IntesaSanpaolo: solo NEWS n° 2

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

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Comunicato stampa

INTESA SANPAOLO: EXECUTION OF PROGRAMME OF PURCHASE OF OWN SHARES FOR ANNULMENT IN THE PERIOD 26 SEPTEMBER - 30 SEPTEMBER 2022


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Banche: italiane, tedesche e austriache piu' vulnerabili a crisi energia (Moody's)

MILANO (MF-DJ)--L'aumento dei costi dell'energia e il rischio di razionamento del gas durante l'inverno stanno creando condizioni difficili per le imprese e rendono piu' complicato sostenere il pagamento dei debiti. probabile che questo abbia effetti a catena per le banche. I prestiti problematici inizieranno a crescere dopo anni di miglioramento della performance degli asset, avverte Moody's Investors Service. Le banche in Germania (Aaa stabile), Austria (Aa1 stabile) e Italia (Baa3 negativo), dove la carenza di energia ha colpito piu' duramente, saranno le piu' vulnerabili. La nostra analisi dell'esposizione settoriale delle banche dei Paesi piu' sensibili ai prezzi elevati dell'energia e al razionamento energetico mostra che quelle italiane sono molto esposte al settore manifatturiero, mentre le tedesche hanno concesso ingenti prestiti al segmento dell'energia e dei servizi di pubblica utilita'", puntualizzano gli analisti. Alcuni istituti hanno un'esposizione superiore alla media ai settori ad alta intensita' energetica e hanno fornito ulteriori informazioni su questa esposizione in occasione della presentazione dei risultati semestrali. Tra questi figurano Commerzbank (A1/A2 stabile, baa2), Bayerische Landesbank (Aa3/Aa3 positivo, baa2), Landesbank Hessen-Thueringen (Aa3/Aa3 stabile, baa2) e Lbbw (Aa3/Aa3 stabile, baa2) in Germania; Raiffeisen Bank International ( A2/A2 stabile, baa3) e Raiffeisenlandesbank Oberoesterreich (A3/A3 stabile, baa2) in Austria; le Banco Bpm (Baa2/Ba1 stabile, ba2), Intesa Sanpaolo (Baa1/Baa1 negativo, baa3) e UniCredit (Baa1/Baa1 negativo, baa3) in Italia. Le conseguenze finanziarie saranno attenuate, ma non completamente compensate, dalle misure di sostegno dei governi, avvertono infine gli analisti. alb alberto.chimenti@mfdowjones.it (fine) MF-DJ NEWS

07/10/2022 11:57
 
Azioni, le banche europee con un potenziale di rialzo fino al 60%
di Giorgia Costa

Gli istituti di credito europei, secondo gli analisti di Société Générale, offrono alti rendimenti delle cedole che in alcuni casi superano il 9%

https://www.milanofinanza.it/news/a...ziale-di-rialzo-fino-al-60-202210092242426077

Lo stralcio:

3) Intesa Sanpaolo. Il rating è buy (comprare) con un prezzo obiettivo di 2,1 euro, che implica un total return (performance + rendimento della cedola) del 32,5% rispetto alla quotazione attuale. Il titolo, che capitalizza 32,3 miliardi di euro, ha un dividend yield 2022 e 2023 pari rispettivamente al 9,4% e all'11,7%. La performance a 12 mesi è -32%.
 
Messina (Intesa): no all'aumento del debito pubblico, neanche in questa fase critica ma transitoria
di Francesca Gerosa

È imperativo continuare a investire, secondo l'ad della banca, che vede nella seconda parte del 2023 e del 2024 un ritorno progressivo alla crescita. Intesa Sanpaolo c'è per l'Italia ed è pronta ad aumentare le risorse messe a disposizione​

È imperativo continuare a investire, parola dell'ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. Intervenuto all'assemblea degli industriali di Torino, il banchiere ha lanciato un messaggio di ottimismo per il futuro dell'Italia nonostante la crisi energetica figlia della guerra ancora in corso in Ucraina. "Non è il momento delle rivendicazioni, ma di dimostrare che ognuno di noi fa qualcosa, dobbiamo continuare a investire, gli investimenti ci porteranno fuori da questa condizione che viviamo oggi. Il Pnnr ci garantisce fondi che accelereranno la crescita del Paese. Occorre mantenere una chiara visione di uscita, che ci sarà una luce tra qualche mese", ha sottolineato Messina.

