Ipo comal

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

TOP STORIES MONDO: Cina vuole diventare Opec delle rinnovabili ma l'Ue non

ci sta MILANO (MF-DJ)--L'Europa ha appena annunciato di voler potenziare

gli investimenti pubblici volti a sovvenzionare la produzione di pannelli

solari, turbine eoliche e altri tipi di apparecchiature per la produzione

di energia rinnovabile. Questo permettera' alle aziende che installano

energie rinnovabili di avvicinare le loro catene di approvvigionamento.

Tra le societa' europee che potrebbero beneficiarne ci sono Vestas e

Nordex, attive nell'eolico, ma anche i produttori di energia solare come

Photowatt, una controllata della utility francese Edf e Rec Silicon, che

e' stata fondata in Norvegia ma ora fa parte del conglomerato indiano

Reliance Industries. Il Piano industriale del Green Deal europeo,

annunciato dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, a

Davos questa settimana, aumenterebbe i finanziamenti per i progetti di

energia pulita, faciliterebbe le autorizzazioni e aiuterebbe a formare la

forza lavoro necessaria per costruire e installare sistemi. E' una

risposta allo sforzo simile avviato dagli Stati Uniti con l'Inflation

Reduction Act che aumentera' la produzione interna di energie rinnovabili.

Il piano mira pero' anche a contrastare l'enorme potere di mercato della

Cina. Pechino ha ottenuto un importante vantaggio nel settore delle

energie rinnovabili, controllando la produzione di pannelli solari e di

diversi tipi di minerali necessari per la costruzione di veicoli elettrici

e altre infrastrutture energetiche pulite. Secondo le stime del consulente

energetico Wood Mackenzie, circa il 70% di tutti i moduli fotovoltaici e

l'80% delle celle agli ioni di litio sono prodotti in Cina. Il Paese

produce anche il 70% dei propulsori utilizzati negli impianti eolici. La

Cina ha sovvenzionato per anni aziende attive nell'energia rinnovabile, in

modi che, secondo altri Paesi, costituiscono pratiche commerciali sleali.

Il controllo che esercita sui materiali rinnovabili conferisce alla Cina

almeno lo stesso potere di mercato che l'Opec ha sul petrolio. Non e'

pero' solo la Cina che l'Europa sta tenendo d'occhio. I leader dell'Ue si

sono lamentati con il presidente Usa, Joe Biden, circa il fatto che

l'Inflation Reduction Act (Ira) degli Stati Uniti danneggera' la

produzione europea di energie rinnovabili, causando potenzialmente il

trasferimento di alcune fabbriche negli Stati Uniti per sfruttare i

sussidi. Von der Leyen ha affermato che l'Ue vuole "contrastare i
rischi

di delocalizzazione derivanti dai sussidi esteri" con il proprio ampio
pacchetto di incentivi. Lo scorso anno gli Stati Uniti hanno deciso di

spendere 370 miliardi di dollari per sovvenzionare progetti energetici

nell'ambito dell'Ira, gran parte dei quali destinati alle aziende che

producono apparecchiature per l'energia pulita come pannelli solari e

batterie. Per qualificarsi per i maggiori sussidi, le aziende dovranno

utilizzare pannelli, turbine e batterie prodotti negli Stati Uniti,

anziche' all'estero. Wood Mackenzie prevede che la legge aumentera' gli

investimenti annuali nella produzione di energie rinnovabili a 114

miliardi di dollari entro il 2031, rispetto ai 64 miliardi di dollari del

2022. Da un lato, i grandi sussidi governativi dovrebbero avvantaggiare

gli acquirenti di batterie e pannelli solari come le utility e i

consumatori che desiderano installare pannelli sui tetti delle loro case.

Alcuni di questi sussidi governativi andranno all'acquirente finale ma la

spinta verso la produzione interna potrebbe non ridurre di molto i prezzi.

