La mia idea

Non ci può essere un prodotto (borsa o marsupio) che va bene per tutti. Ci sono esigenze diverse. Chi ha bisogno di portarsi gli occhiali, chi la penna, chi due smartphone, due portachiavi, le chiavette usb, ecc.

Non vedo un'unica soluzione per il contenitore. Penso che sarebbe meglio spostarsi sul materiale.

Servirebbe una fibra/pelle che non crei calore o attrito, in modo da poter esser tenuta addosso per ore anche correndo.

Ma per finanziare tale ricerca ci vorrebbe una multinazionale.

Che ne pensate?

Ottima osservazione OK!
Inoltre sarebbe oppurtuno considerare materiali anti radiazioni che i telefoni o tablet trasmettono. Ci sono materiali del genere a buon mercato.
Certo tentare la via dell'innovazione nel senso del materiale sarebbe impraticabile in quanto oltre a tanti fondi ci sarebbe bisogno di un reparto r&d dedicato.

Secondo me il segreto sta nella forma innovativa che la borsa deve avere. Forma che se riesce a migliorare la figura complessiva del look di chi la indossa si fa il crack auspicato.
Aldila della funzionalita bisogna puntare fortemente sul carattere fashion dell'accessorio che paradssalmente diventera piu importate di quello puramente funzionale..non so se mi spiego.
Come per esempio i foulard o le sciarpette che molti uomini hanno aggiunto al loro look di certo non per coprirsi il collo ma per sembrare piu fighi.
Anche d'estate ne ho visti parecchi indossarle..cose da matti..eppure questo esempio chiarisce quello che ho in mente io per la borsa da creare e cioe' un accessorio indumento che in nome della sua funzionalita(cavallo di tro..ia) abbellisce il look di chi la indossa.
 
Ottima osservazione OK!
Inoltre sarebbe oppurtuno considerare materiali anti radiazioni che i telefoni o tablet trasmettono. Ci sono materiali del genere a buon mercato.
Certo tentare la via dell'innovazione nel senso del materiale sarebbe impraticabile in quanto oltre a tanti fondi ci sarebbe bisogno di un reparto r&d dedicato.

Secondo me il segreto sta nella forma innovativa che la borsa deve avere. Forma che se riesce a migliorare la figura complessiva del look di chi la indossa si fa il crack auspicato.
Aldila della funzionalita bisogna puntare fortemente sul carattere fashion dell'accessorio che paradssalmente diventera piu importate di quello puramente funzionale..non so se mi spiego.
Come per esempio i foulard o le sciarpette che molti uomini hanno aggiunto al loro look di certo non per coprirsi il collo ma per sembrare piu fighi.
Anche d'estate ne ho visti parecchi indossarle..cose da matti..eppure questo esempio chiarisce quello che ho in mente io per la borsa da creare e cioe' un accessorio indumento che in nome della sua funzionalita(cavallo di tro..ia) abbellisce il look di chi la indossa.

L'idea che qualcuno possa arricchirsi "speculando" sulle debolezze umane (ed evidentemente la Vanità lo è) mi fa ribrezzo.
E poi io ho sempre pensato che lo startupparo DOVESSE inventare cose che non esistono e che possibilmente contenessero oltre ad una certa innovazione anche una notevole dose di "utilità".
In questo senso, già l'utilità della borsa da uomo è una cosa dubbia, ma volerla caratterizzare non tanto per la sua dubbia utilità, quanto per farne un oggetto di tendenza (arricchendone la spiegazione con parole odiose che non si possono sentire come "fashion" e "look"), a me sembra un'operazione priva di contenuti.
In altre parole stiamo dissertando sul nulla!

