Ecco i segreti
del nuovo paniere
Con i soli redditi da lavoro, la famiglia media italiana non riesce ad arrivare alla fine del mese. E solo i trasferimenti dallo stato e/o da altre famiglie, fra cui quelle dei nonni, redditi da capitale mobiliare e immobiliare o un secondo lavoro, spesso esercitato in nero, aiutano a sopravvivere. I prezzi, sostiene l'Eurispes, sono una delle due lame della forbice fra le quali si trova stretta la famiglia italiana; l'altra lama è rappresentata dal reddito che la famiglia riesce a conseguire. Il paniere costruito dall'Eurispes ha una famiglia di riferimento in una coppia relativamente giovane (38 anni lui, 30 lei) con due figli (un maschio di 8 anni ed una femmina di 6). Si tratta quindi di una famiglia ideale se confrontata con la media statistica dell'universo demografico italiano, ma molto rappresentativa in termini dinamici.
L'Eurispes ha poi provveduto a stilare un bilancio delle sue necessità materiali e di spesa. La spesa mensile è stata quindi confrontata con il reddito di quattro famiglie tipo, rappresentative delle diverse situazioni lavorative. La validità di questo paniere, a giudizio dell'Eurispes, risiede innanzitutto nel fatto che è rappresentativo di una famiglia che dispone di soli redditi da lavoro, e quindi si tratta del paniere più corretto a rappresentare l'andamento dei prezzi per il calcolo delle variazioni salariali automatiche e per la definizione del tasso di inflazione programmata da applicare ai contratti collettivi. La famiglia Eurispes differisce da quella Istat perchè pur occupando valori mediani nella distribuzione delle famiglie giovani e delle famiglie con quattro componenti, essa ha un reddito molto inferiore al reddito medio italiano pro capite, sul quale si basa il paniere Istat, che tiene conto del reddito complessivo disponibile di tutte le famiglie italiane.
Le differenze. La prima è che nel paniere Eurispes non compaiono sigarette estere, garage, noleggio auto, taxi, aerei, imbarcazioni, manifestazioni sportive, luna park, stabilimenti balneari, discoteche, lotterie, libri non scolastici, alberghi, oreficeria, orologi, valigeria, servizi bancari. La seconda differenza è che alcuni consumi, elencati nel paniere Istat, come bar e ristoranti, cinema, teatri sono poco o nulla presenti in quello Eurispes. La terza risiede, infine, nell'ipotesi elaborata che la famiglia Eurispes paghi l'affitto (o un mutuo per la casa). Ovviamente questo non riflette il dato medio della famiglia italiana, ma è molto vicino alla realtà di un gran numero di coppie giovani.
Le voci di maggior peso. Sono quelle relative alla casa-affitto e spese correnti (27,17%) e agli alimentari (27,14%), seguite dall'abbigliamento (10,56%) e dai trasporti (8,70%). Le maggiori differenze si riscontrano nel diverso peso dato alle spese per l'abitazione e per i prodotti alimentari: in entrambi i casi l'importanza relativa di queste spese è di gran lunga più elevata per l'Eurispes che per l'Istat.
I contesti territoriali. L'Eurispes ha collocato la famiglia tipo in dieci diversi contesti territoriali: Roma, Torino, Genova, Treviso, Bologna, San Benedetto del Tronto, Capodimonte (in provincia di Viterbo), Caserta, Cosenza e Noci (in provincia di Bari). Le forti differenze fra le località riscontrate per gli alimentari (iniziando dai prodotti alimentari si nota che la spesa complessiva della famiglia va da un massimo di 227 euro a settimana a Treviso ad un minimo di 166 euro a settimana a Noci per la dieta standard), si ritrovano anche per le spese della casa, che vanno da un massimo di 1.516 euro a Bologna ad un minimo di 813 euro a Capodimonte. Differenze anche abbastanza consistenti si riscontrano per le spese di trasporto, dovute soprattutto a due voci: l'assicurazione auto e i trasporti pubblici per i quali si va da un minimo di 249 per Noci ad un massimo di 334 per la città di Caserta.
