"La bolla è scoppiata":

  • ANNUNCIO: 45° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Prevale ancora un certo ottimismo sulle principali borse mondiali spinte dalle aspettative sui tassi di interesse, con gli operatori che scontano sempre di più una pausa nel rialzo dei tassi per quest’anno, dopo la pubblicazione dei verbali degli ultimi meeting di Fed e Bce. Come da attese, dalle minute Fed è emersa cautela su eventuali rialzi futuri dei tassi, anche se non c’è stata alcuna indicazione di eventuali tagli nel breve termine. Anche dai verbali Bce è emerso che i tassi siano già sufficientemente restrittivi da riportare l’inflazione verso l’obiettivo. Lato materie prime, forte volatilità sul petrolio in seguito al rinvio della riunione dell’Opec+ dal 26 al 30 novembre. Per continuare a leggere visita il link

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mimmo6

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"La bolla è scoppiata":
giù materie prime e listini

E' iniziata in contemporanea la correzione per metalli e Borse, che oggi hanno vissuto un'altra giornata difficile. Il mercato ora dà per scontato il rialzo a giugno dei tassi americani. Che potrebbe frenare l'economia mondiale e rendere meno conveniente investire sulle Borse, specie quelle emergenti.



MILANO - Rame, alluminio e argento in flessione di circa il 4% sui mercati asiatici, mentre l'oro arretra del 2,2% e il petrolio resta attorno a 68 dollari al barile. Il mercato delle materie prime trova un altro stop importante. E vanno giù anche tutte le principali Borse, con vendite che si sono concentrate sopratutto sui mercati emergenti.
Tassi più alti, crescita più lenta. I mercati temono che dopo la stupefacente salita dell'ultimo anno i prezzi delle materie prime si siano spinti troppo in alto. Specie di fronte alla nuove prospettive di tassi di interesse più elevati che potrebbero frenare l'economia e dunque la domanda di metalli industriali. Il mercato da per scontato che a giugno la Fed alzi il costo del denaro al 5,25%.

La bolla è scoppiata. Già la scorsa settimana il futures sull'indice Crb delle materie prime aveva registrato un tonfo del 6,4%, la caduta settimanale maggiore dal 1980. "Il consensus è che la bolla è

scoppiata" dice alla Bloomberg da Seul Nicholas Chung, general manager presso la Tong Yang Futures Trading Co. Dopo aver toccato il record degli ultimi 26 anni, l'oro è sceso oggi a 642,9 dollari. In una settimana l'oro ha perso l'8% dopo che il dollaro si è rafforzato contro euro e yen per la prima volta dopo oltre un mese di ribassi, sulla scia delle attese di ulteriori rialzi dei tassi americani a seguito dei dati poco incoraggianti sull'inflazione. L'argento ha perso il 4,1% a 12,05 dollari prolungando il crollo del 13% visto la settimana scorsa.
Borse Emergenti: 10 giorni con il segno meno. Ma il movimento ribassista si è riversato anche sui listini azionari, e ha investito in maniera ancora più pesante quelli dei mercati emergenti. Tassi di interesse più alti negli Stati Uniti rendono infatti meno redditizio l'investimento sulle Borse, specie quelle emergenti, che hanno già quotazioni molto elevate arrivando da una fase di rialzi ancora più pronunciati rispetto alle Borse maggiori. L'indice Morgan Stanley Capital International Emerging Markets, un benchmark globale per le Borse emergenti, è sceso oggi per il decimo giorno consecutivo mettendo a segno la sequenza di ribassi consecutivi più lunga degli ultimi 8 anni.

Bombey e Istanbul: fuga degli investitori. Due i mercati in particolare più colpiti: quello indiano e quello turco. La Borsa di Bombey oggi ha dovuto perfino sospendere le contrattazioni a causa di un crollo di oltre il 10%. Poi ha terminato con un cedimento del 3,5% che si aggiunge però a una lunga serie di sedute in forte ribasso. Per la Borsa di Istanbul il calo è stato dell'8,5%, il maggiore degli ultimi 3 anni.




