Inflazione-livello dei prezzi-banche centrali

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

per quanto riguarda la data di lettura, non credo vi sia un motivo specifico per leggere proprio il 3 marzo. Marzo ha molti giorni, e dopo marzo arriva aprile. Sul resto non saprei, non so bene a cosa fai riferimento...
Il debito pubblico non esiste, è solo una fesseria che vi raccontano per prendervi in giro.
 
Il debito pubblico non esiste, è solo una fesseria che vi raccontano per prendervi in giro.
se così fosse non sarebbe certo una novità, anzi, rientrerebbe abbastanza nella norma; moltissime cose non sono come appaiono. Eppure temo che il debito pubblico sia cosa assai concreta
 
giusto 2 parole sul fallimento SVB: dovrebbe esser cercata e trovata rapidamente una soluzione di qualche tipo per evitare che restino bloccati a lungo i depositi, anche quelli eccedenti i 250 k.
Altrimenti si rischia che in tempi brevissimi, anche solo per sicurezza e minimizzazione del rischio, vengano spostati capitali notevolissimi da altre banche magari anche solo chiacchierate, per spostarli in banche considerate più sicure. Con rischi piuttosto ovvi

(Con "rapidamente" intendo entro lunedì)

Crisi finanziarie/bancarie di vario tipo possono trasformare banali rallentamenti economici in crisi profonde. Il contagio, la trasmissione della crisi di fiducia nelle banche va fermata; è uno dei casi in cui l'intervento, anche pubblico, deve esser rapido
 
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giusto 2 parole sul fallimento SVB: dovrebbe esser cercata e trovata rapidamente una soluzione di qualche tipo per evitare che restino bloccati a lungo i depositi, anche quelli eccedenti i 250 k.
Altrimenti si rischia che in tempi brevissimi, anche solo per sicurezza e minimizzazione del rischio, vengano spostati capitali notevolissimi da altre banche magari anche solo chiacchierate, per spostarli in banche considerate più sicure. Con rischi piuttosto ovvi

(Con "rapidamente" intendo entro lunedì)

Crisi finanziarie/bancarie di vario tipo possono trasformare banali rallentamenti economici in crisi profonde. Il contagio, la trasmissione della crisi di fiducia nelle banche va fermata; è uno dei casi in cui l'intervento, anche pubblico, deve esser rapido

convengo OK!

ps: @piof volevo farti i complimenti per il thread, utile e fruibile :clap:
 
giusto 2 parole sul fallimento SVB: dovrebbe esser cercata e trovata rapidamente una soluzione di qualche tipo per evitare che restino bloccati a lungo i depositi, anche quelli eccedenti i 250 k.
Altrimenti si rischia che in tempi brevissimi, anche solo per sicurezza e minimizzazione del rischio, vengano spostati capitali notevolissimi da altre banche magari anche solo chiacchierate, per spostarli in banche considerate più sicure. Con rischi piuttosto ovvi
Sta già succedendo...
il giorno dopo il fallimento c'è stato uno dei più grandi cali di rendimento dei treasury americani di sempre in un solo giorno (-5,53% per il decennale), perchè moltissimi, spaventati, hanno chiuso i depositi e comprato titoli di stato considerati più sicuri. Oggi, mentre scrivo, sono a -5,70% quindi altra giornata in cui vengono comprati in massa... verosimilmente da chi non si fida di tenere depositi oltre i 250k in banca
 
Sta già succedendo...
il giorno dopo il fallimento c'è stato uno dei più grandi cali di rendimento dei treasury americani di sempre in un solo giorno (-5,53% per il decennale), perchè moltissimi, spaventati, hanno chiuso i depositi e comprato titoli di stato considerati più sicuri. Oggi, mentre scrivo, sono a -5,70% quindi altra giornata in cui vengono comprati in massa... verosimilmente da chi non si fida di tenere depositi oltre i 250k in banca
in effetti può essere che non sia una generica questione di avversione al rischio, ma la precisa volontà di usare liquidità in eccesso per compare titoli di stato, per via di un calo della fiducia nella liquidità sui conti. Perlomeno si ha l'effetto di contenere i problemi legati alla svalutazione dei bond.


Direi che negli Usa, giustamente, non è stata sottovalutata la rischiosità del bloccare e/o causare perdite per parte dei conti correnti su SVB. Se fosse accaduto, il rischio di rapido contagio della crisi sarebbe stato elevato, con deflussi ancor più massicci da ogni banca in crisi o anche solo "chiacchierata", a partire da Credit Suisse. Secondo me la perdita/blocco della liquidità dei correntisti per importi significativi è proprio cosa che, in particolare in un periodo come questo non deve accadere in alcun modo. E' anche sostanzialmente illusorio ed irrealistico ritenere che si risolva qualcosa pensando che i correntisti debbano/possano valutare le banche prevedendo così che la propria banca possa aver dei problemi a breve e spostando liquidità; è illusorio per vari motivi:

