a dicembre 2013 non quotava neanche a 80
ripeto frasi superficiali giusto per riempire la discussione e creare flame
siamo nel crollo obbligazionario più grande della storia e volete commentare.....poi fra un mese a dire altre stupidate.
L'ETF, in quanto passivo, non è né buono né cattivo, questi quasi riproducono l'universo investibile in bond governativi e para-governativi di paesi emergenti emessi in dollari.
Il problema sono quei fondi obbligazionari flessibili attivi che possono aver fatto errori connessi alla gestione ed aver magari distrutto il capitale (es. essere andati su bond emergenti, perché più redditizi nel 2021 ed averli switchati in obbligazioni tedesche a breve termine perché diventati 'troppo rischiosi' dopo il crollo nella seconda metà del 2022... e troppi ce ne sono).
Nel 2021 c'erano investimenti che erano per veri 'donatori di liquidità', dicevo che investire in "euro government bond" con titoli di stato ITALIANI a medio termine negativi e con titoli di stato francesi, tedeschi e austriaci negativi anche a lungo/lunghissimo termine era una follia. Poi c'è chi obiettava discorsi sulla 'sicurezza' dell'asset e addirittura gente che lavorava in società di gestione che mi diceva "eh, si, ma che dobbiamo fare? Ormai se si vuole redditività nell'obbligazionario bisogna andare sul lungo termine, e dopotutto già dal 2020 i titoli di Stato sono scesi, oggi a fine 2021 si comprano questi fondi a ribasso".
L'obbligazionario emergente ha sempre mantenuto rendimento positivo, anche se negli ETF di questa discussione a gennaio 2022 avevo visto che quasi tutte le emissioni obbligazionarie erano sopra la pari. Personalmente a partire dall'estate 2021 io ho iniziato a switchare o consigliare nella quota obbligazionaria dei portafogli liquidità/obbligazionario breve abbinato laddove c'era maggiore propensione a rischio obbligazionario breve termine in dollari (per orizzonti temporali brevi) ed obbligazionario emergente in dollari (per quelli lunghi) ad accumulo. Sulla quota emergente la fluttuazione negativa è stata significativa, anche perché ovviamente, come nel 2013, la moneta buona caccia quella cattiva... se ho i sovranazionali europei garantiti dalla Germania al 3% alla pari e i treasury bond che danno il 4% il tuo titolo sudamericano al 2% perde parecchio valore di mercato, anche se non aveva rendimento totale negativo (ma tieniti il Messico per 10 anni per avere in tutto un 2% quando gli USA pagano il 4%... sei contento?).
Inutile dire che oggi l'obbligazionario emergente ha rendimenti davvero davvero significativi.
Personalmente tra portafoglio mio e di famiglia possiedo (oltre ai vari ETF):
- Sovranazionale Asia Investment Bank in lire turche scadenza 2024 cedola 45% annuo (un cippino, ma il primo bond di cui sento parlare tasso fisso 45% doveva essere mio anche se TRY si azzera!
).
- Titolo di Stato Bulgaro 2050 al 1,375% (preso a 50 quindi 100% di gain a scadenza e 2,75% di cedola annua)
- Titolo di Stato Greco 2052 al 1,875% (preso a 55 quindi 81% di gain a scadenza e 3,4% di cedola annua)
- Titolo di Stato Ungheria 2026 al 1,125% (preso a 88 quindi 14% in 3 anni conto capitale e 1,28% di cedola)
- Obbligazione Petrobras 2044 al 7,25% (preso a 98 quindi 7,4% solo di cedola)
- Titolo di Stato della Romania 2033 al 2% (preso a 70 quindi 2,85% di cedola e 43% in capitale in 10 anni)
- Titolo di Stato del Sudafrica 2030 al 8% in ZAR (preso a 90 quindi 10% solo di cedola annua)
- Titolo di Stato della Turchia 2034 al 8% in USD (preso a 94 quindi 8,5% solo di cedola)
Ovviamente pur concentrando il grosso su ETF e prendendo come singoli titoli tagli piccoli che se uno salta pazienza, possiamo osservare rendimenti, considerando il gain in conto capitale, tra il 6% ed il 12% l'anno tranquillamente.
Rendiamoci conto che l'azionario USA, il mercato azionario più dinamico della storia recente, ha rendimenti annui intorno al 10% e quello europeo intorno al 8,5%... esito a definire l'obbligazionario emergente (ben incarnato dagli ETF di cui qui si parla) come un asset poco redditizio!