indicizzazione di una polizza vita

milegio

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Riporto qui sotto l'articolo (estratto dalle condizioni di polizza) con cui si spiega il funzionamento del parametro di indicizzazione di una polizza vita sottoscritta nel 2001 da un mio conoscente.

La motivazione su cui ha spinto il venditore nel 2001 era la possibilita' di beneficiare in toto (con max 20% annuo) dell'eventuale crescita dell'indice azionario prescelto,

Al di la' delle solite valutazioni da fare sulle polizze e sui proponenti le stesse (cosa che ovviamente nel 2001 non e' stata fata dal sottoscrittore), mi interessava il vostro parere su quanto recita testualmente l'estratto della condizione di polizza sottoriportato.


Condizioni di polizza:
Art. 9 – Capitale assicurato in caso di vita a scadenza.
La Società corrisponderà un capitale in caso di sopravvivenza dell'Assicurato alla scadenza contrattuale, pari al premio corrisposto maggiorato della variazione dell'indice di riferimento come sotto definito.
La Società si obbliga a garantire in ogni caso alla scadenza del contratto un capitale minimo pari al 107% del premio versato, qualora il capitale, come determinato nel successivo art. 10, fosse inferiore a detto valore di minimo garantito.
L'indice azionario di riferimento è costituito dal Dow Jones EUROSTOXX 50 calcolato dalla Stoxx Limited.
La variazione percentuale annua dell'indice di riferimento si determina nel modo seguente:
1. il secondo giorno lavorativo antecedente il 5 aprile di ogni anno, a partire dal 3 aprile 2001 e fino all’aprile 2006 compreso si rilevano:
(a) il valore di chiusura dell'indice azionario di riferimento come sopra definito;
(b) il tasso EURIBOR a 12 mesi, come fissato alle ore 11 di Bruxelles dall'European Banking Federation;
2. il giorno 5 di aprile, a partire da aprile 2002 e fino ad aprile 2006 compreso si calcola la variazione percentuale dell'indice azionario di riferimento sottraendo una unità al rapporto tra l'ultimo valore dell'indice rilevato ed il valore precedente dello stesso;
3. si calcola, in ciascuna data indicata al punto 2, la variazione percentuale annua dell'indice di riferimento quale differenza tra la variazione percentuale dell'indice azionario di riferimento, come definita al punto precedente, ed il tasso EURIBOR a 12 mesi ultimo rilevato;
4. se la variazione percentuale annua dell'indice di riferimento dovesse risultare superiore al 20%, si assumerà il 20% come variazione percentuale dell'indice di riferimento.

La Società corrisponderà, alla scadenza contrattuale, un capitale pari al premio corrisposto maggiorato della produttoria delle variazioni annuali, come sopra definite, comunque non inferiore al capitale minimo indicato in precedenza.
Qualora, per motivi indipendenti dalla Società, l'indice azionario Dow Jones EUROSTOXX 50, non venisse più quotato, si provvederà alla sua sostituzione, con un indice similare.



I dubbi che mi pongo sono i seguenti:

- I termini utilizzati in polizza, non porterebbero a sottrarre da un valore 0,... il valore assoluto dell'Euribor?
Esempio per spiegare cosa intendo:

EUROSTOXX 2001: 4000 EUROSTOXX 2002: 5000

5000/4000 = 1,25 da cui 1,25-1= 0,25

0,25 - 4,34 (EURIBOR)= - 4,09 = variazione percentuale annua dell'indice di riferimento come da punto 2 dell'articolo 9 della polizza.


- Cosa siginifica il corrispondere alla scadenza contrattuale un capitale pari al premio corrisposto maggiorato della produttoria delle variazioni annuali.

Io la parola produttoria non l'ho trovata nemmento sul vocabolario.

Mi rendo conto che si tratta di cavillare sulle parole, ma si tratta comunque di un contratto assicurativo, e quando si vuole fare chiarezza, l'italiano e' una lingua che si presta molto bene.

Inoltre mi pare di ricordare che un contratto deve essere intelleggibile, pena la nullita' dello stesso.

A me sembra che si sia creata la possibilita' di non riconoscere al contraente l'eventuale apprezzamento dell'indice (al di la' del fatto che a tutt'oggi l'andamento dell'indice in questione e' sicuramente stato negativo).

