Investimenti in Fotografia

È pur vero che tutto quello che scende può tornare su ma è altrettanto vero che molte volte cercare delle giustificazioni è inutile.

I gusti cambiano e il mercato anche.

In ogni caso è un caso interessante...
:):p Ciao!!

Un decennio fa, le immagini gigantesche dei fotografi tedeschi venivano vendute a milioni.
Ora, i prezzi sono crollati...

Dei tre membri più noti della scuola, Gursky è di gran lunga il più costoso e ha anche visto i suoi prezzi d'asta scendere in modo più drammatico.
Nel 2011, il suo lavoro medio è stato venduto all'asta per quasi $ 600.000.
Quest'anno, quella cifra è crollata di oltre l'85%, a soli $ 84.655.

Come possono tre artisti con collezionisti impeccabili, presenza museale e attenzione curatoriale cadere in un tale modo in asta?
Gli esperti attribuiscono la dinamica a una combinazione di fattori, a partire dall'eccesso di offerta.

A Decade Ago, Supersize Images by German Photographers Were Selling for Millions. Now, Prices Have Cratered | artnet News

IMG-20201019-WA0003.jpg

IMG-20201019-WA0002.jpg
 
Ultima modifica:
Un pezzo di storia della fotografia in asta...
:) Ciao!!

Il New Hampshire Institute of Art vende un volume completo di Camera Work (1909-17) del fotografo, editore e commerciante Alfred Stieglitz, già nella collezione del fotografo e pittore tedesco-americano Edward Steichen.

Il lavoro proviene dalla collezione di libri di fotografia rara di John Teti di 2.000 articoli.
Il pezzo dovrebbe raggiungere un prezzo compreso tra $ 250.000 e $ 350.000 e sarà venduto durante la vendita online di Fine Books & Manuscripts di Skinner Auctioneer, con sede nel Massachusetts, aperta agli offerenti dal 2 al 12 novembre.

Pubblicato tra il 1903 e il 1917, Camera Work era una rivista trimestrale indipendente incentrata sulla fotografia, ideata e curata da Stieglitz.
L'artista ha fondato il gruppo Photo-Secessionist nel 1902 e la pubblicazione ha segnato una mossa fondamentale per Stieglitz, mentre cercava di consolidare lo status della fotografia nell'alta arte.
Con una copertina in stile Art Nouveau disegnata da Steichen, la rivista ha pubblicato fotoincisioni e mezzitoni, con opere di artisti come: Frank Eugene, Gertrude Käsebier, Frederick Evans, Alvin Langdon Coburn e Clarence White.

Stieglitz Journal from Edward Steichen Collection to Sell at Auction

Steiglitz-768x1126.jpg
 
In Russia fu il fotoreportage la tendenza più significativa della fotografia negli anni Venti e Trenta.
Già nel 1926 la nascita di testate come Sovietskoje foto e Fotograf, o il sorgere di un’agenzia come Soyuzfoto, costituiscono una prima testimonianza in questo senso.

L`apparecchio fotografico al servizio del terzo e decisivo anno del quinquennio era uno degli slogan nel 1931 sulle pagine della rivista Sovietskoje Foto (che dal settembre diventò Fotografia proletaria) nella quale appaiono articoli su come la fotografia aiuti a costruire il socialismo.

IMG-20201023-WA0000.jpg
 
Uno dei più attivi e significativi fotografi dell’epoca fu proprio Arkady Shaikhet.

IMG-20201023-WA0001.jpg

IMG-20201023-WA0002.jpg
 
Chiudo il capitolo della fotografia nella Russia del secolo scorso con alcuni esempi di censura...
:) Ciao!!

Isaac Zelenskij era membro del Partito bolscevico dal 1906, nel 1938 e cancellato da tutte le immagini.
Rodchenko fu costretto a cancellare Zelenskij da una delle sue foto, coprendolo senza troppe cerimonie di vernice nera.

IMG-20201022-WA0006.jpg

Le foto ufficiali venivano ritoccate con un po’ più di attenzione.
Aleksandr Malchenko (in piedi, a sinistra) nel 1930 fu accusato di essere una spia, giustiziato e sostituito da una macchia bianca.

