la recessione chi può dirlo, sicuramente le premesse non sono delle migliori...
 
A me sembra che in questo momento ci sia una minoranza a favore dell'embargo del Gas, mentre ci sia una maggioranza a favore dell'embrago del Petrolio (in pratica si oppone solo l'Ungheria ... però non possiamo essere sicuri ch la Russia continuerà a fornirci gas a condizioni ragionevoli per cui dobbiamo sicuramente cercare fonti di approvigionamento alternative.
 
Io sono dell'idea che loro stessi sapevano che un embargo delle risorse russe ci avrebbe messo in ginocchio ma hanno deciso di bluffare pensando che i russi avrebbero fatto marcia indietro.

Ora succede che la russia è tornata al ventennio scorso in termini di servizi e utility al cittadino sopratutto in ambito tecnologia mentre noi non si sa come sfameremo le nostre industrie.

Le industrie tedesche che sono riuscite a tenere il passo con gli emergenti solo grazie ai bassi costi dell'energia e le nostre per lo stesso motivo sono riusciti a sopravvivere nonostante tasse e burocrazia.

Tralascio la questione costi e bollette per i cittadini che creerà molto malcontento.
 
Con il TTF alla borsa di Amsterdam trai 265 e i 290, con l'annuncio del Nord Stream in manutenzione, con la domanda di gas che aumenterà in inverno e con la Germania maggiormente impattata dalla crisi del gas i rendimenti dei BTP li vedremo ancora al rialzo? I tedeschi pretenderanno rendimenti maggiori per i BUND pertanto sarà da capire cosà accadrà.
Vedremo il TPI quando e come interverrà e i suoi effetti..
 
Quest'autunno/inverno moltissime piccole/medie imprese falliranno o saranno costrette a chiudere temporaneamente: impossibile sostenere questi costi energetici! Probabili anche razionamenti di gas alle imprese di maggiori dimensioni, che cmq perderanno competitività a livello internazionale.
Nello stesso tempo ci sarà una forte contrazione dei consumi.
La recessione in Europa secondo me è inevitabile e sarà anche molto pesante.

In parole povere? Un disastro largamente prevedibile.
 
Quoto, siamo inesorabilmente avviati alla recessione. Probabilmente l’unica cosa destinata a crescere di valore sono le materie prime.
 
Quest'autunno/inverno moltissime piccole/medie imprese falliranno o saranno costrette a chiudere temporaneamente: impossibile sostenere questi costi energetici! Probabili anche razionamenti di gas alle imprese di maggiori dimensioni, che cmq perderanno competitività a livello internazionale.
Nello stesso tempo ci sarà una forte contrazione dei consumi.
La recessione in Europa secondo me è inevitabile e sarà anche molto pesante.

In parole povere? Un disastro largamente prevedibile.
Prevedibile prima e prevedibile ora eppure si decideranno ad agire solo quando sarà troppo tardi.
 
per ora non mi pare vi sia un embargo sul gas russo

paghiamo un prezzo molto elevato per i nostri errori passati, in particolare la politica energetica italiana (ed ovviamente non solo italiana) degli ultimi anni è stata errata: è stato un errore affidarsi eccessivamente alla Russia; è stato un errore rinunciare ad investimenti nello sfruttamento di risorse nostrane.

Attualmente vi sono più possibilità:

1) lasciare che sostanzialmente il mercato faccia il suo corso; in assenza di interventi specifici ci penserà il mercato (i prezzi elevati) a limitare i consumi favorendo prima o poi un calo dei prezzi energetici. Si noti che molti non hanno ancora rilevato grandi variazioni di prezzi per vari motivi (devono ancora ricevere bollette o subire gli aumenti) e quindi per ora il calo dei consumi è modesto, ma difficilmente sarà così tra 2 mesi. E' probabile che anche senza particolari interventi il mercato si moderi nella richiesta, in maniera netta, entro breve