(22 maggio 2006)
 
bISOGNA TEMERE IL PETROLIO, SE AUMENTERA' ALLORA CI SARA' UN BAGNO DI SANGUE.
 
intanto che inizino ad abbassare la benzina, sti figli di una mi.gnotta :angry:
 
atenzione che un bel -20% ci sta tutto... siamo a maggio mica a settembre
 
terenzio ha scritto:
intanto che inizino ad abbassare la benzina, sti figli di una mi.gnotta :angry:


E' IL PETROLIO LA CAUSA DEGLI AUMENTI DEI PREZZI, TUTTA L'ECONOMIA RUOTA INTORNO AL PETROLIO. DOBBIAMO LIBERARCI DEL PETROLIO, SIAMO NEL 2006, NON POSSIAMO ANCORA DIPENDERE DEL PETROLIO.
 
Avete Notato Che Come Aumenta Le Borse Aumenta Anche Il Prezzo Del Petrolio E Cosi' Viceversa???
 
mimmo6 ha scritto:
"La bolla è scoppiata":
giù materie prime e listini

E' iniziata in contemporanea la correzione per metalli e Borse, che oggi hanno vissuto un'altra giornata difficile. Il mercato ora dà per scontato il rialzo a giugno dei tassi americani. Che potrebbe frenare l'economia mondiale e rendere meno conveniente investire sulle Borse, specie quelle emergenti.



MILANO - Rame, alluminio e argento in flessione di circa il 4% sui mercati asiatici, mentre l'oro arretra del 2,2% e il petrolio resta attorno a 68 dollari al barile. Il mercato delle materie prime trova un altro stop importante. E vanno giù anche tutte le principali Borse, con vendite che si sono concentrate sopratutto sui mercati emergenti.
Tassi più alti, crescita più lenta. I mercati temono che dopo la stupefacente salita dell'ultimo anno i prezzi delle materie prime si siano spinti troppo in alto. Specie di fronte alla nuove prospettive di tassi di interesse più elevati che potrebbero frenare l'economia e dunque la domanda di metalli industriali. Il mercato da per scontato che a giugno la Fed alzi il costo del denaro al 5,25%.

La bolla è scoppiata. Già la scorsa settimana il futures sull'indice Crb delle materie prime aveva registrato un tonfo del 6,4%, la caduta settimanale maggiore dal 1980. "Il consensus è che la bolla è

scoppiata" dice alla Bloomberg da Seul Nicholas Chung, general manager presso la Tong Yang Futures Trading Co. Dopo aver toccato il record degli ultimi 26 anni, l'oro è sceso oggi a 642,9 dollari. In una settimana l'oro ha perso l'8% dopo che il dollaro si è rafforzato contro euro e yen per la prima volta dopo oltre un mese di ribassi, sulla scia delle attese di ulteriori rialzi dei tassi americani a seguito dei dati poco incoraggianti sull'inflazione. L'argento ha perso il 4,1% a 12,05 dollari prolungando il crollo del 13% visto la settimana scorsa.
Borse Emergenti: 10 giorni con il segno meno. Ma il movimento ribassista si è riversato anche sui listini azionari, e ha investito in maniera ancora più pesante quelli dei mercati emergenti. Tassi di interesse più alti negli Stati Uniti rendono infatti meno redditizio l'investimento sulle Borse, specie quelle emergenti, che hanno già quotazioni molto elevate arrivando da una fase di rialzi ancora più pronunciati rispetto alle Borse maggiori. L'indice Morgan Stanley Capital International Emerging Markets, un benchmark globale per le Borse emergenti, è sceso oggi per il decimo giorno consecutivo mettendo a segno la sequenza di ribassi consecutivi più lunga degli ultimi 8 anni.

