Italia sì, Italia no?

non credo siamo all'abc

anzi, credo che il motivo essenziale per il quale alcune persone continuano a ripetere che l'unica maniera per crescere è uscir dall'euro e svalutare, sia la profonda ignoranza; più raramente è invece proprio malafede e volontà di far campagne per interessi politici.

Basta aver girato un po' l'Italia o aver avuto a che fare con qualche istituzione pubblica per capire quante cose vi sono da migliorare e per capire che non è vero che se non si svaluta, non si può crescere.

Abbiamo una burocrazia folle, una tassazione elevata, una qualità della spesa pubblica infima e vieni qui a raccontare che per crescere si deve per forza svalutare uscendo dall'euro? Anzi, vuoi far credere che questo sia l'abc?

Per crescere se deve per forza svalutare, cosa che comporta l'uscita dall'euro? Questo sarebbe l'abc?

E quindi dovremmo uscire dall'euro, e poi vuoi raccontare che si può uscirne tranquillamente, perchè lo hai letto su tanti libri?





sì, hai ragione, non vogliono farci uscire dall'euro proprio per quei motivi, ci tengono nell'euro proprio per avere disoccupazione elevata e mi mandano l'assegno ogni fine mese per scriver qui che uscir dall'euro è rischioso. Mi hai scoperto, scrivo qui per interessi e perchè così, non uscendo dall'euro, potrò godere della svalutazione interna e del gran numero di disoccupati...ma per favore

Krugman a metà degli anni '80 scrisse un libretto intitolato "Un'ossessione pericolosa".

L'ossessione era l'idea, sbagliata, che il commercio internazionale fosse una questione di lotta tra gli Stati.

Chi aveva lo Stato più forte, più efficiente, più bello, vinceva.

Si trattava, appunto, di un'idea errata. Un'idea che accomunava tutti i commentatori, ed erano la maggioranza, che non avevano mai aperto un manuale di economia internazionale.

Costoro, scherzava Krugman, facevano la figura di quelli che confondevano la teoria di Freud con quella di Jung. Insomma, gente che parlava di un argomento, sia esso la psicologia del profondo o l'economia, senza aver mai aperto un libro.

"Gli Stati non competono. Le aziende sì" sintetizzava Krugman. Tassazione, burocrazia, tutte le montezemolate che hai elencato, sono completamente assenti nei manuali di economia internazionale.

Chissà perché.
 
per rinnovare la carta d'identità ci hanno messo 3 mesi nel mio comune...... ho detto tutto:D
 
Sono d'accordo con San siro, davvero stiamo parlando di abc di macroeconomia.
...

su cosa concordi con s. siro. Credi anche tu che io stia qui a scriver che l'uscita dall'euro è rischiosa e avrebbe elevate probabilità di causare il default, perchè credo che l'euro causi disoccupazione elevata che mi rende felice? E poi perchè voglio ottenere, tramite il restar nell'euro, questa "svalutazione interna"?

Ma tu e san siro credete veramente in queste cose? Credete veramente che io stia qui scriver che è rischioso uscir dall'euro perchè sono un meschino calcolatore che crede che così, restando nell'euro, potrò godere nel veder tanti disoccupati e finalmente potrò godere di sta svalutazione interna?

E poi credi anche tu che l'idea di restar nell'euro sia di destra? Quando è sotto gli occhi di tutti che in Italia è esattamente il contrario, ovvero sono proprio le destre ad aver stuzzicato l'animo euroscettico, mentre la sinistra è stata più europeista? E non solo in Italia.
Mi pare cosa oggettiva, non contestabile, che l'euroscetticismo è stato tendenzialmente di destra.

Poi a me delle etichette destra/sinistra non importa nulla, ma chiedo per curiosità.

E l'abc sarebbe quindi che dobbiamo svalutare uscendo dall'euro? E quali sarebbero gli economisti che consigliano ora all'Italia l'uscita dall'euro?
 
