In questo paese ci sono sempre piu' vecchi

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Alcuni di noi ci hanno provato, ma hanno sempre preferito dare i soldi a ciccio o' pizzaiolo o alle PMI che producevano calzini invece che destinare fondi per imprese innovative.I

n pratica in high tech in Italia non produciamo nulla s

Senza arrivare al 2070 e rimanendo nei prossimi 15 anni quale sarà l'impatto?

75-79164.3391.727.433675.12382.6221.191.693
45,0%
1.457.824
55,0%
2.649.5174,5%
80-84138.6251.207.739889.45048.109959.390
42,0%
1.324.533
58,0%
2.283.9233,9%
85-8986.967521.097773.50119.687519.985
37,1%
881.267
62,9%
1.401.2522,4%
90-9444.289142.238447.3576.455192.933
30,1%
447.406
69,9%
640.3391,1%
95-9912.71117.348128.8931.34635.440
22,1%
124.858
77,9%
160.2980,3%
100+1.9061.24316.4141513.287
16,7%
16.427
83,3%
19.7140,0%

Ad occhio ci sono 7.2 Milioni di over 75 i cui più giovani avranno 90 anni fra 15 anni. Saranno quindi nella fascia 90-94 con questa distribuzione sopra nella tabella, quindi meno di 1 milione rimanendo uguale la speranza di vita.
Nascono a malapena 400k l'anno per 15 anni= 6 milioni di bimbi
Fra 15 anni quanti saremo? Possibile non impatti sulle case? Contando che muoiono proprietari del boom economico e nascono bambini
Se i dati di vendita li fanno le società immobiliari che guadagnano sulle vendite pensi che qualcuno di loro lo vada a dire in giro? A me spiace per chi ora fa un mutuo a vita con tassi alle stelle per comprare case in zone dove tra 20 30 anni dove i lavoratori attivi saranno solo quelli delle rsa, i badanti e gente che lavora nel pubblico (in pratica tutto l entroterra del centro sud Italia). Potrebbe anche succedere il miracolo che tante persone dall'Africa si spostino in Italia per trovare lavoro e si insiedino in queste zone comprando e riprendendo i lavori che c erano (agricoltura). Il nord è un discorso a parte per la vicinanza con il resto d'Europa e per le vie di collegamento, lo stesso per le zone ad alto impatto turistico che non avranno mai declino.
 
Un'interessante case study è la Corea del sud

Questo paese è passato dall'essere terzo mondo all'essere super sviluppato nell'arco di mezzo secolo, una delle conseguenze di questo cambiamento repentino è che il tasso di fertilità è passato da 6 del 1960 a 0.8 (record negativo mondiale) di oggi.

Per avere un termine di paragone, considerate che nel 1960 l'Italia aveva un TFR di 2.4, era ancora un'epoca in cui si facevano figli. Un TFR pari a 6 ai giorni nostri si riscontra solo nei paesi più poveri e arretrati del mondo, come quelli dell'Africa sub-sahariana.

Il risultato è che l'età media è ancora relativamente bassa (43.7 anni versus 47 anni dell'Italia), ma la curva demografica è terrificante: ci sono pochissimi bambini rispetto agli adulti.

Per capire quali possono essere le conseguenze, considerate questo esempio: nel 2021 sono nati 260k bambini, questi dovranno sostituire fra circa 20 anni i nati nel 1971 (che avranno 70 anni) che furono più di 1 milione... praticamente un tasso di replacement di 1:3

Da questo punto di vista l'Italia è messa meglio perché ha avuto nel 2021 400k nati ed i nati nel 71 furono circa 900k, quindi un tasso di replacement più vicino a 1:2

Demographics of South Korea
 
Concordo in buona parte con la tua analisi,
ma secondo me vale solo nel breve/medio periodo.

Lasciamo perdere un momento il mercato "ricercato" del nuovo (e chi costruisce o costruirà più?), del centro di milano o di roma e dei posti fighi e ricercati. Li sappiamo tutti che il mercato reggerà. Ma parliamo di quanto? il 5% del mercato immobiliare in tutta Italia? il 10%? non di più.

E il resto? il grosso?

Nel lungo, se quello che ci aspetta non è "un po' meno popolazione", ma il 20% secco in meno a 50 anni, vuole dire che i pochi giovani (domanda in discesa) avranno più immobili vuoti fra cui scegliere ed erediteranno più case (offerta in aumento).
Possiamo girarla e rigirarla come vogliamo ma se ora ci sono case (dico tanto per dire) per 60milioni, e saremo 50... vuol dire che ci saranno case per 10 milioni di persone vuote...

i borghi di campagna HANNO GIA' più case che abitanti. Per quello è bastato l'inurbamento degli ultimi 50 anni.
Qui parliamo di svuotamento delle periferie delle città.

