In bianco e nero - capitolo II

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È questo intreccio di bianco e nero, di bene e male,
di fragilità e meraviglia, di desiderio e disincanto,
di rinuncia e di “vorrei qualcosa di impossibile”.
È questo intreccio che ci confonde,
e ci fa sentire più sbagliati di tutti gli sbagliati, e più vivi di tutti i vivi."

(F. Caramagna)



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Grande Ghiannis Ritsos :bow:, grazie ancora Diago per avermelo fatto scoprire ;)

Da "Quarta Dimensione" che, nonostante le mie lacune voraginose, sui classici greci ai quali fa riferimento, mi piace tantissimo:

" Il ritorno di Ifigenia"

...Eccoci qui, presunti vincitori (sconfitti),
che hanno portato a termine un "grande disegno"
concepito da altri per noi.


...Nella nostra camera entravano a tutte le ore uomini sconosciuti e autoritari
...Restavano lì ad aspettare la nostra morte certa;
ad aspettare di appropriarsi della nostra gloria,
che loro avevano regolato a spese nostre...Vedi l'allegato 2904040

Ciao Olb,
vista l'atmosfera, potrebbe piacerti anche questa di una poetessa irachena.

"La notte mi chiede chi sono
sono il segreto della profonda nera insonnia
sono il suo silenzio ribelle
ho mascherato l’anima di questo silenzio
ho avvolto il cuore di dubbi
immota qui
porgo l’orecchio
e i secoli mi chiedono
chi sono.
E il vento chiede chi sono
sono la sua anima inquieta rinnegata dal tempo
come lui sono in nessun luogo.
.."

(Nazik al-Malaika)


 
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Potrebbe essere un'immagine in bianco e nero raffigurante 1 persona e il seguente testo LUCE ARCHIVIO


Sophia Loren e Carlo Ponti festeggiano il compleanno dell'attrice




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Mercato dei fiori a Sanremo (1942)



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Pasticcieri al lavoro per le tradizionali pastiere di Pasqua, 1939
 
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"...Stasera verrei da te. Verrei da te. Verrei da te. Da te. Da te. Da te.

Subito. Di corsa. No. Non subito, subito. Giusto il tempo di mettere un vestitino carino, il tacco alto, un po' di profumo... quei piccoli gesti che, ogni volta, si ripetono e ti ripetono, in silenzio, "lo faccio per te, solo per te". Attenzioni celate da abitudini. "Dove sei?", ti direi.
Una chiamata al volo. Seguita da un: "Se ti va.. Vengo". Parto. Vengo. Arrivo. Fanc.ulo le distanze. Fanc.ulo l'ora. Fanc.ulo la Notte e il lavoro e la sveglia e...

Cosa vengo a fare? Giura che non me lo domandi. Che domanda stupida! Inutile. Lo vuoi proprio sapere? Te lo devo proprio dire? Ok. Vengo ad annusarti. Vengo per rimanere fuori dalla macchina a parlare, per poi farti smettere di parlare perché ho solo voglia di baciarti. Vengo per farti dimenticare i problemi e per ricordarti l'urgenza di un "facciamo l'amore ovunque... anche qui. Dovunque sia.".


Vengo perché, con gesti così, facciamo vent'anni in due e, ogni tanto é bello avere vent'anni. Vengo per vederti sorridere e per sorridere insieme. Per sovvertire i pronostici e perché fare l'amore fa bene al corpo e all'anima e... Vengo perché l'URGENZA é vita che scorre, é adrenalina di averti, é desiderio che accende. ...."

(Letizia Cherubino, La mia amante, 2020)

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