Bombey e Istanbul: fuga degli investitori. Due i mercati in particolare più colpiti: quello indiano e quello turco. La Borsa di Bombey oggi ha dovuto perfino sospendere le contrattazioni a causa di un crollo di oltre il 10%. Poi ha terminato con un cedimento del 3,5% che si aggiunge però a una lunga serie di sedute in forte ribasso. Per la Borsa di Istanbul il calo è stato dell'8,5%, il maggiore degli ultimi 3 anni.




(22 maggio 2006)

l'economia ha giá lasciato per terra la striscia nera del copertone,
sta giá frenando da sola,
per me non ci sará bisogno di alzare un'altra volta i tassi :o ;)
 
PETROLIO: CHIUDE IN RIALZO A NY, +1,9% A 69,85 DOLLARI

ANSA) - ROMA, 22 mag - Chiusura in rialzo per il petrolio a New York. A fine giornata, l'oro nero è segnalato - secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg - in progresso dell'1,9% a 69,85 dollari al barile. A spingere le quotazioni sono le tensioni geopolitiche, ed in particolare l'Iran che ha annunciato di non voler negoziare il proprio programma sull'arricchimento dell'uranio. (ANSA).









NON HA SUPERATO I 70 DOLLARI OK!
 
Ma non avete capito che interessa soprattutto a tutti gli stati che aumenti ste casso de petrolio!!Lo stato italiano con solo gli aumenti e ripeto gli aumenti di un'anno si è incassato 2000 miliardi!!!!!Se non sbaglio in un'anno lo stato italiano incassa con le varie tasse sui carburanti circa 53 miliardi di euro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :eek: :eek: :eek: :eek:
E' l'unica certezza che hanno!!!! :mad:
 
ECCO:

(circa il 65%) del prezzo della benzina (e del gasolio) è composto da tasse, che sono ben quattro:
accisa,
Iva sul prezzo,
Iva sull'accisa,
tassazione dei profitti delle compagnie.
E vuoi che sti ........ facciano calare le tasse sui carburanti!!!!!!! :no:
Ce la mettono tutti nel kiulo!!!Intanto loro la benzina non la pagano!!!!(autisti,scorta,rimborsi spese) KO!

Mi ripeto:E' l'unica certezza di incasso che hanno!!!se non riescono con l'evasione e gli sprechi!!!
 
Wall Street prepara un avvio sulle vendite. Novità su Yahoo! e Microsoft

WALL STREET, clicca qui per leggere la rassegna Di Alberto Susic , 22.05.2006 14:38

Dopo aver sfiorato il 10 maggio scorso il massimo storico degli 11,722.98 punti, con una chiusura a 11,642.65, il Dow Jones ha dato vita ad una correzione di quasi 600 punti indice, dividendo gli operatori di mercato tra coloro che scommettono sull’inizio del bear market, e coloro che invece ritengono più che salutare il recente storno delle quotazioni.
Venerdì scorso, tra l’altro, l’ampio indice S&P500, pur chiudendo in territorio positivo, s’è comunque attestato sui minimi dello scorso mese di febbraio, con un bilancio settimanale negativo pari all’1,9%. Identica è stata la musica per gli altri due indici principali a stelle e strisce: il Dow Jones, nell’ottava, ha perso il 2,10%, dopo aver fatto registrare mercoledì scorso la perdita in termini di punti indice più ampia degli ultimi 3 anni, mentre il Nasdaq Composite ha perso il 2,20%.
“Il mercato azionario americano si trova in una fase di correzione ma sempre all’interno di un bull market”, ha dichiarato Mark Arbeter, responsabile dell’area tecnica di Standard & Poor's, il quale afferma - in una nota inviata ai propri clienti - “d’attendersi un bottom intermedio sull’indice S&P500 per la prossima settimana, al più per la successiva, sul supporto dei 1.246 punti”.
Mark Arbeter, più dettagliatamente, afferma che l’area dei 1.246 punti rappresenta il supporto calcolato dal 50% di ritracciamento dell’ascesa che si è registrata sull’indice dall’ottobre scorso fino a maggio. “Una volta raggiunto tale livello - ha asserito Arbeter - potremmo assistere ad un nuovo rally che potrebbe durare anche per tutta l’estate”.
Decisamente meno ottimista è invece Paul Desmond, presidente di Lowry Research: “Noi crediamo che il mercato azionario americano si trovi al momento solo ai bordi del bear market”, ha dichiarato spiegando che dal lontano 1949 il mercato ha fatto registrare ciclicamente un bottom di medio periodo ogni quattro anni. Non a caso, secondo Paul Desmond, l’ultimo market bottom di rilievo s’è registrato nel 2002, e quindi il 2006 sembra proprio essere “l’anno giusto”; ma le incertezze sulla dinamica dei tassi - sempre secondo quanto afferma il presidente di Lowry Research - potrebbero far slittare il minimo quadriennale agli inizi del 2007.
 
