Ishares JPMorgan $ Emerging Market Bond ETF IE00B2NPKV68 Hedged IE00B9M6RS56 Vol.VII

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Si sì, intendevo proprio con l’utilizzo di quel fondo..
Manca la parte più ostica ovvero dal 1960 al 1980 dove i tassi in salita hanno fatto perdere il 50% anche piu al treasury decennale....
Per fortuna credo che difficilmente rivedremo una simile situazione
 
Secondo voi, è meglio quello EURO hedged oppure con il dollaro?
Sto decidendo su quale entrare

Non c'è un "meglio", ovviamente, perchè nessuno ha la sfera di cristallo, nemmeno i Nobel per l'economia. Figuriamoci i frequentatori di un forum (tra i quali il sottoscritto) che, però, possono darti qualche indicazione sulla gestione del rischio e sulle aspettative

Io ti posso dire la mia tecnica, ma come scrivo sempre è basata su "mie percezioni":
- col dollaro a 0,95 sono entrato deciso su quello hedgiato (EMBE) che era in fortissima perdita storica*, ritenendo che prima o poi il punto di pareggio €/$ sarebbe tornato abbondantemente sopra la parità; se l'€ avesse perso ulteriore terreno avrei incrementato quello
- sopra la parità sono entrato su IEMB con un primo piccolo importo
- sulla base di eventi successivi incrmenterò l'uno o l'altro, ma sempre su mie personali considerazioni
Ad oggi la mia situazione è questa (tengo tutto aggiornato nel 3D sul PAC a due anni)
IEMB -0,95% (compresi i dividendi di dicembre)
EMBE +0,65% (compresi i dividendi da agosto)
Per il momento non ho intenzione di disinvestire, valuterò sempre sulla base degli andamenti % dei due strumenti e, ovviamente, del contesto su altri strumenti.

*solo recentemente ho scoperto che questa "perdita storica" è dovuta anche alla % per l'hedging, cosa che mi fa ritenere che EMBE sia uno strumento idoneo per il breve e il medio, ma non per il lunghissimo termine
 
Per fortuna credo che difficilmente rivedremo una simile situazione
Comunque se devi giudicare il sottostante devi inserire il grafico in USD, pertanto nel 1994 la perdita è del 30% circa non del 50%.
Siccome l’euro non esisteva, non so’ che calcolo è stato fatto.
Possiamo solo pensare che se si indebolisce il dollaro e rimangono i tassi ancora alti, la perdita in euro può tranquillamente arrivare al 50%.
Motivo per cui oggi mi sentirei di sovraespormi con la versione “ euro hedged “.
Subisci i costi di copertura ma speri che il ritorno in media tra le sue politiche monetarie ( fed-bce ) sia una delle variabili in grado di sostenere un minimo il prezzo.
Che oggi sconta molto il differenziale tassi implicito nel contratto forward rinnovato mensilmente per la copertura valutaria
 
Le cedole non sembrano dare segnali di risveglio.

Tra qualche anno però dovrebbero aumentare in base alle nuove emissioni che stanno entrando.
 
Intanto, coi nuovi KIID validi dal 01/01/2023, per EMBE e IEMB hanno abbassato l'indicatore di rischio a 3 su 7 :asd: (prima era sempre stato a 4 o 5), a patto però di tenere l'etf per almeno 3 anni ... vabbè se lo dicono loro, ci fidiamo :D
 
Non c'è un "meglio", ovviamente, perchè nessuno ha la sfera di cristallo, nemmeno i Nobel per l'economia. Figuriamoci i frequentatori di un forum (tra i quali il sottoscritto) che, però, possono darti qualche indicazione sulla gestione del rischio e sulle aspettative

Io ti posso dire la mia tecnica, ma come scrivo sempre è basata su "mie percezioni":
- col dollaro a 0,95 sono entrato deciso su quello hedgiato (EMBE) che era in fortissima perdita storica*, ritenendo che prima o poi il punto di pareggio €/$ sarebbe tornato abbondantemente sopra la parità; se l'€ avesse perso ulteriore terreno avrei incrementato quello
- sopra la parità sono entrato su IEMB con un primo piccolo importo
- sulla base di eventi successivi incrmenterò l'uno o l'altro, ma sempre su mie personali considerazioni
Ad oggi la mia situazione è questa (tengo tutto aggiornato nel 3D sul PAC a due anni)
IEMB -0,95% (compresi i dividendi di dicembre)
EMBE +0,65% (compresi i dividendi da agosto)
Per il momento non ho intenzione di disinvestire, valuterò sempre sulla base degli andamenti % dei due strumenti e, ovviamente, del contesto su altri strumenti.