L'ad di Intesa Sanpaolo, Messina, vede nella seconda parte del 2023 e del 2024 un ritorno progressivo alla crescita

Il top manager ha ammesso che lo scenario è "indubbiamente complesso" per questo trimestre e per il primo trimestre 2023, ma "qualunque previsore sia privato sia pubblico oggi vede nella seconda parte del 2023 e del 2024 un ritorno progressivo alla crescita". Per cui, di fronte alla necessità di supportare alcune fasce di famiglie e imprese oggettivamente in difficoltà, non bisogna fare paragoni con le recessioni passate, perché quella attuale è "una fase transitoria da gestire, ma con prospettive di recupero nel corso del 2024".

Biosgna, dunque, guardare alla fine del 2023 "quando il momento inflazionistico e la possibile scarsità di risorse tenderà a tornare verso un percorso di normalità", ha proseguito Messina. E gestire questi 6-9 mesi "in cui tutti dobbiamo rimboccarci le maniche e chi ha più disponibilità le metta a disposizione della collettività". Una parte del paese è oggettivamente in difficoltà (5 milioni di poveri, 5 milioni di working poor), "povertà e diseguaglianza devono essere una priorità assoluta di tutti, ma bisogna sapere", ha osservato, "che si arriva in questo momento con dei punti di forza del Paese", come il risparmio delle famiglie e la forza e l'eccellenza delle sue aziende. "Le migliori del Paese che guadagnano e fanno utili devono contribuire anche sul fronte del supporto alle famiglie: per esempio occorre garantire ai propri dipendenti una componente che consenta di mitigare l'impatto dell'inflazione", ha suggerito.

Intesa Sanpaolo c'è per l'Italia ed è pronta ad aumentare le risorse messe a disposizione

Intesa Sanpaolo c'è per l'Italia, continua a fare la sua parte con oltre 400 miliardi di euro di finanziamenti "che si affiancheranno alle risorse del Pnrr che confermiamo e siamo pronti anche ad aumentarli nel caso ce ne fosse la necessità", ha assicurato Messina, precisando che la banca è vicina al paese anche con 30 miliardi di euro destinati proprio alla componente della crisi energetica "e siamo disposti a finanziare con le garanzie statali qualunque importo ci venga richiesto dalle aziende a tassi vantaggiosi: Intesa Sanpaolo è e sarà un pilastro dell'Italia, del Piemonte e di Torino".

Agire attraverso le garanzie pubbliche perché non incidono sul debito pubblico

D'altra parte, il pubblico non può fare tutto da solo per far fronte a questa crisi energetica "perché il nostro debito pubblico (2.770 miliardi di euro, ndr) non può essere aumentato, neanche in questa fase critica ma transitoria", ha chiarito l'ad di Intesa Sanpaolo, spiegando che "non possiamo permetterci che in questo momento si creino le condizioni per cui ci possiamo trovare con la necessità di rifinanziare il nostro debito pubblico senza avere più la Bce che lo finanzia". La soluzione è agire attraverso garanzie pubbliche "perché la garanzia non incide sul debito pubblico, esistono dei meccanismi già sperimentati durante il Covid".

C'è bisogno di italiani ai vertici dell'Europa e che si ricordino di esserlo nei momenti decisionali

Infine, secondo Messina, è necessario investire nei giovani, "noi come Intesa Sanpaolo ne assumeremo tantissimi per esempio nell'ambito del digitale. E bisogna fare largo ai giovani, anche in Europa, abbiamo bisogno di italiani che siedano ai vertici dell'Ue" in posizioni chiave "e che nei momenti decisionali si ricordino di essere italiani". (riproduzione riservata)

Ultimo aggiornamento: 10/10/2022 16:05
 
Comunicato stampa

Intesa Sanpaolo: esecuzione del programma di acquisto di azioni proprie finalizzato all'annullamento nel periodo 3 ottobre - 7 ottobre


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Paesini senza banche, la proposta dell'Abi: ecco come si salvano gli sportelli dalla desertificazione
di Antonio Patuelli

Il presidente Patuelli interviene sulla desertificazione bancaria in molti territori. Il numero delle filiali ha raggiunto il picco di 34.139 nel 2008 ma ora preoccupa la discesa fino a 21.650. Una soluzione? Ripristinare le gare per il servizio di tesoreria degli enti locali

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Bce impone più capitale alle banche troppo a leva
di Ugo Brizzo

La misura riguarda solo alcuni istituti di credito, precisa Enria (Vigilanza). Non esclusi buffer di capitale per il clima

