Invesco AT1 Capital Bond Eur Hdg IE00BFZPF439 $ IE00BG0TQB18

esatto, se fossero inclusi i grafici sarebbero assolutamente sovrapponibili, essendo esattamente lo stesso prodotto nelle due declinazioni accumulazione e distribuzione
(in realtà è una semplificazione perché chi fa i grafici ipotizza che i dividendi vengano reinvestiti nello strumento, ma in realtà tu quando incassi paghi le tasse per cui non potrai mai reinvestire tutto)

su justetf.com puoi scegliere se includerli o meno
 
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sicuramente;

mentre alcuni prodotti, come i famigerati fondi a cedola che il buon @bow mi ha aiutato , con i suoi post a scoprire e quindi a evitare, mi chiedevo se anche questi etf , rischio simil azionario ma cedole alte, non abbiano come scopo , all'interno di un portafoglio la conservazione del capitale ma solo di una alta rendita cedolare
No, qui dobbiamo capire cosa sono gli AT1. Le obbligazioni 'ibride' AT1 sono strumenti di 'riserva di capitale' per le banche. Che cos'è una banca? Una particolare impresa che, iscritta ad albo apposito e sottoposta a specifica vigilanza, ha la licenza di fare attività creditizia a leva finanziaria. Ovvero esporsi prestando soldi pari ad un multiplo del proprio capitale, utilizzando come "garanzia" presso un istituto di credito centrale (che fa da banca-alla-banca, dandogli questa liquidità ad un certo 'prezzo' stabilito) dei depositi di terzi.
Quindi visto che faccio attività di "raccolta" io banca posso portarla sul mio 'conto' alla Banca Centrale (come se fossero miei) e in cambio ottenere credito a mio nome per poter 'erogare', questo a prescindere dal vero capitale mio che spesso è una cifra irrisoria di quanti soldi faccio 'girare'.

In questo giochetto l'esposizione a leva finanziaria di una banca è elevatissima, quindi ha bisogno di una serie di 'scorte d'emergenza' cui attingere prima di andare in crisi, appena i conti non quadrano.
La prima scorta sono i Contingent Convertible Bond, soldi prestati da terzi a me banca ma che all'occorrenza diventano capitale e, come abbiamo visto fare da Credit Suisse, il primo capitale cui si mette mano.

Perché esistono i co.co.bond? Perché più riserve di questa roba fai (bada che una banca potrebbe anche non averne) meno capitale di proprietà devi versare. In pratica io imprenditore-banchiere, se trovo qualcuno così fesso da prestarmi 'capitale di riserva' AT1 (a fondo potenzialmente perduto) posso non metterci i soldi io, e rimanere 'padrone' con poco capitale versato. Poi mando un bel cesto a Natale e una bottiglia... oppure, anzi, manco quello. Non vengono fatti, quindi, gli aumenti di capitale, ma si 'convertono' gli 'ibridi'.

Quali storie ci riporta alla memoria il termine Co.Co.Bond e debito subordinato di MIGLIORE qualità (come gli LT2)? I direttori di Banca Etruria, i pensionati suicidi in quel di Civitavecchia, e altre (tante) belle vicende italiche.
Alcune banche che non cito sono tra i primi emittenti di AT1 in Europa eppure fanno buy-back di proprie azioni. In pratica danno i soldi dei fessi agli azionisti (i padroni) in forma di fette di torta-banca.

Le 'reti' di promotori che appartengono ad una banca vera di solito hanno dei Core-Tier eccezionali veramente, e li truccano perché anziché prestare soldi loro li fanno prestare ad altri (magari credit lombard) e poi 'investono' il loro capitale (o dei risparmiatori?) sottoscrivendo masse enormi di AT1 della loro banca-padrona, trasferendo quindi un bel core-tier sui loro depliant pubblicitari e la pecunia nel forziere del padrone.

Ma come ci si approvvigiona di fessi-donatori di AT1?

Metodo 1: pagando tanto.
Ovviamente in un periodo in cui il traballante bittippi italiano a 3 anni dava rendimenti negativi una bella obbligazione decennale al 3% era oro... in pratica lo sterco si vendeva al prezzo della bresaola e c'era mercato per gli AT1.