*solo recentemente ho scoperto che questa "perdita storica" è dovuta anche alla % per l'hedging, cosa che mi fa ritenere che EMBE sia uno strumento idoneo per il breve e il medio, ma non per il lunghissimo termine
Io mi sono mosso praticamente come te, investendo in EMBE con mediazione sul minimo durante il DD del 2022, e arrivando ad un PMC di 66.
Ho trovato molto interessante la vostra discussione in merito al ruolo dell hedging nella diminuzione intrinseca del valore di EMBE.
La convinzione personale è che l’investimento in un prodotto del genere sia mirato ad un medio/corto termine, prendendo in grande considerazione il PMC con cui si decide di entrare.
Come te sono pronto a valutare passaggio su IEMB con €>~1.2, ma lascio anche la porta aperta a nuovi prodotti in base ai prossimi sviluppi.
 
qualcuno per caso ricorda di IEMB la cedola media ponderata 6 mesi fa?

attualmente, al 06/01/2023 è 4,50%

è un peccato che non esista uno storico
 
qualcuno per caso ricorda di IEMB la cedola media ponderata 6 mesi fa?

attualmente, al 06/01/2023 è 4,50%

è un peccato che non esista uno storico
Non so esattamente 6 mesi fa, ma come detto in un post precedente, ricordo gli step da quando seguo questi etf: 4.8 -> 4.6 -> 4.46 ... negli ultimi giorni risalito a 4.5, ma siamo sempre vicino ai minimi storici.
Ho trovato però un factsheet di fine 2021, che conferma il 4.8% di cedola media ponderata:
https://www.fundslibrary.co.uk/Fund...896048-52f1-40eb-a86c-3e1d119e18a3&track2=Cli
 
E comunque, la cosa strana è che nonostante la cedola media sia sempre sui minimi storici e in calo da oltre un anno, il flusso di dvd dell'etf sembra invece tornare ad aumentare... basta guardare la versione originale in USD (così eliminiamo possibili influenze positive/negative del cambio), il cumulato di dvd annuo 2022 è stato più alto del 2020 e 2021, seppur ancora lontano dai "bei tempi" del 2019:

avKR0Q0.png


In euro, differenze ancora maggiori appunto grazie al cambio favorevole (da 3.64 annuo del 2021 a 4.44 del 2022).
 
Domani giornatina pesante...

Abbiamo lo stacco cedola e soprattutto il dato inflazione americano :D
 
Per una volta lo stacco cedola è stato subito riassorbito dal rialzo della quotazione.


Negli ultimi 6 mesi la differenza tra emb ed embe è aumentata a causa dei costi di copertura.

Ma anche la differenza tra embe e iemb, dove embe grazie alla protezione del cambio a 6 mesi fa segnare un +1% mentre iemb -4%

Speriamo che nella prima parte del 2023 possa ridursi il gap dei tassi euro usd (ad esempio fed alza del 0,75 ed Europa 1,25) così almeno si ridurranno i costi di hedging.
 
Ultima modifica:
Per una volta lo stacco cedola è stato subito riassorbito dal rialzo della quotazione.


Negli ultimi 6 mesi la differenza tra emb ed embe è aumentata a causa dei costi di copertura.

Ma anche la differenza tra embe e iemb, dove embe grazie alla protezione del cambio a 6 mesi fa segnare un +1% mentre iemb -4%

Speriamo che nella prima parte del 2023 possa ridursi il gap dei tassi euro usd (ad esempio fed alza del 0,75 ed Europa 1,25) così almeno si ridurranno i costi di hedging.
se gli usa vanno in recessione severa vedi come lo faranno scendere il dollaro...

Intanto siamo ad un punto interlocutorio. Per dire che abbiamo svoltato definitivamente ci vogliono ancora dei rialzi più corposi.

Vediamo al fed cosa farà. Io mi aspetto ancora un rialzo dello 0,50
 
se gli usa vanno in recessione severa vedi come lo faranno scendere il dollaro...

Intanto siamo ad un punto interlocutorio. Per dire che abbiamo svoltato definitivamente ci vogliono ancora dei rialzi più corposi.

Vediamo al fed cosa farà. Io mi aspetto ancora un rialzo dello 0,50
Io coi tassi direi che proprio non si sono regolati ne prima ne dopo.
 

