Investire in crediti fiscali: conviene?

  • Ecco la 59° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Settimana a doppia velocità per le principali piazze internazionali. In Europa gli indici Euro Stoxx 50 e Dax hanno aggiornato oggi i record assoluti, mentre negli Stati Uniti gli indici di Wall Street S&P 500 e Nasdaq 100 hanno ritracciato dai recenti massimi storici. Martedì scorso è stato diffuso il rapporto di febbraio sui prezzi al consumo degli Usa, che ha evidenziato una lieve accelerazione dell’inflazione. L’indice mostra una crescita del 3,2% su base annua, rispetto al 3,1% di gennaio, mentre il dato core ha rallentato meno del previsto, da 3,9% a 3,8%. Nel complesso, i dati confermano la tesi prudente della Fed sui tagli dei tassi, togliendo qualche certezza a chi spera in una prima mossa nel meeting di giugno. Per continuare a leggere visita il link

Non e' assolutamente un attivo...

Puoi elaborare come gira in partita doppia il "money due" all'impresa per la commessa e l'acquisto a sconto da parte di un terzo, in modo da poter escludere rischi di azione revocatoria?
 
I crediti generati da superbonus sono attualmente a 4 anni, dunque il rendimento e' ancora superiore.

Non è ancora stato chiarito definitivamente se il credito maturato direttamente, da privato ed escludendo il sostituto di imposta, sia fruibile in maniera orizzontale (imu e tutto cio' che si paga con F24) come sostiene Nemor: puoi indicare un link di articolo a riguardo?
 
I crediti generati da superbonus sono attualmente a 4 anni, dunque il rendimento e' ancora superiore.

Non è ancora stato chiarito definitivamente se il credito maturato direttamente, da privato ed escludendo il sostituto di imposta, sia fruibile in maniera orizzontale (imu e tutto cio' che si paga con F24) come sostiene Nemor: puoi indicare un link di articolo a riguardo?

E' pieno di articoli in rete.

https://studioprofessionale.info/wp...TO-DIMPOSTA-UTILIZZABILE-IN-COMPENSAZIONE.pdf

Se il contribuente si limita a trasformarlo in credito d’imposta (senza cessione), può usarlo per compensare imposte diverse, anche l’Irap, l’Imu, oltre che l’Inps dipendenti, commercianti, artigiani o agricoltori.

Su tutto cio' che si paga con F24 non so, io mi limito all'IMU, il resto il commercialista quando fa la dichiarazione dei redditi ( sono dipendente ed ho degli immobili in affitto, alcuni con cedolare secca, altri senza )
 
Puoi elaborare come gira in partita doppia il "money due" all'impresa per la commessa e l'acquisto a sconto da parte di un terzo, in modo da poter escludere rischi di azione revocatoria?

Il credito di imposta da bonus edilizi NON PUO essere chiesto a rimborso (ne nella sua forma originaria di detrazione ne in quella post-cessione di credito fiscale) ed esiste solo in funzione della compensazione di un tributo. Quindi prima deve esistere il tributo, in assenza di tributo dovuto non esiste valorizzazione del credito.
Ora puoi attaccargli tutti i termini IFRS o GAAP che vuoi ma la sostanza e' quella.

In una situazione fallimentare la cessione AUMENTA la liquidità dell'azienda che da zero (valore del credito in assenza di tributi futuri da pagare) viene valorizzata a "qualcosa" qualunque essa sia. Contestare una condotta del genere ad un amministratore o invocare la revocatoria sarebbe un cosa del tutto infondata oltre che probabilmente penalmente rilevante in quanto danneggerebbe i creditori...
 
Ultima modifica:
Il c

In una situazione fallimentare la cessione AUMENTA la liquidità dell'azienda che da zero (valore del credito in assenza di tributi futuri da pagare) viene valorizzata a "qualcosa" qualunque essa sia. Contestare una cosa del genere ad un amministratore o invocare la revocatoria e' una condotta infondata oltre che probabilmente penalmente rilevante in quanto danneggia i creditori...

Anche se un impresa pre-fallimento cede un qualunque attivo, ad esempio immobiliare, in contropartita di cash per definizione la liquidità dell'impresa aumenta, ma questo non esclude a prescindere una potenziale azione revocatoria in caso di fallimento in quanto l'asset potrebbe essere stato ceduto ad un prezzo artificiosamente molto sotto il "fair value".

Ora, per definizione io sto dando liquidità ad una impresa valorizzando "un qualcosa" (così evitiamo temi di semantica) a sconto.

Si può escludere a priori con assoluta certezza (e su quali basi) in caso di successivo fallimento una contestazione sulla fairness dell'operazione?
 