2) nell'applicare razionamenti e disposizioni varie per limitare i consumi, va ricordato che abbiamo di fronte un attore, la Russia, che modifica le sue scelte anche in base a quel che facciamo. Intendo dire che se la Russia limita l'export di gas con degli obiettivi (ad esempio mantenere sotto un certo livello le riserve europee, o mantenere oltre un certo livello i prezzi); allora se ad esempio avessimo ridotto fortemente per via legislativa i consumi già da luglio-agosto, per accumulare maggiori riserve per l'inverno o per contenere i prezzi...chissà, magari la russia avrebbe risposto con ulteriori tagli all'export. Rendendo inefficaci, anzi controproducenti, i tagli ai consumi (non è indolore tagliare i consumi energetici, salvo alcuni "sprechi"). Questo fatto di avere una russia che risponde alle nostre scelte, per condizionare l'andamento economico europeo e per motivi politici, rende assai più incerto l'effetto delle nostre scelte di risparmio nei consumi. Anzi, i nostri tagli ai consumi (razionamenti) potrebbero esser considerati in russia un successo ed una conferma della bontà delle loro scelte, magari spingendo ulteriormente verso quella direzione.
 
Ci sono due visioni riguardo alle sanzioni. Se dovessimo 'vincere' noi che cosa ci aspetteremmo? La Russia che si ritira con la coda tra gambe, dopo aver deposto Putin? Il gas russo e tutto il resto non torneranno più alle condizioni di prima della guerra.
 
Ci sono due visioni riguardo alle sanzioni. Se dovessimo 'vincere' noi che cosa ci aspetteremmo? La Russia che si ritira con la coda tra gambe, dopo aver deposto Putin? Il gas russo e tutto il resto non torneranno più alle condizioni di prima della guerra.

Il gas russo e tutto il resto non torneranno più alle condizioni di prima della guerra ... questa è una frase fondamentale la questione sanzioni è solo indirettamente
collegata alle forniture del gas in quanto la Russia ha limitato le sue forniture in risposta alle sanzioni Europee, ma non è detto che una volta tolte le sanzioni continuerà
a fornire metano nella stessa quantità ed alle stesse condizioni.

Le due parte hanno comunque dichiarato che vorranno cambiare le loro politiche commerciali differenziando i fornitori (per l'UE) ed i clienti (per la Russia)

per dare una dimensione del problema i paesi europei hanno importato 140 mld di mc di gas dalla Russia nel 2021 ... per il momento hanno cercato di fronteggiare la
diminuzione delle forniture aumentando l'importazione dagli altri paesi ma potrebbe non bastare e allora si dovrà far ricorso ad altre fonti di energia tradizionali o rinnovabili
 
....

2) nell'applicare razionamenti e disposizioni varie per limitare i consumi, va ricordato che abbiamo di fronte un attore, la Russia, che modifica le sue scelte anche in base a quel che facciamo. Intendo dire che se la Russia limita l'export di gas con degli obiettivi (ad esempio mantenere sotto un certo livello le riserve europee, o mantenere oltre un certo livello i prezzi); allora se ad esempio avessimo ridotto fortemente per via legislativa i consumi già da luglio-agosto, per accumulare maggiori riserve per l'inverno o per contenere i prezzi...chissà, magari la russia avrebbe risposto con ulteriori tagli all'export. Rendendo inefficaci, anzi controproducenti, i tagli ai consumi (non è indolore tagliare i consumi energetici, salvo alcuni "sprechi"). Questo fatto di avere una russia che risponde alle nostre scelte, per condizionare l'andamento economico europeo e per motivi politici, rende assai più incerto l'effetto delle nostre scelte di risparmio nei consumi. Anzi, i nostri tagli ai consumi (razionamenti) potrebbero esser considerati in russia un successo ed una conferma della bontà delle loro scelte, magari spingendo ulteriormente verso quella direzione.