L'ho scritto in altro post:
Sono di Genova.
CIttà, non borgo sperduto di campagna.
il rosso della mappa sopra. Qui siamo più vecchi.
Da noi è iniziato prima, lo stiamo vivendo, non è "il futuro", è oggi... E' quello che succederà a tutta Italia domani, con diverse velocità.
Genova anni '80 800k abitanti... oggi meno di 600k abitanti.

Secondo me si va verso la graduale sparizione delle aree meno attrattive per vivere, in particolare faccio riferimento all'aspetto lavorativo certo, ma non solo.
Sono anche piuttosto scettico di fronte ai ragionamenti che confrontano il numero delle case con il numero di potenziali abitanti in esse.
E' vero che il declino demografico è inesorabile, ma penso sia sufficientemente lento da non comportare sparizioni traumatiche.


Non concordo sulla dicotomia pregio (centri storici delle solite città, turistico VIP) vs campagna, l'Italia è principalmente una nazione di provincia con moltissimi paesi e cittadine per cui è difficile vederle come un unico blocco.

Di certo esistono trend globali legati alla società che si fa sempre più urbana e legata all'economia dei servizi, motivo per il quale diverse aree storicamente importanti dal punto industriale sono in cronica difficoltà: la domanda di lavoro locale è insufficiente e non incontra l'offerta di lavoro, in particolare giovane, che di conseguenza migra altrove, aggravando il problema.

L'elevata mobilità sposta molto in termini immobiliari, con aree che si avvitano in una spirale negativa (se i giovani fuggono la zona diventa anche meno attrattiva per i giovani stessi) e altre che vedono pressioni eccessive sui prezzi.

D'altra penso che la casa non sia una commodity, una non vale l'altra.
Mi spiego, se nell'area A la popolazione non è sufficiente a coprire teoricamente le abitazioni, non significa che esse vivranno il calo medio. A mio avviso i paesi/cittadine che offrono un buon mix tra vivibilità, collegamenti e servizi saranno resistenti, mentre altri tenderanno più rapidamente a zero.
 
Alcuni di noi ci hanno provato, ma hanno sempre preferito dare i soldi a ciccio o' pizzaiolo o alle PMI che producevano calzini invece che destinare fondi per imprese innovative.

Io non credo sia questione di fondi. O meglio, non credo lo sia considerando il sistema produttivo.

La distesa di PMI italiche è efficiente per determinati aspetti quali la flessibilità di produzione oppure l'agilità nell'affrontare evoluzioni del business, la struttura snella spesso offre corti tempi di arrivo sul mercato.
Alcune PMI nascono tecnologicamente avanzate e rappresentano ottime realtà nelle loro nicchie.
Il problema è che questo sistema non riesce a innovare. Per innovare servono soldi si, ma anche strutture (centri ricerca) e competenze (ossia budget per personale R&D) ben oltre le "tasche" delle piccole imprese.

Un sistema che è favorito da norme a vantaggio del piccolo: meno oneri, meno controlli, meno vincoli. Non è un caso che il paese abbia relativamente poche multinazionali grosse e che di queste parecchie siano di matrice pubblica.
 
Io non credo sia questione di fondi. O meglio, non credo lo sia considerando il sistema produttivo.

La distesa di PMI italiche è efficiente per determinati aspetti quali la flessibilità di produzione oppure l'agilità nell'affrontare evoluzioni del business, la struttura snella spesso offre corti tempi di arrivo sul mercato.
Alcune PMI nascono tecnologicamente avanzate e rappresentano ottime realtà nelle loro nicchie.
Il problema è che questo sistema non riesce a innovare. Per innovare servono soldi si, ma anche strutture (centri ricerca) e competenze (ossia budget per personale R&D) ben oltre le "tasche" delle piccole imprese.