Metodo 2: fregando i polli.
E qui c'è l'eterno somaro che Pedracca&Galantara 130 anni fa avrebbero giustamente inquadrato nel popolo.

E allora quanti più fondi-minestrone possibili, emissioni proprie che magari sono pubblicizzati virtuosamente sul sito "massimo il 10% del capitale in AT1" e "massimo il 30% in cartolarizzazione di ipoteche bancarie"... tanto chi ci capisce fava?

Andate a leggere i nomi di chi fa buy-back, di chi piazza fondi propri massimamente flessibili in primis con queste clausole di 'tutela' e di chi è tra i primi emittenti europei di AT1 e capirete come gira sullo spiedo il pollo.

Io per principio gli AT1 in portafoglio non li metterei proprio, con una buona diversificazione un INDICE di AT1 (che quindi non è in conflitto d'interesse perché ci saranno tutti) potrebbe trovare collocamento nella quota di obbligazionario High Yield di un'asset allocation, ma quest'ultima quota la suddividerei anche con obbligazioni magari di settore non finanziario sotto l'investment grade oltre che con debiti di 'capitale di riserva' molto subordinato e ibrido.
Nell'Intelligent Investor il buon Graham parlava delle Preferred Shares (circa la stessa cosa) molto male.
 
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A chi fosse interessato segnalo da guardarsi il robeco financial institution bonds, è un mix di AT1 (poche) + subornate + senior non solo di banche ma condito anche con assicurazioni
 
No, qui dobbiamo capire cosa sono gli AT1. Le obbligazioni 'ibride' AT1 sono strumenti di 'riserva di capitale' per le banche. Che cos'è una banca? Una particolare impresa che, iscritta ad albo apposito e sottoposta a specifica vigilanza, ha la licenza di fare attività creditizia a leva finanziaria. Ovvero esporsi prestando soldi pari ad un multiplo del proprio capitale, utilizzando come "garanzia" presso un istituto di credito centrale (che fa da banca-alla-banca, dandogli questa liquidità ad un certo 'prezzo' stabilito) dei depositi di terzi.
Quindi visto che faccio attività di "raccolta" io banca posso portarla sul mio 'conto' alla Banca Centrale (come se fossero miei) e in cambio ottenere credito a mio nome per poter 'erogare', questo a prescindere dal vero capitale mio che spesso è una cifra irrisoria di quanti soldi faccio 'girare'.

In questo giochetto l'esposizione a leva finanziaria di una banca è elevatissima, quindi ha bisogno di una serie di 'scorte d'emergenza' cui attingere prima di andare in crisi, appena i conti non quadrano.
La prima scorta sono i Contingent Convertible Bond, soldi prestati da terzi a me banca ma che all'occorrenza diventano capitale e, come abbiamo visto fare da Credit Suisse, il primo capitale cui si mette mano.

Perché esistono i co.co.bond? Perché più riserve di questa roba fai (bada che una banca potrebbe anche non averne) meno capitale di proprietà devi versare. In pratica io imprenditore-banchiere, se trovo qualcuno così fesso da prestarmi 'capitale di riserva' AT1 (a fondo potenzialmente perduto) posso non metterci i soldi io, e rimanere 'padrone' con poco capitale versato. Poi mando un bel cesto a Natale e una bottiglia... oppure, anzi, manco quello. Non vengono fatti, quindi, gli aumenti di capitale, ma si 'convertono' gli 'ibridi'.

Quali storie ci riporta alla memoria il termine Co.Co.Bond e debito subordinato di MIGLIORE qualità (come gli LT2)? I direttori di Banca Etruria, i pensionati suicidi in quel di Civitavecchia, e altre (tante) belle vicende italiche.
Alcune banche che non cito sono tra i primi emittenti di AT1 in Europa eppure fanno buy-back di proprie azioni. In pratica danno i soldi dei fessi agli azionisti (i padroni) in forma di fette di torta-banca.