sciclone ha scritto:
ECCO:

(circa il 65%) del prezzo della benzina (e del gasolio) è composto da tasse, che sono ben quattro:
accisa,
Iva sul prezzo,
Iva sull'accisa,
tassazione dei profitti delle compagnie.
E vuoi che sti ........ facciano calare le tasse sui carburanti!!!!!!! :no:
Ce la mettono tutti nel kiulo!!!Intanto loro la benzina non la pagano!!!!(autisti,scorta,rimborsi spese) KO!

Mi ripeto:E' l'unica certezza di incasso che hanno!!!se non riescono con l'evasione e gli sprechi!!!


:(
 
Wall Street chiama a raccolta gli acquirenti. I prezzi sono davvero tornati appetibili?

WALL STREET, clicca qui per leggere la rassegna di redazione fi , 21.05.2006 20:14


Dopo aver sfiorato il 10 maggio scorso il massimo storico degli 11,722.98 punti, con una chiusura a 11,642.65, il Dow Jones ha dato vita ad una correzione di quasi 600 punti indice, dividendo gli operatori di mercato tra coloro che scommettono sull’inizio del bear market, e coloro che invece ritengono più che salutare il recente storno delle quotazioni.
Venerdì scorso, tra l’altro, l’ampio indice S&P500, pur chiudendo in territorio positivo, s’è comunque attestato sui minimi dello scorso mese di febbraio, con un bilancio settimanale negativo pari all’1,9%. Identica è stata la musica per gli altri due indici principali a stelle e strisce: il Dow Jones, nell’ottava, ha perso il 2,10%, dopo aver fatto registrare mercoledì scorso la perdita in termini di punti indice più ampia degli ultimi 3 anni, mentre il Nasdaq Composite ha perso il 2,20%.
“Il mercato azionario americano si trova in una fase di correzione ma sempre all’interno di un bull market”, ha dichiarato Mark Arbeter, responsabile dell’area tecnica di Standard & Poor's, il quale afferma - in una nota inviata ai propri clienti - “d’attendersi un bottom intermedio sull’indice S&P500 per la prossima settimana, al più per la successiva, sul supporto dei 1.246 punti”.
Mark Arbeter, più dettagliatamente, afferma che l’area dei 1.246 punti rappresenta il supporto calcolato dal 50% di ritracciamento dell’ascesa che si è registrata sull’indice dall’ottobre scorso fino a maggio. “Una volta raggiunto tale livello - ha asserito Arbeter - potremmo assistere ad un nuovo rally che potrebbe durare anche per tutta l’estate”.
Decisamente meno ottimista è invece Paul Desmond, presidente di Lowry Research: “Noi crediamo che il mercato azionario americano si trovi al momento solo ai bordi del bear market”, ha dichiarato spiegando che dal lontano 1949 il mercato ha fatto registrare ciclicamente un bottom di medio periodo ogni quattro anni. Non a caso, secondo Paul Desmond, l’ultimo market bottom di rilievo s’è registrato nel 2002, e quindi il 2006 sembra proprio essere “l’anno giusto”; ma le incertezze sulla dinamica dei tassi - sempre secondo quanto afferma il presidente di Lowry Research - potrebbero far slittare il minimo quadriennale agli inizi del 2007.



