INNOVATEC, solo news e considerazioni/commenti pertinenti al business. No cazzeggio!

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Chi siamo - Green Up


I Numeri di Green Up

Con più di 1.500 clienti e un tasso di fidelizzazione del 98%, Green Up offre i propri servizi ai clienti appartenenti a tutti i settori merceologici, tra cui la distribuzione organizzata (GDO) , l’industria manifatturiera, logistica e il comparto della ristorazione stradale.

  • 1.500 Clienti operativi sul territorio

  • 150mila Tonnellate di rifiuti industriali raccolte

  • 120mila Tonnellate di rifiuti industriali trattate

  • 324mila Tonnellate di rifiuti smaltite in modo intelligente

  • 12.073 MWh Energia prodotta da Biogas (13.550.000 mc3 Biogas captato)
 
Chiedo gentilmente a Barzagli se riesce a trovare motivazioni oggettive di questa situazione di volumi a questi prezzi, quando a inizio anno gli istituzionali avevano coperto auc in pochi minuti e a prezzi più alti....
 
Chiedo gentilmente a Barzagli se riesce a trovare motivazioni oggettive di questa situazione di volumi a questi prezzi, quando a inizio anno gli istituzionali avevano coperto auc in pochi minuti e a prezzi più alti....
La domanda andrebbe rivolta a quegli istituzionali che a febbraio sono rimasti fuori dall'adc riservato con una domanda al doppio dell'offerta. Cmq repetita iuvant : i volumi scambiati sono davvero pochi come ho già rimarcato io stesso più volte nei miei post precedenti, ma la situazione è la medesima per molte altre eccellenze nel listino che, come INNOVATEC, quotano meno di 5 volte l'Ebitda.
In questo momento agli investitori non gliene importa nulla nè di INNO nè di altre circa 50 società virtuose growth e semi-industriali semi-ciclici che quotano a prezzi di saldo. Nello specifico di INNO, le sim al momento non sono disposte a premiare in anticipo nulla di tutto quello che di positivo si prospetta nel futuro ( breve e medio ) del fotovoltaico e del riciclo ambientale e delle 4 acquisizioni portate a termine nel 2022.
La situazione macroeconomica è davvero eccezionale e gli istituzionali non muovono un euro su tutto il mercato AIM, tranne casi eccezionali dovuti a speculazione su news. Se consideriamo un orizzonte temporale di un anno e cioè prima che le variabili causate dalla guerra sconvolgessero il contesto economico, il titolo è rimasto più o meno stabile (-2%) mentre tutti gli indici variano tra un -20% del FTSE Mid Cap e un - 13% del FTSE Mib e alcuni di questi singoli top titoli suddetti, hanno perso addirittura oltre il 40% nel frangente annuale di riferimento. Aggiungiamo che INNO soffre l'incertezza dei continui cambi di normativa sulla cessione dei crediti che di fatto ha ingessato la PFN e crea problemi a pianificare l'attività 2023 del superbonus che comunque incide per il 30% del fatturato e che probabilmente verrà in parte sostituito dall'agrifotovoltaico, ma il mercato vorrà prima vedere i fatti e i numeri.
Se si ha come obiettivo temporale di investimento fine 2024 ( termine del piano industriale ), no problem. Se invece si guarda all'imminente 2023, è opportuno smobilizzare una parte e diversificare in altre piazze europee con multipli molto più premianti della nostra borsetta, oppure andare su settori che non risentiranno ( o solo in minima parte) nè di una eventuale recessione, nè del caro energia ed il primo che mi viene in mente è il settore cybersicurezza. Ciao.
 
Ultima modifica:
Aggiungo che, visti i pochi volumi, la discesa potrebbe essere innescata anche semplicemente da un po' di retailò che vedendo l'immobilismo del titolo decide di uscire per spostarsi su qualcos'altro e quindi lo fa andando direttamente sul denaro e facendo scendere la quotazione.
 
Io penso sia come dice Paul, è sicuramente i grossi investitori di questo periodo nell aim non ci mettono un soldo..cito anche come esempio dgv..
 
Aggiungo che, visti i pochi volumi, la discesa potrebbe essere innescata anche semplicemente da un po' di retailò che vedendo l'immobilismo del titolo decide di uscire per spostarsi su qualcos'altro e quindi lo fa andando direttamente sul denaro e facendo scendere la quotazione.

