investimento azioni lungo periodo estere

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Frattaglia

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Salve a tutti,

non so se è proprio questo il luogo per parlarne ma come strategia di investimento avevo pensato di sfruttare l'elenco delle società che da quasi 30 anni non hanno mai smesso di pagare dividendi riportato dal Sole 24 Ore.

Non sarà proprio un'analisi raffinata ma inizialmente investirei cifre molto modeste sparpagliate per i mercati di mezzo mondo e con l'idea di tenerle sostanzialmente per tutta la vita.

Io in genere investivo in obbligazioni ma ora per ottenere qualcosa dovrei andare a comprarmi quelle di Erdogan e forse comprare azioni di grosse aziende (finora) solide che pagano dividendi potrebbe essere meglio. Non mi interessa minimamente fare il trading giornaliero.

Tra queste avevo messo sotto osservazione Kone, Canon e Takeda Pharma.

Canon ho notato che è quotata pure in Germania, cambia qualcosa per i dividendi? O gli stacchi sono identici a livello mondiale per tutta la compagnia? Comprare le azioni in Germania invece che a Tokyo mi eviterebbe il rischio cambio ovviamente

Grazie a chiunque risponda
 
Secondo me le obbligazioni sopratutto di società sono da sconsigliare. 26% di ritenuta, comprarle sul mercato secondario sono care.
Ovviamente non sapendo niente di te, portafoglio entrate ecc, non posso darti nessuna risposta utile

Non sei coperto dal rischio di cambio, semplicemente se compri in italia un'azione americana, sarà quotata in euro, se il dollaro va su il prezzo dell'azione in euro sale, se va giù scende.
Dipende da che società scegli ma in linea di massima funziona che indipendentemente da dove compri l'azione, la tassazione è del paese di provenienza dell'azione, poco cambia se l'hai comprata in italia america o giappone. A cui poi aggiungi il 26% italiano, quindi sul lordo devi togliere il 30/45% a seconda di cosa compri
 
Grazie, io in realtà pensavo ai dividendi perché come ho scritto tendenzialmente sono cassettista cioè investo a lunghissimo termine.

Ragionando sui dividendi, ammesso che continuino a versarne, la tassazione dovrebbe essere solo il 26% giusto? Altrimenti ci sarebbe doppia tassazione ma dovrebbe essere esclusa per i paesi in white list.

Inoltre comprando le azioni di Canon in Germania invece che a Tokyo gli eventuali dividendi sarebbero accreditati in euro suppongo e non in yen.

Il ragionamento è esatto?

Sapresti dirmi se il calendario dividendi è sempre lo stesso?

Grazie
 
Dipende da che società scegli ma in linea di massima funziona che indipendentemente da dove compri l'azione, la tassazione è del paese di provenienza dell'azione, poco cambia se l'hai comprata in italia america o giappone. A cui poi aggiungi il 26% italiano, quindi sul lordo devi togliere il 30/45% a seconda di cosa compri
che scrivo a fare se poi non leggi o_O?
alla prima domanda ti ho risposto qua
 
Scusa non avevo capito, pensavo ti riferissi alle plusvalenze da vendita. In effetti se le plusvalenze sono tassate nel paese d'origine è pure logico che lo siano i dividendi...

Per cui ci sarebbe la doppia tassazione? Bella fregatura o_O
 
le plusvalenze non sono tassate nel paese di origine.
paghi il capital gain italiano al 26%
e signor Frattaglia se le sue conoscenze sono di così basso livello le conviene un po' studiare prima di buttarsi nel mercato azionario globale, e le sconsiglierei qualsiasi investimento su esso. Fa bene a chiedere, ma si informi un po' di più
 
Non faccio il fiscalista o_O Ad ogni modo ho letto in giro e ora ho capito che le tasse sono solo parzialmente doppie, ovvero il paese estero tassa il dividendo lordo alla sua aliquota e quello che rimane (netto) viene tassato dall'Italia al 26%.

Lo cito in caso qualcun altro fosse interessato

Dividendi Esteri: il regime di tassazione - Fiscomania

L’eliminazione della doppia imposizione sul dividendo percepito da persona fisica non imprenditore avviene con il metodo dell’esenzione.