Le 'reti' di promotori che appartengono ad una banca vera di solito hanno dei Core-Tier eccezionali veramente, e li truccano perché anziché prestare soldi loro li fanno prestare ad altri (magari credit lombard) e poi 'investono' il loro capitale (o dei risparmiatori?) sottoscrivendo masse enormi di AT1 della loro banca-padrona, trasferendo quindi un bel core-tier sui loro depliant pubblicitari e la pecunia nel forziere del padrone.

Ma come ci si approvvigiona di fessi-donatori di AT1?

Metodo 1: pagando tanto.
Ovviamente in un periodo in cui il traballante bittippi italiano a 3 anni dava rendimenti negativi una bella obbligazione decennale al 3% era oro... in pratica lo sterco si vendeva al prezzo della bresaola e c'era mercato per gli AT1.

Metodo 2: fregando i polli.
E qui c'è l'eterno somaro che Pedracca&Galantara 130 anni fa avrebbero intekgiustamente inquadrato nel popolo.

E allora quanti più fondi-minestrone possibili, emissioni proprie che magari sono pubblicizzati virtuosamente sul sito "massimo il 10% del capitale in AT1" e "massimo il 30% in cartolarizzazione di ipoteche bancarie"... tanto chi ci capisce fava?

Andate a leggere i nomi di chi fa buy-back, di chi piazza fondi propri massimamente flessibili in primis con queste clausole di 'tutela' e di chi è tra i primi emittenti europei di AT1 e capirete come gira sullo spiedo il pollo.

Io per principio gli AT1 in portafoglio non li metterei proprio, con una buona diversificazione un INDICE di AT1 (che quindi non è in conflitto d'interesse perché ci saranno tutti) potrebbe trovare collocamento nella quota di obbligazionario High Yield di un'asset allocation, ma quest'ultima quota la suddividerei anche con obbligazioni magari di settore non finanziario sotto l'investment grade oltre che con debiti di 'capitale di riserva' molto subordinato e ibrido.
Nell'Intelligent Investor il buon Graham parlava delle Preferred Shares (circa la stessa cosa) molto male.
Ti ringrazio della tua analisi.

Rileggendo il tuo post , mi pare di intuire che come asset class è " fasulla" , cioè rispetto a questa metteresti azioni all'interno di un portafoglio per diversificare invece che AT1 e in ogni caso, usare 1 etf e mai singoli bond ( anche se si hanno portafogli importanti).

In caso di problemi di liquidita' o di riserva sono quindi più rischiosi ( vedi il caso Credit suisse) gli at1 e non le azioni,.....

Insomma, meglio un paniere di bond HY legati a realta' industriali ( ivs+intek+carraro) che un paniere di at1.

Oppure, come FOL comanda, sono riservate a speculatori professionali come @russiabond ma secondo la tua opinione in un ottica di costruzione del portafoglio sono inadatte al buy and hold, non tanto per l'erosione del capitale ( vedi grafico ) quanto per il rischio che da questa analisi sembra essere superiore all'azione ( almeno in Svizzera, in Europa non dovrebbe essere così o sbaglio)?
 
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A questo punto, almeno secondo la tua esperienza decennale nella costruzione di portafogli, meglio un paniere di bond HY e azioni invece che gli at1......
 
Ti ringrazio della tua analisi.

Rileggendola però , mi pare di intuire che come asset class è " fasulla" , cioè rispetto a questa metteresti azioni all'interno di un portafoglio per diversificare invece che AT1 e in ogni caso, usare 1 etf e mai singoli bond ( anche se si hanno portafogli importanti).
Se prendi un ETF Global l'asset class diventa meno fasulla, ma rendiamoci conto che tu sei il 'salvavita' dell'economia. Questo asset, anche preso come ETF può svalutarsi spaventosamente, non pensiamo ad un 'obbligazionario'. Non è né azione (come abbiamo visto Credit Suisse si è salvata, ma ha 'messo mano' agli AT1) né un'obbligazione, nel linguaggio anglosassone parlano più onestamente di 'Preferred Shares' alcuni autori li suggeriscono come il 'meglio' dei due mondi, mentre Graham e altri li definiscono il peggio: non hai la comunione d'interessi come l'impresa dell'azionista, non hai la posizione giuridicamente forte dell'obbligazionista, puoi solo sperare in alcuni momenti di tenere 'sotto strozzo' l'impresa a tassi più alti del mercato (che paghi alla prima difficoltà seria, perché a differenza dello strozzino non puoi farti valere per le vie brevi).

