lovercraft
HOWARD PHILLIPS
- Registrato
- 27/7/05
- Messaggi
- 1.350
- Punti reazioni
- 52
dal sito di Alan Friedman
Voltare pagina. Questo è l'imperativo che deve guidare le scelte di politica economica e industriale in Italia nei prossimi mesi. Non ci sono alternative anche perché la crescita zero e il nuovo incremento del rapporto deficit Pil con cui si è chiuso il 2005 impongono una reazione immediata.
E i tempi sono stretti se si considera che il rialzo dei tassi di interesse appena varato dalla Bce, e non sarà l'ultimo molto probabilmente, mette ulteriore pressione sui conti pubblici.
Draghi nel discorso fatto sabato scorso al Forex di Cagliari ha parlato chiaro: l’Italia ha ancora tanta strada da fare, a partire da un aumento della competitività che ancora non si è palesato.
Le parole del governatore di Bankitalia sono spigolose come pietre: si tratta di impedire che l'attuale declino si trasformi in qualcosa di ineluttabile.
Tuttavia il tempo è poco, ma in questo caso uno stretto vincolo temporale può rivelarsi un vantaggio, regalando quel quid in più di audacia che molte volte è necessario per uscire dalle secche in cui l'eccesso di prudenza a volte conduce.
Due banche di prova significativi sono già lì, che aspettano al varco il sistema paese: uno è il riassetto del sistema bancario, per impedire che l'Italia torni a essere terra di facile bottino, l'altro è il sostegno ai progetti strategici di Eni ed Enel, con quest'ultima soprattutto che in questi giorni si gioca una delicata partita in terra di Francia.
Credito ed energia sono due combustibili indispensabili per far ripartire l'economia. sono il motore, ma su questo motore va poi costruita una carrozzeria, cioè industria manifatturiera, servizi, terziario avanzato, che sia in grado di sostenere la velocità, invero sempre più elevata, alla qual viaggia un mondo sempre più globalizzato
Alan Friedman
Voltare pagina. Questo è l'imperativo che deve guidare le scelte di politica economica e industriale in Italia nei prossimi mesi. Non ci sono alternative anche perché la crescita zero e il nuovo incremento del rapporto deficit Pil con cui si è chiuso il 2005 impongono una reazione immediata.
E i tempi sono stretti se si considera che il rialzo dei tassi di interesse appena varato dalla Bce, e non sarà l'ultimo molto probabilmente, mette ulteriore pressione sui conti pubblici.
Draghi nel discorso fatto sabato scorso al Forex di Cagliari ha parlato chiaro: l’Italia ha ancora tanta strada da fare, a partire da un aumento della competitività che ancora non si è palesato.
Le parole del governatore di Bankitalia sono spigolose come pietre: si tratta di impedire che l'attuale declino si trasformi in qualcosa di ineluttabile.
Tuttavia il tempo è poco, ma in questo caso uno stretto vincolo temporale può rivelarsi un vantaggio, regalando quel quid in più di audacia che molte volte è necessario per uscire dalle secche in cui l'eccesso di prudenza a volte conduce.
Due banche di prova significativi sono già lì, che aspettano al varco il sistema paese: uno è il riassetto del sistema bancario, per impedire che l'Italia torni a essere terra di facile bottino, l'altro è il sostegno ai progetti strategici di Eni ed Enel, con quest'ultima soprattutto che in questi giorni si gioca una delicata partita in terra di Francia.
Credito ed energia sono due combustibili indispensabili per far ripartire l'economia. sono il motore, ma su questo motore va poi costruita una carrozzeria, cioè industria manifatturiera, servizi, terziario avanzato, che sia in grado di sostenere la velocità, invero sempre più elevata, alla qual viaggia un mondo sempre più globalizzato
Alan Friedman