IntesaSanpaolo: solo NEWS n° 2

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Banche: S&P, per sistema mondiale stima perdite su crediti 2,1 trilioni Usd :eek:

MILANO (MF-DJ)--S&P Global Rating stima che le perdite su crediti del sistema bancario mondiale ammonteranno a circa 2,1 trilioni di dollari alla fine del 2024. L'analisi di S&P include 83 sistemi bancari. Il peso delle perdite previste per quello cinese, notano gli esperti, "rispecchia le sue dimensioni nel contesto globale", dato che, "in termini di prestiti alla clientela, il sistema bancario cinese ha circa le stesse dimensioni dei sistemi bancari di Stati Uniti, Giappone, Germania e Regno Unito messi insieme". Le banche globali entrano nel 2023 con un capitale sostanzialmente solido e sano e i margini di interesse continuano a beneficiare di maggiori interessi dalle aliquote. Questo dovrebbe fornire un comodo margine per assorbire maggiori perdite. S&P prevede inoltre che i sistemi bancari dell'Europa occidentale registreranno perdite su crediti per circa 72 miliardi di dollari nel 2022, ovvero il 25% in piu' delle perdite subite nel 2021. Poiche' la cifra del 2021 (58 miliardi di dollari) riflette livelli sostanziali di riprese di valore di accantonamento per perdite su crediti legate alla pandemia, cio' non implica una vera ripresa per il 2022. Per il 2023, l'agenzia prevede che le perdite su crediti aumenteranno di circa il 20% a 87 miliardi di dollari e rimarranno intorno a questo livello nel 2024. Queste previsioni riflettono l'opinione secondo cui lo shock energetico in corso e la stretta monetaria determineranno l'emersione di prestiti problematici in tutti i sistemi bancari europei, molto probabilmente tra i mutuatari aziendali con un debito piu' teso e metriche di accessibilita' piu' direttamente influenzate da costi piu' elevati, in particolare se hanno una capacita' limitata di trasferirli ai consumatori attraverso i prezzi. "Allo stesso tempo, ci aspettiamo che si verifichi un modesto aumento della disoccupazione in tutta Europa (la nostra aspettativa di base) e che la qualita' delle esposizioni delle famiglie, in particolare i mutui, rimanga resiliente", prosegue S&P. "Prevediamo che le maggiori perdite previste saranno gestibili per le banche, in gran parte grazie all'aumento dei tassi di interesse a vantaggio del margine di interesse netto. Tuttavia, non c'e' molto spazio per l'ottimismo. I rischi al rialzo sono pochi e i rischi al ribasso abbondano. Ad esempio, l'inflazione potrebbe essere piu' persistente di quanto ci aspettiamo, il che si tradurrebbe in una risposta politica piu' forte e piu' lunga, o il conflitto ucraino potrebbe esacerbare ulteriormente la crisi energetica in corso. Cio' comporterebbe un impatto maggiore sulla qualita' degli attivi delle banche, che aumenterebbero le perdite su crediti". cce (fine) MF-DJ NEWS

13/12/2022 17:28
 
Io guardo sempre ai numeri e quelli non mentono mai...da inizio anno Intesa - 7,61, Uni - 4,99, MedioB - 7,89 -Mps -89,53 Bper + 7,73 Bpm + 24,55 se escludiamo BPM per un verso (oggetto di speculazioni per fusioni) e il carrozzone MPS..direi che alla fine è quasi in linea con la tanto osannata Uni ....io Intesa l'ho e l'ho sempre avuta nel portafoglio e se dovesse andare sotto i 2 ne prenderò ancora...buona giornta amigos.....
 

