Sul Corsera, l'ennesima notizia di una probabile liberalizzazione delle licenze tabacchi:
Orari liberi per i negozi e accesso alle professioni: i nuovi stop ai vincoli - Corriere della Sera
Sappiamo che, come è accaduto altre volte, probabilmente questa norma in sede di dibattimento sarà tolta, sarà rinviata etc etc etc e quindi la categoria dei tabaccai sarà salva, per qualche tempo.
Ma ormai è chiaro che se in un anno si è proposto ben due volte di liberalizzare le licenze, prima tentando di darle come contentino alle stazioni di servizio e quindi liberalizzandole in toto, bisogna prendere atto che si tratta di una proposta che gode di consenso politico e che prima o poi rischia di passare del tutto. Io onestamente pensavo ci volesse una altro decennio o poco più, ma i tempi sembrano accelerare.
Di sicuro si capisce che i tabaccai, al contrario di ciò che dice la Fit, non hanno un presunto Rapporto Privilegiato con lo Stato o un Ruolo Sociale Terribilmente Importante Che Nessuno Altro Ha e di essere per questo tutelati.
E questo continuo parlare di liberalizzazioni non danneggia la categoria ed il valore stesso delle licenze?
Di sicuro per moltissime tabaccherie sarebbe la fine. Per quanto preveda che una liberalizzazione delle licenze interesserebbe solo ai bar, ai piccoli supermercati cittadini, alle stazioni di servizio e nei luoghi di svago (tipo discoteche, pub, sale da gioco e via dicendo) di fatto le tabaccherie non saprebbero riorganizzarsi. Molte hanno piccole dimensioni, blindature varie dovute alla grande quantità di moneta circolante (di proprietà dello Stato, di Lottomatica o della Lis, però) o alla presenza di un magazzino importante e non vendono tante altre cose. E di certo coi servizi finanziari e con le bollette non vale la pena nemmeno alzarsi e andare a lavorare.
Sarebbe bene che la Fit anzichè fare proclami e vantarsi di situazioni inesistenti inziasse a dirci di che morte si deve morire