Investire in una FARMACIA; pro e contro.

Mah puoi essere bravo quanto vuoi ma tutto ciò che esula da ricetta e/o farmaci specifici, il contorno: skin&health-care, integratori etc... vengono venduti online o su negozi specifici. Chi è oggi <30 che va a comprare queste cose in farmacia? Giustappunto la signora azianotta che ha la farmacia sotto casa che non va al cc da Douglas. Gli integratori? tutto online. Perciò io penso che il guadagno vero viene dai grandi margini che ancora oggi esistono dai farmaci, sempre più in pericolo dalla liberalizzazione e negozi online.
Secondo me quelle che viaggiano sono quelle di medie dimensioni in cittadine (tra i 25 e i 50k di abitanti) dove non c'è molta concorrenza, non ci sono grandi cc e max 2 dipendenti. La fascia sotto del paesello rischia la diminuzione continua di clienti e quella sopra la troppa concorrenza.
 
Mah puoi essere bravo quanto vuoi ma tutto ciò che esula da ricetta e/o farmaci specifici, il contorno: skin&health-care, integratori etc... vengono venduti online o su negozi specifici. Chi è oggi <30 che va a comprare queste cose in farmacia? Giustappunto la signora azianotta che ha la farmacia sotto casa che non va al cc da Douglas. Gli integratori? tutto online. Perciò io penso che il guadagno vero viene dai grandi margini che ancora oggi esistono dai farmaci, sempre più in pericolo dalla liberalizzazione e negozi online.
Secondo me quelle che viaggiano sono quelle di medie dimensioni in cittadine (tra i 25 e i 50k di abitanti) dove non c'è molta concorrenza, non ci sono grandi cc e max 2 dipendenti. La fascia sotto del paesello rischia la diminuzione continua di clienti e quella sopra la troppa concorrenza.

Da totalmente esterno.
Vedo un sacco di boomer che
- il farmaco senza prescrizione "mi dia l'originale che sui generici non mi fido"
- ah io le creme le compro in farmacia che proteggono meglio
- lo spazzolino da denti il mio dentista mi dice di comprarlo in farmacia
- etc

Under 30 (ma anche under 40) sono (siamo :D) poveracci che al massimo compriamo un deodorante su Amazon.

I veri benestanti, spendono centinaia di euro al mese dal farmacista, che vende gli stessi prodotti del supermercato di fronte, ma che può esibire l'autorità di competenza che gli discende dalla licenza incorniciata sul muro.
 
Che diventano, normalmente, netti?

Attualmente, a parte l'online, quali servizi ritieni che possano dare "decente" marginalita' al proprietario?

Un saluto

guarda se parli "ultimamente" in senso lato si sono fatti dei bei guadagni con questi tamponi con margini che vanno anche a toccare il 45%.
In generale però i servizi sanitari servono a fidelizzare il cliente : profilo lipidico plasmatico (Co tot HDL, VLDL) , esami del sangue anche in convenzione con un centro clinico, MOC, ECG in telemedicina, holter pressorio ecc ecc, servizi di consegna a dominicilio, in generale costruisci un sistema di fidelizzazione tramite il quale il cliente ritorna nella tua farmacia per monitorare e migliorare la propria salute a 360°C.

Io credo che la Farmacia del futuro debba necessariamente essere un centro per la salute dell'individuo e non solo vendita di medicinali/integratori / cosmetici.

l'online oggi secondo me è proprio necessario per andare a prendere la fetta più giovane del mercato , magari dando un servizio migliore rispetto ad Amazon ( contatto con il farmacista, spiegazione dettagliata del prodotto).