Io penso sia come dice Paul, è sicuramente i grossi investitori di questo periodo nell aim non ci mettono un soldo..cito anche come esempio dgv..
Su questo posso confermare al 100%: la società ha detto che in base alle loro risultanze e alle loro interlocuzioni con gli istituzionali già azionisti, i fondi italiani ed internazionali che sono presenti sul titolo, hanno mantenuto intatte le loro posizioni e non si preoccupano di queste "incertezze" temporanee. Con questi volumi miseri, anche il retail fa la differenza .
 
Su questo posso confermare al 100%: la società ha detto che in base alle loro risultanze e alle loro interlocuzioni con gli istituzionali già azionisti, i fondi italiani ed internazionali che sono presenti sul titolo, hanno mantenuto intatte le loro posizioni e non si preoccupano di queste "incertezze" temporanee. Con questi volumi miseri, anche il retail fa la differenza .
Comunque c’è sempre solita mano che mette ask continuo e butta sul bid con suo ask …tutto per buttare giù titolo forse per cercare di prendere più in basso possibile infatti quando fa la sparata in su lo fa con volumi come se raccoglie poi la fa calare per tanti giorni con size ridicole e aggiungi ai qlc retail che si accoda perché vede calare titolo ..macchinette in ask continue per tirare giù il titolo .il più possibile..da mesi c’è questo manovratore se non ci fosse ..prezzo per me sarebbe tra 1.8 e 2 ..lo scopo del manovratore cercare venditori e accumulare a prezzi più bassi possibili ..Perché con questi volumi comprare in size non è facile ..salirebbe molto l’azione ..buona serata
 
La domanda andrebbe rivolta a quegli istituzionali che a febbraio sono rimasti fuori dall'adc riservato con una domanda al doppio dell'offerta. Cmq repetita iuvant : i volumi scambiati sono davvero pochi come ho già rimarcato io stesso più volte nei miei post precedenti, ma la situazione è la medesima per molte altre eccellenze nel listino che, come INNOVATEC, quotano meno di 5 volte l'Ebitda.
In questo momento agli investitori non gliene importa nulla nè di INNO nè di altre circa 50 società virtuose growth e semi-industriali semi-ciclici che quotano a prezzi di saldo. Nello specifico di INNO, le sim al momento non sono disposte a premiare in anticipo nulla di tutto quello che di positivo si prospetta nel futuro ( breve e medio ) del fotovoltaico e del riciclo ambientale e delle 4 acquisizioni portate a termine nel 2022.
La situazione macroeconomica è davvero eccezionale e gli istituzionali non muovono un euro su tutto il mercato AIM, tranne casi eccezionali dovuti a speculazione su news. Se consideriamo un orizzonte temporale di un anno e cioè prima che le variabili causate dalla guerra sconvolgessero il contesto economico, il titolo è rimasto più o meno stabile (-2%) mentre tutti gli indici variano tra un -20% del FTSE Mid Cap e un - 13% del FTSE Mib e alcuni di questi singoli top titoli suddetti, hanno perso addirittura oltre il 40% nel frangente annuale di riferimento. Aggiungiamo che INNO soffre l'incertezza dei continui cambi di normativa sulla cessione dei crediti che di fatto ha ingessato la PFN e crea problemi a pianificare l'attività 2023 del superbonus che comunque incide per il 30% del fatturato e che probabilmente verrà in parte sostituito dall'agrifotovoltaico, ma il mercato vorrà prima vedere i fatti e i numeri.
Se si ha come obiettivo temporale di investimento fine 2024 ( termine del piano industriale ), no problem. Se invece si guarda all'imminente 2023, è opportuno smobilizzare una parte e diversificare in altre piazze europee con multipli molto più premianti della nostra borsetta, oppure andare su settori che non risentiranno ( o solo in minima parte) nè di una eventuale recessione, nè del caro energia ed il primo che mi viene in mente è il settore cybersicurezza. Ciao.
Ciao Barzagli, concordo anche se dalla metà del 2023 qualche numero le acquisizioni fatte nel 2022 dovrebbero iniziare a portarlo e il mercato non potrà non tenerne conto.Quanto alle SIM il target più conservativo è 2,5 di Value Track ben sopra le attuali quotazioni.
 