Un sistema che è favorito da norme a vantaggio del piccolo: meno oneri, meno controlli, meno vincoli. Non è un caso che il paese abbia relativamente poche multinazionali grosse e che di queste parecchie siano di matrice pubblica.
Siamo passati dall agricoltura all industriale al terziario non produttivo. La popolazione che abbiamo è ancora tarata sulla base agricola industriale dove serviva molta manodopera. Oggi le attività produttive sono in maggioranza estere, e abbiamo perso il treno di innovazione tecnologica che è in mano agli USA e Asia. Il case study della Corea del Sud dimostra che non tutti possono avere un lavoro con il progresso tecnologico e di conseguenza diminuisce la gente che fa figli se il costo della vita ti obbliga a lavorare in due per poter vivere bene. Il problema è che il nostro sistema pensionistico tra 20 anni avrà il punto di rottura che o faranno una mega patrimoniale o dovranno tagliare pensantente il welfare per mantenere la popolazione non attiva. Chi fa politica sappiamo che vive di slogan e vive alla giornata, perché per loro i problemi saranno sempre di quelli che verranno.
 
Siamo passati dall agricoltura all industriale al terziario non produttivo. La popolazione che abbiamo è ancora tarata sulla base agricola industriale dove serviva molta manodopera. Oggi le attività produttive sono in maggioranza estere, e abbiamo perso il treno di innovazione tecnologica che è in mano agli USA e Asia.

E' però vero che il passaggio è comune a buona parte del mondo sviluppato. Anzi, nel caso italiano rimane preponderante una certa vocazione industriale.
Quello che ci differenza è proprio la dimensione media che è necessaria per sostenere una certa innovazione. Anche il mondo accademico è molto carente per quanto riguarda la creazione di cluster innovativi a supporto del sistema produttivo.
Sebbene l'Europa abbia perso diversi treni, l'Italia patisce più di altri.

Il case study della Corea del Sud dimostra che non tutti possono avere un lavoro con il progresso tecnologico e di conseguenza diminuisce la gente che fa figli se il costo della vita ti obbliga a lavorare in due per poter vivere bene.

Questa è una leggenda. I dati dimostrano che le nazioni sviluppate fanno molti meno figli, ma la motivazione non può essere il costo della vita che obbliga a lavorare 2 persone.
Semplicemente nelle nazioni sviluppate cambiano gli standard e le aspettative rispetto a quelle povere per cui la donna tende ad avere aspirazioni e ambizioni, al contempo si mettono al mondo figli con la prospettiva di dar loro molte risorse e mantenerli per oltre 20 anni.
In maniera trasversale inoltre la società edonistica spinge a rimandare la maturità anche per un certo prolungamento della giovinezza.
Oggi se tu volessi vivere con gli standard da Tunisia potresti tranquillamente farlo con uno solo stipendio a famiglia, ma nessuno giustamente ci pensa lontanamente.

Il problema è che il nostro sistema pensionistico tra 20 anni avrà il punto di rottura che o faranno una mega patrimoniale o dovranno tagliare pensantente il welfare per mantenere la popolazione non attiva. Chi fa politica sappiamo che vive di slogan e vive alla giornata, perché per loro i problemi saranno sempre di quelli che verranno.

Eh, qui credo tu abbia ragione.
 
Io sto vendendo in alcuni casi svendendo. Il mercato è molto selettivo. Poi chi ha disponibilità o capacità di fare mutuo cerca una prima casa di buon livello ma son sempre di meno.

Per quanto riguarda gli immobili in mano a generazioni anziane è solo questione di tempo. Io vedo mia madre che pensa ancora di vivere negli anni 80 e non vuol ascoltare di vendere nulla.
Che poi uno vende non tanto per avere i soldi (che si bruciano in fretta tra l'altro) ma per ridurre le spese. La mia seconda casa al mare costa quasi 3000 euro annui tra imu, utenze, spese condominiali etc.. Sto parlando di un 45 mq non di una reggia a ventimiglia che non è sicuramente portofino od amalfi... Quante volte ci siamo andati quest'anno? Nessuna...

Per quanto è sostenibile una cosa del genere? Boh Dipenderà dall'interesse delle mie figlie.

Sicuramente le seconde case stanno diventando un lusso.

Al prossimo aumento imu e tassa di successione inizia la valanga di vendite
Per puro caso, con mesi di ritardo, ho trovato questo post.
E con quella frase evidenziata mi verrebbe da dire di aver trovato anche un compagno di sventura... :D :rolleyes:

E' esattamente così, e il mio caso (o meglio, il caso "di famiglia") ricalca precisamente quelle motivazioni.
Una seconda casa i cui costi sono stati triplicati da Monti (passando da 1000 ad, appunto, 3000 euro annui), dove nel frattempo, prima con la morte di mio padre, poi con l'invecchiamento di mia madre, non ci andava più nessuno se non io e soltanto nei week end da marzo ad ottobre (riscaldarla d'inverno sarebbe costato un mutuo...figurarsi coi prezzi del gas di adesso ! :eek:).