"Gli Stati non competono. Le aziende sì" sintetizzava Krugman. Tassazione, burocrazia, tutte le montezemolate che hai elencato, sono completamente assenti nei manuali di economia internazionale.

Chissà perché.

e che devo dire, cambia letture, non esiste solo il tuo manuale.

Sono numerosi gli economisti che danno suggerimenti su tassazione, burocrazia, riforma del sistema scolastico, efficientamento della pubblica amministrazione.

Ma poi si deve leggere un manuale di economia per capire che un sistema scolastico in cui nominiamo professori ordinari di matematica persone con preparazione da quarta liceo classico, è da riformare?
Serve leggere un manuale di economia per capire che lasciar crescere gli alberi in mezzo alla strada (cosa comune in vaste zone del nostro sud) non facilita i trasporti?

A me paiono discorsi assurdi, ma poi appunto, se il problema sono i libri, basta che cambi libri o ascolti altri economisti e troverai riferimenti su tassazione, burocrazia ecc

Se poi per te esiste solo l'uscita dall'euro, mi puoi segnalare quali economisti indicano ora questa strada all'Italia?
 
in ogni caso, se ti piace Krugman, si trova in 20 secondi questo articolo relativamente recente su quanto scritto da Krugman:

Munchau e Krugman: “L’uscita dall’euro sarebbe un disastro” | Keynes blog

chi vuole può cercare lo scritto originale

qui l'elenco degli economisti che si sono espressi contro le idee della Le Pen sull'uscita dall'euro:
Le programme antieuropeen de Marine Le Pen denonce par 25 Nobel d’economie

tutti economisti di destra, (Stiglitz e Krugman soprattutto), dei meschini calcolatori che voglion profittare della svalutazione interna e godono nel vedere che ci sono i disoccupati...
 
in ogni caso, se ti piace Krugman, si trova in 20 secondi questo articolo relativamente recente su quanto scritto da Krugman:

Munchau e Krugman: “L’uscita dall’euro sarebbe un disastro” | Keynes blog

chi vuole può cercare lo scritto originale

qui l'elenco degli economisti che si sono espressi contro le idee della Le Pen sull'uscita dall'euro:
Le programme antieuropeen de Marine Le Pen denonce par 25 Nobel d’economie

tutti economisti di destra, (Stiglitz e Krugman soprattutto), dei meschini calcolatori che voglion profittare della svalutazione interna e godono nel vedere che ci sono i disoccupati...

Ripeto: in nessun manuale di economia internazionale ci si occupa delle cose che per te sono fondamentali.

La questione è un'altra.

Ma tu un manuale sull'argomento non lo leggerai mai.
 
Ripeto: in nessun manuale di economia internazionale ci si occupa delle cose che per te sono fondamentali

e ti ho già risposto, cambia libri. Se compri un libro di ricette, non vi troverai le istruzioni per costruire un tavolo.

Se vuoi trovare informazioni ed opinioni di economisti su scuola, spesa pubblica, burocrazia ecc, puoi farlo. Se invece vuoi continuare a dirmi che sul tuo manuale non le hai trovate, non so che farci
 
E ti dirò di più : il vincolo esterno (noi non ce possiamo fà nulla..ce lo sta chiedendo l'europa!) permette al capitale di imporre cose che altrimenti non avrebbe probabilmente potuto fare...anche questa è svalutazione interna, meno tutele meno diritti ecc.