Milano Finanza
 
Comunicato stampa

INTESA SANPAOLO: ESECUZIONE DEL PROGRAMMA DI ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE FINALIZZATO ALL’ANNULLAMENTO NEL PERIODO 10 OTTOBRE - 11 OTTOBRE 2022 E CONCLUSIONE DEL PROGRAMMA


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Pil: Messina; sento previsioni catastrofiche, non le condivido per nulla

ROMA (MF-DJ)--"Sento chi fa previsioni catastrofiche sul 2023 che io no condivido per nulla". Lo ha detto l'ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, durante la lectio magitralis in occasione del riconoscimento della laurea magistrale honoris causa in Ingegneria Gestionale da parte del Politecnico di Bari. "Lo scenario e' complesso, c'e' la necessita' di mitigare l'impatto su chi ha piu' bisogno", ha proseguito Messina aggiungendo che il "2023 e' un anno con qualche complessita', ma bisogna continuare a investire perche' una volta risolto il problema della diversificazione energetica", nel 2024, si tornera' a una fase di crescita. Le difficolta' del 2023, ha continuato il banchiere, rappresentano una "fase transitoria, non la fine del sistema industriale". Messina ha quindi ribadito che bisogna "sostenere chi ha piu' bisogno" tra le imprese e le famiglie. "E' fondamentale che tutti abbiano presente oggettivamente le priorita' da destinare alla collettivita'. Non abbiamo un bilancio pubblico che puo' sostenere le aziende solo perche' ridurranno gli utili", vanno aiutate le imprese in difficolta'. vs fine MF-DJ NEWS

14/10/2022 12:28
 
Flash!

*Intesa Sanpaolo: Mediobanca Securities alza rating a neutral
14/10/2022 11:26
 
Terzo trimestre, dalle banche italiane Deutsche Bank si aspetta 2,5 miliardi di utili cumulati
di Francesca Gerosa

Meno dei 2,79 mld del terzo trimestre dello scorso anno. Il costo del rischio è visto salire. Utili cumulati attesi in calo anche per le società di risparmio gestito. Tutti i buy di Deutsche Bank​

La stagione degli utili del terzo trimestre del settore finanziario italiano (comprende banche, risparmio gestito e Poste Italiane) si aprirà il 25 ottobre con il consiglio di amministrazione di Unicredit e si concluderà il 10 novembre con Azimut, BFF Bank e Credem. Giovanni Razzoli, analista di Deutsche Bank, in un report raccolto da milanofinanza.it, dice di aspettarsi "un set di risultati positivi, con profitti cumulati per 3,25 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,59 miliardi dello scorso anno" in vista di un rallentamento della generazione di utile nei prossimi trimestri a causa del contesto macroeconomico molto difficile.

Banche: 2,53 miliardi di euro di profitti con un costo del rischio pari a 48 punti base

In base alle previsioni dell'esperto, solo le banche italiane dovrebbero registrare utili cumulati per 2,53 miliardi, in calo rispetto ai 2,79 miliardi dello scorso anno, con un margine di interesse di 6,06 miliardi, in crescita dell'8% anno su anno e del 2% su base trimestrale. "A nostro avviso, la performance del margine di interesse e l'aggiornamento della guidance saranno probabilmente i fattori catalizzatori principali di questa stagione degli utili, mentre ci aspettiamo un'accelerazione più rilevante nei prossimi due trimestri, dato che l'Euribor medio, 0,42% per 3 mesi, dovrebbe progressivamente raggiungere il livello spot, oggi intorno all'1,3%. Mentre il costo del rischio dovrebbe raggiungere i 48 punti base rispetto ai 33 punti base del terzo trimestre 2021 (37 punti base nel secondo trimestre 2022), in un contesto in cui tassi di default dovrebbero rimanere sostanzialmente stabili intorno all'1%", ha stimato Razzoli.

Risparmio gestito: 293 milioni di utile, probabile miglioramento della guidance sul margine di interesse

Invece, le società di risparmio gestito dovrebbero registrare un utile netto cumulato di 293 milioni di euro, in calo rispetto ai 357 milioni di euro del terzo trimestre 2021 in quanto il calo dei ricavi da commissioni (-7% anno su anno) dovrebbe compensare l'accelerazione del margine di interesse (+37% anno su anno, contro il +25% del secondo trimestre). "Prevediamo che l'attenzione si concentrerà sul miglioramento della guidance sul margine di interesse per il 2022 e 2023, in un contesto in cui la sensibilità di questa voce all'aumento dei tassi è ancora sottovalutata", ha detto Razzoli. Nel frattempo, l'attività commerciale si è mantenuta forte a settembre, con tutti gli attori principali del settore che hanno registrato dati a livello di afflussi soddisfacenti.