Ciao Barzagli, concordo anche se dalla metà del 2023 qualche numero le acquisizioni fatte nel 2022 dovrebbero iniziare a portarlo e il mercato non potrà non tenerne conto.Quanto alle SIM il target più conservativo è 2,5 di Value Track ben sopra le attuali quotazioni.
Ma certo, figurati se non sono io il primo a sostenerlo. Io penso che il primo semestre 2023 sarà di poco sotto il primo semestre 2022 che effettivamente è stato qualcosa di eccezionale. Mentre sono molto positivo per il secondo semestre 2023 che sarà nettamente migliore del secondo 2022 che si appresta a terminare.
Il ragionamento che non leggo quasi mai è sull'obiettivo temporale dell'investimento: se uno ha tempo e capacità di tradare su news e su analisi tecnica, fa bene a tenersi la liquidità per operare così. Ha la mia ammirazione.
Se invece uno è conscio di aver fatto un investimento di medio basato sui numeri di un piano industriale redatto da un management serio ed attendibile e non ha voglia di passare 10 ore davanti al pc per fare il trader, cerca 5-6 società sulle quali investire in ottica fine 2023-2024 e si mette tranquillo, naturalmente buttando sempre un occhio su eventuali news che potrebbero far cambiare la strategia di investimento su quel titolo. Ciao
 
Dimenticavo; a proposito di news che hanno il loro beneficio a medio termine: oggi sul Sole 24 articolo su Fiamm, il colosso delle batterie tradizionali al piombo e che si sta specializzando anche sulle batterie al litio, pertanto saranno produttori di entrambe le tecnologie. Vi svelo una cosa: FIAMM ora è nel capitale di Cobat col 20% e con due rappresentanti (Anglani e Zanini sono in quota Fiamm) nel cda di Cobat. Fiamm è il primo cliente di Cobat per il ritiro, lavorazione e riciclo delle batterie al piombo e così lo saranno anche per il futuro riciclo delle batterie al litio. Il loro sito produttivo di Avezzano sarà a 100 km dalla nostra ecofactory di Vasto, la quale dista 30 km dalla gigafactory Stellantis di Termoli. Però capite che qui parliamo di un progetto a medio termine e che al momento a questo mercato speculativo e poco lungimirante non gliene importa nulla. Saluti

Fiamm-Sole24.PNG
 
Ultima modifica:
Dimenticavo; a proposito di news che hanno il loro beneficio a medio termine: oggi sul Sole 24 articolo su Fiamm, il colosso delle batterie tradizionali al piombo e che si sta specializzando anche sulle batterie al litio, pertanto saranno produttori di entrambe le tecnologie. Vi svelo una cosa: FIAMM ora è nel capitale di Cobat col 20% e con due rappresentanti (Anglani e Zanini sono in quota Fiamm) nel cda di Cobat. Fiamm è il primo cliente di Cobat per il ritiro, lavorazione e riciclo delle batterie al piombo e così lo saranno anche per il futuro riciclo delle batterie al litio. Il loro sito produttivo di Avezzano sarà a 100 km dalla nostra ecofactory di Vasto, la quale dista 30 km dalla gigafactory Stelantis di Termoli. Però capite che qui parliamo di un progetto a medio termine e che al momento a questo mercato speculativo e poco lungimirante non gliene importa nulla. Saluti

Vedi l'allegato 2867598
Grazie Mille Barzagli, questa e' una Grande notizia che non sapevo (non sapevo che FIAMM e socia in Cobat con il 20%).
Come giustamente hai detto, queste sono notizie che sul lungo periodo fanno la differenza, e se solo uno volesse immaginare di quanto potrebbe crescere Innovatec nei prossimi anni e guardando i prezzi attuali, si renderebbe conto che questi ribassi delle quotazioni potrebbero essere delle buone occasioni per chi ha un'ottica di medio/lungo periodo.
 
Chi siamo - Green Upm


I Numeri di Green Up

Con più di 1.500 clienti e un tasso di fidelizzazione del 98%, Green Up offre i propri servizi ai clienti appartenenti a tutti i settori merceologici, tra cui la distribuzione organizzata (GDO) , l’industria manifatturiera, logistica e il comparto della ristorazione stradale.

  • 1.500 Clienti operativi sul territorio

  • 150mila Tonnellate di rifiuti industriali raccolte

  • 120mila Tonnellate di rifiuti industriali trattate

  • 324mila Tonnellate di rifiuti smaltite in modo intelligente

  • 12.073 MWh Energia prodotta da Biogas (13.550.000 mc3 Biogas captato)