1) se anche i correntisti avessero la capacità di valutare la situazione e ritenessero probabile una crisi per la propria banca, molto semplicemente si salverebbero i primi che spostano i soldi...accelerando però lo scenario di crisi per la banca stessa; o addirittura causando una crisi di liquidità

2) credere che dei correntisti ben informati possano valutare correttamente la probabilità che tra n mesi la propria banca non possa più garantire i depositi, e che così facendo divenga sensato lasciare che vi siano perdite sui depositi, non ha molto senso. Se svb blocca i depositi, e fallisce qualche azienda a causa dei depositi bloccati, anche qualche altra banca andrà in difficoltà. Ed il correntista di quell'altra banca avrebbe dovuto prevedere questa catena di fallimenti? Suvvia, ma di che si parla? Ma poi fossero appunto possibili queste previsioni, si avrebbero fallimenti precoci.

3) Anche supponendo, per assurdo, che i correntisti possano/sappiano valutare correttamente la propria banca (e anche le altre banche in cui dovrebbero spostare i conti), non si risolve certo la questione del contagio e propagazione della crisi e ritiro di liquidità dai conti dopo che la prima grande banca blocca i conti
 
si legge di poco meno di 200 banche americane nella situazione di SVB.

nel caso in cui si inneschi una fuga di depositi da un considerevole numero di banche, la fed dovrà tagliare immediatamente i tassi...e non di un misero 0,5%
 
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da questa ultima settimana la politica monetaria non potrà trascurare il rischio di favorire crisi finanziare/bancarie. Una questione che sino a 10 giorni fa non influiva particolarmente sulle scelte delle bc. Viceversa ora il rischio che, alzando rapidamente i tassi si favoriscano crisi che potrebbero poi obbligare a tagliare i tassi, fa parte degli elementi significativi che dovranno esser valutati per le scelte di politica monetaria.

Si noti quindi che rialzi troppo rapidi potrebbero poi proprio compromettere la lotta all'inflazione, nel caso in cui fossero innesco di crisi bancarie che potrebbero poi spingere a tagliare i tassi
 
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qualche considerazione:

1) Negli Usa dovrà esser cercata qualche soluzione per rassicurare i depositanti. In particolare: verranno cercati finanziatori che possano immettere liquidità entrando nel capitale di alcune banche o erogando prestiti (W. Buffet); potrebbe essere formalizzata ed estesa la garanzia sui depositi; la fed potrebbe tagliare i tassi e riacquistare titoli. Naturalmente una vera e propria diffusa corsa agli sportelli, anzi una corsa a togliere liquidità da numerose banche, se si verifica, non può essere risolta in questi modi, ovvero con garanzie sui depositi che rimarrebbero solo sulla carta (quella si strappa tutti i giorni se l'intestino funziona bene). Cos'altro si potrebbe fare? Magari bloccare i deflussi dando la possibilità alle banche di bloccare temporaneamente i trasferimenti.
Scenari assolutamente cupi, e magari neppure particolarmente probabili, ma ormai chi è ai vertici politici ed economici, sia negli Usa, sia in Europa, deve preparare delle risposte rapide nel caso in cui...

2) naturalmente la questione Credit Suisse aggrava la situazione e favorisce il diffondersi della sfiducia nel sistema bancario occidentale. Ho appositamente scritto "occidentale" poichè non dovrebbe sfuggire che il maggior azionista di CS non pare aver lavorato per contenere i problemi e risolverli, ma anzi potrebbe aver fatto l'opposto. Non è detto che a tutti dispiaccia un po' di caos monetario in occidente...

3) appena è trapelata la notizia di possibile nazionalizzazione con probabile haircut sui bond credit suisse (vedremo poi se e quali, in altre sezioni sono ben descritte le caratteristiche e le differenze trai bond), il bitcoin è discretamente cresciuto.
Questo scenario di fuga dalla liquidità depositata sui conti pare per ora favorire bitcoin, oro e titoli di stato. Per ora l'effetto della presenza del bitcoin è trascurabile, non ha un effetto sistemico. Però per il futuro non è così scontato che si resti in questa situazione...insomma quella in periodi di crisi può esser considerata una via di fuga da altro, anche dalla liquidità con effetti che andrebbero valutati

4) In generale le tensioni tra paesi e blocchi; ma anche le tensioni interne tra gruppi, in occidente, favoriscono scenari di crisi poichè non è detto che tutti partecipino alla ricerca di soluzioni, anzi...
 
la percezione è che il rischio di prosecuzione di "corse agli sportelli" sia stato contenuto, così la fed potrà probabilmente proseguire nell'alzare i tassi.

In ogni caso si dovrà tener conto di questa situazione relativamente recente nella quale si fanno bonifici istantanei, si aprono e si chiudono conti in tempi rapidi e le notizie si diffondono on line via twitter, facebook ecc rapidamente e soprattutto senza esser mediate da giornali e giornalisti.
 
con la crisi SVB siamo entrati in una nuova fase della politica monetaria americana. La fed deve far scorrere quel poco di crisi finanziaria che contenga l'inflazione. Naturalmente doveva esser scongiurata una diffusa "corsa agli sportelli", ma sarebbe stato assolutamente un errore eccedere nel rassicurare tutto e tutti e nell'attivarsi.