Tutti i buy di Deutsche Bank

Tra le banche italiane Deutsche bank consiglia l'acquisto (buy) di Banco Bpm (target price a 3,8 euro), Intesa Sanpaolo (target price a 2,6 euro), Unicredit (target price a 13,9 euro) e BFF bank (target price a 8,7 euro), tra i titoli del risparmio gestito Azimut (target price a 26,3 euro), Banca Generali (target price a 35,3 euro), Banca Mediolanum (target price a 9,7 euro) e Fineco (target price a 15,9 euro). Invece, ha un rating hold su Banca Popolare di Sondrio (target price a 4,2 euro), Credem (target price a 6,3 euro), Mediobanca (target price a 9,8 euro), Mps (target price a 33 euro) e Poste Italiane (target price a 12,1 euro).

Ultimo aggiornamento: 14/10/2022 15:24
 
Comuncicato stampa

VARIAZIONE DEL CAPITALE SOCIALE:

annullate tutte le azioni del buy back

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Banche&co
Il settore bancario e assicurativo è legato al governo tramite un cordone ombelicale che si chiama Btp. Nei portafogli delle istituzioni finanziarie italiane ci sono 300 miliardi di euro di titoli di Stato. Il quadro regolatorio del settore e alcuni dossier come il risanamento del gruppo Monte dei Paschi di Siena saranno subito sul tavolo del nuovo esecutivo. Intesa Sanpaolo, primo gruppo bancario italiano, è quindi il più esposto alla nuova governance istituzionale. Per gli analisti di Citigroup i fondamentali del comparto finanziario sono positivi. «La redditività delle banche italiane - segnalano gli analisti - è sulla buona strada grazie all’aumento dei tassi di interesse, i loro bilanci sono più forti di quanto non fossero all’inizio della precedente recessione e le valutazioni dei titoli sono interessanti». Il giudizio di Citigroup è «Buy» su Unicredit, Intesa, Mediobanca, Banco Bpm e Bper.
Corriere della sera, 17-10-2022
 
Intesa Sanpaolo: Eurizon entra nel capitale del gruppo Trasporti Romagna

PARIGI (MF-DJ)--Eurizon, societa' di asset management del Gruppo Intesa Sanpaolo, ha sottoscritto un accordo per acquisire, attraverso i due Fondi di Investimento Alternativo Eurizon Ite ed Eurizon Ite ELTIF, una quota di maggioranza pari al 63% di Trasporti Romagna, azienda italiana che offre servizi di trasporto su gomma e logistica integrata a servizio degli operatori della Gdo (Grande Distribuzione Organizzata), del comparto agroalimentare e dei produttori di alimenti a temperatura controllata. Siglata lo scorso 5 agosto, l'operazione - anticipata da MF - ha ottenuto il 5 ottobre la finalizzazione del finanziamento di un pool di banche. Il closing e' atteso entro fine 2022 previo conseguimento delle autorizzazioni da parte delle autorita' competenti. Il Gruppo Trasporti Romagna, con sede a Vicenza, e' attivo in particolare nell'area Nord-Est del Paese. Svolge i propri servizi avvalendosi di una flotta di circa 1.000 camion, di cui oltre il 60% di proprieta', e opera attraverso un network di 30 centri logistici diffusi sul territorio. Il gruppo e' in grado di gestire per i propri clienti anche i servizi logistici su prodotti a temperatura controllata (catena del fresco e dei surgelati). Gli attuali soci del Gruppo Trasporti Romagna, si legge in una nota, sono il Fondo Atlante gestito dall'asset manager Neuberger Berman, Simone Romagna (membro della famiglia fondatrice), Intesa Sanpaolo e il Fondo Agroalimentare Italiano (veicolo di investimento promosso dalla holding francese specializzata nella filiera agroalimentare Unigrains). L'operazione prevede, accanto ai fondi Eurizon Ite in maggioranza, il re-investimento con una quota di minoranza da parte del partner industriale Simone Romagna (30%) e di Intesa Sanpaolo (circa 7%). La presenza di Eurizon nella compagine azionaria attraverso i due fondi di Investimento Alternativo Eurizon Ite ed Eurizon Ite ELTIF consentira' di proseguire nel percorso di crescita buy-and-build gia' avviato con successo dal Gruppo Trasporti Romagna negli ultimi anni, da affiancare allo sviluppo organico del proprio portafoglio clienti, che vede la presenza consolidata di importanti marchi della Gdo e produttori ortofrutticoli. L'operazione prevede un finanziamento di medio termine, ottenuto grazie ad un pool di banche che include Intesa Sanpaolo, Bbl, Banco Bpm, Credit Agricole FriulAdria, Banca Agricola Popolare di Ragusa e Banca di Cividale CiviBank. red/cce MF-DJ NEWS