Che cosa significa?

In pratica, la tassazione italiana sul dividendo, ovvero la ritenuta del 26%, ha come base imponibile non quella dell’intero dividendo erogato. Bensì, la base imponibile da assoggettare a tassazione è quella determinata sul c.d. “netto frontiera“.

In Italia, si tassa, quindi il valore netto del dividendo percepito.

In questo modo si elimina la problematica della doppia imposizione del dividendo estero.

Bastava dirmi questo invece di pontificare su cosa mi convenga investire o non investire, cosa che non avevo chiesto e di cui non mi importa di ricevere consigli. L'unica cosa che mi interessava era la % di pressione fiscale.

Grazie comunque di aver risposto.
 
Non faccio il fiscalista o_O Ad ogni modo ho letto in giro e ora ho capito che le tasse sono solo parzialmente doppie, ovvero il paese estero tassa il dividendo lordo alla sua aliquota e quello che rimane (netto) viene tassato dall'Italia al 26%.

Lo cito in caso qualcun altro fosse interessato

Dividendi Esteri: il regime di tassazione - Fiscomania



Bastava dirmi questo invece di pontificare su cosa mi convenga investire o non investire, cosa che non avevo chiesto e di cui non mi importa di ricevere consigli. L'unica cosa che mi interessava era la % di pressione fiscale.

Grazie comunque di aver risposto.

vabbe quindi anche tu potevi fare una ricerca su google prima di aprire un topic ed aspettare che qualcuno ti rispondesse ed orbok l'ha fatto, solo che non hai capito.
 
Sì per carità, non avevo capito e l'ho detto. Mi scuso pure per non aver capito subito. Come ho detto non avevo mai investito all'estero, solo non c'era bisogno di pontificare direi.

Aggiungo, sempre a titolo informativo, che quello è il principio generale. Poi ci sono le convenzioni firmate tra Italia e singoli paesi sulle doppie imposizioni.

Ad esempio io volevo comprare le azioni della Canon, una società giapponese. C'è una convenzione firmata nel 1969

https://www.fiscooggi.it/sites/default/files/immagini_articoli/fnmold/giappone-it.pdf

Articolo 10

1. I dividendi pagati da una società residente di uno Stato contraente ad un residente dell'altro Stato contraente sono tassabili in detto altro Stato contraente.

2. Tuttavia, tali dividendi possono essere tassati nello Stato contraente di cui la società che li paga è residente, ed in conformità alla legislazione di detto Stato contraente, ma l'imposta così applicata non può eccedere:

a) il 10 per cento dell'ammontare lordo dei dividendi se il beneficiario è una società che possiede almeno il 25 per cento delle azioni con diritto di voto della società che paga tali dividendi durante i sei mesi immediatamente precedenti la fine del periodo contabile per il quale ha luogo la distribuzione degli utili;

b) il 15 per cento dell'ammontare lordo dei dividendi, in ogni altro caso. Questo paragrafo non riguarda la tassazione della società per gli utili con i quali sono stati pagati i dividendi.

Provo a tradurre:

i dividendi pagati da una società giapponese ad un italiano sono tassati in Italia

Tuttavia possono essere tassati anche in Giappone ma l'imposta non può eccedere:

a) (non ce ne frega che tanto nessuno di noi possiederà mai il 25% della CANON)

b) il 15% dell'ammontare lordo

Per cui se ho capito bene su 100 euro di dividendi 15 li lascio ad Abe e sul rimanente, 85 euri, ne lascio 22,10 a Gigggino di maio.

Praticamente considerando il principio generale del "netto frontiera" poi ogni paese fa storia a sé a seconda della convenzione.
 
Salve a tutti,

non so se è proprio questo il luogo per parlarne ma come strategia di investimento avevo pensato di sfruttare l'elenco delle società che da quasi 30 anni non hanno mai smesso di pagare dividendi riportato dal Sole 24 Ore.

Non sarà proprio un'analisi raffinata ma inizialmente investirei cifre molto modeste sparpagliate per i mercati di mezzo mondo e con l'idea di tenerle sostanzialmente per tutta la vita.