Dimenticavo; a proposito di news che hanno il loro beneficio a medio termine: oggi sul Sole 24 articolo su Fiamm, il colosso delle batterie tradizionali al piombo e che si sta specializzando anche sulle batterie al litio, pertanto saranno produttori di entrambe le tecnologie. Vi svelo una cosa: FIAMM ora è nel capitale di Cobat col 20% e con due rappresentanti (Anglani e Zanini sono in quota Fiamm) nel cda di Cobat. Fiamm è il primo cliente di Cobat per il ritiro, lavorazione e riciclo delle batterie al piombo e così lo saranno anche per il futuro riciclo delle batterie al litio. Il loro sito produttivo di Avezzano sarà a 100 km dalla nostra ecofactory di Vasto, la quale dista 30 km dalla gigafactory Stellantis di Termoli. Però capite che qui parliamo di un progetto a medio termine e che al momento a questo mercato speculativo e poco lungimirante non gliene importa nulla. Saluti

Vedi l'allegato 2867598

Dimenticavo; a proposito di news che hanno il loro beneficio a medio termine: oggi sul Sole 24 articolo su Fiamm, il colosso delle batterie tradizionali al piombo e che si sta specializzando anche sulle batterie al litio, pertanto saranno produttori di entrambe le tecnologie. Vi svelo una cosa: FIAMM ora è nel capitale di Cobat col 20% e con due rappresentanti (Anglani e Zanini sono in quota Fiamm) nel cda di Cobat. Fiamm è il primo cliente di Cobat per il ritiro, lavorazione e riciclo delle batterie al piombo e così lo saranno anche per il futuro riciclo delle batterie al litio. Il loro sito produttivo di Avezzano sarà a 100 km dalla nostra ecofactory di Vasto, la quale dista 30 km dalla gigafactory Stellantis di Termoli. Però capite che qui parliamo di un progetto a medio termine e che al momento a questo mercato speculativo e poco lungimirante non gliene importa nulla. Saluti

Vedi l'allegato 2867598
Ciao Barzagli...secondo la tua opininione..la società dovrà pagare anch'essa extraprofitti grazie in anticipo per la tua opinione e anche quella di altri...buona serata
 
Grazie Mille Barzagli, questa e' una Grande notizia che non sapevo (non sapevo che FIAMM e socia in Cobat con il 20%).
Come giustamente hai detto, queste sono notizie che sul lungo periodo fanno la differenza, e se solo uno volesse immaginare di quanto potrebbe crescere Innovatec nei prossimi anni e guardando i prezzi attuali, si renderebbe conto che questi ribassi delle quotazioni potrebbero essere delle buone occasioni per chi ha un'ottica di medio/lungo periodo.

Ciao Barzagli...secondo la tua opininione..la società dovrà pagare anch'essa extraprofitti grazie in anticipo per la tua opinione e anche quella di altri...buona serata
Ma figurati. Ci mancherebbe. Anzi, poichè i processi per il riciclo delle batterie al piombo sono abbastanza gasivori ed energivori, avranno la possibilità di sfruttare il credito d'imposta al 40% fino al primo trimestre 2023 e che darà un po' di sollievo all'erosione della marginalità avuta nell'ultimo semestre 2022.
 
Ma certo, figurati se non sono io il primo a sostenerlo. Io penso che il primo semestre 2023 sarà di poco sotto il primo semestre 2022 che effettivamente è stato qualcosa di eccezionale. Mentre sono molto positivo per il secondo semestre 2023 che sarà nettamente migliore del secondo 2022 che si appresta a terminare.
Il ragionamento che non leggo quasi mai è sull'obiettivo temporale dell'investimento: se uno ha tempo e capacità di tradare su news e su analisi tecnica, fa bene a tenersi la liquidità per operare così. Ha la mia ammirazione.
Se invece uno è conscio di aver fatto un investimento di medio basato sui numeri di un piano industriale redatto da un management serio ed attendibile e non ha voglia di passare 10 ore davanti al pc per fare il trader, cerca 5-6 società sulle quali investire in ottica fine 2023-2024 e si mette tranquillo, naturalmente buttando sempre un occhio su eventuali news che potrebbero far cambiare la strategia di investimento su quel titolo. Ciao
Da tempo seguo Innovatec in ottica long, penso sia una delle Società più interessanti. In effetti attività di trading può essere fatta solo con un certo impegno e tempo. Vedi a tuo parere qualche titolo nella stessa ottica long o Innovatec a se? Buon 2023
 
Ma figurati. Ci mancherebbe. Anzi, poichè i processi per il riciclo delle batterie al piombo sono abbastanza gasivori ed energivori, avranno la possibilità di sfruttare il credito d'imposta al 40% fino al primo trimestre 2023 e che darà un po' di sollievo all'erosione della marginalità avuta nell'ultimo semestre 2022.
Intendevo.. che noi vendiamo anche energia elettrica e biogas..e su quello alcune società pagheranno extraprofitti...ad esempio i comuni...e poi potrebbero creare problemi su le nuove richieste di sviluppo sia sull agrivoltaico e rinnovabili...speriamo che innovatec non ne sia coinvolta...
 
