Katarina

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Imbarco dei Crociati per la Palestina. Miniatura
 
Perciò con insistenza, Urbano continuava (e qui riportiamo le sue stesse parole): "vi induco, anzi non sono io a farlo, ma è Dio che lo vuole, a persuadervi con incitamenti come banditori di Cristo, tutti, di qualsiasi ordine, cavalieri e fanti, ricchi e poveri, affinché accorriate a sovvenire ai cristiani per cacciare dalle nostre terre quella razza maligna".

Con toni biblici Urbano aggiungeva: "io lo dico ai presenti e lo comando agli assenti, ma è Dio che lo vuole. per tutti quelli che si metteranno in viaggio, se morissero lungo la strada o durante la traversata, in battaglia contro gli infedeli, vi sarà una automatica remissione dei peccati: e ciò io accordo a quanti partiranno, per l'autorità che Dio mi conferisce.


Che vergogna sarebbe infatti se gente così perfida, degenere, indemoniata, sconfiggesse uomini forti della fede in Dio e resi splendenti dal nome di Cristo! Tutti si affrettino allora alla battaglia contro gli infedeli, una battaglia che avrebbe già dovuto essere cominciata e portata a buon fine da quanti prima, contro ogni diritto, erano abituati a combattere contro altri cristiani e le loro guerre personali!



Diventino, dunque, cavalieri di Cristo quanti fino a ieri furono briganti! Combattano a buon diritto contro i barbari quanti in precedenza pugnarono contro i fratelli dello stesso sangue! Abbiano, quindi, in sorte un premio eterno quanti furono mercenari per pochi soldi! Quelli che si stancavano corrompendo la loro anima e il loro corpo, si battano finalmente per la salute di entrambi! Poichè tutti quelli che quì appaiono tristi e poveri, là saranno lieti e ricchi; quelli che qui sono avversari di Dio, lè diventeranno suoi amici; né tardino a partire: ma, passato l'inverno, affittino le proprietà per procurarsi i fondi per il viaggio e si pongano in cammino".
 
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Il Papa Urbano II bandisce la Prima Crociata

miniatura dalle «Storie delle Crociate» di Guglielmo di Tiro

Ginevra, Biblioteca Pubblica e Universitaria
 
Il 15 agosto 1096 inizia ufficialmente, come nei piani di Urbano, la prima crociata.
I primi a partire furono rispettivamente il conte Ugo di Vermandois e Goffredo di Buglione (da considerarsi il capo della spedizione).

Nell'ottobre dello stesso anno partono il conte Raimondo IV di Tolosa, il principe Boemondo di Taranto, Baldovino di Fiandra e il duca Roberto di Normandia.



Giunti a Costantinopoli tra il novembre 1096 e il maggio 1097, i crociati si impegnarono con un giuramento a restituire all'imperatore Alessio I Comneno i territori già appartenuti all'impero bizantino, via via che fossero stati liberati, in cambio del permesso al passaggio nei loro territori dell'esercito crociato.

Nel giugno del 1097 Nicea, la capitale turca dell'Anatolia, si arrese non ai crociati, bensì ai bizantini. Poco tempo dopo, i crociati ottennero una decisiva vittoria sui turchi a Dorileo, aprendosi così la via verso l'Asia Minore.

L'obiettivo seguente, Antiochia, nella Siria settentrionale, cadde dopo otto mesi di assedio, grazie alla tenacia di Boemondo, il 3 giugno 1098 .
 
maggio 1099 i crociati raggiunsero i confini settentrionali della Palestina e la sera del 7 giugno si accamparono sotto le mura di Gerusalemme. La città, controllata dagli egiziani, si presentava ai crociati ben difesa, fortificata e attrezzata per resistere anche ad un lungo assedio. Con il sostegno di rinforzi venuti da Genova, i crociati diedero l'assalto a Gerusalemme il 5 luglio ed entrarono da conquistatori il 14 luglio 1099.

Goffredo di Buglione, duca della Bassa Lorena, fu nominato governatore della città e in questa veste condusse l'ultima fase della campagna, sconfiggendo l'armata egiziana ritiratasi ad Ascolana. Rientrati i crociati in Europa, Goffredo si accinse a riorganizzare il governo dei territori conquistati. Si delineava sempre più il contrasto fra le aspirazioni di acquisizioni territoriali dei comandanti crociati e gli intenti di restaurazione dell'impero bizantino.
Alla morte di Goffredo di Buglione fu nominato primo re di Gerusalemme Baldovino I, (già Conte di Edessa) fratello di Goffredo.

La prima vera spedizione in Terrasanta (una antecedente spedizione non organizzata militarmente, capeggiata da Pietro l'Eremita e definita la crociata del popolo, si rivelò una strage di cristiani compiuta ad opera dei Turchi presso Nicea ) fu quindi un vero e proprio trionfo per l'occidente: Gerusalemme era in mano cristiana, il sogno del Papa e quindi della cristianità era realtà, un'impresa incredibile era stata compiuta. In più erano state conquistate altri centri importanti (come Antiochia ed Edessa).
 
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