Da come viene spiegata l'indicizzazione in contratto, questo prodotto non avrebbe mai potuto rendere piu' del 7% lordo totale minimo garantito, o mi sbaglio?

Non ho volutamente nominato ne' il nome della polizza ne' della compagnia perche' non importante ai fini del dubbio (anche se gia' il nome della compagnia fa pensare male di per se').

Se volete indicarmi cosa mi sfugge mi fareste una cortesia.

:)
 
milegio ha scritto:
La motivazione su cui ha spinto il venditore nel 2001 era la possibilita' di beneficiare in toto (con max 20% annuo) dell'eventuale crescita dell'indice azionario prescelto,

La Società si obbliga a garantire in ogni caso alla scadenza del contratto un capitale minimo pari al 107% del premio versato, qualora il capitale, come determinato nel successivo art. 10, fosse inferiore a detto valore di minimo garantito.
L'indice azionario di riferimento è costituito dal Dow Jones EUROSTOXX 50 calcolato dalla Stoxx Limited.
La variazione percentuale annua dell'indice di riferimento si determina nel modo seguente:
1. il secondo giorno lavorativo antecedente il 5 aprile di ogni anno, a partire dal 3 aprile 2001 e fino all’aprile 2006 compreso si rilevano:
(a) il valore di chiusura dell'indice azionario di riferimento come sopra definito;
(b) il tasso EURIBOR a 12 mesi, come fissato alle ore 11 di Bruxelles dall'European Banking Federation;
2. il giorno 5 di aprile, a partire da aprile 2002 e fino ad aprile 2006 compreso si calcola la variazione percentuale dell'indice azionario di riferimento sottraendo una unità al rapporto tra l'ultimo valore dell'indice rilevato ed il valore precedente dello stesso;
3. si calcola, in ciascuna data indicata al punto 2, la variazione percentuale annua dell'indice di riferimento quale differenza tra la variazione percentuale dell'indice azionario di riferimento, come definita al punto precedente, ed il tasso EURIBOR a 12 mesi ultimo rilevato;
4. se la variazione percentuale annua dell'indice di riferimento dovesse risultare superiore al 20%, si assumerà il 20% come variazione percentuale dell'indice di riferimento.

La Società corrisponderà, alla scadenza contrattuale, un capitale pari al premio corrisposto maggiorato della produttoria delle variazioni annuali, come sopra definite, comunque non inferiore al capitale minimo indicato in precedenza.
Qualora, per motivi indipendenti dalla Società, l'indice azionario Dow Jones EUROSTOXX 50, non venisse più quotato, si provvederà alla sua sostituzione, con un indice similare.



I dubbi che mi pongo sono i seguenti:

- I termini utilizzati in polizza, non porterebbero a sottrarre da un valore 0,... il valore assoluto dell'Euribor?
Esempio per spiegare cosa intendo:

EUROSTOXX 2001: 4000 EUROSTOXX 2002: 5000

5000/4000 = 1,25 da cui 1,25-1= 0,25

0,25 - 4,34 (EURIBOR)= - 4,09 = variazione percentuale annua dell'indice di riferimento come da punto 2 dell'articolo 9 della polizza.
No. Qui dice chiaramente che si fa la differenza tra due variazioni percentuali, quindi il calcolo da fare è 25%-4,34%=20,66% che diventa 20% per la regola suddetta.

milegio ha scritto:
- Cosa siginifica il corrispondere alla scadenza contrattuale un capitale pari al premio corrisposto maggiorato della produttoria delle variazioni annuali.

Io la parola produttoria non l'ho trovata nemmento sul vocabolario.