17/10/2022 13:21
 
Banca Akros: Intesa sarà cauta, +30% gli accantonamenti, ma chiuderà i nove mesi con oltre 3 miliardi di utile
di Elena Dal Maso

Intesa Sanpaolo pubblicherà i conti del terzo trimestre il 4 novembre. Gli analisti di Banca Akros si aspettano un utile in calo del 20% anno su anno, appesantito dal ritorno degli accantonamenti, ma una solidità di fondo intatta. Rating buy confermato, target price a 2,5 euro. Il titolo corre​

Sarà un trimestre dove il ritorno agli accantonamenti sui prestiti torna centrale nel bilancio bancario. Nelle previsioni di Banca Akros, i conti di Intesa Sanpaolo relativi al terzo trimestre del 2022 (saranno pubblicati il 4 novembre) dovrebbero vedere ricavi e margini in discesa sia anno su anno (limitati dall'aumento dei tassi della Bce) e che rispetto al trimestre precedente a causa della guerra in Ucraina e della crisi dell'energia in Europa.

Secondo gli analisti, i ricavi dovrebbero assestarsi a 4,882 miliardi di euro (-3,9% anno su anno), i costi operativi a 2,612 miliardi (-0,6% sul 2021), il margine operativo lordo a 2,270 miliardi (-7,5%), gli accantonamenti sui prestiti, invece, salire del 29,3% da 553 a 702 miliardi di euro, per arrivare ad un utile netto di 790 milioni (19,6% anno su anno, -40,6% sul trimestre precedente). Sono diversi gli esponenti della Bce e dei regolatori europei che hanno avvertito i mercati negli ultimi giorni che la complessa situazione geopolitica potrebbe portare a bilanci meno ricchi e invitando quindi gli istituti dell'Eurozona a usare prudenza.

Commisioni e utili da trading frenati dai mercati sull'ottovolante

Per gli analisti di Akros sarà un bilancio atteso caratterizzato da "minori ricavi e maggiori svalutazioni dei prestiti che incidono sulla redditività di Intesa Sanpaolo nel terzo trimestre del 2022". I ricavi ipotizzati sono in calo del 4% annuale a 4,9 miliardi di euro, "trainati da commissioni nette in discesa del 5% anno su anno a 2,2 miliardi a causa delle commissioni di asset management più basse e di un utile da trading di soli 150 milioni rispetto ai 378 milioni di un anno fa a causa delle complesse condizioni dei mercati finanziari".

D'altra parte, il margine di interesse (NII) dovrebbe aumentare del 7,5% annuale a 2,15 miliardi sostenuto da maggiori volumi di prestito e un contesto di tassi di interesse più favorevole, mentre l'utile sul fronte assicurativo è visto invariato a 380 milioni di euro. Banca Akros si attende che Intesa Sanpaolo "dimostri un buon controllo dei costi, compensando la pressione inflazionistica con un'ulteriore razionalizzazione e mantenendo i costi operativi stabili a livello annuale a 2,6 miliardi di euro, portando a un margine operativo lordo di 2,3 miliardi, in calo del 7,5% rispetto al 2021, con un rapporto fra costi e ricavi in aumento di 2 punti percentuali anno su anno al 53,5% nel terzo trimestre, stabile a livello annuale al 50% nei 9 mesi".

Tornano le svalutazioni, +30% anno su anno

Gli analisti non prevedono un "deterioramento della qualità degli asset nel trimestre, ma le svalutazioni dei prestiti sono viste in crescita di quasi il 30% a livello annuale a 700 milioni di euro" a causa del rallentamento del Pil che si accentuerà nei prossimi trimestri. Partendo da un indice di solidità patrimoniale, il Cet1 ratio del 12,7% phased-in e del 12,5% fully loaded lo scorso giugno, la posizione patrimoniale "dovrebbe rimanere solida, risentendo tuttavia dell'impennata dello spread dei Btp sui Bund tedeschi durante l'estate". In tal senso, la sensitivity della banca è di un calo di 10 punti base (0,10%) di Cet 1 per ogni aumento di 50 punti base dello spread.