Ora chiaramente io non è che penso che i posti di lavoro si creino per legge ma è pacifico che la maggiore economia europea (Germania) ha attuato una politica di repressione della domanda interna puntando tutto o quasi sulla domanda estera. Questo lo ha potuto fare proprio perchè nell'euro.
Nonostante noi siamo (a parole) un'unione dovremmo improntare le politiche fiscali ed economiche ad un coordinamento reciproco, ti sembra che sia così???? ognuno va per la sua strada..i paesi del nord nonostante facciano i surplus commerciali anche allucinanti (germania fra i 150 e i 200mld annui) peraltro nella stragrande parte coi paesi del sud ti vengono poi anche a chiamare pigs, ti vengono a dire che non siete abbastanza produttivi, che amate bere e le donnine come disse quell'olandese...
Ed penso sia chiaro che un surplus di qualcuno è il deficit di qualcun altro...dopo aver comprato le loro mercedes ti vengono a dire a fare la morale non siete produttivi ecc!?!? ma è proprio il mio deficit che ha permesso di essere a te in surplus, non si scappa da qua.
Tipo esempio la spagna che dall'ingresso nell'euro ha visto schizzare il debito privato di quasi 100 punti di pil nell'arco di nemmeno di 10 anni. 100 punti di pil non so se mi spiego...

Ora fortuna l'Italia ha una ossatura industriale forte che ha accusato il colpo (dell'euro) e ha reagito a modo suo ma ha reagito. Sicuramente svalutando i salari interni (alla ricerca della produttività) o esportando capitale all'estero delocalizzando. La moneta forte (euro) è un incentivo ovviamente fortissimo alla delocalizzazione (spesso necessaria) e si ha sempre bisogno di nuovi membri nell'euro tipo la prossima che sarà la Croazia perchè il capitale circola più velocemente e senza rischi di cambio. In pratica puoi delocalizzare in croazia senza rischi


Attenzione io non dico usciamo hard domani, dico che è sempre stato un non sense l'euro. O meglio ha un sense solo per il capitale. Fondamentalmente quindi l'euro è utile solo se è dannoso.

Poi certo l'utente medio gli rinfiocchettano eh ma gli interessi sul debito, eh ma ti ricordi il mutuo al 12% nel 1984, eh ma li e ma là, eh ma se svaluteremmo poi del 20% allora avrai l'inflazione del 20% (questa gente che dice questo sarebbe da segarli la testa), eh ma l'argentina (ci sono 200 stati al mondo ma il must è l'argentina..così per gradire a caso senza nessun fondamento).. insomma entri in un giro in cui, come nel calcio, tutti vogliono e possono dire la loro a quel punto l'utente medio posa sul tavolo la gazzetta pensa che almeno con l'euro se deve andare a trovare la figlia che sta a Parigi non deve cambiare le lire coi franchi e si convince che l'euro è una cosa giusta.

Io non dico che fuori dall'euro risolvi tutti i problemi, qui si sta teorizzando sul concetto della moneta unica.

Ma anche perchè, scusami, ma perchè allora è stato fatto l'euro se poi non si è proceduto a uniformare nient'altro?
Per evitare le moltiplicazioni?????


Dai....

1) L'Italia ha da circa 10 anni surplus commerciale, perchè continuare a scrivere in modo che chi legge pensi il contrario? Malafede o non conoscenza dei dati?

2) Il deficit commerciale italiano nell'area euro non è mai stato un enorme problema, ma solo in un certo periodo è stato un elemento negativo che si è aggiunto ad altro (classe politica pessima, eccesso di burocrazia, debito pubblico elevato, produttività calante, perdita di consenso internazionale dei nostri vertici politici, cambiamenti politici negli Us...)

3) E' un errore presentare il problema dei deficit-surplus commerciali come specifico dell'euro, essendo cosa che si ha anche al di fuori

4) anche se domani nell'area euro iniziasse un percorso di riequilibramento delle bilance commerciali, qualcuno mi vuol spiegare cosa cambierebbe per l'Italia, che ha surplus da 10 anni? La nostra situazione di declino cambierebbe veramente poco

5) è inutile continuare a dire "perchè non fanno; perchè non in europa non riequilibrano...". Negli ultimi 20 anni in quali periodi l'italia ha espresso una classe politica in grado di proporre soluzioni europee e riforme positive per l'europa? Da quanto ho visto l'Italia è uno dei paesi che, come tanti altri, ha ostacolato l'evoluzione europea
 