(9 novembre 2004)
del nuovo paniere
Con i soli redditi da lavoro, la famiglia media italiana non riesce ad arrivare alla fine del mese. E solo i trasferimenti dallo stato e/o da altre famiglie, fra cui quelle dei nonni, redditi da capitale mobiliare e immobiliare o un secondo lavoro, spesso esercitato in nero, aiutano a sopravvivere. I prezzi, sostiene l'Eurispes, sono una delle due lame della forbice fra le quali si trova stretta la famiglia italiana; l'altra lama è rappresentata dal reddito che la famiglia riesce a conseguire. Il paniere costruito dall'Eurispes ha una famiglia di riferimento in una coppia relativamente giovane (38 anni lui, 30 lei) con due figli (un maschio di 8 anni ed una femmina di 6). Si tratta quindi di una famiglia ideale se confrontata con la media statistica dell'universo demografico italiano, ma molto rappresentativa in termini dinamici.
L'Eurispes ha poi provveduto a stilare un bilancio delle sue necessità materiali e di spesa. La spesa mensile è stata quindi confrontata con il reddito di quattro famiglie tipo, rappresentative delle diverse situazioni lavorative. La validità di questo paniere, a giudizio dell'Eurispes, risiede innanzitutto nel fatto che è rappresentativo di una famiglia che dispone di soli redditi da lavoro, e quindi si tratta del paniere più corretto a rappresentare l'andamento dei prezzi per il calcolo delle variazioni salariali automatiche e per la definizione del tasso di inflazione programmata da applicare ai contratti collettivi. La famiglia Eurispes differisce da quella Istat perchè pur occupando valori mediani nella distribuzione delle famiglie giovani e delle famiglie con quattro componenti, essa ha un reddito molto inferiore al reddito medio italiano pro capite, sul quale si basa il paniere Istat, che tiene conto del reddito complessivo disponibile di tutte le famiglie italiane.
Le differenze. La prima è che nel paniere Eurispes non compaiono sigarette estere, garage, noleggio auto, taxi, aerei, imbarcazioni, manifestazioni sportive, luna park, stabilimenti balneari, discoteche, lotterie, libri non scolastici, alberghi, oreficeria, orologi, valigeria, servizi bancari. La seconda differenza è che alcuni consumi, elencati nel paniere Istat, come bar e ristoranti, cinema, teatri sono poco o nulla presenti in quello Eurispes. La terza risiede, infine, nell'ipotesi elaborata che la famiglia Eurispes paghi l'affitto (o un mutuo per la casa). Ovviamente questo non riflette il dato medio della famiglia italiana, ma è molto vicino alla realtà di un gran numero di coppie giovani.
Le voci di maggior peso. Sono quelle relative alla casa-affitto e spese correnti (27,17%) e agli alimentari (27,14%), seguite dall'abbigliamento (10,56%) e dai trasporti (8,70%). Le maggiori differenze si riscontrano nel diverso peso dato alle spese per l'abitazione e per i prodotti alimentari: in entrambi i casi l'importanza relativa di queste spese è di gran lunga più elevata per l'Eurispes che per l'Istat.
I contesti territoriali. L'Eurispes ha collocato la famiglia tipo in dieci diversi contesti territoriali: Roma, Torino, Genova, Treviso, Bologna, San Benedetto del Tronto, Capodimonte (in provincia di Viterbo), Caserta, Cosenza e Noci (in provincia di Bari). Le forti differenze fra le località riscontrate per gli alimentari (iniziando dai prodotti alimentari si nota che la spesa complessiva della famiglia va da un massimo di 227 euro a settimana a Treviso ad un minimo di 166 euro a settimana a Noci per la dieta standard), si ritrovano anche per le spese della casa, che vanno da un massimo di 1.516 euro a Bologna ad un minimo di 813 euro a Capodimonte. Differenze anche abbastanza consistenti si riscontrano per le spese di trasporto, dovute soprattutto a due voci: l'assicurazione auto e i trasporti pubblici per i quali si va da un minimo di 249 per Noci ad un massimo di 334 per la città di Caserta.
(9 novembre 2004)