La mia start-up mai decollata

Spaceman Spiff™

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Ho pescato dai miei ricordi questa esperienza che forse può essere utile a qualcuno.

Oltre 20 anni fa mi venne l’idea di un dispositivo basato su un ricevitore ed un trasmettitore congegnati in modo da lanciare un allarme quando trasmettitore e ricevitore si allontanavano oltre una distanza prestabilita.
Con l’aiuto di un amico ingegnere elettronico capisco subito che con la tecnologia dei transponder si può fare un dispositivo poco ingombrante
Le prime applicazioni che ci vengono in mente sono la prevenzione dello smarrimento di chiavi, cellulari e, ben prima che ci pensasse il Sig. Beghelli, dell’allontanamento indesiderato dei bambini piccoli in spazi aperti affollati (spiagge ecc. ecc.)
Una cosa del genere naturalmente non poteva essere brevettata in quanto la tecnologia era già esistente, ma si doveva parlare di modello d’utilità (un’applicazione diversa da quelle viste finora per una invenzione già esistente).

La ricerca brevettuale ed altri problemi

La ricerca brevettuale per verificare se qualcun altro aveva già registrato un modello d’utilità, oltre a costare tanto, non tutelava al 100%. Per esempio potevano darti il via libera perché non avevano trovato nulla di simile; tu partivi coi tuoi investimenti e poi dopo 6 mesi ti sentivi dire: ”Scusate, ci siamo sbagliati. Cercando meglio ci siamo accorti che esiste già qualcosa di simile”.
Inoltre La ricerca brevettuale era vincolata ad una manleva per cui pagavi, ma non potevi chiedere indennizzi in caso di errore loro.
Essendo poi difficile (e noi inesperti) proteggere bene un modello di utilità, decidemmo di mettere a budget solo la ricerca brevettuale (su cui avevamo però molte perplessità).
 
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Come lo facciamo?

Progettare il prodotto. Questo era il minore dei problemi perché le competenze dell’amico con cui volevo sviluppare l’idea erano tali da rendere tutto sommato semplice questa fase del progetto.

Quanto mi costa, quanti pezzi devo produrne ed a che prezzo vorrei o posso permettermi di vendere?

Ritenemmo che un prezzo al pubblico interessante non doveva superare le 49.000 lire IVA compresa al pubblico e quindi avrebbe dovuto essere venduto massimo a 25.000 lire IVA esclusa al rivenditore.
Di conseguenza il nostro costo d’acquisto non avrebbe dovuto essere superiore alle 10.000 lire IVA esclusa
Per avere questo prezzo d’acquisto bisognava far produrre lotti da 30.000 pezzi

Quanti soldi ci servivano?

300 milioni (parliamo sempre di lire) + IVA ci servivano solo per comprare la prima fornitura
Facendo i conti della serva stimammo in circa 600-800 milioni di lire il fabbisogno iniziale (cifra per noi enorme)
 
A chi vendiamo il prodotto?

Secondo noi le rivendite di elettronica di consumo e Grande Distribuzione erano i canali di vendita potenzialmente migliori, purtroppo nessuno di noi lavorava in contesti tale da avere contatti importanti per sviluppare questi canali.
Un altro canale di vendita (più accessibile poiché non strutturato in catene distributive o gruppi d’acquisto) era quello delle tabaccherie , però anche qui avremmo dovuto costruire dal nulla una struttura di vendita ed il rischio di non riuscire a fare i volumi necessari era molto elevato.
 
Conclusione

Purtroppo non eravamo ricchi e non trovammo mai i soldi (i nostri genitori giustamente non avrebbero mai ipotecato la loro casa per farci avere gli 800 milioni di lire necessari) :D

In ogni caso io ero personalmente terrorizzato dal fatto che avremmo rischiato di partire e poi trovare un’azienda che era partita un giorno prima di noi ed aveva registrato un proprio brevetto d’utilità facendoci chiudere (con tante spese) ancora prima di partire.
Onestamente, anche avendo i soldi, non so se avrei mai trovato il coraggio di partire.