Io in genere investivo in obbligazioni ma ora per ottenere qualcosa dovrei andare a comprarmi quelle di Erdogan e forse comprare azioni di grosse aziende (finora) solide che pagano dividendi potrebbe essere meglio. Non mi interessa minimamente fare il trading giornaliero.

Tra queste avevo messo sotto osservazione Kone, Canon e Takeda Pharma.

Canon ho notato che è quotata pure in Germania, cambia qualcosa per i dividendi? O gli stacchi sono identici a livello mondiale per tutta la compagnia? Comprare le azioni in Germania invece che a Tokyo mi eviterebbe il rischio cambio ovviamente

Grazie a chiunque risponda

Ciao e benvenuto.
Io ho fatto il tuo stesso percorso circa un anno fa, grazie anche alla discussioni su questo forum e pertanto posso provare a darti questo consiglio (sempre a mio parere e nulla più si intende).

1. Non focalizzarti troppo sul fatto che paghino dividendi in crescita da anni. Per qualcuno l'aver pagato dividendi per 50 anni può voler dire molto, per me sostanzialmente poco. L'economia cambia, il mercato cambia e se l'azienda negli anni '70 era attuale non è detto lo sia in futuro. Vedasi Vodafone e il taglio dividendi di quest'anno. Preferisco concentrarmi su cosa potrà fare in futuro.

2. I dividendi li vorresti reinvestire? Se ti serve un entrata fissa da non re-investire ok, se tu li vuoi reinvestire non fissarti sul dividendo. Certo è bello vedere entrare qualche soldo senza fare nulla, però il guadagno potenziale derivato dalla crescita dell'azienda è infinitamente superiore a quello derivato dall'incassare i dividendi. Cosa intendo? Che preferisco un dividend yield del 3% con una potenziale crescita del 10% annuo che un dividend yield del 7% a crescita 1%. Prova a dire a chi ha comprato Berkshire Hathaway (l'azienda di Warren Buffett che NON paga dividendi) che sono importanti i dividendi.....vediamo cosa ti risponde. Quindi non fissarti sul rendimento da dividendo ma piuttosto sull'azienda: è valida? Come è messa a debiti? Genera cash costantemente? Ha un vantaggio competitivo sulla concorrenza? E soprattutto quello per me più importante di tutti: I DIVIDENDI CHE PAGA SONO GIUSTIFICATI E/O SOSTENIBILI? C'è chi fa debiti per pagare dividendi alti....

3. I dividendi esteri hanno doppia tassazione. Verissimo. Come è vero che non me ne frega nulla. Meglio pagare un po' di tasse in più per una azienda solida che cresce e resiste alle crisi che intascare grossi dividendi ma trovarsi dopo 3 anni con il capitale dimezzato perchè il paese è andato a ramengo. Per inciso a me la tassazione viene applicata "netto frontiera" dal mio broker, cioè prima tolgono la tassa estera e sul rimanente la tassa italiana. Sono in regime amministrato.

4. C'è la possibilità di ridurre la tassazione globale per effetto di accordi bilaterali tra paesi. Per farlo, salvo casi particolari, servono viaggi all'Agenzia dell'Entrate, marche da bollo e circa 100/120€ per pratica. Se l'ammontare dei dividendi è tale da giustificarlo conviene, altrimenti meglio pagare le tasse e amen.

5. Attenzione alle "trappole". Ci sono alcune aziende che hanno diversi tipi di azioni, il caso più emblematico è Royal Dutch Shell. Possiede azioni A e B. I diritti delle due azioni sono identiche, così come i dividendi lordi percepiti. Solo che la A è di base in Olanda e quindi paghi il 15%, la B è inglese e paghi lo 0%. Stessa azienda, rendimenti differenti. A volte questo sposta.

6. Per la tassazioni il mercato su cui acquisti non influenza nulla. Se l'azienda è USA puoi comprare le azioni a New York, Berlino, Milano o Shangai che sarai sempre tassato al 15% e poi al 26%. Le quotazioni saranno in valuta differente, personalmente non penso incida granchè.

Ciao
 
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