Il mio 'alert' è per non farsi sedurre dalla cedola. Il ragionamento "che bello un ETF obbligazionario, in saldo, a cedola altissima!" deve venire dopo la comprensione che non è propriamente un obbligazionario.

Se guardiamo il AT1 CoCoBond di WisdomTree (che esiste anche in versione con hedging), gli emittenti sono:
SOCIETE GENERALE 7.71% BARCLAYS PLC 7.65% HSBC HOLDINGS PLC 7.59% BNP PARIBAS 7.57% CREDIT SUISSE GROUP AG 7.27% CREDIT AGRICOLE SA 4.64% UBS GROUP AG 4.64% UNICREDIT SPA 4.56% BANCO SANTANDER SA 4.53% LLOYDS BANKING GROUP PLC 4.51%

Quindi c'è un certo grado di diversificazione.
Al contempo, visto che il rischio è ovviamente di controparte, sono parzialmente d'accordo con il discorso che in caso di 'portafogli importanti' conviene comunque l'ETF.

ESEMPIO:
Ho un portafoglio di 5 milioni.
Il mio è un investimento a medio-lungo termine (es. 7 anni), rischio bilanciato (il classico 60/40), a distribuzione.
In questa asset allocation bowman ti direbbe che, secondo lui, un ottavo del capitale in obbligazioni "High Yield" è adeguato. Di questo 12,5%, consapevolmente saresti d'accordo su un 6% di cocobond.

Parliamo di 300mila euro. Se anziché prendere il WisdomTree AT1, metti 20000 euro in un AT1 di Societé Generale, 20000 in uno di Barclays, 20000 in uno di HSBC, 20000 in uno di BNP, 20000 in uno di Credit Suisse (ah, questo è saltato, mannaggia!)... non hai differenze. Il punto è che gran parte di questi bond ha tagli istituzionali. Però magari ne trovi di terribilmente svalutati... o di rare emissioni più piccole... però spesso l'ETF è scelta obbligata.
Il buono dell'ETF è che è una scelta consapevole... spesso finanzi gli AT1 con il 20% del tuo patrimonio con qualche firmetta sui contratti del promotore o della filiale del caso.

In caso di problemi di liquidita' o di riserva sono quindi più rischiosi ( vedi il caso Credit suisse) gli at1 e non le azioni,.....

Insomma, meglio un paniere di bond HY legati a realta' industriali ( ivs+intek+carraro) che un paniere di at1.

C'è storicamente un abisso concettuale tra un bond 'fallen angels', ovvero un'emissione nata per essere debito ordinario di primo grado, diventata speculativa (e redditizia) per qualche problema industriale e un AT1.
Come si può intuire è di solito debito di primo livello, legato all'esistenza dell'azienda e la sua 'salvezza' (e redditività) è in comunione d'interessi con la gestione aziendale. Un AT1 è un 'salvavita': se si rompe lo sostituisci ed hai evitato di far prendere la scossa all'azionista.

Oppure, come FOL comanda, sono riservate a speculatori professionali come @russiabond ma secondo la tua opinione in un ottica di costruzione del portafoglio sono inadatte al buy and hold, non tanto per l'erosione del capitale ( vedi grafico ) quanto per il rischio che da questa analisi sembra essere superiore all'azione ( almeno in Svizzera, in Europa non dovrebbe essere così o sbaglio)?

Non stiamo più parlando di risparmiatori. E' ovvio che se alcune obbligazioni sono in taglio istituzionale è perché gli istituzionali ci legano un certo tipo di business... le aziende purtroppo lo fanno di solito delocalizzando il rischio (magari alla signora Marisa con i risparmi del marito defunto tramite un prodotto di 'risparmio') e tenendosi il potenziale guadagno.