Banca Akros: oltre 3 miliardi di utile attesi nei nove mesi

Gli analisti si aspettano che Intesa Sanpaolo confermi la guidance per l'anno fiscale 2022 in relazione ad un "utile netto superiore a 4 miliardi ipotizzando che non vi siano modifiche critiche alle forniture di materie prime/energia e un utile netto ben al di sopra di 3 miliardi in caso di di una copertura conservativa del 40% sull'esposizione a Russia e Ucraina". Quest'ultimo dato, oltre 3 miliardi, è già stato raggiunto secondo Banca Akros nei nove mesi del 2022 in base alle loro stime.

Il rating su Intesa è di Buy, con un target price di 2,5 euro, ovvero con un possibile upside del 43% ai prezzi attuali. Martedì il titolo corre a Piazza Affari, +3,3% a 34,74 miliardi di euro di capitalizzazione. Da inizio anno ha perso il 23,4% poco più del Ftse Mib.

Ultimo aggiornamento: 18/10/2022 14:15
 
Trimestrali delle banche italiane, ecco chi batterà le stime del consenso
di Francesca Gerosa

Sarà l'aumento del margine di interesse a tenere banco nelle trimestrali delle banche italiane. Si parte il 25 ottobre con Unicredit, nella rosa dei titoli preferiti da Mediobanca Securities che vede il Cet1 aggregato diminuire di 40 punti base

Sarà l'aumento del margine di interesse a tenere banco nelle trimestrali delle banche italiane. Si parte il 25 ottobre con Unicredit, nella rosa dei titoli preferiti da Mediobanca Securities insieme a Deutsche Bank, Hsbc, Santander e Ing. Mentre Intesa Sanpaolo è stata promossa a neutral dopo la sua sottoperformance. La banca d'affari ha poi un rating outperform su Banco Bpm e neutral su Bper Banca, Banca Popolare di Sondrio e Credem.

https://www.milanofinanza.it/news/t...tera-le-stime-del-consenso-202210211344377437

Lo stralcio:

Intesa Sanpaolo
Mentre Intesa Sanpaolo potrebbe battere il consensus Bloomberg a livello di margine di interesse con una crescita dell'11,5% trimestre su trimestre, ma con un utile netto complessivamente in linea alle attese. Il ratio Cet1 dovrebbe scendere al 12,3%, -20 pb trimestre su trimestre e 7 pb sotto la stima del consenso.
 
Bce: arriva la nuova stretta (MF)

ROMA (MF-DJ)--Il consiglio direttivo Bce oggi a Francoforte fara' un nuovo passo verso la normalizzazione monetaria con l'obiettivo di abbassare l'inflazione, arrivata al 9,9% nell'Eurozona. Il carovita resta legato in gran parte ai prezzi dell'energia, non influenzabili dalla banca centrale. Inoltre l'area euro sta per entrare in recessione, come ormai segnalano tutti gli indicatori. Questi elementi pero' non fermeranno la spinta dei falchi Bce. Un nuovo maxi-rialzo di 75 punti base, che porterebbe i tassi sui depositi all'1,5%, e' ormai dato per scontato dai mercati. L'attenzione e' piuttosto per le indicazioni sulle manovre future. Gli economisti in media si attendono che la Bce arrivi entro fine anno al 2% (livello considerato neutrale) per poi entrare in territorio restrittivo al 2,5% entro meta' 2023. I mercati monetari invece, scrive MF-Milano Finanza, prevedono un picco dei tassi al 3%, un livello superiore a quello che la Banca di Spagna considera necessario per riportare l'inflazione al 2% nel medio termine in Eurozona (2,25-2,5%). Il rischio di strette eccessive e' stato evidenziato da alcuni leader politici (l'italiana Giorgia Meloni, il francese Emmanuel Macron, la finlandese Sanna Marin, il portoghese Antonio Costa), che hanno espresso timori per l'impatto delle misure Bce su economia, domanda e credito. I capi di governo hanno evidenziato le differenze tra l'inflazione nell'Eurozona (legata in gran parte all'offerta) rispetto a quella negli Stati Uniti (dovuta soprattutto alla domanda). Il rischio e' quello di bloccare l'attivita' europea. Marin ha criticato l'idea prevalente delle banche centrali di difendere la credibilita' sul carovita spingendo le economie in recessione. Alcuni governatori, in particolare quelli tedeschi, hanno osservato che le strette dovranno proseguire anche se faranno male all'economia. I banchieri centrali spesso evidenziano il mandato che chiede di riportare l'inflazione al 2%. Tuttavia puo' essere controproducente proseguire le manovre restrittive senza considerare lo scenario macro complessivo e l'impatto negativo sui cittadini europei. La normalizzazione proseguira' anche secondo canali diversi dal rialzo dei tassi. Oggi sara' chiarito come la Bce interverra' sulla liquidita' delle banche. Un'opzione e' modificare le condizioni dei rifinanziamenti Tltro in modo da evitare guadagni a rischio zero per le banche (e perdite per le banche centrali dell'Eurozona), per esempio allineando i tassi dei prestiti a quelli sui depositi. Non si trattera' di una modifica retroattiva perche' riguardera' solo la durata residua. In ogni caso circa 1.100 miliardi di euro di rifinanziamenti scadranno a giugno. Le novita' Bce potrebbero anticipare i rimborsi delle banche di qualche mese. Un'altra possibilita' e' un intervento per aumentare le riserve obbligatorie, sempre nella direzione di una stretta. Appare meno probabile un reverse tiering con remunerazione differenziata per riserve in eccesso oltre una determinata soglia. Oggi dovrebbe anche proseguire la discussione sul Quantitative tightening (Qt), ovvero sul graduale stop ai reinvestimenti dei titoli del programma App (il Quantitative easing). possibile qualche indicazione in piu' ma non sono attese decisioni. Di certo si trattera' di un passaggio delicato, tale da causare scossoni sui mercati se sara' realizzato in modo troppo rapido. red fine MF-DJ NEWS