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Edmond de Rothschild AM: “Il 2023 potrebbe essere l'anno delle obbligazioni”

Nell’analisi realizzata da Alain Krief, Head of Fixed Income di Edmond de Rothschild Asset Management, si illustrano inoltre le opportunità di corporate ibridi e convertibili

di Francesco Rapetti 15 Gennaio 2023 14:00



Nell’attuale contesto di mercato, da un punto di vista dei fondamentali, nonostante la minore volatilità, che riduce tutti i premi per il rischio di credito, la recessione - anche solo tecnica - e il livello dei tassi di prestito (tasso privo di rischio + premio per il rischio di credito) non possono che portare ad un aumento dei tassi di default, in particolare per le aziende con bassa qualità del credito (quelle con rating B- e CCC). Pertanto, Edmond de Rothschild AM ritiene importante concentrarsi sulla qualità del credito, vale a dire sull'investment grade e sulle obbligazioni high yield di alta qualità, come i rating BB. Questa recessione non sistemica porterà probabilmente anche a significative disparità su base settoriale.

OGNI SETTORE HA UNA STORIA A SÉ


Non tutti i settori sono colpiti nella stessa misura dall'inflazione e, al di là della qualità del credito, alcune società soffriranno più di altre. Partendo da queste considerazioni é quindi importante privilegiare i settori finanziari (banche e assicurazioni), le telecomunicazioni, le infrastrutture e la sanità, ad esempio. Ed essere molto selettivi nei settori immobiliare e retail (distribuzione, beni di consumo discrezionali). È importante anche tenere conto delle caratteristiche tecniche delle varie asset class per trarre vantaggio dai rendimenti elevati.

BANCHE IN BUONA SALUTE


Per quanto riguarda i finanziari, non ci sono dubbi sullo stato di salute delle banche, in particolare dei cosiddetti campioni nazionali, il che rende interessanti le emissioni senior. Dato che il mercato ha iniziato a "de-prezzare" le call delle emissioni subordinate temendo un peggioramento della recessione, i rendimenti del 7% e oltre di questi strumenti ci sembrano ancora più interessanti.

I CORPORATE IBRIDI


Lo stesso vale per la nicchia che viene chiamata “corporate ibridi”. Queste emissioni subordinate perpetue, emesse principalmente da società investment grade, hanno anche "de-priced" le call programmate (cioè il mercato non ritiene più che l'emittente richiamerà il suo debito alla prossima data prevista) e offrono rendimenti di circa il 7% o più. La maggior parte di queste società ha molto più da perdere (in particolare il rating investment grade) nel non richiamare queste emissioni che nel posticipare le scadenze.

I MERCATI EMERGENTI


I mercati del debito emergente hanno sofferto molto del rialzo dei tassi USA, ma ancor più del suo effetto secondario: la forza del dollaro. Con la fine del ciclo di rialzi dei tassi, il dollaro appare sopravvalutato, e con un approccio simile alle società emergenti, alla qualità del credito e al settore, e aggiungendo una buona analisi del rischio Paese, i rendimenti offerti appaiono a nostro avviso particolarmente interessanti.

LE OBBLIGAZIONI COVERTIBILI


In questo contesto, non va dimenticato il mercato delle obbligazioni convertibili. Questa asset class ha ormai recuperato il suo driver "creditizio" e, grazie alla propria caratteristica difensiva rispetto al mercato azionario (sensibilità azionaria di circa il 40%), l'approccio qualitativo-settoriale si applica perfettamente. Potrebbe registrare ottime performance se la recessione sarà più debole del previsto. I rendimenti dei mercati del credito sono tornati e sono destinati a non sparire velocemente. E dunque il 2023 potrebbe essere l'anno delle obbligazioni.
 
Edmond de Rothschild AM: “Il 2023 potrebbe essere l'anno delle obbligazioni”

Nell’analisi realizzata da Alain Krief, Head of Fixed Income di Edmond de Rothschild Asset Management, si illustrano inoltre le opportunità di corporate ibridi e convertibili

di Francesco Rapetti 15 Gennaio 2023 14:00



Nell’attuale contesto di mercato, da un punto di vista dei fondamentali, nonostante la minore volatilità, che riduce tutti i premi per il rischio di credito, la recessione - anche solo tecnica - e il livello dei tassi di prestito (tasso privo di rischio + premio per il rischio di credito) non possono che portare ad un aumento dei tassi di default, in particolare per le aziende con bassa qualità del credito (quelle con rating B- e CCC). Pertanto, Edmond de Rothschild AM ritiene importante concentrarsi sulla qualità del credito, vale a dire sull'investment grade e sulle obbligazioni high yield di alta qualità, come i rating BB. Questa recessione non sistemica porterà probabilmente anche a significative disparità su base settoriale.