Ciao ragazzi...non scrivo perché sono un po' smarronato...ma sempre presente con tutto il pacco 👍
 
Intendevo.. che noi vendiamo anche energia elettrica e biogas..e su quello alcune società pagheranno extraprofitti...ad esempio i comuni...e poi potrebbero creare problemi su le nuove richieste di sviluppo sia sull agrivoltaico e rinnovabili...speriamo che innovatec non ne sia coinvolta...
Grazie ancora per la delucidazione competenza..e disponibilita
 
Premetto subito che ritengo il settore in cui opera INNOVATEC uno dei più redditizi e strategici, e che sono dentro con una buona esposizione (la più alta del mio portafoglio).

E' però un settore (quello dello smaltimento e recupero-riciclo-riutilizzo dei rifiuti, per dirla bene dell'end of waste) fortemente condizionato dalle normative tecniche e da una miriade di regolamenti, circolari, etc. dove basta spostare una virgola (a volte distrattamente o inconsapevolmente) e quello che era possibile diventa proibito e viceversa.
Per ora vedo questo governo piuttosto disattento in questa materia, per fortuna, e quindi senza nessuna intenzione di intervenire.
Ma c'è sempre anche il pericolo della magistratura, dove basta poco (la volontà di ergersi a protagonisti di qualcuno) per trovarsi invischiati in pasticci interminabili.

Perchè dico questo ? Credo che INNO sia un'ottima società ed attrezzata per far fronte sul piano tecnico-legale ai rischi normativi dell'attività, ma l'attività in sé è molto rischiosa e richiede un'attenzione tutta particolare.
Sono dentro e in modo sostanzioso (come già detto), ma molto in campana. Lo dico a me stesso per non dimenticarlo.
 
Ultima modifica:
Grazie ancora per la delucidazione competenza..e disponibilita
Ciao. Inno non vende energia da rinnovabile. Progetta e consegna chiavi in mano i sistemi di produzione di rinnovabili. Il biogas prodotto nei siti di proprietà, al momento serve per alimentare il ciclo produttivo dei nostri impianti e non viene venduto. La tassa extra profitti per fortuna non colpisce il settore agrifitovoltaico perché quasi tutte sotto i 20 kWh. E cmq per il 2023 questo Governo ha corretto la stortura cervellotica del Governo Draghi (io stimo Draghi, ma criticare il precedente Governo su alcune leggi inique, non è lesa maestà), deliberando che la tassa sugli extra profitti si applicherà solo alle società che generano almeno il 75% dei loro ricavi nei settori gas, energia e prodotti petroliferi e pertanto i Comuni, le aziende agricole e le comunità energetiche saranno quasi tutte esentate, salvo che non facciano numeri da utility. Saluti e Buon anno a tutti.
 
Ma certo, figurati se non sono io il primo a sostenerlo. Io penso che il primo semestre 2023 sarà di poco sotto il primo semestre 2022 che effettivamente è stato qualcosa di eccezionale. Mentre sono molto positivo per il secondo semestre 2023 che sarà nettamente migliore del secondo 2022 che si appresta a terminare.
Il ragionamento che non leggo quasi mai è sull'obiettivo temporale dell'investimento: se uno ha tempo e capacità di tradare su news e su analisi tecnica, fa bene a tenersi la liquidità per operare così. Ha la mia ammirazione.
Se invece uno è conscio di aver fatto un investimento di medio basato sui numeri di un piano industriale redatto da un management serio ed attendibile e non ha voglia di passare 10 ore davanti al pc per fare il trader, cerca 5-6 società sulle quali investire in ottica fine 2023-2024 e si mette tranquillo, naturalmente buttando sempre un occhio su eventuali news che potrebbero far cambiare la strategia di investimento su quel titolo. Ciao
Ciao Barza, seguo con interesse tutto quello che riporti. Ad ogni modo, a fine 2023 le quotazioni attuali penso (e spero) che saranno un ricordo. Dunque, seppur non si raggiungeranno quotazioni stellari anche tra 1 anno probabilmente si potrà valutare un discreto gain. Certezze non ne abbiamo, ma l'unico ostacolo enorme che potrebbe sortire effetti contrari è legato ad un peggioramento di questa inutile guerra. Mio pensiero ovviamente. Saluti
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Indietro