27/10/2022 08:32
 
Banche: da sportello a fronte, il rischio bancari in Russia (MF)

ROMA (MF-DJ)--La scelta di molte grandi banche europee di non abbandonare le attivita' in Russia, benche' a tratti criticata dall'opinione pubblica, potrebbe essere un modo per salvare migliaia di persone dalla coscrizione obbligatoria sul fronte ucraino. Anche se non per tutti. Lo scrive Milano Finanza spiegando che al momento del varo della mobilitazione parziale dello scorso settembre, il presidente Vladimir Putin ha indicato alcune categorie di lavoratori che verranno esentate dai combattimenti: tra questi ci sono giornalisti, lavoratori del settore informatico e appunto bancari, con l'obiettivo di preservare la stabilita' di un sistema finanziario che dal momento dell'invasione e delle sanzioni occidentali ha subito non pochi scossoni. La stessa legge ha obbligato tutte le societa', incluse le multinazionali internazionali, a provvedere alla registrazione militare dello staff laddove almeno un impiegato fosse idoneo alla leva. Il Kyiv School of Economics (Kse) Institute ha calcolato che questo ipotetico esercito di dipendenti di societa' straniere in Russia ammonta a circa 700 mila persone, l'87% delle quali provenienti da appena 10 Paesi, tra i quali l'Italia occupa la settima posizione a quasi 20 mila unita'. Numeri che anno portato la coalizione di gruppi per la societa' civile Business for Ukraine a chiedere a gran voce il totale smantellamento delle attivita' straniere a Mosca, per evitare, cosi' di legge in un tweet, "di diventare complici della guerra di Putin". La situazione dovrebbe essere differente per quelle aziende che godono dell'esenzione, tra cui appunto le banche. Ha destato pertanto una certa apprensione, nei giorni scorsi, la notizia riportata dall'agenzia Reuters, e confermata a MF-Milano Finanza, secondo la quale uno specialista informatico della banca austriaca Raiffeisen, Timur Izmailov, e' stato ucciso al fronte dopo essere stato costretto alla mobilitazione. Questo nonostante la banca, nel rispetto della normativa di fine settembre, avesse scritto all'ufficio competente richiedendo l'esenzione. "Il commissario militare", ha spiegato il suo avvocato, "gli ha detto che non era nella lista per l'esenzione e per questo e' stato inviato a combattere". In realta', ha aggiunto il legale, il nome di Izmailov era regolarmente nell'elenco che l'istituto austriaco aveva provveduto a inviare dopo la richiesta effettuata agli istituti commerciali che operano nel Paese da parte della banca centrale russa. Un precedente che potrebbe indurre le autorita' locali ad alzare il livello di guardia, per far si' che tra gli istituti di credito non si inneschi una fuga per abbandonare la Russia, come gia' accaduto per molte aziende non finanziarie.Un rapporto del Kse Institute ha mostrato che nel 2021 le 100 piu' grandi aziende italiane attive in Russia hanno dato lavoro a 34mila persone, generando 7,3 miliardi di euro di ricavi, con asset per 7,6 miliardi. Tra queste societa' solo due sono uscite completamente dal Paese (Eni ed Enel), 21 lo hanno lasciato, 61 sono rimaste e 16 hanno preso tempo in attesa di una decisione definitiva. Considerando solo questi ultimi due gruppi, quelli cioe' che restano almeno parzialmente operativi nel Paese, il numero di impiegati e' vicino ai 25 mila, per un giro d'affari superiore ai 5,5 miliardi. Ingegneria, food e costruzioni sono i settori piu' esposti, con percentuali di fatturato in Russia sul totale compresi tra il 10% e il 35%. alu fine MF-DJ NEWS