Alla fine era veramente una spesa a vuoto, e nel venderla non è stata neppure a guardare ai 20-30k euro in più che forse, ma davvero "forse" avrebbe potuto farci: e comunque chissà quando, quindi con la spese che nel frattempo sarebbero state una certezza.
Non parliamo poi di cosa sarebbe accaduto se, in prospettiva, con la direttiva UE sull'efficienza energetica che incombe, i potenziali acquirenti a un certo punto avessero cominciato a "scontare" lavori obbligatori da fare.

Nel frattempo, poichè senza uno sfogo non riesco a stare, è andata a finire che me ne sono comprata un'altra solo per conto mio, ma di prezzo 5 volte inferiore e, di spese, quasi altrettanto.
E peraltro in un posto che, pur più distante, a me che amo il "wild" piace pure molto di più: amo ciò che altri disprezzano :yes: (e anzi in realtà d'estate apprezzano tutti, con i 5-10 gradi in meno rispetto alle città.
Servirebbe qualche lavoro, ma per i miei scopi può pure restare così'. Anzi, è pure meglio nel caso si affittasse a luglio e agosto, quando la richiesta non manca, e con cui si potrebbero coprire ampiamente le spese annuali.
Messa così, una seconda casa diventa almeno abbordabile e ha senso.
 
Ultima modifica:
Secondo me l'investimento sul mattone, in Italia, ha senso se lo fai a Milano e/o Roma.
Ci saranno sempre meno persone in Italia, ma sempre più concentrate nelle grandi città. Quindi grossomodo non penso che avremo una grande svalutazione degli immobili in queste zone .. Altrove invece varranno di meno.
Bisogna vedere anche per il discorso smart working.
 
scusate, piccolo appunto.

una seconda casa E' UN LUSSO, per definizione. E come tale va considerata e trattata.
Quindi anche andare in un albergo è un lusso, infatti sono tutti vuoti...
Così come i milioni di seconde case semplicemente ereditate dagli avi (magari nei paeselli) sono tutti lussi ..

Mai visto un lusso coinvolgere tali percentuali di persone.
Questo sì per definizione.
 
Quindi anche andare in un albergo è un lusso, infatti sono tutti vuoti...
Così come i milioni di seconde case semplicemente ereditate dagli avi (magari nei paeselli) sono tutti lussi ..

Mai visto un lusso coinvolgere tali percentuali di persone.
Questo sì per definizione.
Scusa ma sono in completo disaccordo, proprio culturale.

Provo a seguire il tuo ragionamento: noi infatti siamo mediamente ricchi e ci lamentiamo come dei morti di fame e a me un po' da fastidio. Ci confrontiamo sempre con chi ha di più (10%) e mai con chi ha meno (90%).

poi se erediti il rudere di campagna che è accatastato rurale che ci paghi niente e va beh, ok, quello non è un lusso, passi.

se invece erediti casa in campagna/mare/montagna o te la compri (perchè sei ricco..) e tu ne hai già una dove vivi, si ovviamente è un lusso (ribalto il tuo concetto, siamo 8 miliardi, secondo te quanti hanno la seconda casa?) e come tale va considerata e trattata. Non sta scritto da nessuna parte che uno debba avere 2 o 3 o 4 case. 1 ne serve per vivere mica di più. il resto è lusso o investimento (che poi avere dei soldi da investire in eccesso è anch'esso ovviamente un lusso quando non si parla di poche migliaia di euro)

Ma mica dico che è sbagliato averla, ci mancherebbe o investire, se no non sarei qui ad appassionarmi di queste tematiche. Anche io ho dei soldi da parte e li investo come meglio credo. Ma serve l'onesta intellettuale di essere consapevoli della fortuna e non stare lamentarsi in continuo perchè ci han tassato la seconda casa, perchè il 26% sugli interessi è troppo... è una cafonata...
 