IMG-20201022-WA0007.jpg
 
A volte il fotoritocco ha riguardato l’aggiunta di qualche particolare.
Il cartello del negozio sulla sinistra dice “Orologi, oro e argento”mentre il testo su una bandiera è illeggibile.
Divenne “Prendi ciò che è tuo attraverso la lotta” e la bandiera “Abbasso la monarchia!”

IMG-20201022-WA0005.jpg

Il caso più famoso è quello di Lev Trotskij, un tempo braccio destro di Lenin prima di diventare l’arcinemico di Stalin.
Nella foto del 1920, Trotskij, con il berretto, si trova nelle vicinanze di Lenin che sta pronunciando un discorso da una tribuna.
Nella versione successiva sparisce.
Rsiliato dall’Urss nel 1929, continuò la sua lotta politica contro Stalin dall’estero, prima di essere assassinato da un sicario nel 1940.

IMG-20201022-WA0008.jpg
 
Elisabetta Catalano ha vissuto e lavorato a Roma.
La sua carriera inizia collaborando con Vogue Italia, Il Mondo e l’Espresso.
Nel 1971 lavora a New York per Vogue America e a Parigi per Vogue Francia, fotografando per la moda personaggi dello spettacolo e della vita sociale.

IMG-20201105-WA0004.jpg
 
Il vero esordio della Catalano fotografa è sul set di 8 ½ di Fellini, in cui interpreta il ruolo della sorella di Anouk Aimée.
Nel tempo libero sul set comincia a scattare con una vecchia macchina del padre foto che vengono pubblicate sull’Espresso e sul Mondo.
In seguito Fellini la chiamerà a fotografare sul set di altri suoi film.
Negli anni Settanta decide definitivamente di dedicarsi alla ritrattistica e fotografa nel suo studio di Roma gli artisti più importanti dei movimenti di avanguardia.
Joseph Beuys Scultura invisibile (1973), Vettor Pisani, Lo scorrevole (1972) e Cesare Tacchi, Painting 1972) e Fabio Mauri, Europa bombardata (1978),

Con Mauri avrà una continua collaborazione dai primi anni della sua attività fino agli ultimi giorni dell’artista, con fotografie di allestimenti teatrali, performances, proiezioni e opere.

IMG-20201105-WA0005.jpg

IMG-20201105-WA0006.jpg
 
Piccola digressione...
:):p Ciao!!

Attivo nel periodo d'oro del cinema italiano dal 1944 al 1966 èconsiderato unanimemente il numero uno della fotografia cinematografica italiana.
Gianni Di Venanzo, col suo genio innovativo e uno straordinario intuito per l’esposizione «scardinò l’antica logica luministica, liberò i set italiani dalla direzionalità delle lampade spot e dalla schiavitù di un parco lampade pesante e invadente, avvicinando il cinema alla realtà, soprattutto negli interni dal vero»,

Iniziò a lavorare come direttore della fotografia con Luchino Visconti in "Giorni di Gloria" del 1945, subito dopo la guerra, nel 1951, collabora con Carlo Lizzani per "Achtung! Banditi!", richiestissimo, Monicelli lo vuole per "I Soliti Ignoti" del 1958.

IMG-20201111-WA0025.jpg
 
Vinse quattro Oscar e cinque Nastri d'argento per la fotografia:
"Il grido” (1957),
“I magliari” (1959), “Salvatore Giuliano” (1961), “8 ½” (1963), considerato il suo capolavoro nel campo del bianco e nero, e “Giulietta degli Spiriti” (1965).

La-Notte-1.jpg

IMG-20201111-WA0024.jpg
 
IMG-20201119-WA0015.jpg

Nella notte, tra il 12 e 13 agosto del '61, migliaia di operai e militari, costruirono la prima barriera fatta di filo spinato di quello che diventerà il Muro di Berlino.

Due giorni dopo Conrad Schumann e Peter Leibing (entrambi di 19 anni) si ritrovarono su rive opposte, al posto di blocco all’angolo tra Bernauer e Ruppiner Strasse.

