IREN a tutto GAS

Buonasera, quindi oggi sei uscito definitivamente...................con due chiusure sotto il supporto???Vedi l'allegato 2848501

Si

IRE-Giornaliero.png
 
Se c'è rischio default per 70 società di vendita e Iren non è tra queste, allora ci potrebbero essere 70 competitor in meno sul mercato. No?
 
Se c'è rischio default per 70 società di vendita e Iren non è tra queste, allora ci potrebbero essere 70 competitor in meno sul mercato. No?

Se la situazione non viene sbloccata e si continua con le attuali scelte politiche, tutte le utility falliranno e verranno nazionalizzate.
In Francia e Germania hanno già iniziato a nazionalizzare, da noi lo faranno dopo che il prezzo si sarà abbassato del 90%.
 
Se la situazione non viene sbloccata e si continua con le attuali scelte politiche, tutte le utility falliranno e verranno nazionalizzate.
In Francia e Germania hanno già iniziato a nazionalizzare, da noi lo faranno dopo che il prezzo si sarà abbassato del 90%.

09/09/2022 09:00 - WS
IREN - Feedback dalla ISW (Italian Sustainability Week)

FATTO
Messaggi principali dalla ISW:


1) Il management è fiducioso di poter confermare l'attuale guidance (Ebitda circa 1,077 mld e net debt circa 3,65 mld) nonostante l'impatto negativo legato al decreto aiuti (stop alla modifica unilaterale dei termini contrattuali), per lo più controbilanciato da spark spreads termo e calore;


2) Per quanto riguarda il circolante dell'impatto previsto di 200 mln segnalato nel 1H potrebbero essercene 100 mln in più nei nove mesi (impatto da maggiore stoccaggio, etc.) ma sarà riassorbito entro fine anno;


3) Approvvigionamento gas: per la prossima stagione dei 2,5 miliardi di metri cubi necessari hanno coperto il 60% o circa 1,4 miliardi di metri cubi (stanno negoziando altri 400 milioni), questo copre i clienti gas/ele, il teleriscaldamento e il mercato della capacità. Il rischio al ribasso potrebbe quindi essere solo su una parte dei margini msd e della produzione termoelettrica;


4) Sul rischio di copertura e liquidità la società ha chiarito che a fine 2021 il gruppo ha chiuso le coperture e le ha riaperte passando a contratti OTC dove non esiste un tema di margin call, quindi non ne vede alcun rischio reale;


5) sul dividendo non c'è assolutamente alcuna ragione finanziaria per non confermare la guidance (+10% y/y), anche se non si può escludere che il board possa considerare una crescita inferiore per ragioni di opportunita’ in un momento cosi’ complesso.


EFFETTO
Raccomandazione INTERESSANTE su Iren , con target price a 2,30 euro.
 
Se la situazione non viene sbloccata e si continua con le attuali scelte politiche, tutte le utility falliranno e verranno nazionalizzate.
In Francia e Germania hanno già iniziato a nazionalizzare, da noi lo faranno dopo che il prezzo si sarà abbassato del 90%.

Lontano dalle utility possono scendere ancora di parecchio. Poi che possano nazionalizzare Enel ci sta ma a2a, Iren, Hera non credo.
 
09/09/2022 09:00 - WS
IREN - Feedback dalla ISW (Italian Sustainability Week)

FATTO
Messaggi principali dalla ISW:


1) Il management è fiducioso di poter confermare l'attuale guidance (Ebitda circa 1,077 mld e net debt circa 3,65 mld) nonostante l'impatto negativo legato al decreto aiuti (stop alla modifica unilaterale dei termini contrattuali), per lo più controbilanciato da spark spreads termo e calore;


2) Per quanto riguarda il circolante dell'impatto previsto di 200 mln segnalato nel 1H potrebbero essercene 100 mln in più nei nove mesi (impatto da maggiore stoccaggio, etc.) ma sarà riassorbito entro fine anno;


3) Approvvigionamento gas: per la prossima stagione dei 2,5 miliardi di metri cubi necessari hanno coperto il 60% o circa 1,4 miliardi di metri cubi (stanno negoziando altri 400 milioni), questo copre i clienti gas/ele, il teleriscaldamento e il mercato della capacità. Il rischio al ribasso potrebbe quindi essere solo su una parte dei margini msd e della produzione termoelettrica;


4) Sul rischio di copertura e liquidità la società ha chiarito che a fine 2021 il gruppo ha chiuso le coperture e le ha riaperte passando a contratti OTC dove non esiste un tema di margin call, quindi non ne vede alcun rischio reale;


5) sul dividendo non c'è assolutamente alcuna ragione finanziaria per non confermare la guidance (+10% y/y), anche se non si può escludere che il board possa considerare una crescita inferiore per ragioni di opportunita’ in un momento cosi’ complesso.