Parola d'ordine è puntare sulla qualità e sulla professione del farmacista sempre di più
 
Mah puoi essere bravo quanto vuoi ma tutto ciò che esula da ricetta e/o farmaci specifici, il contorno: skin&health-care, integratori etc... vengono venduti online o su negozi specifici. Chi è oggi <30 che va a comprare queste cose in farmacia? Giustappunto la signora azianotta che ha la farmacia sotto casa che non va al cc da Douglas. Gli integratori? tutto online. Perciò io penso che il guadagno vero viene dai grandi margini che ancora oggi esistono dai farmaci, sempre più in pericolo dalla liberalizzazione e negozi online.
Secondo me quelle che viaggiano sono quelle di medie dimensioni in cittadine (tra i 25 e i 50k di abitanti) dove non c'è molta concorrenza, non ci sono grandi cc e max 2 dipendenti. La fascia sotto del paesello rischia la diminuzione continua di clienti e quella sopra la troppa concorrenza.

se vogliamo essere pessimisti lo possiamo essere . Però a questo punto devi esserlo su qualsiasi iniziativa imprenditoriale che non sia l' "idea" vicente della start up ( 1 su 1 milione) della Silicon Valley (che oggi è sempre più difficile). Io dico che oggi come oggi una farmacia è ancora un investimento solido, certo non più come una volta ( ma cosa è come una volta?).
 
Da totalmente esterno.
Vedo un sacco di boomer che
- il farmaco senza prescrizione "mi dia l'originale che sui generici non mi fido"
- ah io le creme le compro in farmacia che proteggono meglio
- lo spazzolino da denti il mio dentista mi dice di comprarlo in farmacia
- etc

Under 30 (ma anche under 40) sono (siamo :D) poveracci che al massimo compriamo un deodorante su Amazon.

I veri benestanti, spendono centinaia di euro al mese dal farmacista, che vende gli stessi prodotti del supermercato di fronte, ma che può esibire l'autorità di competenza che gli discende dalla licenza incorniciata sul muro.

c'è un concetto puramente economco :
1) il valore della licenza che dopo le liberalizzazioni di Monti non è destinata nei prossimi 20 anni a subire nessun altro attacco, tenendo presente che ora ci sono anche le catene che comprano farmacie.
2) proprio per questa apertura del mercato alle grosse catene ci sono stati molti compratori e hanno fatto salire i moltiplicatori e il prezzo di vendita della licenza

concetto professionale :
1) se la farmacia vuole sopravvivere per i prossimi 100 anni non deve puntare sulla vendita e basta ma sulla professionalità. E' la professionalità e il servizio che fa la differenza e il farmacista è comunque l' esperto del farmaco. Ci sono medici che commettono errori madornali sui farmaci ( interazioni, dosaggi ecc ecc).
 
se vogliamo essere pessimisti lo possiamo essere . Però a questo punto devi esserlo su qualsiasi iniziativa imprenditoriale che non sia l' "idea" vicente della start up ( 1 su 1 milione) della Silicon Valley (che oggi è sempre più difficile). Io dico che oggi come oggi una farmacia è ancora un investimento solido, certo non più come una volta ( ma cosa è come una volta?).

lo penso anch'io, ma a determinate condizioni:
- come detto sopra i paesini piccoli no perchè tendono a svuotarsi. Le grandi città idem sono sommerse di concorrenza e soprattutto dei grandi CC dove trovi quasi tutto ciò che vende una Pharma ed esula da ricetta.

Secondo me la giusta via è comprarsi una quota e lavorarci, così hai reddito fisso + partecipazione.
Averla una intera mi sembra un bel groppone sullo storico.
Io ho 2 cugini che hanno quote e uno dei 2 ci lavora.
 
Un po' di numeri

Io ho una farmacia in un paese di circa 3k abitanti. Non ci lavoro per motivi personali ma ho due dipendenti farmaciste, costo annuo totale 70k circa ( una direttrice una part time). C'è anche una magazziniera chiamata secondo necessità.
La farmacia fattura circa 550k, il margine netto finale si aggira intorno ai 20k annui circa.
Abbiamo tutta una serie di servizi tra i quali MOC, holter etc.
L'investimento é valido, imo, solo in ottica imprenditoriale di competenza, come suggerito dal collega. L'economia di scala inoltre permette di ottenere margini più altri tramite scontistica ed ordini diretti da aziende, il che favorirà i grossi gruppi nel lungo periodo.
 