Ho conosciuto persone (spesso colleghi) che eseguivano operazioni come quelle che mi descrivi, parliamo di strategie molto aggressive su debito di basso merito creditizio durante il panico. Un mio 'maestro' posso definirlo (nel senso che gli sono stato attaccato come una ventosa per un paio d'anni, visto che stava nel box affianco, non che volesse molto condividere) portò da 5 a 6 zeri (e con prima cifra superiore ad 1) un portafoglio personale con simili strategie durante gli anni dopo il 2011 sotto i miei occhi (sbalorditi). S'è pure fatto parecchi default, ma in relativa scioltezza.
Sono però capacità, esperienze, peli sullo stomaco e di solito spalle coperte (un altro caso che conobbi con un portafoglio a 6 zeri gestendo obbligazioni di luoghi sperduti del mondo prese sistematicamente a 30 o giù di lì ci 'giocava') che non riguardano gran parte dei comuni mortali/risparmiatori, mi permetto di sconsigliare di mettere in campo simili strategie dicendo "un utente del forum ci ha fatto i soldi, entro anch'io".
Alle volte come nella famosa barzelletta non vince sempre il torero.
 
in EU esiste una precisa gerarchia di coinvolgimento di azionisti e obbligazionisti in caso di crisi di una banca, ovvero non possono saltare le AT1 e salvarsi, anche solo parzialmente, le azioni (altrimenti sarebbe libero l'azzardo morale degli azionisti).
www.consob.it/web/investor-education/in-caso-di-dissesto-di-una-banca

La BoE ha recente confermato di condividere la medesima gerarchia.
Credit Suisse, BoE: Regno Unito ha chiara gerarchia dei creditori

detto ciò, il profilo di rischio dello strumento è altissimo e va maneggiato con cautela e solo dopo averlo compreso a dovere, ma mi sembra ingeneroso arrivare a definire chi utilizza anche questi strumenti un "fesso-donatore di AT1"
 
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in EU esiste una precisa gerarchia di coinvolgimento di azionisti e obbligazionisti in caso di crisi di una banca, ovvero non possono saltare le AT1 e salvarsi, anche solo parzialmente, le azioni (altrimenti sarebbe libero l'azzardo morale degli azionisti).
www.consob.it/web/investor-education/in-caso-di-dissesto-di-una-banca

La BoE ha recente confermato di condividere la medesima gerarchia.
Credit Suisse, BoE: Regno Unito ha chiara gerarchia dei creditori

detto ciò, il profilo di rischio dello strumento è altissimo e va maneggiato con cautela e solo dopo averlo compreso a dovere, ma mi sembra ingeneroso arrivare a definire chi utilizza anche questi strumenti un "fesso-donatore di AT1"
Sì, 'salvano gli azionisti' nel senso che per creare una 'riserva di capitale' tier1, possono decidere di "emettere AT1" anziché effettuare aumenti di capitale.

Ecco che se c'è bisogno di un grande sforzo lato capitale (es. l'acquisizione di altro istituto, la svalutazione di crediti inesigibili etc...) in passato c'è chi ha optato per il debito subordinato "salvando" l'azionariato dal mettersi le mani in tasca con un nuovo aumento di capitale, che di solito toglie la proprietà a certi gruppi e quindi azzera la governance della banca (o nelle situazioni più critiche non si riesce proprio a fare).
Poi quando si arriva al disastro (es. Credit Suisse) anche l'azionista piange. Però teoricamente l'azionista può ridere, mentre il debitore AT1 ha fornito il capitale e massimo quell'interesse convenuto ottiene. Va bene ovviamente quando c'è paura su un istituto, gli AT1 si svalutano, ma sono ultraredditizi e poi una cura lacrime e sangue o un aumento di capitale corposo rimette in sesto l'istituto (accaduto con grandi banche sistemiche italiane). A quel punto con l'AT1 hai sempre preso begli interessi (e crescite esponenziali dell'investimento se lo hai comprato vicino al potenziale crack), mentre gli azionisti tra mano in tasca per gli aumenti, discesa sul mercato e dividendi non distribuiti ci hanno rimesso.
 
ma mi sembra ingeneroso arrivare a definire chi utilizza anche questi strumenti un "fesso-donatore di AT1"
a fronte di queste informazioni, nella tua opinione gli at1 , con etf o in quantita' % commisurate al portafoglio possono rappresentare una asset class da inserire nel portafoglio.