La produttoria è una sequenza di prodotti (come la sommatoria è una sequenza di somme). Qui sorgono due problemi:
1) nella produttoria le variazioni annue devono essere rappresentate (come credo) da frazioni di 100 ? Se sì, allora è una bella fregatura perché se avessi un +20% annuo tutti gli anni il risultato finale sarebbe (posto che la durata sia di 5 anni): 0,20*0,20*0,20*0,20*0,20=0,00032 !!!
A questo punto il fatto che "La motivazione su cui ha spinto il venditore nel 2001 era la possibilita' di beneficiare in toto (con max 20% annuo) dell'eventuale crescita dell'indice azionario prescelto" suona come una truffa bella e buona.
2) Se ho una variazione annua negativa e quattro positive la produttoria è comunque negativa e anche qui ne risulta una bella fregatura..
milegio ha scritto:
A me sembra che si sia creata la possibilita' di non riconoscere al contraente l'eventuale apprezzamento dell'indice (al di la' del fatto che a tutt'oggi l'andamento dell'indice in questione e' sicuramente stato negativo).
In questo caso sarebbe un vantaggio qualora le variazioni negative fossero in numero pari ...
milegio ha scritto:
Da come viene spiegata l'indicizzazione in contratto, questo prodotto non avrebbe mai potuto rendere piu' del 7% lordo totale minimo garantito, o mi sbaglio?
Il risultato migliore (teorico ovviamente e che da l'idea della fregatura perche significa che l'indice si è azzerato "quasi" completamente stando attento a non azzerarzi mai del tutto per poi tornare a crescere l'ultimo anno) è (-0,99)*(-0,99)*(-0,99)*(-0,99)*0,20=19,2%!!!

milegio ha scritto:
Non ho volutamente nominato ne' il nome della polizza ne' della compagnia perche' non importante ai fini del dubbio (anche se gia' il nome della compagnia fa pensare male di per se').
A questo punto toglimi la curiosità del nome della compagnia (ma non è che ci stai prendendo in giro? sembra tutto così assurdo? ) ...
Possibile che nel prospetto informativo o regolamento o condizioni di polizza che dir si voglia non ci sia nemmeno un esempio di come va fatto il conteggio ?
Se non ci fosse, dopo aver verificato che la compagnia esiste, contatterei un avvocato.
 
Ultima modifica:
il giorno 5 di aprile, a partire da aprile 2002 e fino ad aprile 2006 compreso si calcola la variazione percentuale dell'indice azionario di riferimento sottraendo una unità al rapporto tra l'ultimo valore dell'indice rilevato ed il valore precedente dello stesso;
3. si calcola, in ciascuna data indicata al punto 2, la variazione percentuale annua dell'indice di riferimento quale differenza tra la variazione percentuale dell'indice azionario di riferimento, come definita al punto precedente, ed il tasso EURIBOR a 12 mesi ultimo rilevato


Volante 1No. Qui dice chiaramente che si fa la differenza tra due variazioni percentuali ha scritto:
Mi rendo conto che la spiegazione che dai e' la piu' logica (e si spera la corretta), ma non viene detto che si fa la differenza tra due variazioni percentuali, ma tra la variazione percentuale cosi' come calcolata al punto 2 (quindi sottranendo 1 dal rapporto) ed il tasso Euribor (e non si specifica se intenderlo come valore assoluto o come valore assoluto/100).

Se la spiegazione di produttoria e' quella che fornisci, l'ambiguita' ci sarebbe comunque, poiche' bisognerebbe sottointendere di tramutare il risultato in valore percentuale assoluto da sommare al premio versato.

Sembra proprio un cavillo, ma in effetti non c'e' nemmeno uno straccio di esempio che possa far capire empiricamente il funzionamento della polizza.

Di prendere in giro non mi sogno nemmeno (ci mancherebbe), ma fare il nome della compagnia mi sembra prematuro visto che sto dando una mia interptretazione di quanto ho letto, interpretazione che puo' tranquilamente venir smentita dalle persone che frequentano il forum.

A me interessava capire se il contratto cosi' come e' redatto, poteva dare spazio di manovra al contraente per un vizio formale, (anche perche' mi rifiuto di pensare che la mia interpretazione possa coincidere con la reale volonta' della compagnia, poiche' a questi livelli ancora non sono arrivate :mmmm: ).
 
Ultima modifica:
Se non vuoi dire il nome della compagnia nel forum, dimmelo con messaggio privato. Risponderti non è una passeggiata, questi calcoli-considerazioni sono impegnativi e se non ci hai speso tanti soldi tutto sommato non hai avuto un grosso danno, ma è giusto cercare di capire il meccanismo.
 