Banche: stretta Bankitalia su soci (MF)​

ROMA (MF-DJ)--Gli investitori dovranno sottoporsi a procedure piu' complesse per acquisire una partecipazione significativa in una banca italiana. E soggetti che finora non hanno avuto bisogno dell'autorizzazione della vigilanza ora potrebbero essere messi sotto esame. Sara' questo, scrive MF-Milano Finanza, l'effetto delle Disposizioni in materia di assetti proprietari di banche e altri intermediari che, su iniziativa di Banca d'Italia e in linea con gli orientamenti delle autorita' europee, entreranno in vigore dal prossimo 1* gennaio. Il focus della nuova normativa e' sulle partecipazioni qualificate, cioe' le quote che raggiungono o superano il 10%, 20%, 30% o 50%. Oggi l'azionista che intende oltrepassarle deve chiedere una autorizzazione alla Vigilanza, la quale ha 60 giorni di tempo per dare luce verde. Le nuove disposizioni pongono pero' ulteriori paletti. In primo luogo, il criterio del moltiplicatore fara' si' che anche gli azionisti indiretti significativi siano soggetti ad autorizzazione. Se per esempio un investitore si trovera' a essere socio di minoranza rilevante della societa' che acquisira' la partecipazione qualificata, anche quel soggetto dovra' sottoporsi allo screening del regolatore. L'obiettivo e' aumentare il livello di trasparenza sugli assetti proprietari. Questo pero' significa che, nel promuovere una scalata o un'opa o semplicemente l'acquisto di una partecipazione qualificata, il socio di maggioranza dovra' avere il consenso preventivo delle minoranze che, in caso contrario, potranno esercitare un implicito potere di veto sull'operazione. Procedure piu' complesse saranno applicate anche alle catene societarie. Oggi l'autorizzazione per acquisire una partecipazione qualificata viene rilasciata soltanto ai soggetti che detengono direttamente la quota o che stanno al vertice della catena. Dal 1* gennaio tutti gli anelli intermedi saranno sottoposti ad autorizzazione della Vigilanza. Una mossa che, prevedono diversi osservatori, avra' un profondo impatto sulle strutture societarie piu' complesse, che non sono peraltro rare sul mercato italiano. Ci sono poi aspetti ancora controversi della nuova normativa, come quelli che riguardano le azioni in concerto. In base a una interpretazione restrittiva delle disposizioni, per i soci con partecipazioni inferiori al 10% ma riuniti per esempio in un accordo parasociale che superi la soglia qualificata potrebbe scattare la richiesta autorizzativa in presenza di determinati indici. Il tema andra' chiarito nei prossimi mesi, anche perche' puo' interessare molti investitori storici delle banche italiane, come le fondazioni. Da ultimo la normativa pone l'accento sulla produzione documentale, che dovra' avere luogo nella fase istruttoria, e sulla valutazione di diversi elementi, tra i quali la qualita' dell'investitore e la solidita' finanziaria del progetto di acquisizione. "La nuova normativa ha l'effetto di aumentare il livello di trasparenza richiesta agli investitori", spiega a MF-Milano Finanza Marco Penna, partner e responsabile del dipartimento di Financial Intermediaries Regulations di Legance. "Resta da capire se questo orientamento comportera' o meno maggiori oneri, ma e' senza dubbio in linea con l'approccio che negli ultimi anni i regolatori hanno seguito in assenza di norme cosi' puntuali. Nell'ambito dell'istruttoria, per esempio", aggiunge Penna, "i regolatori, soprattutto quello italiano, si sono spesso appellati al principio di sana e prudente gestione per richiedere una produzione documentale molto ampia e completa. Le norme che entreranno ora in vigore codificano questo approccio, riducendo il margine di negoziabilita' delle richieste". red fine MF-DJ NEWS

15/12/2022 08:31
 

Intesa Sanpaolo: rispetta ampiamente requisiti capitale Bce​

MILANO (MF-DJ)--Intesa Sanpaolo ha ricevuto la decisione finale della Bce riguardante il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal 1* gennaio 2023 a livello consolidato, a seguito degli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (Srep). Il requisito patrimoniale da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta pari a 8,88%. A determinare tale requisito, si legge in una nota, concorrono il requisito Srep in termini di Total Capital ratio pari a 9,72%, che comprende il requisito minimo di Pillar 1 dell' 8%, nel cui ambito il 4,5% in termini di Common Equity Tier 1 ratio, e un requisito aggiuntivo di Pillar 2 dell' 1,72%, nel cui ambito lo 0,97% in termini di Common Equity Tier 1 ratio applicando la modifica regolamentare introdotta dalla Bce a decorrere dal 12 marzo 2020. Al dato concorrono inoltre i requisiti aggiuntivi, interamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio, relativi a Capital Conservation Buffer, pari al 2,5%, O-SII Buffer (Other Systemically Important Institutions Buffer), pari allo 0,75%, riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer), pari allo 0,16%. I coefficienti patrimoniali di Intesa Sanpaolo a livello consolidato al 30 settembre 2022, deducendo dal capitale 3,4 miliardi di euro di buyback, 2.299 milioni di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi del 2022 (di cui 1.400 milioni distribuiti come acconto dividendi a novembre 2022) e le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1, risultano pari a: 12,6% per il Common Equity Tier 1 ratio, 17,5% per il Total Capital ratio, calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2022; 12,4% per il Common Equity Tier 1 ratio, 17,5% per il Total Capital ratio, calcolati applicando i criteri a regime; 13,6% per il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime, 18,9% per il Total Capital ratio pro-forma a regime. com/cce (segue) MF-DJ NEWS

15/12/2022 13:04
 

LAVORO, INTESA SANPAOLO: "SETTIMANA CORTA DAL 2023. IN UFFICIO 4 GIORNI PER 9 ORE"​

(Teleborsa) - Andare incontro alle esigenze di conciliare gli equilibri di vita professionale e lavorativa dei dipendenti. Questo l'obiettivo della rivoluzione annunciata da Intesa Sanpaolo,primo datore di lavoro privato in Italia con 74mila persone (96mila nel mondo). La Banca ha, infatti, reso noto che proporra` ai dipendenti del Gruppo operanti in Italia un nuovo modello organizzativo del lavoro.