Quando mi si citano ad esempio dell'imprenditoria personaggi come quelli che non inventano un prodotto che non c'era, ma che si limitano a creare un marchio (Baci & abbracci, Pickwick, Diesel, ecc...) e con quello ci diventano ricchi... io mi intristisco parecchio.
Renzo Rosso, fondatore della Diesel, ha sicuramente delle eccellenti doti imprenditoriali... ma non ha inventato lui i jeans e, soprattutto, deve il suo successo a milioni di "de.menti" che spendono 200 euro per un paio di calzoni che ne valgono 5!
Ci sarà pure una differenza tra lui e Fabrizio Tamburini
Il precario e la rivoluzione delle frequenze - Corriere.it
che ha scoperto la vorticità delle frequenze, che probabilmente rivoluzionerà il mondo delle telecomunicazioni.
Il modello di imprenditore di oggi NON è più quello del patriarca Agnelli, fondatore della FIAT, ma del suo pronipote Lapo Elkan, personaggio imbarazzante oltre ogni misura!
Mi dispiace che abbiate sottovalutato le mie "provocazioni" sulla grammatica e sulle "chiavi parlanti" e mi dispiace constatare che oggi il desiderio dei ragazzi non sia quello di fare qualcosa di utile per la società, attraverso il proprio lavoro o la propria inventiva, ma piuttosto quello di "svoltare" il più rapidamente possibile.
Detto questo mi taccio e vi lascio ai borselli per uomini veri! :D

PS: oggi scrivo a quest'ora perchè sto a casa con l'influenza :D
 
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L'idea che qualcuno possa arricchirsi "speculando" sulle debolezze umane (ed evidentemente la Vanità lo è) mi fa ribrezzo.
E poi io ho sempre pensato che lo startupparo DOVESSE inventare cose che non esistono e che possibilmente contenessero oltre ad una certa innovazione anche una notevole dose di "utilità".
In questo senso, già l'utilità della borsa da uomo è una cosa dubbia, ma volerla caratterizzare non tanto per la sua dubbia utilità, quanto per farne un oggetto di tendenza (arricchendone la spiegazione con parole odiose che non si possono sentire come "fashion" e "look"), a me sembra un'operazione priva di contenuti.
In altre parole stiamo dissertando sul nulla!

Quando mi si citano ad esempio dell'imprenditoria personaggi come quelli che non inventano un prodotto che non c'era, ma che si limitano a creare un marchio (Baci & abbracci, Pickwick, Diesel, ecc...) e con quello ci diventano ricchi... io mi intristisco parecchio.
Renzo Rosso, fondatore della Diesel, ha sicuramente delle eccellenti doti imprenditoriali... ma non ha inventato lui i jeans e, soprattutto, deve il suo successo a milioni di "de.menti" che spendono 200 euro per un paio di calzoni che ne valgono 5!
Ci sarà pure una differenza tra lui e Fabrizio Tamburini
Il precario e la rivoluzione delle frequenze - Corriere.it
che ha scoperto la vorticità delle frequenze, che probabilmente rivoluzionerà il mondo delle telecomunicazioni.
Il modello di imprenditore di oggi NON è più quello del patriarca Agnelli, fondatore della FIAT, ma del suo pronipote Lapo Elkan, personaggio imbarazzante oltre ogni misura!
Mi dispiace che abbiate sottovalutato le mie "provocazioni" sulla grammatica e sulle "chiavi parlanti" e mi dispiace constatare che oggi il desiderio dei ragazzi non sia quello di fare qualcosa di utile per la società, attraverso il proprio lavoro o la propria inventiva, ma piuttosto quello di "svoltare" il più rapidamente possibile.
Detto questo mi taccio e vi lascio ai borselli per uomini veri! :D

Un buon 70% dell'economia gira grazie alle debolezze umane.
Ti farà pure ribrezzo, ma è questa la realtà delle cose :yes:

Per esempio oggi potremmo viaggiare tutti su auto da 500/600 kg., molto somiglianti tra loro per motivi aerodinamici e che fanno 35 o più km con un litro di carburante

Solo che la gente rifugge dall'omologazione e quindi il mercato dell'auto (come ogni mercato) si è sviluppato in modo diverso rispetto all'ideale

E poi sfugge sempre l'aspetto commerciale della questione

Non basta inventare una cosa, ma bisogna anche diffonderla in modo efficace e profittevole, sennò muore

La regola generale è che ogni Sig. Tamburini di questo mondo ha quasi sempre bisogno di un Renzo Rosso per diffondere nel mondo la propria invenzione

La metto giù ancora più semplice

Tu e Fiorello aprite un bar uno accanto all'altro

Fiorello è molto meno bravo di te a gestire la contabilità ed i rapporti coi fornitori, inoltre i tuoi cocktails sono migliori dei suoi

Secondo te chi incassa di più tra i due?
 