Il matematico indiano che ha studiato il modello di ingegneria finanziaria alla base della polizza forse non è riuscito a spiegarsi molto bene o più probabilmente chi ha scritto il contratto non ci ha capito un ***** pure lui :D :D :D

Io personalmente polizze così complesse e criptiche nei modelli di calcolo e nelle clausole contrattuali non le prenderei neanche in considerazione "a prescindere" ;) , a meno di non essere di quei matematici che riescono a calcolare a mente il valore di opzioni strutturate esotiche e di aver trovato una possibile inefficienza a mio favore :)
Ma poi, scusate, usare delle formule matematiche, invece di arzigogoli di parole, in un contratto è forse vietato dalla legge?

Ciao
 
Così come è posta la parte riguardo la produttoria mi sembra completamente errata, o si è preso per produttoria una sommatoria :D o si sono dimenticati di aggiungere 1 (produttoria di 1 + la variazione), o volevano dire proprio quello che hanno detto in questo caso mi sembra un calcolo assurdo

Ciao
 
Volante 1 ha scritto:
Se non vuoi dire il nome della compagnia nel forum, dimmelo con messaggio privato. Risponderti non è una passeggiata, questi calcoli-considerazioni sono impegnativi e se non ci hai speso tanti soldi tutto sommato non hai avuto un grosso danno, ma è giusto cercare di capire il meccanismo.

Io di soldi non ce ne ho spesi proprio; la polizza e' di un conosciente che mi ha chiesto se aveva fato un buon investimento :'( :'( :'( . Di pattume vario ne ho visto parecchio negli ultimi due anni, ma e' la prima volta che mi imbatto in un contratto a cui non riesco a dare un'interpretazione certa (o meglio, che si presta in modo cosi' contorto ad interpretazioni fuorvianti).

Gia' il fatto che l'articolo di polizza che ho riportato provochi i miei stessi dubbi anche ad altre persone la dice lunga sulle qualita' morali ed etiche del nostro sistema finanziario (visto che va tanto di moda parlare di totale dedizione al cliente con trasparenza e professionalita' :'( :'( :'( ).

E stiamo parlando di un'emissione del 2001.

Se penso a cosa e' stato inventato ed appioppato negli ultimi 4 anni mi intristisco ulteriormente (alla faccia dell'art. 47 della costituzione che incentiva e tutela il risparmio).

Oggigiorno e' tutto incostituzionale tranne cio' che riguarda i mercati finanziari ed il loro obiettivo tattico/strategico; le nostre chiappe :rolleyes:
 
Guglielmo ha scritto:
Il matematico indiano che ha studiato il modello di ingegneria finanziaria alla base della polizza forse non è riuscito a spiegarsi molto bene o più probabilmente chi ha scritto il contratto non ci ha capito un ***** pure lui :D :D :D

Io personalmente polizze così complesse e criptiche nei modelli di calcolo e nelle clausole contrattuali non le prenderei neanche in considerazione "a prescindere" ;) , a meno di non essere di quei matematici che riescono a calcolare a mente il valore di opzioni strutturate esotiche e di aver trovato una possibile inefficienza a mio favore :)
Ma poi, scusate, usare delle formule matematiche, invece di arzigogoli di parole, in un contratto è forse vietato dalla legge?

Ciao

A non prendere in considerazione cose di questo genere allora siamo in due + almeno il 60% di chi frequenta questo forum.

Efficace l'ironia della tua risposta, che purtroppo rispecchia fedelmente lo stato delle cose.

Il problema e' che chi le sottoscrive non lo fa in modo consapevole (sia per demeriti propri che per malafede dei proponenti).

Le conoscenze necessarie per farlo sono ad appannaggio di non piu del 10% della popolazione (e penso di essere ottimista).

Basterebbe applicare il sano principio di evitare cio' che non si capisce, ma qui ci si scontra con l'ego di chi non ammettera' mai di non capirci nulla e con l'aggressivita' dei proponenti.

La cosa piu' triste di tutte e' che se si creasse veramente una sorta di consapevolezza diffusa, salterebbe di botto l'intero sistema, quindi e' quasi auspicabile continuare di questo passo.

p.s.

Considera che la polizza e' stata proposta al mio conoscente dal fratello che, sembra, l'abbia rifilata ad almeno altri quindici parenti.
La carta giocata in fase di proposizione non credo sia stata ne' la chiarezza ne' la trasparenza. :'( :'( :'( :'(
 
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