Tra le principali novita`, – spiega Intesa Sanpaolo in una nota – un'evoluzione dello smart working con la possibilita` di lavoro flessibile fino a 120 giorni all'anno, senza limiti mensili e la settimana corta di 4 giorni da 9 ore lavorative a parita` di retribuzione, su base volontaria e compatibilmente con le esigenze tecniche, organizzative e produttive della Banca.

Nel dettaglio la proposta prevede la possibilita` di aumentare su base volontaria il lavoro flessibile da casa fino a 120 giorni all'anno, con un'indennita` di buono pasto di 3 euro al giorno, per tener conto anche delle spese sostenute lavorando da casa, e di lavorare 4 giorni a settimana aumentando a 9 le ore giornaliere su base volontaria, a parita` di retribuzione, senza obbligo di giorno fisso. Dal gennaio 2023, le persone che lavorano in Intesa Sanpaolo, potranno individualmente accedere a queste modalita`, compatibilmente con le esigenze tecniche, organizzative e produttive aziendali. Sara` anche avviato un periodo di sperimentazione in circa 200 filiali.

Sulla nuova organizzazione dello smart working e degli orari di lavoro Intesa Sanpaolo non ha, tuttavia, ancora trovato un accordo con i sindacati. In particolare la trattativa – fanno sapere – Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin in una nota – si è arenata su alcune richieste: estensione dello smart working e del 4x9 a tutti i colleghi della rete filiali; individuazione di strumenti tecnici che permettano una reale disconnessione al termine del proprio orario di lavoro; incremento per tutti del valore del buono pasto; riconoscimento del buono pasto intero per le giornate di smart working; indennizzi per le spese energetiche e di connessione, contributo per l'allestimento della postazione di lavoro. La banca ha comunque deciso di andare avanti con la sua proposta annunciandone l'avvio nel 2023. "Il confronto con le Organizzazioni Sindacali, pur svolgendosi in maniera proficua e costruttiva, – fa sapere Intesa Sanpaolo – non ha trovato una condivisione sul complesso dei contenuti, ma Intesa Sanpaolo, confermando l'attenzione alle persone del Gruppo, continuera` a proporre le migliori soluzioni a chi lavora nella prima banca italiana, introducendo le novita` da gennaio 2023".

"Il modello organizzativo che si prefigura con queste nuove misure – sottolinea Intesa Sanpaolo – mettera` la Banca nelle migliori condizioni di competitivita` per affrontare le sfide che la attendono alla luce del mutevole contesto economico e sociale, in particolare la transizione verso i servizi digitali e ad alta innovazione tecnologica".

