Katarina

Re: Titolo 3d

Scritto da Anita
watson, perché si intitola "Katarina" questo 3d?


me l'ha chiesto onesiforo!





















scherzo.è un nome che mi è rimasto impresso.una volta conoscevo una certa katarina.
 
Re: Re: Titolo 3d

Scritto da watson
me l'ha chiesto onesiforo!


Non fare il geloso e datti piuttosto da fare per capire chi sia.
Avanti, muoviti. Oggi sono imperiosa come Caterina la zarina (eheheheh).




















scherzo.è un nome che mi è rimasto impresso.una volta conoscevo una certa katarina.
 
Re: Re: Titolo 3d

Scritto da watson
me l'ha chiesto onesiforo!



Non fare il geloso e datti da fare per scoprire chi egli sia.
Oggi sono imperiosa come Katarina la zarina.
 
SCHEDA : Il Duomo di Milano

" El principio del Domo di Milano fu nell’anno 1386" si legge in una lapide murata all’interno della cattedrale. In realtà la data iniziale dei lavori di costruzione ed il nome o i nomi dei progettisti non sono noti. La prima annotazione rintracciabile nei documenti d’archivio risale al 6 dicembre 1387, quando viene nominato ingegnere generale della Veneranda Fabbrica Simone da Orsenigo. Verosimilmente il progetto di una imponente cattedrale gotica status symbol del florido ducato milanese va ricondotto alle istanze di magnificenza del duca Gian Galeazzo Visconti, munifico mecenate che concesse esenzioni e privilegi e donò anche le cave di Candoglia dalle quali i blocchi di marmo rosato per la costruzione della cattedrale venivano trasportati dal lago Maggiore giù per il Ticino e i Navigli sino al porticciolo del Laghetto a pochi passi dall’abside dell’erigendo duomo.

La cattedrale fu la grandiosa opera di maestranze lombarde attente ed aggiornate sulle ardite soluzioni gotiche d’oltralpe. Il fervore dei lavori fu sostenuto anche dalla partecipazione dei cittadini di ogni estrazione e censo; e l’entusiasmo popolare fu rinvigorito dall’impegno dell’arcivescovo Antonio da Saluzzo che promosse una cospicua raccolta di fondi. Le corporazioni dei tessitori, dei fornai, dei mugnai, dei fabbri, dei macellai dei calzolai, dei conciatori di pelli, degli armaioli, dei pescatori; i Collegi dei Medici, degli Speziali e dei Notai; Il Vicario di Provvisione, il Podestà; tutti lavorarono indefessamente alle fondazione; mentre gruppi di fanciulle in abito bianco, dette le cantagole, accompagnate da pifferi e da trombe percorrevano i rioni della città e le zone limitrofe a raccogliere oboli per la grande cattedrale.

Le costruzione prese l’avvio, come di consuetudine, dalla parte absidale che, assieme alle due sacrestie, al coro, e al presbiterio, nel 1418 era già completata e, come quelle, adorna di sculture e di grandi vetrate. Ma i lavori si protrassero quasi ininterrottamente per secoli. Il corpo di fabbrica che nel periodo visconteo era limitato alla parte absidale ed al transetto, ed inglobava ancora la vetusta basilica iemale di S. Maria Maggiore, nella seconda metà del sec.XVI venne ampliato ed allungato tanto da richiedere la demolizione di parte del contiguo Arengo ducale. Sotto la signoria di Francesco Sforza inizia uno dei periodi di maggior fervore artistico, sia per quanto riguarda le strutture statiche del tiburio e della cupola, (per i quali diedero il loro contributo anche Leonardo ed il Bramante), sia per quanto riguarda l’apparato decorativo di statue e di vetrate; queste ultime quasi tutte donate dalle più importanti corporazione (Speziali, Orefici, Notai).

L’imponente edificio è concluso dalla celebre Madonnina scintillante nel suo rivestimento d’oro, che posta dal Perego (1774) sul culmine della guglia maggiore domina una selva di guglie e di pinnacoli (135),di doccioni (150), di giganti in marmo (96), una immensa "Bibbia di pietra" composta di 3400 statue.