28/10/2022 08:45
 
Moody's abbassa l'outlook sulle banche italiane a negativo. Cosa rischiano con un pil a zero nel 2023
di Francesca Gerosa

Solo le banche di Austria e Regno Unito si salvano dalla scure di Moody's. Gli outlook sulle banche di Italia, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Polonia e Slovacchia sono stati abbassati da stabili a negativi. Nota positiva: i coefficienti patrimoniali delle banche italiane sono solidi


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Intesa Sanpaolo: entra nel vivo la trattativa sulla settimana corta (MF)

ROMA (MF-DJ)--Entra nel vivo il confronto tra Intesa Sanpaolo e i sindacati del credito sulla settimana corta. Negli ultimi giorni si e' aperto il tavolo di discussione sulla proposta di portare a quattro i giorni di lavoro e alzare da 7,5 a nove le ore su base quotidiana. In realta' la discussione con le parti sociali e' piu' ampia e riguarda un pacchetto di iniziative di cui la settimana corta e' solo una parte. "L'attenzione mediatica si e' concentrata sui quattro giorni di lavoro, ma questo aspetto e' solo un passaggio di un documento molto piu' ampio, ben otto pagine, che la banca ci ha presentato nelle scorse settimane", spiega a MF-Milano Finanza Mattia Pari, segretario nazionale della Fabi, il sindacato piu' rappresentativo dei bancari italiani che con Fisac Cgil, First Cisl, Uilca e Unisin sta conducendo la trattativa. L'accorciamento della settimana lavorativa e' da oltre 20 anni una possibilita' teorica prevista dal contratto di lavoro per la categoria, anche se finora non e' mai stata applicata su larga scala. L'articolo 104 stabilisce che l'orario di lavoro deve essere di 37,5 ore settimanali. Eccezion fatta pero' per alcune specifiche casistiche contenute nei sei commi successivi. Il comma numero 4 dell'articolo stabilisce, infatti, che l'orario settimanale sia fissato in 36 ore nei casi di articolazione su 4 giorni (quindi 4 giorni per 9 ore) o su 6 giorni (quindi 6 giorni per 6 ore). Ma anche nei casi di articolazione dal lunedi' pomeriggio al sabato mattina o comprendenti la domenica o in turni o di cui all'articolo 105 del contratto. Oggi insomma Intesa Sanpaolo si muoverebbe da apripista nel settore, con gli oltre 74mila dipendenti in Italia e 96mila a livello internazionale. Dopo l'annuncio di inizio ottobre i sindacati del credito si sono riservati un approfondimento e una verifica legale con l'obiettivo di trovare la soluzione migliore per i lavoratori. "Ora la trattativa e' in corso e intendiamo rispettare il confronto con l'azienda e con le sigle sindacali", spiega Pari che pero' puntualizza: "Per noi rimane fondamentale, ad esempio, la volontarieta' che non deve essere compromessa dalla discrezionalita' del datore di lavoro, ma questo e' solo uno dei punti che sono in corso di confronto". In Italia peraltro ci sono gia' casi dove si e' sperimentato un orario ridotto rispetto a quanto previsto dalla legge che impone il rispetto dell'orario massimo di 40 ore lavorative a settimana. Poi le aziende possono trovare una soluzione riducendo l'orario con il ruolo di garanzia dei sindacati. Intanto in Europa e nel mondo, sono diversi i Paesi che hanno gia' adottato la riduzione dell'orario lavorativo. Nella sola Europa la settimana di 35 ore e' stata adottata da Francia, Germania, Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia e Svizzera. Ma gli esempi non finiscono qui. In Spagna, nel 2021, e' stato avviato un modello sperimentale di 32 ore di lavoro per tre anni senza tagli di stipendio. Inoltre il governo spagnolo sta valutando di stanziare 50 milioni di euro per avviare un progetto pilota che spinga le imprese ad aderire alla settimana corta. red fine MF-DJ NEWS

04/11/2022 09:10
 
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