(TELEBORSA) 16-12-2022 14:07
 

Banche: che affari allo sportello (Mi.Fi)​

ROMA (MF-DJ)--"Se avessi avuto questi tassi di interesse quando ero ceo, avrei potuto far felici i miei azionisti", si e' confidato un banchiere italiano a MF-Milano Finanza, commentando l'aggressiva politica monetaria della Bce. Con l'ennesima stretta lo spettro di una recessione diventa sempre piu' concreto in Europa, ma ai vertici degli istituti di credito il mood e' diverso. La svolta impressa da Christine Lagarde arriva dopo un decennio di politiche espansive che hanno zavorrato la redditivita' del sistema bancario. Con ricavi piatti e bilanci appesantiti dalle attivita' di de-risking, tra il 2012 e oggi i ceo hanno dato poche gioie ai soci. L'effetto si e' riverberato sui corsi azionari, che hanno visto gli istituti italiani quotare a forte sconto sul patrimonio netto, con un ritorno del capitale investito ridotto al lumicino. Un andamento che gli sforzi del sistema (dalla riduzione dei crediti deteriorati al rafforzamento della posizione patrimoniale) non sono riusciti a correggere in maniera sostanziale. Il punto di svolta e' arrivato nell'estate scorsa, quando la Bce di Lagarde ha cambiato passo. Da quel momento il margine di interesse degli istituti e' tornato a crescere, spingendo al rialzo ricavi e profitti. Lo si e' visto con i risultati dei nove mesi: le cinque maggiori banche italiane hanno registrato un utile aggregato di 8,9 miliardi, in aumento del 5,5% rispetto agli 8,25 miliardi dello stesso periodo del 2021. Questa performance ha consentito di assorbire l'esposizione sul mercato russo e di proseguire con le attivita' di deleveraging e alleggerimento degli stock di crediti deteriorati iscritti a bilancio. Notizie molto positive per gli azionisti, che pregustano gia' ricchi dividendi e capital gain. Se gia' il 2022 e' stato un anno generoso tra cedole e buy back, gli analisti di Citi prevedono per il 2023 un rendimento del capitale del 10% e oltre. In questa direzione si sono espressi anche gli amministratori delegati delle principali banche che hanno confermato le politiche di remunerazione seguite sinora, ventilando in alcuni casi un innalzamento delle asticelle. Senza contare che il rialzo delle azioni (il Ftse Banche e' gia' salito del 38% dalla meta' di luglio) potrebbe favorire i processi di consolidamento visto che le principali banche italiane si troverebbero in una posizione di forza in termini di concambi. Se i tentativi di aggregazione avranno successo, le sinergie di costo e di ricavo daranno un ulteriore sprint ai bilanci e ai corsi azionari, andando ancora una volta a beneficio degli azionisti. Sara' vera riscossa quella che attende le banche? Malgrado l'ottimismo del mercato, le nubi all'orizzonte non mancano. Nel discorso tenuto a Vienna all'inizio di ottobre il responsabile della Vigilanza Bce Andrea Enria ha dettato una linea che i joint supervisory team non hanno perso occasione per ribadire: "Le banche europee non stanno prendendo abbastanza seriamente i rischi economici, con molti istituti che continuano ad aspettarsi il basso livello delle insolvenze ereditato dagli ultimi due anni e altri che contano sulla spinta agli utili arrivata dal rialzo dei tassi d'interesse". Il regolatore ha escluso uno stop unilaterale ai dividendi, come accaduto all'inizio della pandemia. Quello che pero' i banchieri temono e' una stretta sui requisiti di capitale che spinga implicitamente a essere meno generosi con gli azionisti. Gia' nei risultati dello Srep annunciati la scorsa settimana la linea della prudenza era molto chiara. A diverse banche tra cui l'italiana Unicredit la Bce ha alzato per il 2023 il requisito di secondo pilastro (Pillar 2), cioe' quello che si applica ai singoli istituti sulla base di adeguatezza del capitale, governance e gestione del rischio, liquidita' e modello di business. Anche i target minimi di cet1 (che incorporano parzialmente il nuovo cuscinetto di Pillar 2) sono pertanto saliti rispetto all'anno scorso. Un segnale? "Sicuramente si'", spiega Giovanni Pepe, partner di Kpmg e responsabile risk modeling. "Le parole di Enria, le recenti interlocuzioni tra le banche e i jst e le indicazioni fornite dalle ultime supervisory priorities vanno tutte nella direzione di alzare il livello di guardia nei confronti dei rischi geopolitici, in particolare del rischio di credito. Mi aspetto che lo stress test della primavera 2023 confermi questa linea". Tutto questo potrebbe compromettere le politiche di remunerazione delle banche? "Enria ha ribadito che non ci sara' un blocco dei dividendi analogo a quello avvenuto nel corso del 2020. Va da se' pero' che, nel corso del prossimo anno, richieste di capitale piu' stringenti potrebbero mettere sotto pressione le banche e, potenzialmente, comportare qualche brutta sorpresa per gli azionisti", conclude Pepe. alu fine MF-DJ NEWS