La "Ottava meraviglia del mondo" come il Besozzo ebbe a definire il duomo milanese è illuminata da 164 finestroni; di questi 55 sono chiusi da splendide vetrate istoriate: un corpus eccezionale di oltre 1700 mq. che permette di seguire le vicende artistiche delle vetrate della cattedrale dalle origini ai giorni nostri.

Appena entrati nella chiesa ,data l’imponente ampiezza delle navate, non è possibile ammirare in una visione di insieme le vetrate cinquecentesche nelle trifore del lato nord e nel contempo le più antiche vetrate quattrocentesche, i cui pannelli sono stati in gran parte , dopo gli smontaggi ed i restauri ottocenteschi dei Bertini, raccolti e riordinati nelle trifore della navata sud. Più complessa e monumentale la finestratura delle quadrifore nei due bracci del transetto.

Pochi pannelli delle originali vetrate quattrocentesche e cinquecentesche restano nei tre grandiosi finestroni absidali (m.22,50 x 11), ove l’antica invetriatura è stata quasi completamente sostituita durante gli interventi di Giovanni Bertini e dei figli Giuseppe e Pompeo (1864-1865).
 
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Le città che più si convertirono al gotico furono Siena e Venezia.La prima perché ebbe, nel corso del XIV secolo notevoli scambi diplomatici e culturali con la Francia, da cui importò un gusto artistico complessivamente gotico; la seconda, perché in questo periodo andò intensificando i suoi scambi culturali soprattutto con il mondo tedesco.
 
tra la fine del 300 e la prima metà del 400 si può meglio parlare di gotico fiammeggiante proprio perché le forme architettoniche sembrano delle fiamme che si sviluppano verso l’alto. È opportuno ricordare che lo stile di queste opere gotiche e del gotico quindi è quello che si sviluppa per la sua verticalità, altissime colonne multiple ,arco acuto, bifore, trifore, un’architettura che si fonda sul linearismo e sulla verticalità. Tutto ciò viene enfatizzato, cresce su se stesso. Sembra che l’artista voglia esplorare lo stile fino al suo estremo (si costruiscono guglie sempre più alte, strutture sempre più traforate, sembra quasi una sfida alla forza di gravità, delle leggi di statica e ingegneria). Una parte rilevante l’hanno anche gli edifici civili, a differenza del primo gotico dove le opere erano soprattutto chiese e monasteri, ora il gotico si esprime in opere pubbliche, civili ed anche privati. Questo succede perché le città diventano sempre più importanti e i nuovi ceti borghesi diventano sempre più abbienti.
 
Ad Avignone esiste il palazzo dei Papi, opera realizzata per ospitare il Papa, durante la cattività avignonese (dell’inizio del 300). Il Papa e la sua corte si trasferiscono ad Avignone sotto la protezione del re di Francia. Dal punto di vista politico, volle dire assoggettazione del potere papale alla politica francese. Per ospitare il Papa viene realizzato il palazzo dei Papi (1330- 1350).

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Accanto agli edifici religio nascono anche quelli civili. Un esempio è la dimora di Jacgues Coeur nelle Fiandre a Brouges (1450-1451). Anche qui valgono le regole dell’architettura religiosa, ci sono trifore, e guglie. C’è virtuosismo tecnologico uno degl’elementi propulsivi dell’architettura. In questo palazzo si arriva alla decorazione illusionistica. Sembra che da una finestra, finta naturalmente, si affacci una donna finta ovviamente perché è una scultura. È virtuosismo tecnico, ma anche esibizionismo perché sembra che il proprietario della casa voglia ostentare la sua ricchezza ma anche il suo gusto e la sua raffinatezza.


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In Inghilterra ci sono altre testimonianze. Negl’anni 70 del 300 viene edificata la cattedrale d’Ester, la facciata sembra quasi cesellata come un gioiello. L’architetto apre un’immensa finestra con un rosone, sfida la gravità come se la pietra possa essere modellata come l’oro in oreficeria. Sempre in Inghilterra nelle torri della facciata ovest della cattedrale di Lincon è grande l’altezza delle bifore, l’arco acuto, i pinnacoli. Tutto sembra accentuare sempre più l’altezza delle due torri, siamo alla fine del 300. A Wincester (1390-1400) le colonne multiple sembrano sfidare il cielo, sembra vogliano andare fino a dove si può. E’ virtuosismo tecnologico ed esaltazione del linearismo che parte da premesse gotiche classiche (si vedano le cattedrali di Francia dal 1200 all’inizio del 300) ma in questo periodo storico questo stile sembra che esplori i suoi limiti più remoti.