COME VEDETE GLI ANALISTI SONO SONO OTTIMISTI, SECONDO VOI QUANDO DURERA' QUESTO TREND RIBASSISTA???
 
Più che una bolla...
una mongolfiera

MILANO - Vi saranno, naturalmente, i soliti strategisti ed i soliti idolatrati graficisti che, facendo finta di nulla, staranno ancora parlando di "dovuta correzione" .Andassero ora a spiegarlo a chi, sui titoli più gettonati, hanno perso nel giro di sette-otto giorni oltre il 10%,vedasi Fiat, Saipem, Generali, Capitalia, Mediolanum, Tenaris (venerdi tanto decantata!), etc.etc. Quasi, quasi avevano convinto anche me che non vi era nessuna bolla in giro e che tutti si laceravano le vesti ad acquistare petrolio, oro, argento, rame, azioni di ogni tipo e genere, indipendentemente dalle domande per le materie prime e dai multipli per le azioni. Mi chiedo quando, finalmente, i piccoli investitori si decideranno ad abbandonare completamente i giudizi sui titoli emessi ogni giorno da analisti sempre più giovani e sempre più distratti!.
Lettera Finanziaria sa bene che commenti di questo tipo non nascono oggi dopo i ribassi, ma vengoo da molto lontano, quando tutto cresceva scriteriatamente ed irrazionalmente.

Questa volta, se le Borse non dovessero riprendersi in fretta, la botta sarà ben più grave di quella del 2000 perchè si andrebbe ad infierire su ferite ancora aperte e sanguinanti per tutti quelli (e sono ancora tanti!) che ancora soffrono per lo scoppio della bolla del 2000.
Tempo fa definii l'attuale bolla una mongolfiera e tale sta rivelandosi!!!!!!!.

Bonifacio Di Francesco

22/05/2006 - 17:


QUESTI CREANO SOLO ALLARMISMI.
 
DOBBIAMO LIBERARCI DEL PETROLIO, SIAMO NEL 2006, NON POSSIAMO ANCORA DIPENDERE DEL PETROLIO.

Già fatto da un paio di anni, grazie :cool: ;)

Opel Zafira Metano, un pieno di gas = 280 Km = 12 euro :p :p :p
Considerando che tale auto può ospitare 7 passeggeri :eek: , in pratica un Torino-Palermo in 7 costa circa 50 euro, 7 euro a testa :eek: :eek: :eek: :p :bow: :bow: :bow:

Ma esiste anche la Fiat Multipla, e molto altro di fabbrica a GPL OK! , si può anche far installare gli impianti sulle auto preesistenti ;)

Tralascio il fatto che non si paga il bollo (o si paga la metà), che si circola SEMPRE anche con traffico a targhe alterne, che si può entrare nei centri a traffico limitato, che quando si esce dai distributori non si è impregnati di puzza di benzene :D

E se portassero le accise del gas al pari con quelle della benzina? :angry:

NO PROBLEM, si passa alla canna da zucchero :eek: :p :D :D :D

Invece di perdere tempo a LAMENTARSI, non è meglio AGIRE? ;)

Gasatevi, orsù :yes: OK! :clap:
 
Non publicizzare troppo il metano...sai cosa succederebbe se si convertissero moltissime auto per andare a metano?? verrebbe ad aumentare e di parecchio il suo costo al metro cubo!!
Io sono 18 anni che vado a metano,e negli ultimi 6 anni è triplicato il suo prezzo
 
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