19/12/2022 08:50
 

Bce: faro sugli accantonamenti (MF)​

ROMA (MF-DJ)--Il rischio di credito e le risorse necessarie per assorbirlo restano al centro dell'agenda della Vigilanza Bce. Nei giorni scorsi le principali banche italiane hanno dovuto comunicare a Francoforte la propria situazione in tema di accantonamenti straordinari. Una materia su cui la Bce dovrebbe tornare in pressing nel corso del 2023 con ispezioni e indicazioni specifiche istituto per istituto. Tra il 2020 e il 2022, scrive Milano Finanza, le banche hanno alzato l'asticella degli accantonamenti straordinari (cosiddetti overlays, pari al 10-30% dello stock complessivo), cioe' gli stanziamenti volti a far fronte ai nuovi fattori di rischio non coperti dai modelli di calcolo delle perdite attese. Questi fattori sono collegati a elementi non colti dalle serie storiche degli istituti, in quanto frutto di situazioni fuori dal comune come le ricadute della pandemia, l'aumento dei prezzi energetici o il boom dell'inflazione. L'attenuarsi di alcuni di questi rischi, soprattutto sul fronte sanitario, avrebbe potuto spingere le banche ad abbassare il livello di guardia, ma questo non sembra l'orientamento della Bce. Al contrario, nelle scorse settimane l'organo di vigilanza ha richiesto a tutte le significant institutions di compilare un questionario per meglio comprendere la consistenza di questi accantonamenti straordinari e la loro gestione. Il censimento chiedeva di mettere a fuoco i fattori di rischio non correttamente coperti dai modelli attuali, il livello di applicazione degli aggiustamenti e il relativo livello di allocazione. Nell'ambito del questionario, la Bce ha indagato anche la governance e i processi interni per mettere a fuoco le eventuali procedure di controllo e il livello di consapevolezza interna sulla presenza degli accantonamenti straordinari. Se per il momento Francoforte non ha dato indicazioni specifiche ai singoli istituti, la finalita' del censimento appare chiara: le misure prudenziali adottate negli ultimi anni non dovranno essere smontate, ma mantenute in considerazione di una fase di elevata incertezza derivante dalla combinazione degli effetti residuali della pandemia e dagli effetti delle tensioni geopolitiche e macroeconomiche nate nel corso del 2022. Questo intervento risulta peraltro coerente con le priorita' 2023-25 appena pubblicate dalla stessa Bce, in quanto espressamente richiamato nelle indicazioni relative al rischio di credito. Sul tema Francoforte era gia' stata molto chiara con le raccomandazioni fornite lo scorso 28 ottobre mentre, in vista delle chiusure dei bilanci 2022, l'Esma aveva dedicato un focus specifico proprio agli overlay manageriali. "Generalmente si ricorre agli overlays in presenza di circostanze eccezionali e temporanee che non consentono di trovare nelle serie storiche disponibili un'adeguata rappresentazione dei fattori di rischio", spiega a MF-Milano Finanza Lorenzo Macchi, coordinatore del settore bancario per Kpmg in Italia ed esperto di tematiche regulatory. "L'intervento della vigilanza punta invece a gestire in un'ottica di medio termine la presenza degli overlays, identificandone in modo puntuale i razionali sottostanti e la correlazione a specifici elementi di rischio, andando cosi' a renderli un elemento piu' stabile da gestire e monitorare nel continuo nell'ambito della valutazione delle attivita' finanziarie in bilancio, richiedendo anche la definizione di processi interni a presidio della determinazione e dell'eventuale riduzione/dismissione degli stessi", conclude Macchi. alu fine MF-DJ NEWS

20/12/2022 08:55
 

Intesa Sanpaolo: in corso a Torino programma per assunzione neolaureati​

MILANO (MF-DJ)--Sono in corso fino alle 18 circa di oggi al grattacielo di Intesa Sanpaolo a Torino le selezioni per l'assunzione di venti neolaureati di eccellenza che saranno inseriti nell'International Graduate Program, il percorso di formazione intensiva del gruppo della durata di tre anni, di cui uno all'estero. la prima volta che la banca apre le selezioni all'esterno. All'annuncio di questa opportunita' hanno risposto mille candidati che, a seguito di fasi di selezione successiva basata sul curriculum scolastico, video interviste, conoscenza dell'inglese, sono rimasti in 80 finalisti, equamente distribuiti per genere, provenienti da tutta Italia. Oggi attraverso business game e lavori di squadra possono dimostrare la loro capacita' di problem solving, lavoro in team, capacita' di interagire, tutte soft skills utili in banca oltre alla competenza linguistica in quanto la giornata si svolge in inglese. I migliori venti di loro saranno assunti a tempo indeterminato e inseriti in un percorso di crescita accelerato che li portera' a ricoprire diversi ruoli in banca in Italia e all'estero. La banca, si legge in una nota, apre cosi' all'esterno l'International Talent Program, iniziativa che fino ad oggi ha selezionato piu' di 500 tra i migliori giovani che gia' lavorano in banca per inserirli in un circuito di esperienze in Italia e all'estero finalizzato a costituire la leadership della banca di domani. Il progetto rientra nel piu' ampio piano di assunzioni per attrarre e valorizzare giovani talenti, in ottica di ricambio generazionale e crescita del gruppo, che prevede 4.600 ingressi entro il 2025, di cui circa 2.000 in ambito IT e Tech. com/cce MF-DJ NEWS

20/12/2022 19:07
 
COMUNICATO STAMPA


INTESA SANPAOLO: CALENDARIO FINANZIARIO 2023:
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Banche, 4 le italiane consigliate da Citi ma solo 2 offriranno un rendimento del capitale sopra l’11% nel 2024​

di Francesca Gerosa
tempo di lettura 2 min

Una sola la top pick di Citi: Intesa Sanpaolo (rating buy e target price a 2,65 euro). Una sola la banca che ha il potenziale per raddoppiare, quasi, la redditività nel 2024​


Intesa Sanpaolo è la top picks (rating buy e target price a 2,65 euro) di Citi tra le banche italiane, in quanto la sua redditività beneficerà dell'aumento dei tassi e delle sue azioni di efficienza e di de-risking (ratio Npl all’1,2% vicino al target dello 0,8% e riduzione dello stock di Npl di circa 3,9 miliardi di euro nell'ultimo anno). “Prevediamo un aumento di oltre il 20% anno su anno dell’utile operativo lordo dopo gli accantonamenti nel 2023 grazie all'aumento del margine di interesse e al focus sull’efficienza per mitigare l'impatto dell'inflazione e degli investimenti IT”, si legge in una nota di Citi raccolta da milanofinanza.it.