La regola generale è che ogni Sig. Tamburini di questo mondo ha quasi sempre bisogno di un Renzo Rosso per diffondere nel mondo la propria invenzione

Si, ma se potessi scegliere, preferirei avere le doti del "Tamburini" di turno ed eventualmente prendere lezioni di marketing da Rosso e di "simpatia" da Fiorello.
Il punto è che oggi vogliono tutti fare i Fiorello e i Rossi e nessuno più sa fare il Tamburini.
Questo penso che impoverisca il paese: d'altra parte se nessuno lavorerà più per produrre qualcosa, nessuno avrà più i soldi per comprare le borse da uomo...
 
Ma per togliere le castagne dal fuoco e svoltare con questi moralismi ecc. Se tanto uno deve fare qualcosa di non utile tanto vale investire in qualcosa che c'e' gia'.

Investire in societa' gia' presenti che fanno gia' qualcosa di redditizio. a voi la fantasia.

p.s. lo dico perche' partire con una nuova azienda in ITALIA con l'80% di tasse a mio parere e' un suicidio, meglio comprare delle azioni con il capitale di rischio.
 
Forse dovresti prender spunto dalle donne che sono sempre avanti.
Loro hanno risolto da tempo questa esigenza con la classica borsetta, di colore diverso che si abbina al vestito, la forma può cambiare ma è sempre un sacco con dentro tutte le loro cose alla rinfusa, praticità zero, ma a loro va bene così e piace così.
L’uomo vero bada alla sostanza ed alle cose pratiche, tranne quella piccola percentuale che gira con quelle cose che dici tu, puntare solo su quelli la vedo dura.
Personalmente uso marsupio a tracolla, sento solo la mancanza di un gadget elettronico che mi avvisi quando mi allontano oltre una certa distanza, perché probabilmente me lo sto dimenticando in giro, mi capita sovente.
 
Funk è normale che se ti esponi molta gente cerchi di smontarti... ma tu sai già che per essere vincenti non bisogna curarsi delle opinioni altrui ma inseguire i propri sogni.

Sono d'accordo che gli italiani hanno una marcia in più, la storia lo dimostra, e certe cose non si perdono con 1-2 generazioni, eventualmente ci vogliono secoli. Il problema è che l'Italia, oltre alla marcia in più, ha anche il freno a mano tirato (istituzioni e classe politica).

L'idea del primo post mi sembra ottima, io e praticamente tutti i miei amici abbiamo lo stesso problema. Se si azzecca il prodotto giusto può funzionare. Poi se ci vuoi guadagnare devi andare a produrre all'est, a meno che non vuoi fare un prodotto solo di lusso e con un mercato piccolo.
 
Funk è normale che se ti esponi molta gente cerchi di smontarti... ma tu sai già che per essere vincenti non bisogna curarsi delle opinioni altrui ma inseguire i propri sogni.

Sono d'accordo che gli italiani hanno una marcia in più, la storia lo dimostra, e certe cose non si perdono con 1-2 generazioni, eventualmente ci vogliono secoli. Il problema è che l'Italia, oltre alla marcia in più, ha anche il freno a mano tirato (istituzioni e classe politica).

L'idea del primo post mi sembra ottima, io e praticamente tutti i miei amici abbiamo lo stesso problema. Se si azzecca il prodotto giusto può funzionare. Poi se ci vuoi guadagnare devi andare a produrre all'est, a meno che non vuoi fare un prodotto solo di lusso e con un mercato piccolo.

C'è anche qualcuno che cerca di dare buoni consigli

Un'idea può restare un'idea per sempre, oppure può diventare un prodotto

Per farla diventare un prodotto senza giocarsi i risparmi dei genitori, bisogna uscire dal mondo dei sogni e cominciare a fare due conti

Per esempio si potrebbe partire da qui:

1) quanto mi costa?

2) a quanto penso di poterlo vendere?

3) come faccio a raggiungere i miei potenziali clienti?

Quando uno ha risposto a queste 3 semplici domande di solito non è nemmeno al 3% di tutto il lavoro che bisogna fare per trasformare un'idea in realtà ;)
 
Forse dovresti prender spunto dalle donne che sono sempre avanti.
Loro hanno risolto da tempo questa esigenza con la classica borsetta, di colore diverso che si abbina al vestito, la forma può cambiare ma è sempre un sacco con dentro tutte le loro cose alla rinfusa, praticità zero, ma a loro va bene così e piace così.
L’uomo vero bada alla sostanza ed alle cose pratiche, tranne quella piccola percentuale che gira con quelle cose che dici tu, puntare solo su quelli la vedo dura.
Personalmente uso marsupio a tracolla, sento solo la mancanza di un gadget elettronico che mi avvisi quando mi allontano oltre una certa distanza, perché probabilmente me lo sto dimenticando in giro, mi capita sovente.