EFFETTO
Raccomandazione INTERESSANTE su Iren , con target price a 2,30 euro.

Ciao

Cosa pensi di questo articolo con annesso target 2.30?
 
Energia: Armani (Iren); utility piccole schiacciate da rincari (CorSera)
ROMA (MF-DJ)--"Il mercato e'' completamente cambiato rispetto a un anno fa. C''e'' una stretta molto forte su vari aspetti: i termini di pagamento, la quantita'' di forniture, la flessibilita''". Lo ha detto al Corriere della Sera l''ad di Iren, Gianni Vittorio Armani, in merito al fatto che le aziende energetiche non riescono a chiudere i contratti per avere le forniture di gas necessario e questo quando manca solo una settimana all''inizio del nuovo anno termico e l''accesione dei riscaldamenti si avvicina. "I contratti che si riescono a chiudere sono a prezzo indicizzato alle borse dell''energia, come quella di Amsterdam (che ieri ha chiuso a 188 euro al MWh, ndr), sottoscrivere forniture a prezzo fisso e'' impossibile. Il mercato sta scontando nelle quotazioni di oggi la scarsita'' dell''offerta del futuro", ha spiegato il manager. Ma il problema "non e'' solo il prezzo. Le faccio il nostro caso: normalmente in questo periodo dell''anno abbiamo il 70% dei contratti di acquisto del gas con pagamento a 60-120 giorni e con flessibilita'' nel ritiro giornaliero in termini di volumi. Per i prossimi mesi -ha aggiunto- la flessibilita'' e'' molto inferiore, abbiamo solo il 40% dei contratti chiusi con pagamento a 90 giorni, mentre per gli altri ci chiedono di pagare con scadenze piu'' brevi. Ci sono clausole di recessione molto piu'' ampie E questo per noi che siamo grandi. Le condizioni per gli operatori minori sono molto piu'' difficili". "Le piccole utilities chiedono agli importatori di comprare il gas per loro e oggi nessuno si prende il rischio per qualcun altro. Quindi gli importatori chiedono il pagamento anticipato oppure garanzie bancarie, che pero'' le banche non concedono facilmente perche'' c''e'' l''aspettativa che il settore entri in difficolta''. Le garanzie possono diventare un problema anche per le grandi", ha proseguito Armani sottolineando che "le garanzie a copertura dei rischi contrattuali (le cosiddette "margin call") che sono contratti di copertura rispetto al rischio richiedono immobilizzazione di liquidita'', quindi debito aggiuntivo, il cui costo e'' quasi decuplicato. Noi a inizio anno per fortuna abbiamo cambiato il modello e abbiamo utilizzato altri strumenti finanziari al posto delle garanzie reali". Per far scendere il prezzo del gas, "in assenza del price cap, che potrebbe rappresentare una buona soluzione per il sistema, non c''e'' altro modo che ridurre la domanda e quindi i consumi, in primis modificando le nostre abitudini quotidiane", ha concluso.
 
(MF-DJ)--Intesa Sanpaolo conferma la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 3,2 euro su Iren (-1,84% a 1,336 euro in un contesto di cali diffusi tra le utility) dopo che il gruppo ha annunciato l''acquisizione del 51% di European Energy Limes 1 e Limes 2, titolari delle autorizzazioni per due impianti fotovoltaici nel Comune di Tuscania (Viterbo).
 