A parte Europa , Boe e Svizzera, qualcuno sa come giuridicamente vengono considerati gli at1 anche in altri giurisdizioni rilevanti come Canada Australia, Usa o anche Paesi Emergenti....

Perché in effetti se qualche altro paese effettua scelte come la Svizzera potrebbero esserci problemi di tenuta del capitale ( etf )
 
A quel punto con l'AT1 hai sempre preso begli interessi (e crescite esponenziali dell'investimento se lo hai comprato vicino al potenziale crack), mentre gli azionisti tra mano in tasca per gli aumenti, discesa sul mercato e dividendi non distribuiti ci hanno rimesso.
per ulteriore diversificazione , un investitore più esperto e capitalizzato potrebbe esporsi su AT1 di banche sistemiche e azioni di banche non sistemiche ( o evitare di esporsi proprio su banche non sistemiche)

Credit Suisse era una banca " sistemica"?

Al di la' delle definizione di marketing, esiste una definizione giuridica di banca sistemica oppure si va a naso; ovviamente, Deutsche Bank , Intesa San Paolo e Ubs sono banche sistemiche.
 
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a fronte di queste informazioni, nella tua opinione gli at1 , con etf o in quantita' % commisurate al portafoglio possono rappresentare una asset class da inserire nel portafoglio.

A parte Europa , Boe e Svizzera, qualcuno sa come giuridicamente vengono considerati gli at1 anche in altri giurisdizioni rilevanti come Canada Australia, Usa o anche Paesi Emergenti....

Perché in effetti se qualche altro paese effettua scelte come la Svizzera potrebbero esserci problemi di tenuta del capitale ( etf )
affidati ai consigli di Bow per la questione "costruzione portafoglio"
la mia su questo strumento è una posizione speculativa
 
Come solito è una questione di risk pricing.
I ragionamenti di @bow sono giusti però d’altra parte chi compra ora questi titoli si prende un interesse tra l’8 e oltre il 10% e non è che di grandi banche ne fallisce una all’anno. In un’ottica di 10 anni non saprei se conviene comprare un AT1 di UBS o un’azione di UBS.
 
Come solito è una questione di risk pricing.
I ragionamenti di @bow sono giusti però d’altra parte chi compra ora questi titoli si prende un interesse tra l’8 e oltre il 10% e non è che di grandi banche ne fallisce una all’anno.
WisdomTree AT1 nell'ultimo anno ha distribuito il 5,65% del suo capitale in dividendi.
Però l'ultimo dividendo è di gennaio e da allora ha perso il 9%. Aritmeticamente lo stesso dividendo dell'ultimo anno sarebbe al 6,2%.
Su JustETF c'è scritto 6,9% di dividend yield...
...il problema è che il 7,27% del capitale era in obbligazioni Credit Suisse, quindi è perso irreversibilmente, e non pagherà più neppure dividendi.
 
per ulteriore diversificazione , un investitore più esperto e capitalizzato potrebbe esporsi su AT1 di banche sistemiche e azioni di banche non sistemiche ( o evitare di esporsi proprio su banche non sistemiche)

Credit Suisse era una banca " sistemica"?

Al di la' delle definizione di marketing, esiste una definizione giuridica di banca sistemica oppure si va a naso; ovviamente, Deutsche Bank , Intesa San Paolo e Ubs sono banche sistemiche.
Unicredit è più sistemica di Intesa (con mia grande sorpresa)
qui comunque la lista ufficiale che viene rivista ogni novembre (ricordati che ci sono le sistemiche globali e poi le altre sistemiche)
 
WisdomTree AT1 nell'ultimo anno ha distribuito il 5,65% del suo capitale in dividendi.
Però l'ultimo dividendo è di gennaio e da allora ha perso il 9%. Aritmeticamente lo stesso dividendo dell'ultimo anno sarebbe al 6,2%.
Su JustETF c'è scritto 6,9% di dividend yield...
...il problema è che il 7,27% del capitale era in obbligazioni Credit Suisse, quindi è perso irreversibilmente, e non pagherà più neppure dividendi.
Si questo è l’ETF.