I sussidi andranno solo ai prodotti fabbricati a livello nazionale, quindi

i produttori statunitensi non saranno necessariamente in competizione

diretta con quelli europei e cinesi per abbassare i prezzi. "Non si

traduce necessariamente in una riduzione dei prezzi delle

apparecchiature", ha affermato in un'intervista al Wall Street Journal
Daniel Liu, analista di Wood Mackenzie, spiegando che "ci sono molte
altre dinamiche in gioco
 
Purtroppo noi non siamo azionisti nè di Photowatt nè di Rec Silicon e, paradossalmente, più leggiamo di grandi incentivi pubblici e grandi potenzialità per il fotovoltaico, più la nostra Comal sprofonda. C'è una ragione:confused:? Ma certo, è sempre quella! Che marginalità hanno i contratti di Comal? Se pensiamo inoltre che ancora oggi la società capitalizza 24 volte l'utile, perchè stupirci? E' ancora cara, e non c'è nuovo contratto che tenga. Dobbiamo necessariamente aspettare la primavera (anche un po' inoltrata...:rolleyes: )per capire qualcosa in più. A meno che..., a meno che qualcuno se la mangi, e trasformi una cooperativa sociale senza fini di lucro in una vera SpA.
 
Purtroppo noi non siamo azionisti nè di Photowatt nè di Rec Silicon e, paradossalmente, più leggiamo di grandi incentivi pubblici e grandi potenzialità per il fotovoltaico, più la nostra Comal sprofonda. C'è una ragione:confused:? Ma certo, è sempre quella! Che marginalità hanno i contratti di Comal? Se pensiamo inoltre che ancora oggi la società capitalizza 24 volte l'utile, perchè stupirci? E' ancora cara, e non c'è nuovo contratto che tenga. Dobbiamo necessariamente aspettare la primavera (anche un po' inoltrata...:rolleyes: )per capire qualcosa in più. A meno che..., a meno che qualcuno se la mangi, e trasformi una cooperativa sociale senza fini di lucro in una vera SpA.
Prima di decretare il " de peofundis" ,aspetterei di vedere che marginalità hanno i nuovi contratti.
Se continuano a lavorare gratis sarà stato un pessimo affare.
Saluti
 
Purtroppo noi non siamo azionisti nè di Photowatt nè di Rec Silicon e, paradossalmente, più leggiamo di grandi incentivi pubblici e grandi potenzialità per il fotovoltaico, più la nostra Comal sprofonda. C'è una ragione:confused:? Ma certo, è sempre quella! Che marginalità hanno i contratti di Comal? Se pensiamo inoltre che ancora oggi la società capitalizza 24 volte l'utile, perchè stupirci? E' ancora cara, e non c'è nuovo contratto che tenga. Dobbiamo necessariamente aspettare la primavera (anche un po' inoltrata...:rolleyes: )per capire qualcosa in più. A meno che..., a meno che qualcuno se la mangi, e trasformi una cooperativa sociale senza fini di lucro in una vera SpA.
Graficamente un disastro però faccio una domanda: è chiaro a tutti che la marginalità è bassissima per ora ma visto che hanno preso un mega contratto per i tracker li fanno in proprio quindi i margini sono bassi per conversione di qualche linea di produzione o semplicemente non sono capaci di farsi pagare un prodotto che al momento è molto richiesto?
 
Con le ultime prese ieri è il mio terzo titolo in ptf
Saipem
Gabetti
Comal
 
Grafico molto negativo.
Se buca 2,7 € con volumi potrebbe scivolare un bel po'.
 
Vomitano lettera come se non ci fosse un domani.
Quante ne hanno da scaricare ancora?
 
Grafico molto negativo.
Se buca 2,7 € con volumi potrebbe scivolare un bel po'.
verissimo: andamento imbarazzante
ottima opportunità per chi vuole entrare basso, magari meno spaventato di altri... dai margini bassi.

il tema dei margini bassi mi fa sorridere perchè forse manca un pò di mestiere nel capire come funziona una commessa di fotovoltaico ai tempi dello shortage: è una matrice di settore, non vedo grandi differenze tra questa e le altre, se non proprio nei trackers che sono un punto di forza di Comal.

riguardo poi al settore macro delle utilities vedremo un 2023 in cui chi ha diversificazione in grembo (multiutility) potrà fare buone cose, mentre chi è relegato alla commodity sarà impegnato in una epoca sfidante tra grandi esposizioni finanziarie, calo dei rating, aumento del costo del denaro ed aumento esponenziale della percentuale perdite sul fatturato. (anche qui poi ci sono due o tre eccezioni: eni e pochi altri, se riparte bene l'originations)

Peraltro,
non essendo le nostre considerazioni , in quanto evidentemente soggettive, un invito all'acquisto,

ci sono anche punti di debolezza: come direbbe barzagli, sicuramente c'è molto di meglio in giro per investire i propri soldi.


per me HOLD & book your next holiday.
 
