Inzio contribuzione INPS in tarda età

Fabio67

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Qualcuno sa se ci sono delle condizioni speciali per chi comincia a contribuire all'INPS in tarda età, diciamo dopo i 50 anni?
Tipica situazione di chi emigra da un paese lontano e non ha mai versato alcunché e chiaramente difficilmente lavorerà per i 20 che se non sbaglio sono richiesti per accedere alla pensiione.
Sono soldi buttati?
 
Qualcuno sa se ci sono delle condizioni speciali per chi comincia a contribuire all'INPS in tarda età, diciamo dopo i 50 anni?
Tipica situazione di chi emigra da un paese lontano e non ha mai versato alcunché e chiaramente difficilmente lavorerà per i 20 che se non sbaglio sono richiesti per accedere alla pensiione.
Sono soldi buttati?
dipende quanto versi, ora conta più il monte contributivo che gli anni. Se versi con contratti da dirigente è facile che in 10anni versi di più di un operaio che versa per 40anni
 
dipende quanto versi, ora conta più il monte contributivo che gli anni. Se versi con contratti da dirigente è facile che in 10anni versi di più di un operaio che versa per 40anni
Indipendentemente da quanto versi l'INPS mette un minimo di 20 anni di contribuzione per accedere alla pensione.
Ora non so se questo limite vale anche per chi ha cominciato a lavorare in Italia dopo i 50 (e non ha contribuzione in altri paesi EU)
 
Se non si raggiungono i 20 si può chiedere la pensione di anzianità (bastano 5 anni, viene data raggiunti i 71 anni)
 
Grazie.
È per una donna, la nostra colf. sempre 71 anni?
Trovi le informazioni direttamente sul sito dell'INPS, cercando la scheda prestazione per "Pensione di vecchiaia" [non di anzianità, che è un'altra cosa]
Pare che per le lavoratrici madri ci sia la possibilità di anticipare fino a un anno [4 mesi per figlio]
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Qualcuno sa se ci sono delle condizioni speciali per chi comincia a contribuire all'INPS in tarda età, diciamo dopo i 50 anni?
Tipica situazione di chi emigra da un paese lontano e non ha mai versato alcunché e chiaramente difficilmente lavorerà per i 20 che se non sbaglio sono richiesti per accedere alla pensiione.
Sono soldi buttati?
Se ha versato nell'altro Paese c'è la totalizzazione internazionale.

Gli anni di contributi versati in un altro paese (che abbia un accordo con l'Italia) vengono conteggiati per il diritto alla pensione (ex. 15 anni all'estero + 5 anni in Italia = 20 anni per il diritto alla pensione) ovviamente il trattamento pensionistico italiano sarà rapportato a quanto versato in Italia. Poi sarai tu a dover chiedere all'altro Stato di erogarti l'assegno pensionistico di loro competenza.
 
Ultima modifica:
Se ha versato nell'altro Paese

Totalizzazione internazionale/Stati UE.

Gli anni di contributi versati in un altro paese (che abbia un accordo con l'Italia) vengono conteggiati per il diritto alla pensione (ex. 15 anni all'estero + 5 anni in Italia = 20 anni per il diritto alla pensione) ovviamente il trattamento pensionistico italiano sarà rapportato a quanto versato in Italia. Poi sarai tu a dover chiedere all'altro Stato di erogarti l'assegno pensionistico di loro competenza.
No, non ha mai versato da nessuna parte nel mondo.
Comunque grazie, almeno mi conforta che i 130€ che verso ogni mese potranno tornarle una volta raggiunti i 70 anni.
Saranno anche quattro spicci ma a casa sua valgono ancora qualcosa.
 
Bisogna tenere conto del fatto che, iniziando a versare ora, l'interessata aprirebbe presso l'INPS una posizione in sistema contributivo, quindi per l'accesso alla pensione ai requisiti dell'età anagrafica (ad oggi 67 anni) e dell'anzianità contributiva (20 anni) si somma quello dell'importo minimo, che non può scendere al di sotto di 1.5 volte l'assegno sociale.
Stanti gli attuali coefficienti di trasformazione, per raggiungere il diritto a pensione a 67 anni con 20 anni di anzianità serve un montante contributivo decisamente "robusto", raggiungibile in 20 anni solo a fronte di una RAL estremamente elevata, alla portata di pochi.
 
Bisogna tenere conto del fatto che, iniziando a versare ora, l'interessata aprirebbe presso l'INPS una posizione in sistema contributivo, quindi per l'accesso alla pensione ai requisiti dell'età anagrafica (ad oggi 67 anni) e dell'anzianità contributiva (20 anni) si somma quello dell'importo minimo, che non può scendere al di sotto di 1.5 volte l'assegno sociale.
Stanti gli attuali coefficienti di trasformazione, per raggiungere il diritto a pensione a 67 anni con 20 anni di anzianità serve un montante contributivo decisamente "robusto", raggiungibile in 20 anni solo a fronte di una RAL estremamente elevata, alla portata di pochi.
Ma a vent’anni di contributi non ci arriverà mai. Adesso ne ha 3 e mezzo e fra meno di dieci anni smetterà e se ne tornerà a casa sua. Aspetterà poi i 70 (se ci arriva) per recuperare quanto versato.
 
Ma a vent’anni di contributi non ci arriverà mai. Adesso ne ha 3 e mezzo e fra meno di dieci anni smetterà e se ne tornerà a casa sua. Aspetterà poi i 70 (se ci arriva) per recuperare quanto versato.
Era per precisare che anche se avesse iniziato a versare qualche anno prima riuscendo a raggiungere i 20 anni di versamenti contributivi prima dei 71 anni (requisito attuale) di età anagrafica, non sarebbe mai riuscita ad avere diritto alla pensione stante la retribuzione di colf.
 
Ma a vent’anni di contributi non ci arriverà mai. Adesso ne ha 3 e mezzo e fra meno di dieci anni smetterà e se ne tornerà a casa sua. Aspetterà poi i 70 (se ci arriva) per recuperare quanto versato.
La colf è comunitaria o extracomunitaria? Perché nel secondo caso, solo se tornasse al suo paese in via definitiva, potrebbe godere di un'agevolazione da parte dell'INPS, che riconosce (queste sono le norme attuali, potrebbero ovviamente variare in senso peggiorativo) la pensione di vecchiaia al compimento dei 65 anni di età, anche in mancanza degli altri requisiti.
In sostanza potrebbe godere di questo beneficio solo rimpatriando, mentre se rimanesse in Italia dovrebbe sottostare alla stessa normativa dei cittadini italiani e di quelli dell'UE.
 
La colf è comunitaria o extracomunitaria? Perché nel secondo caso, solo se tornasse al suo paese in via definitiva, potrebbe godere di un'agevolazione da parte dell'INPS, che riconosce (queste sono le norme attuali, potrebbero ovviamente variare in senso peggiorativo) la pensione di vecchiaia al compimento dei 65 anni di età, anche in mancanza degli altri requisiti.
In sostanza potrebbe godere di questo beneficio solo rimpatriando, mentre se rimanesse in Italia dovrebbe sottostare alla stessa normativa dei cittadini italiani e di quelli dell'UE.
Extra.
🙏 grazie mille
 
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