Io mi riferivo a quanto rende adesso un singolo bond entrando ai prezzi di adesso che, dopo credit Suisse, prezzano il rischio in modo corretto. Andiamo dall’8% di Julius Baer (che ho a portafoglio) fino a oltre il 10% di DB o Societe General ecc…
 
WisdomTree AT1 nell'ultimo anno ha distribuito il 5,65% del suo capitale in dividendi.
Però l'ultimo dividendo è di gennaio e da allora ha perso il 9%. Aritmeticamente lo stesso dividendo dell'ultimo anno sarebbe al 6,2%.
Su JustETF c'è scritto 6,9% di dividend yield...
...il problema è che il 7,27% del capitale era in obbligazioni Credit Suisse, quindi è perso irreversibilmente, e non pagherà più neppure dividendi.
per Invesco ne avevamo parlato qui: Invesco AT1 Capital Bond Eur Hdg IE00BFZPF439 $ IE00BG0TQB18

anche il gestore di Wisdomtree aveva ridotto l'esposizione

in ogni caso sui siti dei gestori ci sono i dati aggiornati al 31/03 e che quindi tengono conto di quanto accaduto con Credit Suisse
questi per il prodotto Invesco eur hdg:

FireShot Capture 422 - AT1 Capital Bond UCITS ETF EUR Hdg Dist - Trading information_ - etf.in...jpg


FONTE: Country Splash
 
Sì, 'salvano gli azionisti' nel senso che per creare una 'riserva di capitale' tier1, possono decidere di "emettere AT1" anziché effettuare aumenti di capitale.
questo è esattamente lo scopo di queste obbligazioni, sono nate per questo fine e come tali partecipano all'assorbimento delle perdite nel caso gli indici patrimoniali dell'emittente scendessero sotto un certo livello (lo hanno scritto anche nel nome additional tier 1, non c'è nulla di nascosto e/o non esplicitato)
Ecco che se c'è bisogno di un grande sforzo lato capitale (es. l'acquisizione di altro istituto, la svalutazione di crediti inesigibili etc...) in passato c'è chi ha optato per il debito subordinato "salvando" l'azionariato dal mettersi le mani in tasca con un nuovo aumento di capitale, che di solito toglie la proprietà a certi gruppi e quindi azzera la governance della banca (o nelle situazioni più critiche non si riesce proprio a fare).
Poi quando si arriva al disastro (es. Credit Suisse) anche l'azionista piange. Però teoricamente l'azionista può ridere, mentre il debitore AT1 ha fornito il capitale e massimo quell'interesse convenuto ottiene. Va bene ovviamente quando c'è paura su un istituto, gli AT1 si svalutano, ma sono ultraredditizi e poi una cura lacrime e sangue o un aumento di capitale corposo rimette in sesto l'istituto (accaduto con grandi banche sistemiche italiane). A quel punto con l'AT1 hai sempre preso begli interessi (e crescite esponenziali dell'investimento se lo hai comprato vicino al potenziale crack), mentre gli azionisti tra mano in tasca per gli aumenti, discesa sul mercato e dividendi non distribuiti ci hanno rimesso.
Se la banca che emette questi strumenti ha una redditività tale da sostenerli, non solo non sono un problema, ma anzi la struttura finanziaria ne trae giovamento (banalmente aumenta il ROE); questi bond AT1 sono emessi da molti istituti con fondamentali economici solidissimi, vedi Banca Intesa, e non sono certo indicatori di emittenti alla frutta disposti a pagare rendimenti fuori mercato pur di accalappiare "fessi-donatori di AT1"(cit.)

Ovvio che il giochino diventa un boomerang in caso di difficoltà, per cui se uno avesse delle AT1 dovrebbe seguire costantemente la salute finanziaria dell'emittente, ma utilizzando un etf (in quantità proporzionali al rischio implicito, quindi modeste) immagina/spera che i gestori facciano costentemente questo tipo di verifiche.
Certo che in effetti dei problemi di Credit Suisse si sapeva da tempo per cui avrebbero potuto alleggerire prima o evitare proprio una banca così chiaccherata. Comunque, nel caso di Invesco, il cap all'8% per i primi 5 emittenti e del 5% per tutti gli altri assicura una certa diversificazione interna all'etf.
 
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