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Direi scambio concordato fuori mercato
 
Ieri sera ero a cena con un caro amico, anche lui un borsaiolo incastrato su Comal ma anche su altri titoli del cosiddetto "mondo green", e si ragionava sulle due possibili motivazioni "forti" per giustificare l'andazzo del titolo, sempre piuttosto debole nonostante l'appartenenza ad un settore (che dovrebbe essere) trainante e al forte aumento del portafoglio ordini. La prima è una possibile OPA, quindi la politica di tenere basso il prezzo per un buon lasso di tempo e quindi portare a casa la società senza grossi esborsi. Ma da parte di chi? Non certo da un grosso player tipo Enel, che ha tutto l'interesse di far lavorare aggratiss un suo fornitore tenendolo per il collo. Diciamo una media società, come avrebbe potuto essere Innovatec se non si fosse già organizzata con ESI. L'altra possibilità è l'aumento del capitale, quindi chi sa se ne sta zitto zitto, si vende a spizzico, e la cosa sarebbe anche plausibile a causa dell' indebitamento crescente x far fronte ai notevoli investimenti e impegni sottoscritti con i clienti. Ci siamo salutati senza assecondare nessuna ipotesi, ma con l'intento di "alleggerire un po'" in caso di qualche rialzo e con un arrivederci al primo giorno di primavera, insomma poco prima dei dati di bilancio 2022.
Poi, però, stamattina, mi ritrovo con un "fuori mercato" a 2,55! E siccome gli affari si fanno sempre in due, il piatto della bilancia incomincia a propendere per la seconda ipotesi, l'aumento di capitale. Certo, un 1,7% non fa troppa storia, però il ragionamento fila: chi vende è magari un azionista della prima ora e si accontenta di un 40%n in due anni piuttosto che dover metter mano al portafoglio, chi compra vuol investire nel medio-lungo termine, compra a sconto (siamo sui minimi) e mette già in previsione un futuro esborso.
E qui finisce il mio ragionamento, iniziato in buona compagnia con un risotto di pesce e finito in piena solitudine con un macchiato caldo. Poi, ovviamente, non succederà nulla di tutto ciò, ma vi ho fatto (almeno lo spero) pensare...
Buon fine settimana.
 
Ieri sera ero a cena con un caro amico, anche lui un borsaiolo incastrato su Comal ma anche su altri titoli del cosiddetto "mondo green", e si ragionava sulle due possibili motivazioni "forti" per giustificare l'andazzo del titolo, sempre piuttosto debole nonostante l'appartenenza ad un settore (che dovrebbe essere) trainante e al forte aumento del portafoglio ordini. La prima è una possibile OPA, quindi la politica di tenere basso il prezzo per un buon lasso di tempo e quindi portare a casa la società senza grossi esborsi. Ma da parte di chi? Non certo da un grosso player tipo Enel, che ha tutto l'interesse di far lavorare aggratiss un suo fornitore tenendolo per il collo. Diciamo una media società, come avrebbe potuto essere Innovatec se non si fosse già organizzata con ESI. L'altra possibilità è l'aumento del capitale, quindi chi sa se ne sta zitto zitto, si vende a spizzico, e la cosa sarebbe anche plausibile a causa dell' indebitamento crescente x far fronte ai notevoli investimenti e impegni sottoscritti con i clienti. Ci siamo salutati senza assecondare nessuna ipotesi, ma con l'intento di "alleggerire un po'" in caso di qualche rialzo e con un arrivederci al primo giorno di primavera, insomma poco prima dei dati di bilancio 2022.
Poi, però, stamattina, mi ritrovo con un "fuori mercato" a 2,55! E siccome gli affari si fanno sempre in due, il piatto della bilancia incomincia a propendere per la seconda ipotesi, l'aumento di capitale. Certo, un 1,7% non fa troppa storia, però il ragionamento fila: chi vende è magari un azionista della prima ora e si accontenta di un 40%n in due anni piuttosto che dover metter mano al portafoglio, chi compra vuol investire nel medio-lungo termine, compra a sconto (siamo sui minimi) e mette già in previsione un futuro esborso.
E qui finisce il mio ragionamento, iniziato in buona compagnia con un risotto di pesce e finito in piena solitudine con un macchiato caldo. Poi, ovviamente, non succederà nulla di tutto ciò, ma vi ho fatto (almeno lo spero) pensare...
Buon fine settimana.
Beviti un bel fiasco di vino.
Saluti
 
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