La fine non è vicina...

C'è da considerare che ci sono 10 milioni di under18 e 16 milioni di pensionati, o mi sbaglio?

Su questo punto la mia impressione è che in Italia, per motivi soprattutto culturali, non si voglia delegare allo Stato un certo grado di welfare, ma lasciarlo alla famiglia. Anche il trend recente di valutare il reddito famigliare (ISEE) per vari sostegni, è su questo binario. Giusto, sbagliato, opinabile. Da un certo punto di vista il fatto di obbligare i famigliari a prendersi carico della persona con basso reddito può essere giusto, ma può portare a dipendenze, obblighi famigliari e mancanza di autostima. Forse ritornare ad un welfare basato più sul reddito effettivo può essere migliore.
 
C'è da considerare che ci sono 10 milioni di under18 e 16 milioni di pensionati, o mi sbaglio?

C’ anche da considerare che se uno leggesse tutto l’articolo e non solo il titolo (comportamento che rappresenta questo paese, un po’ in tutto il paese dell’approssimazione) chi scrive l’articolo ne tiene già conto, dato che nel titolo parla di abitanti, ma nell’articolo si parla di contribuenti:


- i contribuenti dichiaranti sono stati 41.372.851; per contro, i paganti, cioè quelli che versano almeno 1 euro di Irpef, sono stati 31.155.444; 482.578 in più rispetto al 2017 ma ancora ben 434.622 in meno rispetto al massimo registrato nel 2011.

- i contribuenti delle prime due fasce di reddito (fino a 7.500 e da 7.500 euro a 15mila) sono 18.156.997, pari al 43,89% del totale, e versano il 2,42% di tutta l’Irpef. A loro corrispondono 26,490 milioni di abitanti i quali, considerando anche le detrazioni, pagano in media circa 156,7 euro l’anno e, di conseguenza, si suppone anche pochissimi contributi sociali: con molte probabilità saranno dei futuri pensionati assistiti dalla collettività.

- Tra i 15.000 e i 20.000 euro di reddito lordo dichiarato, abbiamo invece 5,724 milioni di contribuenti, i quali pagano un’imposta media annua di 1.966 euro, che si riduce a 1.348 euro per singolo abitante: in questo caso, un importo sicuramente più alto ma comunque ancora insufficiente a coprire per intero anche il solo costo pro capite della spesa sanitaria (circa 1.886 euro).
- l grosso dell’Irpef è a carico dei contribuenti con redditi da 35 mila euro in su, seppur con degli evidenti distinguo.
- sopra i 300 mila euro si trova solo lo 0,10% dei contribuenti versanti: 40.880 soggetti, che pagano il 6,05% dell’imposta complessiva. Lo 0,10% paga più del doppio del 43,89% degli italiani!
- Tra 200 mila e 300 mila euro si colloca invece lo 0,14 % dei contribuenti che versa il 3,06% di tutta I’Irpef, mentre con redditi lordi sopra i 100 mila euro c’è l’1,22%, dei contribuenti, che tuttavia pagano il 19,80% dell’Irpef.
- Sommando anche i titolari di redditi lordi da 55.000 a 100mila euro, si ottiene che il 4,63% dei contribuenti paga il 37,57% dell’imposta totale e, considerando i redditi dai 35.000 ai 55mila euro lordi, risulta che il 13,07% paga il 58,95% di tutta l’Irpef.
- Volendo infine ricomprendere anche i redditi dai 20 ai 35mila euro che tuttavia versano imposte non sempre sufficienti a pagarsi tutti i servizi, si arriva a una perfetta sintesi del sistema: il 42% dei contribuenti versa quasi il 91% di tutta l’Irpef, mentre il restante 58% ne paga solo l’8,98%.