Le borse sono indumenti prettamente femminili se ci pensi. Col tempo la loro funzionalita e' stata surclassata dall'effetto fashion/look di cui parlavo in un post precedente. E' con questa svolta che il mercato delle borse e' diventato intressante nei numeri oltre che molto redditizio. Le donne hanno decine e decine di borse per ogni tipo di look.
Certo non credo che l'uomo arrivera mai a questo livello..credo pero che se si riesce a creare un qualcosa che esalta il look di un uomo abbinando il tutto al bisogno primario che e' quello che conosciamo dovremmo fare un bel crak:D
Ringrazio tutti per gli interventi e per le considerazioni
Jagui :bow::bow:
Grazie per le tue parole non hai idea di quanto facciano bene..certo e' che in questa fase sono le critiche piu aspre che uno tiene in conto...proprio per capire quanto distante sia una visione personale dal riscontro reale..
Space, cone ti ho scritto precedentemente io credo che adesso e' troppo presto per pensare a business plan etc etc. il focus adesso deve essere sul prodotto in particolare sul design. Le considerazioni di carattere economico amministrativo, seppur fondamentali,credo siano ad un livello che la discussione non ha ancora intrapreso e si spera(vivamente) possa intraprendere nel futuro:D
Il vostro contributo e' preziosissimo anzi se qualcuno volesse proporre una forma o un modo nuovo di indossare una borsa e' il benvenuto.
A breve avro un incontro con una amica che e' molto brava a disegnare. Le spieghero il progetto e le chiedero di provare a fare degli schizzi(nel senso artistico :D)
Postero i suoi skizzi(quelli aristici..gli altri li tengo per me :D) sul thread e chiedero il vostro prezioso parere.
Un saluto a tutti e che Dio mi benedica:bow::bow:
 
Per quanto riguarda il concept e il design, okkio che un'idea buona te la rubano subito e poi non fai in tempo ad accorgertene che sei già tagliato fuori.

Facciamo l'ipotesi che c'è un'idea buona: se non sei già BIG o TRENDY, dopo 5 giorni che sei sul mercato ti copia un brand già noto e tu muori. Quindi avresti due strade: parti con un grosso finanziamento e cerchi di imporre un brand/style a forza di marketing, oppure parti dal basso con un prodotto artigianale o semi-artigianale, ma in questo caso è fondamentale che il prodotto abbia una certa aurea (...non saprei come desciverla), in modo che la gente lo consideri "originale" e continui a riconoscerlo quando sul mercato arriveranno i competitor affermati.
 
C'è anche qualcuno che cerca di dare buoni consigli

Un'idea può restare un'idea per sempre, oppure può diventare un prodotto

Per farla diventare un prodotto senza giocarsi i risparmi dei genitori, bisogna uscire dal mondo dei sogni e cominciare a fare due conti

Per esempio si potrebbe partire da qui:

1) quanto mi costa?

2) a quanto penso di poterlo vendere?

3) come faccio a raggiungere i miei potenziali clienti?

Quando uno ha risposto a queste 3 semplici domande di solito non è nemmeno al 3% di tutto il lavoro che bisogna fare per trasformare un'idea in realtà ;)


Lezione servita! :bow::bow::bow:
Ecco,oltre alle semplici,ma fondamentali regole economiche di Spacemann,aggiungerei anche l'ombra della concorrenza,alcune aziende ti notano,ti seguono,magari ti comprano,poi se "molli"ok,altrimenti iniziano ad imitare o a proporre alternative altrettanto valide.
Forti di un brand consolidato e universalmente conosciuto hanno vita facile nel
darti filo da torcere.
Vi lascio immaginare le conseguenze.
 
