In commissione Giustizia del Senato, che sta esaminando il decreto anti-Rave, è stato appena approvato a maggioranza l’emendamento di Forza Italia, sottoscritto da Pierantonio Zanettin, che prevede la cancellazione dei reati contro la Pubblica Amministrazione dall’elenco di quelli ostativi, cioè quelli per i quali non sono previsti i benefici penitenziari (come l’assegnazione al lavoro esterno, i permessi premio e le misure alternative alla detenzione). Era stata la legge Spazzacorrotti, approvata dal governo Conte 1, a introdurre nella lista di reati anche delitti gravi da colletti bianchi come corruzione, concussione o peculato. A votare a favore dell’emendamento è stata la maggioranza di centrodestra, ma anche Italia Viva, rappresentata in commissione da Ivan Scalfarotto. Contrari i senatori di Pd, M5s e Misto.
Ad attaccare il governo è proprio l’ex premier e leader del M5s: “Uscire dal carcere e ottenere benefici penitenziari sarà ora più facile per chi viene condannato per i più gravi reati contro la Pubblica Amministrazione – scrive Conte su facebook – In un Paese in cui il 90% delle truffe sono collegate ad appalti, mazzette e responsabilità erariali e amministrative nella Pubblica amministrazione il centrodestra crea praterie di impunità e indossa i guanti bianchi con chi inquina le istituzioni, mentre attacca con ferocia i più deboli, le famiglie che non ce la fanno e il ceto medio.
La destra sta con ladri di Stato e corrotti: per i colletti bianchi condannati tornano i benefici carcerari
Ad attaccare il governo è proprio l’ex premier e leader del M5s: “Uscire dal carcere e ottenere benefici penitenziari sarà ora più facile per chi viene condannato per i più gravi reati contro la Pubblica Amministrazione – scrive Conte su facebook – In un Paese in cui il 90% delle truffe sono collegate ad appalti, mazzette e responsabilità erariali e amministrative nella Pubblica amministrazione il centrodestra crea praterie di impunità e indossa i guanti bianchi con chi inquina le istituzioni, mentre attacca con ferocia i più deboli, le famiglie che non ce la fanno e il ceto medio.
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