Io ho una farmacia in un paese di circa 3k abitanti. Non ci lavoro per motivi personali ma ho due dipendenti farmaciste, costo annuo totale 70k circa ( una direttrice una part time). C'è anche una magazziniera chiamata secondo necessità.
La farmacia fattura circa 550k, il margine netto finale si aggira intorno ai 20k annui circa.
Abbiamo tutta una serie di servizi tra i quali MOC, holter etc.
L'investimento é valido, imo, solo in ottica imprenditoriale di competenza, come suggerito dal collega. L'economia di scala inoltre permette di ottenere margini più altri tramite scontistica ed ordini diretti da aziende, il che favorirà i grossi gruppi nel lungo periodo.

quante altre farmacie ci sono nel tuo paese? immagino solo tu.

la media italiana è di 3000 abitanti per farmacia...
 
Il 4% netto + o -

Non che ci sia da gridare al miracolo ed alla ricchezza,ma visti i periodi e considerando che si tratta di un "passatempo" mi riterrei soddisfatto.
 
Mah.

Continuo a non capire quale possa essere la convenienza nel continuare ad acquistare i farmaci da banco in farmacia.

abitudini.

E' un come vedere la gente fare 20 min in posta con un bollettino in mano che potrebbero pagare online, dal tabaccaio, al super e pure in macelleria quasi senza coda.
 
Io ho una farmacia in un paese di circa 3k abitanti. Non ci lavoro per motivi personali ma ho due dipendenti farmaciste, costo annuo totale 70k circa ( una direttrice una part time). C'è anche una magazziniera chiamata secondo necessità.
La farmacia fattura circa 550k, il margine netto finale si aggira intorno ai 20k annui circa.
Abbiamo tutta una serie di servizi tra i quali MOC, holter etc.
L'investimento é valido, imo, solo in ottica imprenditoriale di competenza, come suggerito dal collega. L'economia di scala inoltre permette di ottenere margini più altri tramite scontistica ed ordini diretti da aziende, il che favorirà i grossi gruppi nel lungo periodo.

70k compreso tfr e tutto e anche la magazziniera?
 
abitudini.

E' un come vedere la gente fare 20 min in posta con un bollettino in mano che potrebbero pagare online, dal tabaccaio, al super e pure in macelleria quasi senza coda.

Per molti boomer il "farmacista" è un 'autorità (anche se devono comprare una aspirina o se devono farsi rifilare delle creme "anti-aging" che costano il doppio che in profumeria).
Idem il macellaio per la carne ("chissà che ci mettono nei supermercati").
 
Io faccio tutt'altro nella vita, ma al tempo tra i vari "consigli" che mi diedero i miei c'era quello di studiare farmacia per poter poi eventualmente acquistare una farmacia in proprio, con il loro sostegno naturalmente.
Studiai tutt'altro, senza prendere minimamente in considerazione il loro consiglio. Per fortuna. Da allora seguo ogni tanto le vicende delle farmacia della mia zona.