La morte di 2, 3 o 4 banche, e dei loro azionisti e creditori (morte finanziaria), sarà l'utile sacrificio per provocare una breve stretta al credito, un pizzico di pessimismo e rallentamento economico che potrebbe contenere l'inflazione.

Mentre Powell rassicurava, ma senza eccedere, la Yellen è stata per alcuni giorni leggermente ambigua sui conti dei correntisti e sui salvataggi bancari. La crisi bancaria doveva proseguire e scorrere un poco.

Una strada quindi stretta, quella della fed, non priva di rischi, ma in questa situazione di inflazione elevata, spesa pubblica elevata, economia in crescita e bassa disoccupazione, una piccola e breve crisi finanziaria può dar una mano.

Siamo molto lontani dagli anni in cui la fed faceva tutto il possibile per rassicurare e gonfiare le borse (azionario e bond) per cercare inflazione e crescita. L'atteggiamento attuale è opposto.

I mercati paiono reagire a questo scenario supponendo che appunto una breve crisi bancaria sia la conclusione di questo ciclo di rialzi dei tassi: rendimento del decennale americano crollato ed sp500 che non teme la crisi finanziaria.
Mercati fortemente condizionati dalla fed e dalla questione tassi, ma per tagli consistenti servirà tempo
 
Ovviamente di tagliare la spesa pubblica (anche) per ridurre l'inflazione non se ne parla...
 
Ovviamente di tagliare la spesa pubblica (anche) per ridurre l'inflazione non se ne parla...
è che soprattutto in Europa modificare l'entità della spesa pubblica in base all'inflazione è molto difficile.

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Powell parla di mercati sopravvalutati, ma i cali conseguenti a tali parole durano poco, chi opera sa che se tutto va come previsto siamo alla fine dei rialzi, grazie a quel pizzico di crisi indotta dai problemi bancari.
Ancora un rialzo di 0,25 negli Usa, senza grandi crisi bancarie, inflazione che cala, tassi fermi per qualche mese e poi in lento calo. Chi crede in questo scenario, già da qualche giorno, da dopo la crisi DB, compra azioni, magari settore bancario; poi si vedrà.

Non credo manchi molto alla fine delle botte che Powell cerca di dare ai mercati: con possibile leggero rallentamento (o minor crescita) economico e calo dell'inflazione non avrà più senso contenere i rialzi, anzi potrà divenire prevalente prima l'idea di non affossare le borse, poi quella di favorirle...un lento ritorno alla normalità degli ultimi decenni. D'altra parte perchè non riniziare, con calma tra un paio di mesi ad incanalare la liquidità verso i mercati? Mica crea inflazione sul pane...
Per conferma dello scenario servirebbero dati buoni sull'inflazione
 
se tutto va bene siamo proprio alla fine dei giorni in cui le parole di Powell si abbattono sui mercati, che secondo me "credono" in generale nello scenario sopra descritto. Chi si unisce nella fede, continua a comprare
 
Ovvio che alzeranno i tassi, tanto a "loro" non frega nulla, chi lo prende dietro, e bello grosso, sono sempre gli stessi (noi)
 
Non darei completamente per certo un ulteriore rialzo dei tassi Us. Saranno, credo, importanti essenzialmente 3 cose: dati sull'inflazione; dati sull'attività economica; situazione crisi banche Us.
La fed continuerà a sperare che l'incertezza sullo stato di salute del sistema bancario di fatto sostituisca ulteriori rialzi dei tassi, causando rallentamento economico e calo dell'inflazione. Naturalmente non può essere obiettivo della fed causare una importante crisi bancaria, ma lasciar scorrere una moderata incertezza che ponga restrizioni al credito senza cose come "corse agli sportelli" e fallimenti bancari a catena, può essere un obiettivo. In sostanza: moderata incertezza indotta dalla crisi bancaria per altri 3 mesi circa, calo dell'inflazione e dell'attività economica; si spera al massimo solo più un rialzo dei tassi e poi cenni estivi a possibili tagli dei tassi a fine 2023 o inizio 2024, con economia in ripresa.

Naturalmente è improbabile che vada esattamente così, nessuno può prevedere il futuro, ma qualche scenario va ipotizzato.

Una delle incognite è la profondità della crisi bancaria Usa.
 
chi ha un mutuo teme il rialzo dei tassi, chi ha dei risparmi liquidi teme che i tassi non siano alzati, con un'inflazione al 10% i risparmi sono carta straccia, e questo non è tollerabile. Se uno ha 200K liquidi con il 10% di inflazione perde 20K. Esistono depositi vincolati e BTP, ma risolvono il problema solo in parte e comportano di vincolare il capitale.
 
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