Risulta in effetti difficile credere che poco meno della metà del Paese possa davvero vivere con redditi tanto bassi. Ecco perché, al posto di lanciare proposte demagogiche e spesso destinate ad alimentare l’invidia sociale, sarebbe il momento di mettere in pista una politica fiscale che incentivi l’emersione

Basterebbe in effetti un semplice confronto tra imposte versate e servizi ricevuti dallo Stato per far comprendere come molti italiani siano già a carico dei propri concittadini, senza che si arrivino a ipotizzare ulteriori redistribuzioni o riduzioni del carico fiscale a favore dei redditi più bassi.




Ed in ogni caso questo articolo è citato, nel contesto di cui si è discusso qui e nel thread precedente, non perché sia originale (la ripartizione dell’IRPEF è così da sempre), quanto perchè dimostra che buona parte del paese vive già alle spalle degli altri (perlomeno per il nostro generosissimo welfare), quindi prima di chieder altri sussidi (anche chiamandoli con altro nome, magari LEP, o inventandosi la panzana dei 61 mld l’anno) è preliminarmente inderogabile una maggiore giustizia fiscale.
 
Non c'è nessuna relazione fra il gettito IRPEF, l'evasione, il sommerso, con l'autonomia finanziaria di entrata e di spesa, prevista per gli enti locali dalla legge 42/ 2009 , insieme alla introduzione dei LEP

I LEP non sono sussidi è una base di computo voluta per superare il costo storico nei trasferimenti stato regioni .

Questa si è una panzanata,una vera balla ,da incorniciare .
 
Vedendo come si pensa di gestire la spesa pubblica il prossimo anno e quali sono le proposte di spesa pubblica e cosa è già stato fatto, dai banchi a rotelle ai vari bonus, mi auguro che i fondi europei semplicemente non arrivino, finanzierebbero in larga parte l'incremento della burocrazia, dei dipendenti pubblici in posizioni completamente improduttive (e vi resterebbero anche una volta finiti i finanziamenti straordinari).
Non mi pare che vi sia il bisogno di finanziamenti aggiuntivi per incrementare parassitismo, burocrazia, enti inutili e per riempire le tasche ed il conto di imprenditori e privati vicini alla politica.
 
Purtroppo i fondi europei sono già spesi per circa il 50% (nessuno lo dice, ma poco meno di 100 mld andranno a sostituire il debito fatto nel 2020... perchè la UE è conscia che in termini di debito/PIL siamo abbastanza vicini al punto di non ritorno...) quindi andranno purtroppo a finanziare anche oscenità varie tra cui i banchi a rotelle.

Solo l'onnipotente sa come si fa a spendere 3 mld sui banchi a rotelle e continuare a guardarsi allo specchio senza vergogna.... ma abbiamo dovuto vedere anche questa....

Sul resto, mi sembra di aver capito che non sono fondi indiscriminati (come speravano quelli del " noi siamo il 34% dei tagliani, quindi a a noi spetta il 34% dei fondi UE...;):D) ma sono a fronte della realizzazione di "progetti" approvati a Bruxelles, quindi sarà molto curioso vedere come verranno destinati.

Io metterei una grossa fetta sulla riconversione verde per l'ilva di taranto, ad esempio, ma è chiaro che speriamo nella capacità di giuduzio della UE, i nostro politici han più o meno tutti fallito in termini di utilizzo efficiente ed efficace delle risorse pubbliche.

Questo è un paese in cui lo Stato era già praticamente fallito prima del covid (tenuto in vita artificialmente solo dai vari QE).... figurati dopo....
 
Su questo punto la mia impressione è che in Italia, per motivi soprattutto culturali, non si voglia delegare allo Stato un certo grado di welfare, ma lasciarlo alla famiglia. Anche il trend recente di valutare il reddito famigliare (ISEE) per vari sostegni, è su questo binario. Giusto, sbagliato, opinabile. Da un certo punto di vista il fatto di obbligare i famigliari a prendersi carico della persona con basso reddito può essere giusto, ma può portare a dipendenze, obblighi famigliari e mancanza di autostima. Forse ritornare ad un welfare basato più sul reddito effettivo può essere migliore.

Non ha senso gestire somme così imponenti in questo modo. Senza contare che crei una schiera di persone che vivono di mancette e questo è deleterio per la società.
 
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