Citi: il Rote di Intesa Sanpaolo salirà al 12,7% nel 2024


Al contempo, Citi si aspetta che il ritorno di capitale sarà guidato dalla redditività e dalla generazione di capitale (la banca ha previsto un utile netto di oltre 4 miliardi di euro per il 2023), anche in considerazione del forte de-risking in Russia. L’istituto di credito ha annunciato un acconto sul dividendo di 1,4 miliardi di euro da pagare a novembre, circa il 30% in più rispetto al livello minimo indicato quest’estate. Tanto che Citi ha previsto un Rote, rendimento del patrimonio netto tangibile, del 10,2% alla fine di quest’anno che salirà all’11,4% nel 2023 e al 12,7% nel 2024.

Apprezzato di Unicredit l’approccio prudente sulla qualità del credito


Non starà al passo Unicredit (Roe del 6,1% nel 2022, del 7% nel 2023 e dell’8,6% nel 2024), comunque coperta con un rating buy e un target price a 15,5 euro da Citi. “Unicredit è uno dei nostri titoli preferiti in Italia grazie alla redditività e alla tenuta del capitale anche in un contesto più difficile, al rendimento del capitale e alla valutazione attraente”, si legge nella nota di Citi. L’istituto, ha proseguito Citi, ha una forte posizione di capitale, che gli consente di ottenere generosi rendimenti, e continua ad avere un approccio prudente in merito alla qualità del credito per prepararsi all'impatto del rallentamento macroeconomico. Non mancano alcuni rischi tra cui l’esposizione residua alla Russia.

La diversità di Mediobanca, un pregio


Citi ha anche un rating buy con un prezzo obiettivo a 12 euro su Mediobanca, istituto in grado di sfruttare la sua posizione di leadership nel Corporate & Investment Banking e di rafforzare la sua posizione nel wealth management e nel credito al consumo per ottenere risultati migliori a livello di redditività e continuare a ottenere solidi rendimenti a livello di capitale: Citi si aspetta un Rote del 9,7% nel 2022, del 10,6% nel 2023, dell’11,1% nel 2024 e del 9,5% nel 2025. “Riteniamo che Mediobanca sia diversa dalle altre banche italiane che copriamo, dato il potenziale miglioramento del Rote grazie all'aumento della redditività della divisione Corporate & Investment Banking, allo sviluppo dell'offerta nel wealth management attraverso la crescita organica e nuove acquisizioni, nonché alla ripresa del credito al consumo”, ha spiegato Citi.

Bper ha il potenziale per migliorare la redditività al 7% nel 2024 dal 4%


Infine, c’è la più piccola Bper Banca (buy e target price a 2,60 euro, Rote al 6,7% nel 2022, al 7,8% nel 2023 e al 9,1% nel 2024). “Consigliamo l’acquisto di Bper in virtù dei potenziali benefici derivanti dall'acquisizione recentemente completata di Banca Carige e del potenziale miglioramento della redditività legato alle azioni in corso di attuazione da parte del management: de-risking, aumento della penetrazione dell’asset management, gestione della liquidità, slancio commerciale ed efficienza dei costi”, ha elencato Citi, ritenendo che Bper abbia il potenziale per migliorare la redditività al 7% circa nel 2024 dal 4% circa del 2021 e la chiara esecuzione delle azioni pianificate e il contesto macroeconomico saranno i principali fattori trainanti di questo risultato. Gli sviluppi in materia di M&A sono anch'essi un fattore chiave da considerare, visto il potenziale consolidamento nel settore


Orario di pubblicazione: 21/12/2022 14:49
Ultimo aggiornamento: 21/12/2022 15:38
 

Buon giorno e buon 2023

La prima news del nuovo anno:

La diretta dai mercati | Piazza Affari tonica il primo giorno del 2023. Bene illimity e Juventus, occhio alla jv Intesa-Enel​

di Elena Dal Maso

Dopo un 2022 in cui ha ceduto il 13%, Piazza Affari apre bene lunedì 2 gennaio 2023. Al centro della giornata, il Pmi definitivo di dicembre dell’Eurozona. Wall Street chiusa per festività come Cina e Giappone​


La diretta dai mercati | Piazza Affari tonica il primo giorno del 2023. Bene illimity e Juventus, occhio alla jv Intesa-Enel - MilanoFinanza.it

Lo stralcio:

A Piazza Affari occhio a


Mooney, società di pagamenti che fa capo ai gruppi Intesa Sanpaolo e ad Enel, partirà con il suo servizio di telepedaggio entro il primo semestre 2023, ha detto sabato Salvatore Borgese, general manager commercial&banking services di Mooney.
 
