Questa esposizione è troppo scolastica.
Volutamente, avevo scritto in quel modo per segnalare ancora una volta che il livello dei prezzi non è che
dipenda dalla quantità di moneta e di beni; il livello medio del prezzo di un bene
è per definizione la quantità media di moneta usata per l'acquisto di una determinata quantità di quel bene.
Quindi se salgono i prezzi non ci si dovrebbe chiedere se accade a causa di questioni monetarie (per via di maggiore quantità di moneta usata nell'acquisto), quello lo è per definizione, oppure se è invece per via delle scelte fiscali. Non sono cose o teorie contrapposte, se cresce il prezzo cresce la quantità di moneta circolante, o la velocità di circolazione, o calano i beni scambiati, e ciò può esser causato da scelte fiscali… non van presentate come cose in contrapposizione.
Quindi è ovvio che l'inflazione è sempre un fenomeno monetario, per la sua stessa definizione. Però ci si può chiedere quali comportamenti umani, quali scelte politiche e delle bc o quali eventi fortuiti o naturali possono innescarla. Ovvero come questi eventi fanno crescere la quantità di moneta mediamente usata per l'acquisto di un bene. Mi pare invece che il dibattito sull'inflazione sia piuttosto pasticciato; con economisti che ricercano cause e causalità a convenienza.
Ho usato l'Argentina giusto per segnalare che certe scelte fiscali, monetarie, certi comportamenti umani innescano inflazione che è però sempre, per definizione, un fenomeno monetario: per avere inflazione è necessario che comportamenti umani, eventi naturali, scelte fiscali ecc inneschino in qualche modo un aumento della quantità di moneta mediamente usata per l'acquisto (oppure se si preferisce, inneschino un aumento del rapporto tra quantità di moneta*velocità di circolazione e beni scambiati). Ed è questo legame che va indagato e ricercato: quali comportamenti fiscali, delle bc, quali scelte di spesa pubblica modificano la quantità di moneta mediamente usata per l'acquisto dell'unità di prodotto. Viceversa si ascoltano pareri di economisti secondo i quali, a quanto pare magicamente, le aspettative generano inflazione; oppure se i mercati percepiscono che il governo non si preoccupa a sufficienza della sostenibilità del debito viene in essere, sempre magicamente, l'inflazione perchè è una tassa. E viene presentata la teoria monetaria sull'inflazione come alternativa.
La loro storia di dollarizzazione e mancanza di riserve è antica complicata pure da politiche del tasso d'interesse troppo basso nell'ultimo decennio. Inoltre si dovrebbe considerare la specifica locale struttura classista di potere e relativi effetti.
Non mi stupisce abbiano in generale avuto tassi bassi anche 8-10 anni fa e appunto so bene che la questione non può esser ridotta a quanto ho scritto sopra, così come mi è ben chiaro il disastro innescato dal governo Macri per incompetenza ed interessi; con grandi responsabilità successive dell'imf (e forse di Trump, se è vero quanto si è letto sulle pressioni sui vertici dell'imf per favorire l'erogazione di prestiti. Avrebbero dovuto ristrutturare nel 2018-19 e tornare a limitare l'export di capitali, invece di riempirsi di debito estero per sostenerlo)
Già quasi senza riserve (pur graziati dall'accordo con il fmi) da marzo sono stati colpiti dal forte aumento dei costi di importazione. Questa la causa principale dell'accelerazione dell'inflazione.
dovrebbero arrivare al 100% o quasi di inflazione nei prossimi mesi
Naturalmente la tendenza abbastanza collettiva a risparmiare in dollari contribuisce a ridurre la disponibilità di riserve, ma per gran parte dlla popolazione ai limiti della sussistenza è un comportamento ora marginale.
Il grosso problema del governo è rappresentato dal dilemma di tentare di difendere il reddito e evitare redistribuzioni sempre più degenerative e al contempo incrementare la generazione di riserve.
indubbiamente, però chiunque per qualche motivo riesca a risparmiare, se può converte in altre valute e così anche quando l'economia è in ripresa (maggiori guadagni=maggior possibilità di risparmiare e convertire in dollari) la pressione sul cambio resta forte e le riserve ai minimi. Credo che l'imf continuerà a sostenerli, dopo le elezioni potrebbero cercare di concordare un nuovo programma