questo è un classico caso del gioco non a somma a zero definito dalla teoria dei giochi

e chiaro che si considera la somme delle "vincite" la combinazione più vantaggiosa sarebbe quella in cui la Russia continua a fornire almeno il 50% del gas all'Europa e
l'Europa lo acquisterà anche in futuro con modeste ripercussioni sul suo sviluppo economico

la combinazione che fornisce l'utilità complessiva inferiore e quella con il blocco totale delle forniture che costringerebbe l'Europa a modificare
drasticamente la sua politica energetica e priverebbe la Russia del 50% delle sue esportazione energetiche anche nel lungo periodo senza contare le difficoltà
a contrattare la fine delle sanzioni imposte dalla UE che già hanno portato la sua economia in recessione
 
paghiamo un prezzo molto elevato per i nostri errori passati, in particolare la politica energetica italiana (ed ovviamente non solo italiana) degli ultimi anni è stata errata: è stato un errore affidarsi eccessivamente alla Russia; è stato un errore rinunciare ad investimenti nello sfruttamento di risorse nostrane.

Questo è un luogo comune. Le fonti sono diversificate. La Russia al massimo pesava per il 40%. L'Algeria adesso è al 30%. Se domani Biden-Ursula decidono che i nuovi cattivi sono gli algerini (che cmq ci hanno già fregato un bel po' di mare) si ripresenta lo stesso problema.
 
Questo è un luogo comune. Le fonti sono diversificate. La Russia al massimo pesava per il 40%. L'Algeria adesso è al 30%. Se domani Biden-Ursula decidono che i nuovi cattivi sono gli algerini (che cmq ci hanno già fregato un bel po' di mare) si ripresenta lo stesso problema.

secondo me bisogna incominciare a pensare al problema in termini europei e non di singola nazione, l'Algeria rappresenta il 30% delle nostre importazioni e crescerà ancora il prossimo anno ma a livello europeo probabilmente non arriva al 10 % . Certo per fare questo ragionamento si deve arrivare nel medio periodo alla condivisioni degli stoccaggi e al coordinamento delle politiche energetiche in modo di far fronte a possibili nuovi shock però se c'è la volontà politica è possibile.
 
Questo è un luogo comune. Le fonti sono diversificate. La Russia al massimo pesava per il 40%. L'Algeria adesso è al 30%. Se domani Biden-Ursula decidono che i nuovi cattivi sono gli algerini (che cmq ci hanno già fregato un bel po' di mare) si ripresenta lo stesso problema.

Credo che si potesse mantenere il nucleare; che si potessero mantenere maggiori produzioni di gas nostrano e probabilmente pure incrementare fonti rinnovabili.

Non è un luogo comune la nostra dipendenza dalla Russia a discapito di altre scelte
 
Credo che si potesse mantenere il nucleare; che si potessero mantenere maggiori produzioni di gas nostrano e probabilmente pure incrementare fonti rinnovabili.

Non è un luogo comune la nostra dipendenza dalla Russia a discapito di altre scelte

La Russia è un problema solo per chi lo ha creato artificialmente.
Io vedo un grafico a torta con vari spicchi, nessuno dei quali particolarmente esagerato. Ovvio che se da oggi hanno deciso che la Russia è cattiva, bisogna sostituire quella fonte con altro.
 
La Russia è un problema solo per chi lo ha creato artificialmente.
Io vedo un grafico a torta con vari spicchi, nessuno dei quali particolarmente esagerato. Ovvio che se da oggi hanno deciso che la Russia è cattiva, bisogna sostituire quella fonte con altro.

naturalmente, come giustamente fai notare è una questione di scelte. L'Ucraina avrebbe potuto scegliere di lasciarsi invadere ed occupare, di lasciar ammazzare propri politici e di divenire un'altra Bielorussia. E magari avrebbero potuto poi far lo stesso Polonia, Moldavia e via via altri paesi. Hanno invece scelto altro, così la Russia è ora un nemico che ha minacciato l'uso di armi nucleari contro paesi europei.

E' chiaro che molti qui avrebbero appunto preferito scelte europee diverse, avrebbero preferito la resa ucraina che è stata sostanzialmente richiesta da molti, a gran voce ed a lungo. Si è scelto altro e la Russia è ora un nemico dei paesi europei, mi pare cosa oggettiva viste le minacce ed concreto uso dell'esercito russo che vediamo non da 8 mesi, ma da anni ed anni
 
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