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Viene quasi sfiorato il prodigio tecnico nel soffitto della Divinity School di Oxford (Università d’Oxford), sembra di entrare in una grotta popolata da stalattiti e stalagmiti.

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Le cappelle del Kings College presenta una grande e spropositata apertura delle finestre, gli architetti conoscono le tecniche per poter modellare i materiali e quindi sfidare la gravità per poter esagerare nelle forme e nelle aperture sulle pareti di immensi edifici.

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In Germania un elemento caratteristico è il soffitto delle cattedrali attraversato da costoloni. Li vediamo a Fribrgo ed a Ulma insieme ai soliti archi acuti e verticalismi arditi. I costoloni danno l’idea di una nervatura di una foglia ma tutto ciò ha una ragione strutturale molto forte, l’architetto pare voglia sottolineare le linee di forza che sorreggono la struttura con un gioco grafico, lineare, estremamente suggestivo. Tutto ciò non esiste nel gotico classico. Nell’architettura civile un esempio è l’Hotel de la Ville di Bruxelles (il palazzo comunale). Tutto il palazzo affida la sua personalità a quest’arte a questa torre che vuole andare più in alto possibile, oggi ancora è il simbolo della città. Queste opere sono il risultato delle sempre maggiori importanze che acquisiscono i ceti medi borghesi che vogliono consolidare il loro potere. Anche a Brouges viene costruito un Hotel de la Ville. Il massimo nell’architettura civile lo si raggiunge con il palazzo comunale di Lovanio nei Paesi Bassi, un palazzo che sembra un giocattolo, un delirio di oreficeria, tutto traforato e decorato.

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Naturalmente ogni regione ha una sua caratteristica ma rimarca sempre i caratteri fondamentali del verticalismo e delle decorazioni ecc. In Italia il Duomo di Milano può stare alla pari di quelle Europee. Qui finestre enormi , contengono bifore e trifore con al vertice grandiosi rosoni.Sembra quasi che ci si trovi davanti ad una montagna pietrificata. Un’altra caratteristica del gotico di questo periodo sono gli archi rompenti cioè archi che collegano il corpo centrale della chiesa con le navate laterali e saldano tra di loro parti architettoniche divise. Anche all’interno le decorazioni risentono dello stile del gotico fiammeggiante. In altre parti d’Italia il gotico internazionale viene espresso con una certa moderazione ( il caso di Milano è un’eccezione). A Monza la cattedrale ha tutti gli elementi del gotico internazionale(torri, trifori, verticalismo) ma c’è una struttura molto più semplice e visibile.

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A Bologna il San Petronio è gotico internazionale ma non arriva agli estremi europei .

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Un caso particolare è Venezia.Qui la Cà d’oro è uno dei più bei esempi di questo tipo di edifici gotici, è bello vedere qui , come le forme e i trifori del palazzo competono con le forme acquatiche della città, anche Cà Foscari è così.

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Il palazzo ducale è in Italia il più bel esempio di gotico internazionale, siamo nel quattrocento ed i veneziani hanno costruito il palazzo tenendo conto dei riflessi sull’acqua, inventandosi un motivo di loggia continua traforata ed un paramento centrale in pietra bianca e dorata. Il tutto da una sensazione di colore e leggerezza al tempo stesso. La porta d’ingresso del palazzo ducale è detta Porta della Corte (archi Buono) , porta traforata e leggera. Ancora a Venezia abbiamo la chiesa di Giovanni e Paolo, qui il gotico assume le sue caratteristiche locali influenzato da tutte le civiltà che entrarono in contatto con la città.

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Altri due esempi di architettura civile sono il castello di Montagnana (Padova) e poi il castello degli Estensi (di Bartolino Piloti) a Ferrara. È un castello che fu abitato dalla famiglia d’Este. Qui si rivede la caratteristica italiana della compostezza e della semplicità che mitiga gli eccessi del gotico internazionale.

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