Ecco cos'è successo in una città della mia provincia:
Da almeno 150 anni (non scherzo) le dinastie di farmacisti sono sempre le stesse. Per anni non si è mosso nulla e la pianta organica è evidentemente fatta a c.... di cane (tutte concentrate nel centro storico spopolato ed 1 max 2 nei quartieri più popolosi)
Negli ultimi 6-7 anni sono passate di mano tra cessioni e nuove aperture 6 licenze (quasi la metà del totale).
Di queste 2 aperture ex novo post decreto Monti: 1 in posizione del tutto marginale (aperta da sconosciuti, è l'unica apertura "genuina") e 1 aperta nel punto di maggior attrazione della città dal (apertura fatta dal comune per evitare si scannassero le dinastie di cui sopra.
1 sola cessione di licenza è avvenuta in libero mercato: farmacista discendente di farmacisti che deve averla pagata un botto di soldi (adesso vende di tutto, offre mille servizi manca solo apra un centro scommesse lì dentro)
3 licenze sono state messe all'asta dal comune/tribunale. Erano farmacie marginali "scassatissime" evidentemente sovrastimate in quanto vendite gestite da enti pubblici. Tutte vendute in prima battuta con rialzi tra il 30-40% del prezzo base. 1 è stata aggiudicata dal più importante polo sanitario della zona e 2 da una cordata composta da un imprenditore farmaceutico (patrimonio nell'ordine di centinaia di milioni di Euro) e da un imprenditore di altro settore (patrimonio di parecchie decine di milioni) con compagna farmacista/politica locale. Cioè per i signori di cui sopra pagare 1-2 milioni per quelle licenze (che valevano max 6-700 k) era come per una persona normale prendere un caffè al bar. Pazzesco. Se pure un laureato in farmacia di famiglia milionaria avesse voluto acquistare quelle licenze non ci sarebbe riuscito.
Praticamente di 6 cessioni/aperture solo 2 hanno seguito standard raggiungibili da comuni mortali (dove per comune mortale si intende farmacista da "n" generazioni)
Sembra fantascienza ma è cosi: il comune che fa "trading" con le licenze e miliardari che comprano giocattoli senza stare a guardare all'effettiva redditività.
 
abitudini.

E' un come vedere la gente fare 20 min in posta con un bollettino in mano che potrebbero pagare online, dal tabaccaio, al super e pure in macelleria quasi senza coda.

Il problema è che è un trend in continuo calo.
Per questo dico investire in una attività che è sempre più schiacciata non mi piace. Per quanto il mondo del pharma, healtchcare e invecchiamento siano importanti, tra 10 anni ci saranno sempre più persone che acquistano online o in specifici negozi con prezzi più bassi e più scelta.
 
Per questo, come è stato già detto, la farmacia deve evolversi da vendita di prodotti a servizio sanitario (ecg, holter, analisi...), magari ampliando le possibilità di azione del farmacista, tramite apposite abilitazioni.

quello che sarà il mondo fra 10-20 anni, con le dinamiche attuali, non ci è dato neanche di immaginare....
 
Io faccio tutt'altro nella vita, ma al tempo tra i vari "consigli" che mi diedero i miei c'era quello di studiare farmacia per poter poi eventualmente acquistare una farmacia in proprio, con il loro sostegno naturalmente.
Studiai tutt'altro, senza prendere minimamente in considerazione il loro consiglio. Per fortuna. Da allora seguo ogni tanto le vicende delle farmacia della mia zona.

Ecco cos'è successo in una città della mia provincia:
Da almeno 150 anni (non scherzo) le dinastie di farmacisti sono sempre le stesse. Per anni non si è mosso nulla e la pianta organica è evidentemente fatta a c.... di cane (tutte concentrate nel centro storico spopolato ed 1 max 2 nei quartieri più popolosi)
Negli ultimi 6-7 anni sono passate di mano tra cessioni e nuove aperture 6 licenze (quasi la metà del totale).
Di queste 2 aperture ex novo post decreto Monti: 1 in posizione del tutto marginale (aperta da sconosciuti, è l'unica apertura "genuina") e 1 aperta nel punto di maggior attrazione della città dal (apertura fatta dal comune per evitare si scannassero le dinastie di cui sopra.
1 sola cessione di licenza è avvenuta in libero mercato: farmacista discendente di farmacisti che deve averla pagata un botto di soldi (adesso vende di tutto, offre mille servizi manca solo apra un centro scommesse lì dentro)
3 licenze sono state messe all'asta dal comune/tribunale. Erano farmacie marginali "scassatissime" evidentemente sovrastimate in quanto vendite gestite da enti pubblici. Tutte vendute in prima battuta con rialzi tra il 30-40% del prezzo base. 1 è stata aggiudicata dal più importante polo sanitario della zona e 2 da una cordata composta da un imprenditore farmaceutico (patrimonio nell'ordine di centinaia di milioni di Euro) e da un imprenditore di altro settore (patrimonio di parecchie decine di milioni) con compagna farmacista/politica locale. Cioè per i signori di cui sopra pagare 1-2 milioni per quelle licenze (che valevano max 6-700 k) era come per una persona normale prendere un caffè al bar. Pazzesco. Se pure un laureato in farmacia di famiglia milionaria avesse voluto acquistare quelle licenze non ci sarebbe riuscito.
Praticamente di 6 cessioni/aperture solo 2 hanno seguito standard raggiungibili da comuni mortali (dove per comune mortale si intende farmacista da "n" generazioni)
Sembra fantascienza ma è cosi: il comune che fa "trading" con le licenze e miliardari che comprano giocattoli senza stare a guardare all'effettiva redditività.