(MF-DJ)--Intesa Sanpaolo conferma la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 3,2 euro su Iren (-1,84% a 1,336 euro in un contesto di cali diffusi tra le utility) dopo che il gruppo ha annunciato l''acquisizione del 51% di European Energy Limes 1 e Limes 2, titolari delle autorizzazioni per due impianti fotovoltaici nel Comune di Tuscania (Viterbo).

ha ha ha quelle carog-e di intesa sono socie di crt azionista di iren cercano di salvare il salvabile! speriamo che perdano un botto
 
Se c'è rischio default per 70 società di vendita e Iren non è tra queste, allora ci potrebbero essere 70 competitor in meno sul mercato. No?

https://torino.repubblica.it/cronac..._staccato_grugliasco_caro_bollette-368493280/

pare che alcuni azionisti abbiano chiesto a consob, sulle società quotate (enel, iren , heracomm, a2a) quale sia attualmente l'esposizione sul mercato italiano, che ha ampiamente superato la soglia di sostenibilità (vale a dire si vende a clienti che non si sa se pagheranno). più critica ancora la situazione per quei fornitori che hanno partecipato alle aste per fornire salvaguardia e default (heracomm ed enel) . sicuramente per chi fornisce in teleriscaldamento, quindi senza nemmeno vie di fuga su altri fornitori, non tira una bella aria.

https://www.parmatoday.it/attualita/iren-distacchi-famiglie-senza-acqua-calda.html
 
https://torino.repubblica.it/cronac..._staccato_grugliasco_caro_bollette-368493280/

pare che alcuni azionisti abbiano chiesto a consob, sulle società quotate (enel, iren , heracomm, a2a) quale sia attualmente l'esposizione sul mercato italiano, che ha ampiamente superato la soglia di sostenibilità (vale a dire si vende a clienti che non si sa se pagheranno). più critica ancora la situazione per quei fornitori che hanno partecipato alle aste per fornire salvaguardia e default (heracomm ed enel) . sicuramente per chi fornisce in teleriscaldamento, quindi senza nemmeno vie di fuga su altri fornitori, non tira una bella aria.

https://www.parmatoday.it/attualita/iren-distacchi-famiglie-senza-acqua-calda.html

mancava solo indagine dell'antitrust!
 
Se c'è rischio default per 70 società di vendita e Iren non è tra queste, allora ci potrebbero essere 70 competitor in meno sul mercato. No?

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FATTO
Iren pubblicherà i risultati del terzo trimestre il prossimo 3 novembre. Ci attendiamo siano caratterizzati da:


1) solide performance nelle attività Powergen & Heat grazie ai forti spread termici e nonostante gli scarsi volumi nell'idroelettrico;


2) ancora molto debole l'andamento della fornitura di energia elettrica/gas, condizionato negativamente dall'inflazione dei prezzi;


3) solida performance nel business dei Rifiuti, favorita dall'aumento dei prezzi;


4) risultati flat dalle attività di rete;


5) accantonamenti in crescita.


Nel complesso, ci aspettiamo che questi drivers abbiano portato a un EBITDA di 203 mln (-6% YoY), EBIT di 48 mln e adj. utile netto di 12 mln (-75% YoY), mentre in termini di generazione di cassa ci attendiamo una chiusura dell'indebitamento netto superiore a 3.7 mld sulla scia di 210 mln in CapEx, e una significativa espansione dei WC principalmente legata al riempimento degli stoccaggi di gas.

EFFETTO
Aggiorniamo il nostro modello per prendere in considerazione l'attuale contesto, caratterizzato da tassi di interesse più elevati e dal rallentamento economico. Ciò ha un impatto relativamente marginale sull'EBITDA 2022-2024 (-1,2% in media) ma intacca in modo più significativo i profitti del gruppo (-9% in media) a causa di maggiori accantonamenti e oneri per interessi.


I nostri nuovi numeri prevedono conservativamente anche un dividendo flat nel 2022 e nel 2023, al di sotto dell'attuale politica del +10% annuo.


Il nostro target si riduce a 1.90 euro (da 2.30 euro) sulla scia di stime più basse e del più alto tasso privo di rischio nel nostro DCF.


Raccomandazione INTERESSANTE su Iren , con target price a 1,90 euro.
 