News/Corporate Italia/Nasce Isybank, la banca digitale di Intesa Sanpaolo
Nasce Isybank, la banca digitale di Intesa Sanpaolo


Nasce Isybank, la banca digitale di Intesa Sanpaolo​

di Luca Gualtieri

Il gruppo ha varato all’inizio dell’anno il veicolo per il nuovo istituto. Nell'ambito del piano Restart, Banca 5 era stata individuata come legal entity del nuovo progetto. Il capitale sociale è di 30 milioni. Nel cda, oltre al ceo Valitutti, anche Boselli (presidente) e Bracchi​

 

Citi alza il target price di Unicredit e Intesa Sanpaolo in vista dei conti 2022, focus sul dividendo​

di Francesca Gerosa

Sarà Unicredit ad aprire le danze dei conti 2022 delle banche italiane (cda il 30 gennaio). Il consenso vede l’utile 2022 a 5,07 mld. Citi conferma buy su entrambe le azioni in attesa di un rendimento sul dividendo 2022 allettante. Attenzione all’aumento dello spread​

 

Intesa Sanpaolo: riduce Rwa fino a 20 mld dopo osservazioni Bce su calcolo rischi (stampa)​

MILANO (MF-DJ)--Intesa Sanpaolo sta riducendo le attivita' ponderate per il rischio di ben 20 miliardi di euro (21,6 miliardi di dollari) dopo le osservazioni della Banca centrale europea sui calcoli relativi a quanto rischio deve affrontare l'istituto di credito. Lo riporta Bloomberg. La banca italiana che supera abbondantemente i requisiti patrimoniali richiesti, sta effettuando la riduzione attraverso la vendita di prestiti e altri beni, secondo fonti vicine alla questione. Sta anche esaminando la cosiddetta cartolarizzazione sintetica, che generalmente prevede che gli investitori si assumano il rischio di perdite a pagamento, hanno detto le fonti chiedendo di rimanere anonime. Il principale osservatorio bancario dell'area dell'euro ha scoperto in una revisione dello scorso anno che Intesa aveva bisogno di adottare un approccio piu' conservativo nei suoi modelli di rischio, hanno confidato le fonti. I portavoce di Intesa Sanpaolo e della Bce non hanno voluto commentare. La dimensione della riduzione delle attivita' di rischio non e' fissata e potrebbe finire per essere inferiore, hanno detto le persone informate dei fatti. MF-DJ NEWS

20/01/2023 16:52
 
COMUNICATO STAMPA

COMUNICATO STAMPA
INTESA SANPAOLO: COMMON EQUITY TIER 1 RATIO FULLY LOADED ATTESO A FINE 2022 NELL’ORDINE DEL 13% E NEI RESTANTI ANNI DEL PIANO DI IMPRESA SU LIVELLI CHE RISPETTINO AMPIAMENTE L’OBIETTIVO SUPERIORE AL 12%, CON UNA SIGNIFICATIVA CREAZIONE E DISTRIBUZIONE DI VALORE PER GLI AZIONISTI
Torino, Milano, 20 gennaio 2023 – In relazione a odierne notizie di stampa, Intesa Sanpaolo precisa che il Common Equity Tier 1 ratio fully loaded del Gruppo è atteso collocarsi al 31 dicembre 2022 su livelli nell’ordine del 13% e successivamente su livelli che rispettino ampiamente l’obiettivo superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4, tenendo conto di tutti gli impatti regolamentari previsti e dell’esecuzione del buyback per il restante ammontare di 1,7 miliardi di euro autorizzato dalla BCE, in merito alla quale il Consiglio di Amministrazione deciderà entro il 3 febbraio prossimo, e senza considerare circa 120 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 35 nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025.
Le azioni di riduzione degli RWA del Gruppo, attuate nel quarto trimestre del 2022, sono da mettere in relazione in particolare alle modifiche normative (i.e. EBA guidelines) applicabili a partire dal 1° gennaio 2023 e riguardano posizioni EVA negative o che comunque non risultano più giustificate a fronte del capitale assorbito, e contribuiscono alla significativa creazione e distribuzione di valore per gli azionisti.
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Intesa SanPaolo regina di Borsa con nota dividendi​

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di Laura Naka Antonelli
23/01/2023 10:31


Intesa SanPaolo regina di Borsa dopo le rassicurazioni diramate dalle stessa banca guidata da Carlo Messina, sulla sua capacità di rispettare i target relativi alla remunerazione degli azionisti.
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L’istituto di credito italiano ha diramato nella serata di venerdì un comunicato, a seguito delle indiscrezioni stampa riportate dall’agenzia Bloomberg, che avevano fatto scivolare il titolo del 2% circa, a fronte dei buy scattati sulle azioni delle altre banche italiane.