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MI SON LETTO LE DIECI PAGINE E MI SON CADUTE LE PALLE

perchè io ho investito tutti in immobili, sei case di cui una in questi giorni, anche se non è venuto di proposito ma perchè le ho abitate tutte e poi tenute quando mi son trasferito

tutti vedono nero, con crollo della popolazione, case vuote e calo continuo dei valori, spero che non sia così
non credo che la popolazione italiana scenderà tanto perchè avremo tanti immigrati, non solo dal terzo mondo
ma anche da paesi sviluppati che in futuro verranno a godere delle nostre bellezze clima, cucina, arte, moda, ecc...

nei miei tantissimi viaggi all'estero ho incontrato persone di tutti i continenti e quando dicevo loro che ero italiano
il loro volto si illuminava ed esprimevano poi tutta la loro ammirazione per il nostro paese e la voglia di visitarlo ancora o di venire a viverci

infine conta tanto la location, ci sono posti dove inevitabilmente le case perderanno valore e dipenderà anche dal loro stato
ma se sono situate in zone trainanti, belle e turistiche e son tenute bene, non vedo tutti questi problemi

ho fatto un po' di conti, se lascio stare le due case che tengo a mia disposizione, sugli altri quattro appartamenti che dò in locazione
ho una rendita netta attorno al 5%, oltre a conservare, almeno al momento, il capitale, anzi con una rivalutazione non dico consistente
ma abbastanza buona
 
cominciai ad accumulare capitali già nei primi anni 70 quando entrai in banca ed ho continuato per tutta la vita
comprai la prima casa nel 1975 per uso personale a Trieste dove vivevo allora, poi cominciai ad investire in borsa e subii varie perdite e crolli di borsa
nel 1992 dopo un periodo turbolento sulla lira investii tutti i miei risparmi nell'acquisto di una villetta in Lombardia che divenne la mia residenza dopo il trasferimento per ricongiungimento famigliare
più tardi un monolocale a Milano dove lavoravo e cinque anni dopo il bilocale a fianco,
quando mi pensionai nel 2007 investii altri 200.000 euro per ristrutturare le mie case di Milano e la villetta, un probabile errore perchè spesi troppo anche se ebbi rimborsi fiscali per circa 70.000 euro
nel 2018 comprai un altro appartamento per 100.000 euro in una cittadina brianzola dove vivo da allora e in questi giorni un appartamento a Trieste, mia città d'origine per 130.000 dove intendo trasferirmi per trascorrere l'ultima parte della mia vita,

come investitore di borsa fui sempre pessimo, compravo blue chips e titoli speculativi, quando le borse crollavano tenevo duro e poi cedevo vendendo e realizzando grosse perdite, ad un certo punto dopo l'ultimo scossone del 2008-9 decisi di lasciar perdere e investire
solo in case, ne avevo già 4 e adesso 6
mi pare di aver investito in tutto circa 700.000 euro e oggi le mie case dovrebbero valere 800.000, solo quelle di Milano e la prima di Trieste
sono quelle che si son rivalutate bene, le altre han mantenuto il valore, la villetta ed i due appartamenti acquistati negli ultimi 5 anni

certo se avessi investito bene in borsa e non mi fossi lasciato spaventare vendendo, oggi avrei un patrimonio superiore al milione di euro, ma non si può ottenere tutto nella vita, tutto sommato son stato bravo a crearmi un patrimonio da 800.000 euro in 50 anni, poteva andar meglio, ma anche molto peggio
io non posseggo carte ma case concrete e tutte completamente arredate da me stesso, cinque ristrutturate su sei
oggi ho cominciato a far pressioni all'amm.stabili per ristrutturare il condominio dove è situata la mia sesta casa
 
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Scusa ma sono in completo disaccordo, proprio culturale.

Provo a seguire il tuo ragionamento: noi infatti siamo mediamente ricchi e ci lamentiamo come dei morti di fame e a me un po' da fastidio. Ci confrontiamo sempre con chi ha di più (10%) e mai con chi ha meno (90%).

poi se erediti il rudere di campagna che è accatastato rurale che ci paghi niente e va beh, ok, quello non è un lusso, passi.

se invece erediti casa in campagna/mare/montagna o te la compri (perchè sei ricco..) e tu ne hai già una dove vivi, si ovviamente è un lusso (ribalto il tuo concetto, siamo 8 miliardi, secondo te quanti hanno la seconda casa?) e come tale va considerata e trattata. Non sta scritto da nessuna parte che uno debba avere 2 o 3 o 4 case. 1 ne serve per vivere mica di più. il resto è lusso.
Siamo mediamente ricchi, solo che la ricchezza è concentrata in una piccola fetta di popolazione, come la media del pollo di Trilussa dove tutti mangiano in media un pollo, solo che tra questi c è chi ne mangia due e chi nemmeno uno. Questa piccola fetta di gente spende e spande nel lusso, infatti questo non ha mai crisi se non dovuto alle mode passeggere, gli altri si spartiscono la vita tra discount e abitazioni fatiscenti anche città grandi, poi c'è la finta borghesia che per apparire è ultra indebitata. Per vivere decentemente oggi ci vogliono almeno duemila euro al single con casa di proprietà, oppure altri mille per ogni componente in più, sotto questa soglia non c'è benessere se non si hanno entrate da eredità od altro. Il problema dell'immobile è che non hai mai la certezza di venderlo se non in determinate zone, e quindi a parte la prima casa dove si lavora e la seconda dove si va spesso in villeggiatura lo considero un cattivo investimento se non ereditato ed in zone molto attrattive.
 