FATTO
Iren pubblicherà i risultati del terzo trimestre il prossimo 3 novembre. Ci attendiamo siano caratterizzati da:


1) solide performance nelle attività Powergen & Heat grazie ai forti spread termici e nonostante gli scarsi volumi nell'idroelettrico;


2) ancora molto debole l'andamento della fornitura di energia elettrica/gas, condizionato negativamente dall'inflazione dei prezzi;


3) solida performance nel business dei Rifiuti, favorita dall'aumento dei prezzi;


4) risultati flat dalle attività di rete;


5) accantonamenti in crescita.


Nel complesso, ci aspettiamo che questi drivers abbiano portato a un EBITDA di 203 mln (-6% YoY), EBIT di 48 mln e adj. utile netto di 12 mln (-75% YoY), mentre in termini di generazione di cassa ci attendiamo una chiusura dell'indebitamento netto superiore a 3.7 mld sulla scia di 210 mln in CapEx, e una significativa espansione dei WC principalmente legata al riempimento degli stoccaggi di gas.

EFFETTO
Aggiorniamo il nostro modello per prendere in considerazione l'attuale contesto, caratterizzato da tassi di interesse più elevati e dal rallentamento economico. Ciò ha un impatto relativamente marginale sull'EBITDA 2022-2024 (-1,2% in media) ma intacca in modo più significativo i profitti del gruppo (-9% in media) a causa di maggiori accantonamenti e oneri per interessi.


I nostri nuovi numeri prevedono conservativamente anche un dividendo flat nel 2022 e nel 2023, al di sotto dell'attuale politica del +10% annuo.


Il nostro target si riduce a 1.90 euro (da 2.30 euro) sulla scia di stime più basse e del più alto tasso privo di rischio nel nostro DCF.


Raccomandazione INTERESSANTE su Iren , con target price a 1,90 euro.

1,90 in lire turche

Il recente procedimento di cui IREN è ( ingiustamente) destinataria costerà a spanne alla multiutility un danno di 500 milioni di euro

Sicuramente faranno appello anche in Europa e con certi tempi vinceranno , ma intanto i conti del 22/23 soffriranno pesantemente.

Ci sono inoltre tante altre incognite sulla tenuta della qualità dei pagamenti e sul rischio di ulteriori class action di altri clienti
 
1,90 in lire turche

Il recente procedimento di cui IREN è ( ingiustamente) destinataria costerà a spanne alla multiutility un danno di 500 milioni di euro

Sicuramente faranno appello anche in Europa e con certi tempi vinceranno , ma intanto i conti del 22/23 soffriranno pesantemente.

Ci sono inoltre tante altre incognite sulla tenuta della qualità dei pagamenti e sul rischio di ulteriori class action di altri clienti

purtroppo triste verita ! speriamo di vivacchiare x un annetto incassare il dvd(se ci sarà) e ripartire alla grande quando tutto sarà finito .
 
IREN - Risultati appena sotto le attese
04/11/2022 09:12 WS

FATTO
Iren ha riportato ieri un set di risultati sul 3Q 2022 leggermente al di sotto delle nostre attese. In dettaglio:


l'EBITDA ha chiuso a 197 mln (-9% YoY e 3% al di sotto della nostra stima),


l'EBIT a 42 mln e adj. utile netto a 5 mln rispetto alla nostra stima di 12 mln (oneri finanziari e minorities leggermente superiori alle attese),


l'indebitamento netto si è chiuso a 3,857 mld (vs. 3,742 mld) a fronte di 219 mln di CapEx (flat YoY) e risente dell'aumento degli stoccaggi di gas (come previsto), mentre la società ha sottolineato come la gestione del capitale circolante netto commerciale sia rimasta “eccellente”.

EFFETTO
A livello di gruppo confermiamo le nostre stime EBITDA aggiornate di recente (rimaniamo leggermente al di sotto della guidance) mentre implementiamo alcuni aggiustamenti a livello di divisione con un risultato più forte previsto per la divisione PowerGen controbilanciato da margini più bassi nelle divisioni Supply e Networks.


Nonostante la visibilità sui prossimi trimestri rimanga limitata confermiamo la view positiva grazie alla valutazione interessante e ad un portafoglio di business ben bilanciato. Per maggiori dettagli si veda la nota in uscita.


Raccomandazione INTERESSANTE su Iren (IRE.MI), con target price a 1,90 euro.
 
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