Peter Leibing racconta lo scatto per la libertà.

IMG-20201119-WA0016.jpg
 
Il primo era un soldato incaricato della sorveglianza del nuovo confine.
Il secondo inviato in fretta e furia dall’agenzia Conti Press di Amburgo.
Conrad è nervoso, si libera dell’arma a salta sopra il filo spinato, atterrando dall’altra parte del muro.
Peter si coordina con Conrad e prende la mira con la sua macchina fotografica.

Ma Conrad non fugge completamente.
Cade in depressione, l’alcool è la sola compagnia.
Mantiene i contatti con la famiglia.
Solo molto più tardi capisce che le lettere dei genitori sono dettate dalla Stasi (la polizia segreta della DDR).
Dopo la caduta del muro torna a casa, ma resta un traditore.
Il 20 Giugno 1998 dopo un litigio con la moglie esce di casa e si impicca a un albero.

Il salto di Conrad Schumann.

IMG-20201119-WA0017.jpg
 
Hans Namuth fotografò le Olimpiadi del 1936 e la Guerra Spagnola a Barcellona.
Nel 1940 riuscì a scappare da Marsiglia verso gli Stati Uniti.
A New York tentò di unirsi al Dipartimento dei Servizi Strategici, nel 1943 fu spedito al fronte dove fu assegnato all’Intelligence americana come interprete e intervistatore in Francia, Inghilterra e Cecoslovacchia.

Alla fine della guerra rientrò a New York dove fu insignito della Croce di Guerra e la Purple Heart. Riprese lo studio della fotografia e iniziò la collaborazione con Harper’s bazaar.

IMG-20201112-WA0015.jpg
 
Si specializzò in ritratti di artisti fra i quali Jackson Pollock, le cui immagini l’hanno reso famoso in tutto il mondo.

IMG-20201112-WA0013.jpg

IMG-20201112-WA0014.jpg
 
J. A. Anderson, costruttore di macchine fotografiche di Chicago, per conto della compagnia ferroviaria Chicago & Alton Railway, costruì nel 1900 la macchina fotografica da viaggio più grande del mondo chiamata Il Mammouth.

La compagnia voleva una fotografia del treno speciale Alton Limited, una fotografia enorme e unica, non un foto-collage.
Il Mammouth pesava sette quintali, era montata su un vagone ferroviario, impressionava una lastra di due quintali e mezzo che richiedeva quaranta litri di soluzione per essere sviluppata.

IMG-20201030-WA0009.jpg
 
La Zeiss costruì appositamente due obiettivi: un normale di tre metri di focale, un grandangolo di un metro e sessantacinque centimetri.

Alle riprese erano addetti quindici fotografi, sotto la direzione di George R. Lawrence.

IMG-20201030-WA0010.jpg

IMG-20201030-WA0011.jpg
 
Forse ne avete già parlato.. Maurizio Galimberti. Cosa ne pensate?
SX-70 forever
 
Piccola parentesi dal 3D pensando in musica.
:):p Ciao!!

I ritratti di artisti, compositori e musicisti di Betty Freeman sono stati esposti nel 1996 nella mostra "Music People & Others: 99 fotografie dal mondo della musica contemporanea" alla Royal Festival Hall di Londra.

Sarà ricordata dalla storia come la principale Mecenate della musica contemporanea della seconda metà del XX secolo.
Nella foto con John Cage.

IMG-20201206-WA0007.jpg
 
"Così tante persone con mezzi hanno una specie di mania per il museo.
Ma non me ne potrebbe importare di meno.
La mia passione è per la musica e i compositori ".

Ho supportato molti compositori: John Cage, Lou Harrison, La Monte Young e in seguito Steve Reich tra gli altri.
Assecondandoli nello sviluppo della loro carriera.
"Capii che non era abbastanza commissionare un pezzo.
Dovevano esserci delle esibizioni.
Così negli anni '70 commissionai pezzi per le esibizioni di uno specifico ensemble, orchestra o compagnia d'opera ".
Nella foto Harry Parch poi Alfred Brendel.

IMG-20201206-WA0004.jpg

IMG-20201206-WA0006.jpg
 
Indietro