Siamo mediamente ricchi, solo che la ricchezza è concentrata in una piccola fetta di popolazione, come la media del pollo di Trilussa dove tutti mangiano in media un pollo, solo che tra questi c è chi ne mangia due e chi nemmeno uno. Questa piccola fetta di gente spende e spande nel lusso, infatti questo non ha mai crisi se non dovuto alle mode passeggere, gli altri si spartiscono la vita tra discount e abitazioni fatiscenti anche città grandi, poi c'è la finta borghesia che per apparire è ultra indebitata. Per vivere decentemente oggi ci vogliono almeno duemila euro al single con casa di proprietà, oppure altri mille per ogni componente in più, sotto questa soglia non c'è benessere se non si hanno entrate da eredità od altro. Il problema dell'immobile è che non hai mai la certezza di venderlo se non in determinate zone, e quindi a parte la prima casa dove si lavora e la seconda dove si va spesso in villeggiatura lo considero un cattivo investimento se non ereditato ed in zone molto attrattive.
se affitti con una rendita netta del 5%, guadagni più del 3% netto che ti fa guadagnare il BTP attuale che non ti protegge dall'inflazione
in alta inflazione convengono i tds solo se danno interessi superiori all'inflazione stessa, ma oggi danno -9% (12-3)
 
se affitti con una rendita netta del 5%, guadagni più del 3% netto che ti fa guadagnare il BTP attuale che non ti protegge dall'inflazione
in alta inflazione convengono i tds solo se danno interessi superiori all'inflazione stessa, ma oggi danno -9% (12-3)
per la cronaca esistono anche gli inflation linked (tipo il famosissimo BTP Italia) che nessuno vieta di comprare assieme a dei classici TF. Il mio BTP Italia sta rendendo l'11% netto questi semestri :)
 
TRIESTE...
uno dei punti di approdo della nuova via della seta
ci dara' tante soddisfazioni in futuro. OK!
 
per la cronaca esistono anche gli inflation linked (tipo il famosissimo BTP Italia) che nessuno vieta di comprare assieme a dei classici TF. Il mio BTP Italia sta rendendo l'11% netto questi semestri :)
Dubito assai, volevo comprare anch' io il BTP Italia e mi son letto le condizioni,csoerandocche rendesse quanto l' inflazione attuale, attorno al 12%

Poi mi sono accorto che la rendita si aggirava intorno al 3,5%,

Come fai a dire che sia dell' 11%?
Stai incassando cedole che ti danno questo rendimento o son promesse vaghe e future?
 
TRIESTE...
uno dei punti di approdo della nuova via della seta
ci dara' tante soddisfazioni in futuro. OK!
No, l' accordo coi cinesi,stipulato da Di Maio, e' saltato per volere degli USA,

Poi il porto di Trieste e''stato rilevato al 51% da quello di Amburgo che a sua volta ha ceduto il 25% del suo ai cinesi.

Tutto dipende dai tedeschi che potrebbero ridare l' uso del porto di Trieste ai cinesi, ma ci credo poco perche' ci sarebbe di nuovo l' ostruzione USA che tra l':altro usa il porto triestino per la sua marina militare anche se gli arrivi sono sporadici
 
se affitti con una rendita netta del 5%, guadagni più del 3% netto che ti fa guadagnare il BTP attuale che non ti protegge dall'inflazione
in alta inflazione convengono i tds solo se danno interessi superiori all'inflazione stessa, ma oggi danno -9% (12-3)
dai per assodato che la casa ti protegga dall'inflazione.
è invece dimostrato a + riprese che il 90% del patrimonio immobiliare italiano si acquista in perdita, e quello che non si acquista in perdita ha rendimenti così ridicoli rispetto al costo di acquisto che serve solo a tutelare il patrimonio. (se non succedono eventi strani).

Prova a vedere i rendimenti storici dell'SP500 e dell'MSCI world index.

1000 euro investiti sull'MSCI world index nel 1970 oggi sarebbero 120mila euro...
 
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