6) se anche si volesse per assurdo considerare il problema dei deficit commerciali nell'area euro come il male dei mali (ed è falso); dovuto in maniera specifica all'euro (ed è falso, poichè vi sono anche fuori dall'area euro surplus e deficit talvolta problematici); se anche si volesse fingere che l'italia soffra particolarmente di questi squilibri commerciali (e nuovamente ricordo che l'Italia è in surplus); che senso avrebbe proporre l'uscita dall'euro, con possibile, secondo me probabile, default e soprattutto entrando in una situazione in cui il problema di possibili squilibri di bilancia commerciale continua ad esistere, non essendo cosa specifica dell'area euro?

Non è molto meglio proporre in europa un progressivo riequilibramento delle bilance commerciali?

Anche se resta sempre da capire per quale motivo l'Italia che ha regolarmente surplus dovrebbe concentrarsi su sta roba; direi magari per far un favore ai francesi o per puro spirito europeo.

Dopodichè per l'Italia cambierebbe molto poco
 
e ti ho già risposto, cambia libri. Se compri un libro di ricette, non vi troverai le istruzioni per costruire un tavolo.

Se vuoi trovare informazioni ed opinioni di economisti su scuola, spesa pubblica, burocrazia ecc, puoi farlo. Se invece vuoi continuare a dirmi che sul tuo manuale non le hai trovate, non so che farci

Stiglitz ha scritto un libro di 460 pagine di critica all'euro.
Il libro di Mody è di 760 pagine.
Il libro che confuta le tesi dei due è di 0 pagine, non esiste.
E tu, a dei testi documentati e articolati, contrapponi un manifestino a sfondo politico di economisti che non vogliono essere accomunati a un movimento politico che non sanno cos'è, ma che gli hanno detto essere di estrema destra (metà degli operai in Francia votano la Le Pen. È ragionando così che hanno avuto Trump).
Cito i due libri in questione, ma ce ne sono molti altri, quelli di Pettis, ad esempio, per chi si volesse documentare.
Non per te, che sei convinto che un manifestino sostituisca un lavoro di 1200 pagine, ma per chi voglia eventualmente approfondire.
Anche il tuo citare il surplus commerciale italiano... si va giustamente a pensare che quello in malafede sei tu, visto che ho già affrontato la questione, non limitandomi a fornire un solo dato e per giunta limitato nel tempo.
 
6) se anche si volesse per assurdo considerare il problema dei deficit commerciali nell'area euro come il male dei mali (ed è falso); dovuto in maniera specifica all'euro (ed è falso, poichè vi sono anche fuori dall'area euro surplus e deficit talvolta problematici); se anche si volesse fingere che l'italia soffra particolarmente di questi squilibri commerciali (e nuovamente ricordo che l'Italia è in surplus); che senso avrebbe proporre l'uscita dall'euro, con possibile, secondo me probabile, default e soprattutto entrando in una situazione in cui il problema di possibili squilibri di bilancia commerciale continua ad esistere, non essendo cosa specifica dell'area euro?

Non è molto meglio proporre in europa un progressivo riequilibramento delle bilance commerciali?

Anche se resta sempre da capire per quale motivo l'Italia che ha regolarmente surplus dovrebbe concentrarsi su sta roba; direi magari per far un favore ai francesi o per puro spirito europeo.

Dopodichè per l'Italia cambierebbe molto poco

Incommentabile.
 
Un piccolo test.

Quanti di voi sanno che, a parte nel 1949, l'Italia non ha mai svalutato la sua moneta?

Quanti sanno che le famose "svalutazioni competitive" non sono mai avvenute?

C'è un tale che hanno pure fatto direttore di giornale, si chiama Stefano Feltri (ma forse è un ologramma), che in un suo libro, a proposito dello SME, scrive che l'Italia svalutava ogni anno del 6% e che questo non aveva aiutato le sue esportazioni.