esatto. sono una lobby. nulla di piu nulla di meno. Io non parlo piu con dei miei parenti ( che hanno una farmacia) perchè mi fanno solo che girare le scatole quando li sento piangere.

Gia fargli capire che se tu apri un ristorante e domani un altro vuole aprirti un ristorante attaccato lo può fare mentre con le farmacie no.

Poi capisco che ognuno tenti di preservare un qualcosa che gli da un vantaggio.

E' uno schifo...alcuni prodotti online li trovi anche a meno della metà... ma stessi prodotti che da farmacie online paghi 12 € al bancone 40 €. Sono senza vergogna tanto cm detto da molti la sciura sopra i 40 anni ti compra al bancone sempre.
 
esatto. sono una lobby. nulla di piu nulla di meno. Io non parlo piu con dei miei parenti ( che hanno una farmacia) perchè mi fanno solo che girare le scatole quando li sento piangere.

Gia fargli capire che se tu apri un ristorante e domani un altro vuole aprirti un ristorante attaccato lo può fare mentre con le farmacie no.

Poi capisco che ognuno tenti di preservare un qualcosa che gli da un vantaggio.

E' uno schifo...alcuni prodotti online li trovi anche a meno della metà... ma stessi prodotti che da farmacie online paghi 12 € al bancone 40 €. Sono senza vergogna tanto cm detto da molti la sciura sopra i 40 anni ti compra al bancone sempre.

La peggior lobby d'Italia: l'unica tipologia di professione esistente che richiede contemporaneamente laurea, iscrizione all'albo e possesso della licenza in numero chiuso. Il tutto per vendere farmaci preparati da altri (pochissimi fanno preparazioni galeniche). Praticamente serve una laurea tosta ed una capacità finanziaria da HNWI per..udite, udite.. vendere scatolette di farmaci con marginalità media del 30%.
Almeno i notai divengono tali dopo un concorso durissimo e c'è più di qualche caso di persone provenienti da famiglie umili che sono riuscite a passare il concorso.
 
esatto. sono una lobby. nulla di piu nulla di meno. Io non parlo piu con dei miei parenti ( che hanno una farmacia) perchè mi fanno solo che girare le scatole quando li sento piangere.

Gia fargli capire che se tu apri un ristorante e domani un altro vuole aprirti un ristorante attaccato lo può fare mentre con le farmacie no.

Poi capisco che ognuno tenti di preservare un qualcosa che gli da un vantaggio.

E' uno schifo...alcuni prodotti online li trovi anche a meno della metà... ma stessi prodotti che da farmacie online paghi 12 € al bancone 40 €. Sono senza vergogna tanto cm detto da molti la sciura sopra i 40 anni ti compra al bancone sempre.

Si ma si torna sempre al punto di partenza, sono gli italiani che sono "tarati" male al livello di pensiero imprenditoriale.
Abbiamo sotto mano un'esempio perfetto, questa è la sezione "nuove iniziative imprenditoriali", guarda i topic attualmente discussi? Vai indietro a guarda tutti i topic in cima alla lista, che sono gli unici dove gli utenti stanno discutendo.

Tabaccherie, taxi, farmacie.

L'Italia è quello che gli italiani vogliono, poco da girarci intorno.
 
Eh sì.

Ci aggiungerei la PA e per non farci mancare nulla anche il posto in banca.:rolleyes:
 
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