Tornando a casa..In macchina..cercando illuminazione.. facendomi strada nel vuoto.. pensando che io poi non so bene come sara questa ***** di borsa..che se dovessi fare una similitudine mi viene da dire che mi pacerebbe diventasse come il suono del basso di questo pezzo qua :)
http://m.youtube.com/watch?v=VfpXH768vzQ
Bon nuit:bow::bow:
 
Tornando a casa..In macchina..cercando illuminazione.. facendomi strada nel vuoto.. pensando che io poi non so bene come sara questa ***** di borsa..che se dovessi fare una similitudine mi viene da dire che mi pacerebbe diventasse come il suono del basso di questo pezzo qua :)
http://m.youtube.com/watch?v=VfpXH768vzQ
Bon nuit:bow::bow:

Certo che Casablancas è proprio stonato! :D
Io ti auguro di cuore di riuscire nel progetto borsello, ma ti prego... smetti di ascoltare questa musica!!! :D:D:D
 
Lezione servita! :bow::bow::bow:
Ecco,oltre alle semplici,ma fondamentali regole economiche di Spacemann,aggiungerei anche l'ombra della concorrenza,alcune aziende ti notano,ti seguono,magari ti comprano,poi se "molli"ok,altrimenti iniziano ad imitare o a proporre alternative altrettanto valide.
Forti di un brand consolidato e universalmente conosciuto hanno vita facile nel
darti filo da torcere.
Vi lascio immaginare le conseguenze.

secondo me questa sarebbe una idea valida per Funk:



difficile da copiare

utile

e potrebbe rendere parecchio se sei il primo a proporla

:D
 
Per quanto riguarda il concept e il design, okkio che un'idea buona te la rubano subito e poi non fai in tempo ad accorgertene che sei già tagliato fuori.

Facciamo l'ipotesi che c'è un'idea buona: se non sei già BIG o TRENDY, dopo 5 giorni che sei sul mercato ti copia un brand già noto e tu muori. Quindi avresti due strade: parti con un grosso finanziamento e cerchi di imporre un brand/style a forza di marketing, oppure parti dal basso con un prodotto artigianale o semi-artigianale, ma in questo caso è fondamentale che il prodotto abbia una certa aurea (...non saprei come desciverla), in modo che la gente lo consideri "originale" e continui a riconoscerlo quando sul mercato arriveranno i competitor affermati.

Mi era sfuggito questo post..
Che dire..da quello che scrivi si percepisce in pieno la tua esperienza..
Ottimo:bow:
 
Funk hai visto la linea dei mini-zaini di Piquadro ? Probabilmente anche quell'azienda si è posta le stesse domande che ti sei fatto tu ed ha sfornato un prodotto di tendenza che viene sfoggiato anche da molti parlamentari che vogliono scrollarsi di dosso l'immagine del politico con portaborse al seguito. Secondo me è più un fatto di stile che di praticità perchè personalmente trovo più comodo un borsello con tracolla che se fatto nella giusta maniera non evoca affatto un accessorio da donna, comunque e la prova che anche in questo settore l'innovazione e soprattutto il saper riconoscere i cambiamenti nel gusto della gente da buoni risultati.
 
Funk hai visto la linea dei mini-zaini di Piquadro ? Probabilmente anche quell'azienda si è posta le stesse domande che ti sei fatto tu ed ha sfornato un prodotto di tendenza che viene sfoggiato anche da molti parlamentari che vogliono scrollarsi di dosso l'immagine del politico con portaborse al seguito. Secondo me è più un fatto di stile che di praticità perchè personalmente trovo più comodo un borsello con tracolla che se fatto nella giusta maniera non evoca affatto un accessorio da donna, comunque e la prova che anche in questo settore l'innovazione e soprattutto il saper riconoscere i cambiamenti nel gusto della gente da buoni risultati.

Assolutamente:bow:
Ho notato anche io. Sicuramente quello fatto e' un tentativo che conferma la mia ipotesi. Credo anche ,facendoci piu caso e vedendo le tracolle su alcuni ragazzi (portate a mo di zaino con il recipiente che tende verso la parte di dietro e mai lateralmente o avanti..) che non siano nemmeno cosi male e che possano effettivamente piacere. Penso comunque(posso pure sbagliatmi)che ci sia spazio ancora per qualcosa di "differente" . Se mi chiedi cosa non saprei risponderti. Due amici designer stanno lavorandoci su.. A questo proposito volevo fare presente quanto sia creativamente utile il fatto di condividere un'idea.. Proprio mentre cercavo di spiegarla a questi amici designer ho notato come nel giro di pochi minuti siamo riusciti a scabiarci pareri e vaianti estetiche e tecniche che io singolarmente non avrei mai pensato..fomentando ancora di piu il mio entusiasmo che deriva dall'aver contagiato anche loro..una sensazione fantastica..non so se mi sono spiegato..:mmmm:
 
ricordati di fare scorta dell'ingrediente principale: la fortuna!
 