Ora, a una persona normale verrebbe come minimo un dubbio: perché mai gli altri paesi europei dovrebbero permettere a un altro paese membro di svalutare svalutare la sua moneta ogni anno quando l'accordo in questione è stato messo in piedi proprio per mantenere le oscillazioni dei cambi entro una banda ristretta?

Se Stefano Feltri sapesse che cosa è una svalutazione forse avrebbe scritto qualcosa di diverso. Ma non lo sa. Se fermate 100 persone penso che nessuna sia in grado di dire che cosa sia veramente una svalutazione e con quale termine tecnico vengono indicate le diverse oscillazioni dei valori del cambio.

Bene, nel periodo preso in considerazione da Feltri non solo l'Italia non ha svalutato, ma ha PESANTEMENTE RIVALUTATO sulle altre monete, in primis il Marco Tedesco.

Non saperlo non è motivo di disonore. Semplicemente vuol dire che vi siete informati leggendo i giornali.

In economia questo semplicemente non si può fare. Se volete informarvi, dovete andare alle fonti. In questo caso, vi serve un buon libro di storia economica centrato su quegli anni.

Per buon libro, intendo di un autore vero, un economista con prestigio accademico, uno scienziato insomma, non un giornalista laureato in economia come Feltri, che di economia ha appena appena orecchiato qualcosa.

Tempo fa andai su Amazon a vedere che libri c'erano sul riscaldamento globale. Al secondo posto c'era un testo negazioni sta, pieno di recensioni a 5 stelle.

Professione dell'autore? Geologo.
 
Stiglitz ha scritto un libro di 460 pagine di critica all'euro.
Il libro di Mody è di 760 pagine.
...

Puta caso americani...

Comunque Stiglitz critica le politiche perseguite, l'austerità, e la mancanza di struttura politica
dell'Unione Europea. Non la moneta unica in se. Politiche che "grazie" al Covid hanno preso
una direzione opposta, per cui anche Stiglitz...

Inoltre, come evidenziato dall'allegato Mody si è fatto un suo "viaggio", con una sua bibliografia,
e probabilmente nel solco degli interessi geopolitici americani. Una Europa con una sua valuta
riconosciuta globalmente, una sua struttura politica compiuta, un suo esercito, forse suona
troppo indipendente. Meglio lacerata da contrasti interni...

Le questioni non sono mai asetticamente solo economiche, anzi...
 

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Sono d'accordo con San siro, davvero stiamo parlando di abc di macroeconomia.

Fuori le carte.
L'utente a cui ti riferisci NON ha una preparazione universitaria in materie economiche. Tu la hai? Chi la ha qui?
 
Puta caso americani...

Comunque Stiglitz critica le politiche perseguite, l'austerità, e la mancanza di struttura politica
dell'Unione Europea. Non la moneta unica in se. Politiche che "grazie" al Covid hanno preso
una direzione opposta, per cui anche Stiglitz...

Non hai letto Stiglitz.

Il discorso di Stiglitz è squisitamente economico: l'Euro è privo di quale regolamentazioni (coordinamento delle politiche macroeconomiche), di quei meccanismi (fra cui i trasferimenti) e di quelle istituzioni che gli consentirebbero di funzionare.

In mancanza di questi correttivi (che nessuno pensa finora di introdurre) la rottura potrebbe essere traumatica.

Inoltre, come evidenziato dall'allegato Mody si è fatto un suo "viaggio", con una sua bibliografia,
e probabilmente nel solco degli interessi geopolitici americani. Una Europa con una sua valuta
riconosciuta globalmente, una sua struttura politica compiuta, un suo esercito, forse suona
troppo indipendente. Meglio lacerata da contrasti interni...

Le questioni non sono mai asetticamente solo economiche, anzi...