Oggi rimonta dell’azione, che si conferma la migliore dei titoli scambiati sul Ftse Mib di Piazza Affari.
I rumor diffusi da Bloomberg, che avevano alimentato i dubbi sulla capacità di Intesa SanPaolo di onorare gli impegni presi sul fronte dividendi e buyback,avevano fatto riferimento a un possibile piano della banca volto a tagliare gli asset rischiosi per un valore di 20 miliardi di euro circa, al fine di rispettare i dettami della Bce.
Le indiscrezioni avevano ventilato anche l’ipotesi di una ‘synthetic securitization’.
Così Equita SIM oggi, nel fare il punto della situazione, riassumendo i rumor di venerdì scorso e il trend del titolo:
“A seguito di indiscrezioni di Bloomberg secondo cui ISP starebbe conducendo operazioni di cessione di prestiti e altre attività per ridurre i propri RWA fino a 20 miliardi, a seguito di un approccio più stringente richiesto dal regolatore sui modelli interni, la società – attraverso un comunicato stampa – ha specificato che:
  • le azioni di riduzione dei RWA attuate nel quarto trimestre sono relative a modifiche normative applicabili da inizio 2023.
  • A fine 2022, il CET1 di gruppo è atteso in area 13%, continuando a includere l’impatto del buyback da 1,7 miliardi (12.4% al terzo trimestre del 2022)
  • Successivamente (a seguito dell’applicazione delle modifiche normative) il CET1 è atteso mantenersi su livelli ampiamente superiori al target del 12% indicato a piano.
Equita ricorda che “nel corso dell’anno Intesa SanPaolo aveva già provveduto ad attuare operazioni di ottimizzazione dei RWA. In particolare la società aveva comunicato operazioni di protezione sul rischio di credito per 5.9 miliardi nei primi 9 mesi, a cui si aggiungerebbero – come rilevato da un articolo de Il Sole del 13/01 –cartolarizzazioni per ulteriori c.9bn”.

La SIM milanese ha così espresso la sua view su Intesa:
“Giudichiamo il comunicato di Intesa SanPaolo positivamente, in quanto fornisce chiarezza sull’evoluzione della traiettoria di capitale e al tempo stesso dà ulteriore visibilità sulla capacità di difendere la remunerazione degli azionisti”.
 

Intesa Sanpaolo: De Felice, per Italia quadro meno cupo rispetto a due mesi fa​

MILANO (MF-DJ)--"Il quadro e' meno cupo rispetto a un paio di mesi fa perche' c'e' un forte calo dei prezzi delle materie prime, dal gas al grano. Il gas naturale e' ora a 57 euro per megawattora. Inoltre, la Cina non ci sta facendo concorrenza nel comprare gas naturale e quello che temevamo, ovvero di avere la Cina in competizione con i Paesi europei sul gas, per ora non si sta verificando. Il dollaro, poi, e' intorno alla parita' con l'euro, questa e' una buona notizia quando compriamo materie prime che vengono quasi sempre pagate in dollari. Credo che l'Italia abbia oggi meno rischi rispetto al passato". Lo ha detto Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo, nel corso della Conferenza 'Il mondo nel 2023: sara' quiete dopo le tempeste? Scenari per le imprese, tra rischi e opportunita'' promossa da Ispi, Assolombarda e Sace, spiegando che "abbiamo ridotto del 60% l'importazione di gas russo, che era pari al 40% prima della guerra e oggi e' pari all'8,6% delle importazioni totali di gas. Le scorte stanno tenendo, siamo all'80%. Lo scenario e' complessivamente migliore". cos (fine) MF-DJ NEWS

26/01/2023 12:24
 

Intesa Sanpaolo: prosegue sviluppo Isybank con Boselli presidente e Valitutti ad​

MILANO (MF-DJ)--Prosegue lo sviluppo della strategia digitale di Intesa Sanpaolo. Il Consiglio di amministrazione di Isybank e' presieduto da Mario Boselli ed e' composto da: Virginia Borla, Giampio Bracchi, Donatella Busso, Renato Cerioli, Andrea Chioatto, Achille Galdini, Paola Papanicolaou e Antonio Valitutti (amministratore delegato). La nuova banca digitale - controllata al 100% dal gruppo bancario - verra' lanciata su tecnologia cloud e avra' come punto di forza la partnership con la societa' leader internazionale nel fintech Thought Machine. Isybank fornira' servizi bancari inizialmente ai 4 milioni di clienti individuati dal Piano d'Impresa 2022-2025 interessati a usare servizi esclusivamente online e via mobile. Cio' consentira' contestualmente al gruppo - che si pone come obiettivo la leadership nel panorama europeo per efficienza operativa e innovazione a servizio della clientela - una riduzione strutturale dei costi. L'impegno per tecnologia e crescita nel Piano d'Impresa prevede un programma di investimenti pari a 5 miliardi di euro, inclusi circa 650 milioni di euro nella nuova banca digitale, e il coinvolgimento di circa 4 mila persone tra assunzioni di profili specifici e riconversioni professionali. com/cce MF-DJ NEWS

26/01/2023 16:52
 
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