ricordati di fare scorta dell'ingrediente principale: la fortuna!

più che la fortuna, direi la tenacia

la tenacia (se ce l'hai) ce l'hai tutti i giorni, mentre la fortuna di solito non ti bacia quotidianamente

e poi ci si dimentica sempre che i progetti ben fatti hanno più possibilità degli altri ed è facile chiamarli col nome sbagliato (fortuna o sfortuna)
 
più che la fortuna, direi la tenacia

la tenacia (se ce l'hai) ce l'hai tutti i giorni, mentre la fortuna di solito non ti bacia quotidianamente

e poi ci si dimentica sempre che i progetti ben fatti hanno più possibilità degli altri ed è facile chiamarli col nome sbagliato (fortuna o sfortuna)

fatto sta che la tenacia ce l'hanno in tanti, ma non tutti coloro che hanno la tenacia hanno fortuna. A parità di altre qualità indispensabili (bravura, tenacia, conoscenza, competenza, determinazione, convinzione ecc....) la discriminante è la fortuna...


Molti studi condotti sui milionari, al fine di individuare le competenze necessarie per avere successo, seguono questa metodologia: prendono una popolazione di persone di successo, con titoli e lavori importanti, e studiano le loro qualità; cercano ciò che questi pezzi grossi hanno in comune (coraggio, capacità di correre rischi, ottimismo e così via) e deducono che tali caratteristiche, soprattutto la capacità di correre rischi, aiutano ad avere successo. Probabilmente vi fareste la stessa opinione leggendo le autobiografie degli amministratori delegati, scritte da altri ma firmate dagli interessati, o assistendo alle loro presentazioni davanti a servili studenti di gestione d’impresa.
Adesso date un’occhiata al cimitero. È piuttosto difficile farlo, perché chi fallisce non scrive le proprie memorie, e se anche lo facesse gli editori che conosco non gli farebbero neanche la gentilezza di rispondergli con una telefonata (figuriamoci un’e-mail). Nessuno pagherebbe 26,95 dollari per una storia di fallimenti, anche se lo si convincesse che contiene più stratagemmi utili di una storia di successi.[1] La nozione stessa di biografia si basa sull’attribuzione arbitraria di una relazione causale tra caratteristiche specifiche ed eventi successivi. Ora pensate al cimitero. La parte riservata ai falliti sarà piena di persone che condividono le stesse caratteristiche della popolazione dei milionari: coraggio, capacità di correre rischi, ottimismo... Potrebbero esserci alcune differenze nelle competenze, ma ciò che in realtà distingue i due gruppi è un solo fattore: la fortuna.

Non serve molto empirismo per capirlo: basta un semplice esperimento mentale. Chi si occupa di gestione dei fondi d’investimento afferma che alcuni operatori del settore sono estremamente competenti perché anno dopo anno offrono prestazioni superiori a quelle del mercato. Identificano tali «geni» e vi convincono delle loro competenze. Il mio approccio è stato quello di creare coorti di investitori puramente casuali e, utilizzando solo la simulazione al computer, di mostrare come sia impossibile che tali geni non siano prodotti solo dalla fortuna. Ogni anno si licenziano i perdenti e si tengono i vincenti, e così si finisce per avere solo vincenti con una lunga storia di successi alle spalle. Dato che non è possibile osservare il cimitero degli investitori falliti, si pensa che la gestione dei fondi d’investimento sia una buona attività e che alcuni operatori siano migliori di altri. Naturalmente verrà prontamente fornita una spiegazione per il successo dei fortunati sopravvissuti: «Mangia tofu»; «Lavora fino a tardi; proprio l’altro giorno l’ho chiamato in ufficio alle otto di sera»; «È pigro di natura. Chi ha quel tipo di pigrizia vede le cose con chiarezza». Attraverso il meccanismo del determinismo retrospettivo si troverà la «causa» (deve essercene per forza una).

Il Cigno nero
Taleb Nassim Nicholas.
 
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