OGNI SETTORE HA UNA STORIA A SÉ


Non tutti i settori sono colpiti nella stessa misura dall'inflazione e, al di là della qualità del credito, alcune società soffriranno più di altre. Partendo da queste considerazioni é quindi importante privilegiare i settori finanziari (banche e assicurazioni), le telecomunicazioni, le infrastrutture e la sanità, ad esempio. Ed essere molto selettivi nei settori immobiliare e retail (distribuzione, beni di consumo discrezionali). È importante anche tenere conto delle caratteristiche tecniche delle varie asset class per trarre vantaggio dai rendimenti elevati.

BANCHE IN BUONA SALUTE


Per quanto riguarda i finanziari, non ci sono dubbi sullo stato di salute delle banche, in particolare dei cosiddetti campioni nazionali, il che rende interessanti le emissioni senior. Dato che il mercato ha iniziato a "de-prezzare" le call delle emissioni subordinate temendo un peggioramento della recessione, i rendimenti del 7% e oltre di questi strumenti ci sembrano ancora più interessanti.

I CORPORATE IBRIDI


Lo stesso vale per la nicchia che viene chiamata “corporate ibridi”. Queste emissioni subordinate perpetue, emesse principalmente da società investment grade, hanno anche "de-priced" le call programmate (cioè il mercato non ritiene più che l'emittente richiamerà il suo debito alla prossima data prevista) e offrono rendimenti di circa il 7% o più. La maggior parte di queste società ha molto più da perdere (in particolare il rating investment grade) nel non richiamare queste emissioni che nel posticipare le scadenze.

I MERCATI EMERGENTI


I mercati del debito emergente hanno sofferto molto del rialzo dei tassi USA, ma ancor più del suo effetto secondario: la forza del dollaro. Con la fine del ciclo di rialzi dei tassi, il dollaro appare sopravvalutato, e con un approccio simile alle società emergenti, alla qualità del credito e al settore, e aggiungendo una buona analisi del rischio Paese, i rendimenti offerti appaiono a nostro avviso particolarmente interessanti.

LE OBBLIGAZIONI COVERTIBILI


In questo contesto, non va dimenticato il mercato delle obbligazioni convertibili. Questa asset class ha ormai recuperato il suo driver "creditizio" e, grazie alla propria caratteristica difensiva rispetto al mercato azionario (sensibilità azionaria di circa il 40%), l'approccio qualitativo-settoriale si applica perfettamente. Potrebbe registrare ottime performance se la recessione sarà più debole del previsto. I rendimenti dei mercati del credito sono tornati e sono destinati a non sparire velocemente. E dunque il 2023 potrebbe essere l'anno delle obbligazioni.
Quando vedo, da parte dei gestori, questi modi altamente professionali di esporre concetti, tante parole che fanno trasparire competenza e padronanza della situazione, corro a vedere qualche loro fondo ed è sistematicamente la stessa storia ogni volta:
Ho preso dato un occhiata a tre fondi che ho trovato digitando le parole chiave su google ( value USA, world acwi, healtcare )......
Tutti e tre sotto benchmark e non di poco.
 
Quando vedo, da parte dei gestori, questi modi altamente professionali di esporre concetti, tante parole che fanno trasparire competenza e padronanza della situazione, corro a vedere qualche loro fondo ed è sistematicamente la stessa storia ogni volta:
Ho preso dato un occhiata a tre fondi che ho trovato digitando le parole chiave su google ( value USA, world acwi, healtcare )......
Tutti e tre sotto benchmark e non di poco.


son tutti bravi, a parole. Nessuno conosce quelle che saranno le dinamiche dell'inflazione, nemmeno le Banche Centrali.

Per loro è facile, si fa 50/50: dicono che scende e allora i bond vanno UP, dicono che non scende e allora immaginano ulteriori tensioni sul fixed income. Sbagliano? dopo qualche mese si saranno dimenticati del loro errore. Indovinano? Verranno consacrati dai media come i "guru dei bbbond, supremi strateghi di #sto....o" :D

Diversificazione sempre, come sempre, e ora più che mai.
 
Quando vedo, da parte dei gestori, questi modi altamente professionali di esporre concetti, tante parole che fanno trasparire competenza e padronanza della situazione, corro a vedere qualche loro fondo ed è sistematicamente la stessa storia ogni volta:
Ho preso dato un occhiata a tre fondi che ho trovato digitando le parole chiave su google ( value USA, world acwi, healtcare )......
Tutti e tre sotto benchmark e non di poco.

Vero!
Quanto ai paroloni adesso basta farsi aiutare da chat gpt per assemblare un articolo prendendo pezzi qua e la e si fa un figurone :D

Comunque funziona sempre il detto: "se non sale scende" e condizionali a profusione
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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