Parliamo del primo esercito del mondo con basi dappertutto e di un continente che non ha un esercito e conta sugli Usa per la sua difesa.

Lasciamo stare quindi gli aspetti geopolitici.

Le questioni sollevate da Stiglitz sono quelle tipiche relative alle unioni monetarie. Gli autori citati di seguito e che Mody avrebbe trascurato affrontano più o meno gli stessi argomenti, dipende solo come pongono l'accento su un tema piuttosto che un altro, tanto che un autore come De Grauwe viene spesso citato anche dai critici anti-euro. (Definire Padoa Schioppa come un gigante getta un'ombra più che inquietante sull'autore, non indicato, di quella nota...).

Il punto è che se questa discussione venisse letta da un marziano, penserebbe che siamo di fronte a un esperimento di successo con qualche ombra, e i soliti "mai cuntent" si sono fiondati su quel neo cercando di dilatarlo facendolo passare per un bubbone, prodromo di una malattia mortale.

In realtà parliamo di un'area continentale (quindi con un grande mercato interno) che nell'arco di un ventennio è cresciuta al miserabile tasso annuo dell'1,23%.

Se il marziano venisse a conoscenza di questo dato si stupirebbe molto di questo attaccamento viscerale alla moneta unica.

E se il marziano in questione venisse accompagnato da un altro marziano esperto in dottrine politiche del sistema solare, anche quest'ultimo avrebbe di che stupirsi.

Studiando un po' scoprirebbe che l'euro era in uno stato di morte clinica già nel 2010, quando due dei più grandi statisti di tutti i tempi, Angela Merkel e Nicholas Sarkozy, dissero che la BCE non avrebbe dovuto intervenire per garantire la solvibilità degli stati indebitati, con conseguente possibile default di detti stati e relative perdite per gli investitori privati.

Gli spread erano il modo con cui i mercati incorporavano nelle quotazioni il rischio di default.

L'euro era morto, si trattava solo di decidere quando e come staccare la spina.

Il primario dell'Ospedale di Francoforte, il prof. Mario Draghi, decise di utilizzare un farmaco per un impiego off label come ultimo rimedio per cercare di rianimare il paziente.

Il tentativo ebbe un clamoroso successo. Il paziente si rianimò e gli spread si sgonfiarono.

Il Comitato Etico di Karlsruhe protestò, disse che il Primario aveva agito oltrepassando le sacre regole della Medicina a cui era vincolato tramite un giuramento.

Il marziano farà fatica a capire la logica che guida il Comitato di Karlsruhe, ma si stupirà ancora di più nel notare come il fatto che la moneta unica sia tenuta in vita da politiche non convenzionali della BCE, la cui cessazione continua ad essere annunciata e poi rimandata, non impedisce alla stragrande maggioranza di politici, giornalisti, persone comuni, di affermare che siamo davanti a uno dei più grandi successi economici dai tempi dell'invenzione della ruota.
 
Non hai letto Stiglitz.

Il discorso di Stiglitz è squisitamente economico: l'Euro è privo di quale regolamentazioni (coordinamento delle politiche macroeconomiche), di quei meccanismi (fra cui i trasferimenti) e di quelle istituzioni che gli consentirebbero di funzionare.

In mancanza di questi correttivi (che nessuno pensa finora di introdurre) la rottura potrebbe essere traumatica.

Mi sembra che sia tu a non aver capito Stiglitz e a non aver capito nemmeno cosa ho scritto immodestamente io.



Parliamo del primo esercito del mondo con basi dappertutto e di un continente che non ha un esercito e conta sugli Usa per la sua difesa.

Lasciamo stare quindi gli aspetti geopolitici.

Mi sembra che non capisci nemmeno cosa scrivi te, se non è geopolitica avere un esercito, più precisamente una marina, che ti permette
di controllare il mondo...