Ma giusto per chiarire...che convenienza hanno questi crediti se la differenza tra credito e acquisto diventa reddito e soggetto a tassaazione IRPEF secondo il proprio scaglione?
Ci si perde subito alla prima dichirazione dei redditi un 30% (media approssimiativa per un comune mortale)...poi ripeto, magari mi sbaglio e sono felice di essere contraddetto
 
Per quanto riguarda la cedolare secca, ho recuperato un F24 inviato all'ADE quando ho fatto la dichiarazione dei redditi ( purtroppo in ritardo quindi con una piccola sanzione, anche questa compensabile ) . Codice tributo cedolare secca 1841. Codice credito IRPEF 4001

cedsecca.jpg
 
Ma giusto per chiarire...che convenienza hanno questi crediti se la differenza tra credito e acquisto diventa reddito e soggetto a tassaazione IRPEF secondo il proprio scaglione?
Ci si perde subito alla prima dichirazione dei redditi un 30% (media approssimiativa per un comune mortale)...poi ripeto, magari mi sbaglio e sono felice di essere contraddetto

Quello che dici vale solo per le imprese, non per i dipendenti o i liberi professionisti.

https://www.studiobampo.it/post/tas...iscali-imprese-professionisti-persone-fisiche
 
Ma giusto per chiarire...che convenienza hanno questi crediti se la differenza tra credito e acquisto diventa reddito e soggetto a tassaazione IRPEF secondo il proprio scaglione?
Ci si perde subito alla prima dichirazione dei redditi un 30% (media approssimiativa per un comune mortale)...poi ripeto, magari mi sbaglio e sono felice di essere contraddetto

Quello che mi chiedo anch'io... boh
 
Si può escludere a priori con assoluta certezza (e su quali basi) in caso di successivo fallimento una contestazione sulla fairness dell'operazione?

Credo di averlo gia spiegato.
I crediti di per se e in assenza di tributi da pagare non hanno alcun valore.
 
Ma giusto per chiarire...che convenienza hanno questi crediti se la differenza tra credito e acquisto diventa reddito e soggetto a tassaazione IRPEF secondo il proprio scaglione?
Ci si perde subito alla prima dichirazione dei redditi un 30% (media approssimiativa per un comune mortale)...poi ripeto, magari mi sbaglio e sono felice di essere contraddetto

Non diventa assolutamente reddito!
 
Quello che mi chiedo anch'io... boh

Scusa sto cercando di capire i vari invertenti..
Se sei una impresa allora un 20k annuo di credito da poter scontare e' facilmente raggiungibile, acquisisci il credito ad una somma x ( supponiamo IRR 8% come prima supposto su 5 anni ) e su 100-x ci paghi le tasse come e' giusto che sia.
Se invece sei un dipendente, piccolo professionista, devi avere un reddito annuo approssimativamente attorno 60/65k ( senza deduzioni ) per generare una imposta lorda sui 20k, in questo caso ogni anno per 5 anni puoi compensare nei modi previsti.
Onestamente io ci vedo una logica intorno a tutto cio'
 
Ultima modifica:
Credo di averlo gia spiegato.
I crediti di per se e in assenza di tributi da pagare non hanno alcun valore.

Stai implicando che se l'impresa A vende al soggetto privato B 10.000.000 di nominale di crediti fiscali bonus facciate al prezzo di 5c (quando sulle piattaforme girano in media a 70c per 10 annualità) un istante prima del fallimento, l'operazione non sia in alcun modo passibile di azione revocatoria.

Ok.

Caveat emptor
 
Scusa sto cercando di capire i vari invertenti..
Se sei una impresa allora un 20k annuo di credito da poter scontare e' facilmente raggiungibile, acquisisci il credito ad una somma x ( supponiamo IRR 8% come prima supposto su 5 anni ) e su 100-x ci paghi le tasse come e' giusto che sia.
Se invece sei un dipendente, piccolo professionista, devi avere un reddito annuo approssimativamente attorno 60/65k ( senza deduzioni ) per generare una imposta lorda sui 20k, in questo caso ogni anno per 5 anni puoi compensare nei modi previsti.
Onestamente io ci vedo una logica intorno a tutto cio'

L'esempio che ho fatto io era di 12660 euro (comprati a 9600) frazionati in dieci anni, cioè 1266 euro/anno.
Nel mio piccolo pago un Irpef 7 volte tanto
 
L'esempio che ho fatto io era di 12660 euro (comprati a 9600) frazionati in dieci anni, cioè 1266 euro/anno.
Nel mio piccolo pago un Irpef 7 volte tanto

Ed abbiamo visto un rendimento intorno al 4,3% netto annuo, quali sono i tuoi dubbi ?
 
Stai implicando che se l'impresa A vende al soggetto privato B 10.000.000 di nominale di crediti fiscali bonus facciate al prezzo di 5c (quando sulle piattaforme girano in media a 70c per 10 annualità) un istante prima del fallimento, l'operazione non sia in alcun modo passibile di azione revocatoria.

Ok.

Caveat emptor

L'azienda A sta fallendo A CAUSA di debiti fiscali che sarebbero potuti essere compensati con il credito ceduto?
Ma adesso ti chiedo: in quale circostanza potrebbe verificarsi una situazione del genere?
 
Indietro