Non è il mio genere, però Hirst è davvero bravo. Credo che passerà lui alla storia per gli anni '90.
Per quanti riguarda l'asta, temo che sia finita con una mezza farsa (c'è anche da dire che l'asta è capitata nella peggiore settimana finanziaria dell'ultimo decennio...). Alla fine hanno comprato tutto le gallerie di riferimento.
Guardate un po' l'articolo apparso su Arslife:
Hirst da Sotheby's
venerdì 19 settembre 2008
esclusivo: NOMI DI BUYERS DA HIRST
La mega asta a Londra da Sotheby's ha totalizzato 111.460.000 pound. Secondo fonti di ArsLife molti lotti sono stati acquistati direttamente da Gagosian e White Cube, i galleristi dell'artista o da nomi di copertura. E ora? Ovviamente diranno che lo hanno fatto per conto di collezionisti e investitori. Ecco un elenco di buyers e prebuyers che circola su alcuni lotti. E' sato raccolto da alcuni spotters presenti all'asta
L'asta di Damien Hirst ha trasformato in oro i lavori dell'artista inglese. Un esito per molti abbastanza scontato. Ora che è finita il management di Sotheby's tira un sospiro si sollievo. La crisi bancaria statunitense aveva fatto temere il peggio. La domanda che circola con insistenza è una sola. Gli assegni milionari sono volati. Ma sono stati emessi da chi, veramente? E soprattutto, qualcuno si chiede quanto sarebbe costato a Damien e alla Sotheby's un flop proprio in questo momento del mercato? Forse molto, ma molto di più del totale milionario di tutta l'asta. Questo è il punto. E non è proprio un dettaglio. Nostre fonti londinesi danno per certo che l'80/90 per cento delle aggiudicazioni arrivino dai mercanti di riferimento dell'artista (White Cube e Gagosian in prima fila). Già White Cube sembra abbia in deposito circa 200 opere di Hirst per un controvalore intorno ai 100 milioni di sterline. E ora che accadrà? ArsLife ha raccolto al telefono pareri e commenti di artisti e personalità di spicco del mercato. Il tono generale è di nausea e irrisione. Insomma sembra che il popolo dell'arte ne abbia proprio abbastanza di questi circhi. Se è vero che alcune opere di Hirst sono interessanti dal punto di vista estetico, è altrettanto giusto dire che tutto il resto è volgare marketing. Oltretutto di cattivissimo gusto in un momento in cui migliaia di lavoratori sono costretti a perdere il posto portandosi via in fretta e furia le loro cose dalle scrivanie