Joseph Stiglitz - The Euro: How a Common Currency Threatens the Future of Europe - YouTube
 
Ciao, non so se questa sia la sezione adatta, se non lo è vi prego di scusarmi.
Di fronte alla situazione economica e politica italiana e internazionale, mi piacerebbe confrontarmi sul quesito se l'Italia sia ancora un paese dove sarà possibile vivere in modo dignitoso o se non sia meglio l'estero, intendendo più che altro l'Europa, sia UE che non. Ovviamente non mi riferisco ai super ricchi, che stanno bene ovunque per loro buona sorte :D
Aspetto le vostre impressioni, se vorrete :)

Sono tante le variabili, io sono partito 7 anni fa pensando di aspettare che passasse la crisi (che durava gia da diversi anni) immaginando che almeno per una decina di anni l'italia non si sarebbe ripresa e sono contento della scelta fatta, ma vedo che la finestra si sta progressivamente chiudendo per chi parte adesso...
 
Stiglitz ha scritto un libro di 460 pagine di critica all'euro.
Il libro di Mody è di 760 pagine.
Il libro che confuta le tesi dei due è di 0 pagine, non esiste.

Ma io concordo in larga parte con Stiglitz, il quale ritiene che nell'area euro i paesi in surplus commerciale si arricchiscano a discapito degli altri.

E l'Italia è trai paesi con surplus commerciale.

Forse sei tu che devi legger meglio i libri, o dar un'occhiata ai dati
 
... eh ma l'argentina (ci sono 200 stati al mondo ma il must è l'argentina..così per gradire a caso senza nessun fondamento)...

l'Italia ha poco a che fare con Argentina, Venezuela, Cuba, Zimbabwe e mi son sempre parsi poco azzeccati i riferimenti a questi paesi parlando dell'Italia.
Secondo me il processo alla base della nascita e diffusione di certe idee più o meno è questo: vi sono persone che per motivi in larghissima parte causali non vivono esattamente bene. Chi oggi nasce in Italia senza particolari doti fortuite
(intellettive/fisiche), fa una buona vita sostanzialmente solo se ha contatti significativi con politica/imprenditoria/professionisti che possano inserirli nel mondo del lavoro in maniera decente. Così spuntano come funghi venditori di fumo pronti a raccontare qualsiasi cosa, seguendo la moda del momento; ad esempio che il problema principale è l'euro e che si può uscirne abbastanza tranquillamente in pochi giorni; o che si potrebbero fare i minibot o altre alchimie per risolvere gran parte dei problemi.
Idee roboanti che vengono proposte a ripetizione sino a quando chi le propone non ha ottenuto una poltrona ben pagata, poi basta, non vi è più motivo per proseguire con le idiozie e le prese per il ****, raggiunto l'obiettivo.

Però non vi è solo questo, è anzi abbastanza evidente che il problema è molto più diffuso, non è solo questione di idee infondate a cui credono persone banalmente più sfortunate, abbiamo anzi una bella fetta del mondo che conta pronto a seguire personaggi semplicemente ridicoli. Risalgono a pochi giorni fa le dichiarazioni di tremonti secondo il quale fu un errore non prevedere la banconota da un euro che secondo lui avrebbe aiutato a contenere l'inflazione. Ma è possibile che nel 2022 in Italia si dia ancora credito a queste *******? Ma qualcuno crede veramente che la situazione di declino italiana sarebbe diversa se avessimo avuto la banconota da un euro? Ma questa persona ha mai fatto una critica sensata ed un minimo approfondita all'euro ed alle scelte economiche europee?
E' palesemente del tutto fuori dal mondo, un ripetitore di asinerie ed idiozie che purtroppo sa raccontarle pure in modo da diffonderle non solo tra gli "sfortunati", ma anche tra persone che, perlomeno in Italia, qualcosa contano.

