In bianco e nero - capitolo II

[joliejolie]

 

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Ciao Pagnottona , nel tuo 3ad operativo è arrivato un nuovo "fornaio": si chiama.... Baker

 

[joliejolie]

Ciao Pagnottona , nel tuo 3ad operativo è arrivato un nuovo "fornaio": si chiama.... Baker

e che Baker?
Ciao Diago

 

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[maf@lda]

Il bianco-nero di Coco Chanel: Il bianco e nero, secondo la couturier, erano assoluti e di estrema eleganza e gli altri colori venivano dopo.
Il primo abito in velluto nero con semplice colletto bianco, firmato Chanel fu indossato da Suzanne Orlandi.
Nelle sue collezioni questa dicotomia rivestiva l’idea di autorità tanto cara alla couturier francese, per questo si ripercuoteva anche negli accessori.
Le due iconiche “C” tinte di bianco e nero, infatti, divennero il logo ufficiale della Maison Chanel.

 

[Federico Fellini]

Patti Smith taking a photo of photographer Lynn Goldsmith, New York, 1978 by Michael Putland.

Sigourney Weaver and Mel Gibson having a cigar, 1983

 

[Federico Fellini]

Ornella Muti

Golden Gate Bridge construction
That building below is gone now, it’s just a road now, can’t go out there past a gate.

Brigitte Bardot, 1958

Eartha Kitt during one of her concerts, photographed by George Silk in 1955

 

[maf@lda]

Il nero contiene tutto. Anche il bianco.
Sono di una bellezza assoluta. È l'accordo perfetto.
(Coco Chanel)

 

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Ava Gardner

ciao Maf

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La donna più sensuale della sua epoca (2° me).

La paragonano alla pantera, e di questa ha lo sguardo magnetico e le movenze felpate, quando nel 1948 appare nella pellicola “Il bacio di Venere” nei panni a lei congeniali della Dea della bellezza e dell’amore.

Quando Frank incrocia gli occhi color smeraldo di lei alla festa di un amico nel 1943, capisce immediatamente che avrebbe fatto di tutto pur di conquistarla.

"Abbiamo sempre bevuto e litigato tantissimo" (Ava).

 

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[maf@lda]

Buon fine settimana Diago....a colori!:D

Elsa Schiaparelli è uno dei nomi della moda italiana e internazionale più noti. Probabilmente a livello di capacità creativa
e di influenza su tutto il Novecento della sartoria di alto livello (ma non solo) è paragonabile solo a Coco Chanel.
A Parigi Elsa fu ospite nella casa di Francis Picabia, grande artista del movimento dadaista, conobbe le creazioni dell’atelie
Poiret e iniziò a disegnare i propri abiti con aiuto di una sarta armena, aprendo poi un atelier in Rue de la Paix.
La fantasia è sempre stata la protagonista nelle produzioni degli abiti Schiaparelli. Alcuni di essi sono diventati iconici
come il pullover con motivo trompe l’oeil in bianco e nero brillanti e che la rivista Vogue definì un capolavoro assoluto
e divenne uno dei primi best-seller della maison.

 

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*

Il sito archeologico di Abu Simbel (Egitto), scoperto nel 1813 interamente coperto di sabbia, fu violato per la prima volta nel 1817 dal nostro G.B. Belzoni. Nel 1964 veniva salvato dalle acque del lago artificiale Nasser, che si era originato dalla diga costruita nel '60 ad Assuan, sezionando e traslocando in un punto più elevato il gigantesco complesso monumentale.

Sotto il patrocinio dell'Unesco, 113 Paesi inviarono uomini e mezzi. I lavori furono guidati da un gruppo di esperti cavatori di marmo italiani provenienti da Carrara (MS), Chiampo (VI) e Mazzano (BS), con uno sforzo tecnologico senza precedenti nella storia dell'archeologia (l'impresa costò in totale circa 40 milioni di $).

 

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Nipote di Elsa Schiapparelli è l'attrice e modella Marisa Berenson

(qui ripresa da Irving Penn).

 

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[maf@lda]

Nel 1966 Truman Capite diede una festa in maschera, con un preciso dress code: vestirsi rigorosamente di bianco e nero.
Nella cornice del leggendario Hotel Plaza su Central Park, Capote a raccolta aveva chiamato 540 celebrità tra cui Henry Fonda,
Andy Wharol, Richard Avedon, Phillip Roth e Arthur Miller. Venne considerato poi dalla stampa come “il party del secolo”.

 

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Il film iraniano Dashte Khamoush (The wasteland), presentato nella sezione Orizzonti della 77.ma Mostra del Cinema da Venezia, è interamente girato in bianco e nero. La fotografia è affidata a Masoud Amini Tirani. Regia di Ahmad Bahrami, allievo del grande Abbas Kiarostami.

"E per fortuna che c'è questo cinema iraniano che col suo bel b/n, ci riporta alle nostre radici neorealiste e ci racconta lo sfruttamento dei lavoratori da parte di un padrone disonesto, rivalità interetniche e intrallazzi amorosi, arrivando con lentezza a un finale tragico..."

 

[maf@lda]

“La vita è a colori,
ma il bianco e nero è più realistico.”

WIM WENDERS

 

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(di H. Newton)

 

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