Questo il report di MF sulla trimestrale:
Intesa Sanpaolo batte le stime nel primo trimestre 2023, utile a 1,96 miliardi di euro
di Luca Gualtieri
Profitti in robusta crescita rispetto agli 1,04 miliardi di un anno fa. Forte spinta del margine di interesse, che balza a 3,3 miliardi (+66,3%). Il ceo Carlo Messina: il 2023 si è aperto in modo molto positivo. In borsa il titolo sale del 2,69% |
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Intesa Sanpaolo batte le previsioni del mercato con i numeri del primo trimestre 2023, chiuso con un utile di 1,96 miliardi di euro, in crescita rispetto agli 1,04 miliardi di un anno fa. Forte spinta del margine di interesse, che balza a 3,3 miliardi. In netto calo le rettifiche sui crediti. Confermato il
payout cash al 70% dell'utile netto consolidato e la «eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno». In borsa il titolo sale del 2,69%.
Lo sprint dei ricavi
I
proventi operativi netti di
Intesa sono aumentati dell'11,9% nel trimestre a 6,1 miliardi, con margine di interesse a 3,3 miliardi (+66,3%) e commissioni nette a 2,1 miliardi (-6,6%). Sostanzialmente stabili (+0,5%) i costi operativi a 2,5 miliardi, per un rapporto cost/income sceso al 41,9%. Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente
Cet 1 è al 13,7% deducendo 1,4 miliardi di dividenti maturati nel trimestre.
Le parole del ceo Carlo Messina
«Il 2023 si è aperto in maniera particolarmente positiva per
Intesa Sanpaolo», ha spiegato il
banchiere. «Abbiamo confermato la capacità di generare una redditività sostenibile anche in contesti complessi, ottenendo un utile netto pari a quasi 2 miliardi di euro. Il modello unico sviluppato negli anni dalla nostra Banca – con una tradizionale forza nel settore commerciale e il posizionamento di rilievo nel
wealth management – ci consente di trarre benefici dal contesto attuale, caratterizzato da tassi di interesse in crescita, e allo stesso tempo garantirà resilienza e redditività nei futuri scenari di interessi in calo», ha concluso il banchiere.
Sciolto il nodo Mosca
L'esposizione verso la
Russia è in ulteriore riduzione, diminuita di circa il 70% (oltre 2,5 miliardi di euro) rispetto a fine giugno 2022 e scesa allo 0,2% dei crediti a clientela complessivi del gruppo. I crediti cross-border verso la Russia, inoltre, «sono in larga parte in bonis e classificati a Stage 2».
Rivisti gli obiettivi
Intesa ha rivisto al rialzo il target per l'utile netto 2023 a 7 miliardi. In precedenza l'istituto guidato da
Carlo Messina aveva previsto un risultato «ben al di sopra dei 5,5 miliardi di utile netto 2022». L'obiettivo per quest'anno è quindi già al di sopra dei 6,5 miliardi fissati dal piano di impresa come obiettivo per il 2025.
Confermato il piano industriale
«La formula del
piano di impresa 2022-2025 – spiega il gruppo nella nota – è confermata e le relative iniziative industriali sono ben avviate, con una prospettiva di chiaro e forte rialzo per l'obiettivo di 6,5 miliardi di utile netto nel 2025 derivante dall'aumento dei tassi di interesse». Nell'anno in corso la banca stima «un significativo
aumento del risultato della gestione operativa, derivante da una solida crescita dei ricavi trainati dagli interessi netti (attesi oltre i 13 miliardi) e da un continuo focus sul cost management, e un forte calo delle rettifiche di valore nette su crediti».
Messina sugli extraprofitti
Nel commentare i risultati il ceo Messina ha speso qualche parola anche sul progetto di una
tassa sugli extraprofitti delle banche: «è in discussione l'ipotesi di un aumento della tassazione sull'utile delle banche, in considerazione dei ricavi da margini di interesse in crescita, nell'attuale situazione di incremento dei tassi da parte della Bce. Osserveremo con rispetto ogni decisione presa dal
Governo – ha continuato Messina. «Allo stesso tempo auspichiamo che questi prelievi aggiuntivi, nel caso in cui nuove norme fiscali trovassero applicazione, vengano utilizzati per far fronte alla maggiore emergenza sociale del Paese, quella della crescita delle disuguaglianze, adottando misure a favore di chi si trova in maggiore difficoltà».
L’impegno contro le disuguaglianze
Il banchiere si è focalizzato anche sull’impegno che
Intesa sta profondendo nella lotta alle
disuguaglianze: «siamo consapevoli del forte impatto che l'inflazione sta provocando nei confronti delle famiglie e per queste ragioni già nel 2022 abbiamo stanziato
30 miliardi di euro a favore di imprese e famiglie, dando la possibilità di sospendere o rimodulare mutui e prestiti, concedendo erogazioni a tassi agevolati e permettendo rateizzazioni a tasso zero; questo a conferma del ruolo di riferimento di
Intesa Sanpaolo per l'economia reale».
Orario di pubblicazione:
05/05/2023 12:51
Ultimo aggiornamento:
05/05/2023 14:16