Personalmente credo che per l'europa sarebbe stato preferibile avere deficit commerciale, trovare accordi per favorire l'accumulo di riserve in euro in altri paesi; ancor meglio se creando un debito comune che sarebbe stato comprato più volentieri da fondi esteri. Deficit commerciale; paesi esportatori tipo cina che incassano euro e li reinvestono in debito europeo ed in azioni europee; con possibile effetto stabilizzante sui debiti pubblici e pure un effetto positivo sui mercati finanziari europei, con più fondi esteri con euro da investire in Europa.
La strada scelta è stata completamente diversa, sin dal principio
 
Quando sento parlare di euro mi viene subito L associazione all URSS. Ci sono voluti 84 anni per passare dalla rivoluzione bolscevica al collasso. Perché? Semplice quando il differenziale di reddito procapite diventa enorme la pressione verso il collasso diventa esponenziale. L URSS è collassata perché il differenziale di PIL procapite tra paesi sovietici e occidentali era superiore al 300% o se volte inferiore al 67%, a differenza che lo si guardi da una parte o dall altra.

Per capire se L euro esisterà o meno si devono guardare i differenziali di PIL procapite nel tempo. Nel 1990 L economia della UE allora a 12 era più grande di quella USA in termini assoluti ed in termini procapite era sotto del 15%. L Italia addirittura sfiora un miserevole 12% di differenziale superando persino la Francia. Nel 2022 il PIL procapite in dollari non pps statunitense sara tra il 100% ed il 110% (70-72.000 $ vs 34-36.000$) maggiore di quello medio UE a 27 o se volete quello medio EU sarà tra il 47 ed il 50% di quello USA. L economia della EU a 27 vale oggi 17 trilioni di dollari contro i 22 trilioni di dollari degli USA e le popolazioni relative sono 550 MLN e 320 MLN. Non solo L apprezzamento del dollaro nei confronti dell euro già portatosi attorno quota 1.10 e probabilmente si andrà verso la parità renderà i differenziali ancora più marcati avvicinandosi molto al 300% di differenziale di reddito tra paesi sovietici o allineati all URSS e quelli occidentali. Sembrerebbe una provocazione ma già oggi un medio livello di un fast food McDonald di Boston prende netto quando un dirigente pubblico che vive a Roma con costo della vita comparabile. Siamo intorno ad una paga oraria di 18$ L ora con un tax rate inferiore del 40%.

Cosa aspetta L Europa. L Europa nei prossimi 10 anni andrà incontro ad ulteriori perdite di settori ad alto valore aggiunto, i pochi rimasti, come il settore auto, health care, finance. il differenziale di reddito con gli USA potrebbe superare ampiamente il 300%, sarà sempre più simile ad una gigantesca Dinsneyworld dove a divertirsi sono i visitatori. Un posto a medio/basso reddito in totale declino, con una gigantesca emigrazione intellettuale verso USA, UK, CANADA, AUSTRALIA, NUOVA ZELANDA. Nella successiva decade è possibile aspettarsi la fine dell euro e della UE. Ci saranno voluti 50 anni, 34 anni in meno della fine dell URSS. L unica cosa probabile nel mio ragionamento è solo il breakup della EU mentre è certo il declino relativo. Per capirsi L effetto che fa è come quando un italiano andava o va ancora in Africa. Il differenziale di reddito sarà molto simile. Già oggi vedo giganteschi differenziali di reddito tra i giovani rimasti in Italia e quelli emigrati in paesi anglosassoni. Differenziali giganteschi nell ordine di 2,3,4 volte cioè 200%, 300%, 400%, e se pensate che in termini macroeconomici variziani negative di PIL superiori al 3% sono considerate simili a catastrofi immaginate quanto catastrofica sia la situazione della EU. Poi chiaro se uno vuole la vita di campagna, ritmi tranquilli, mangiare semplice, auto poco sofisticate, case semplici, nessuna vita sociale diciamo poco sofisticata allora la EU è uno dei migliori posti dove vivere.
 
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