L’idea era buona, ma obiettivamente eravamo troppo inesperti per lanciarci in un’impresa così importante.

Qualche anno dopo vidi per TV la pubblicità del “Bimbosicuro Beghelli” e qualche anno dopo ancora mi ritrovai a lavorare per una importante società d’elettronica di consumo grazie alla quale conobbi molti dei buyer delle principali catene distributive (conoscenza che qualche anno prima forse avrebbe fatto la differenza)
 
Non potevi "tutelarti" in qualche modo e poi proporre l'idea a Beghelli o vendendola o (meglio) facendoti garantire una percentuale sulle vendite?

Cioè e in altre parole: non è detto che l'unico modo per sfruttare un'idea sia necessariamente quello di metterla in pratica direttamente e in prima persona. Magari si può cedere questo onere riservandosi qualche onore... o no?
 
Oltre 20 anni fa mi venne l’idea di un dispositivo basato su un ricevitore ed un trasmettitore congegnati in modo da lanciare un allarme quando trasmettitore e ricevitore si allontanavano oltre una distanza prestabilita.
Con l’aiuto di un amico ingegnere elettronico capisco subito che con la tecnologia dei transponder si può fare un dispositivo poco ingombrante
Le prime applicazioni che ci vengono in mente sono la prevenzione dello smarrimento di chiavi, cellulari e, ben prima che ci pensasse il Sig. Beghelli, dell’allontanamento indesiderato dei bambini piccoli in spazi aperti affollati (spiagge ecc. ecc.)

io avevo visto qualcosa di simile nei primi anni novanta...



la tecnologia era pressapoco la stessa :D
 
Infatti a me era venuto in mente il braccialetto elettronico per i detenuti...
 
A proposito di ricerca brevettuale ed altri problemi,scusate l'ignoranza,ma i potenziali brevetti se non approvati che fine fanno? :confused:
 
Non potevi "tutelarti" in qualche modo e poi proporre l'idea a Beghelli o vendendola o (meglio) facendoti garantire una percentuale sulle vendite?

Cioè e in altre parole: non è detto che l'unico modo per sfruttare un'idea sia necessariamente quello di metterla in pratica direttamente e in prima persona. Magari si può cedere questo onere riservandosi qualche onore... o no?

Potevo fare una ricerca brevettuale (circa 10 milioni di lire) e registrare un modello d'utilità (circa 20 milioni per l'Italia e circa 50 per l'Europa)

Non so se ora si spende meno

Al tempo le tariffe erano quelle (almeno per chi come me si rivolgeva ad uno studio per una cosa una tantum)

Fatto questo i rischi erano diversi

Il primo era quello di spendere per la ricerca brevettuale e scoprire che qualcuno era arrivato prima di te

Poi di sentirselo dire dopo avere speso anche i soldi per registrare il modello di utilità

Poi quello di andare da Beghelli (od un suo concorrente) e scoprire che non gliene fregava nulla.

Oppure di sentirsi offrire una cifra molto inferiore alle aspettative (il coltello dalla parte del manico ce l'hanno loro)

E poi mi poteva anche capitare, causa inesperienza e scarse risorse, di proteggere male la mia idea e di vederla copiata ugualmente

In questo 3D qualcuno la fa semplice, ma io con queste cose mi ci sono scontrato

Quando sei giovane, da subito ti trovi di fronte a delle cifre che per te sono enormi

Le cose sulla carta ti appaiono in un modo, ma quando c'è da cominciare a tirare fuori il grano, le prospettive cambiano immediatamente, te lo assicuro :yes:
 
Potevo fare una ricerca brevettuale (circa 10 milioni di lire) e registrare un modello d'utilità (circa 20 milioni per l'Italia e circa 50 per l'Europa)

Grazie per avere postato la tua esperienza, è stata una lettura interessante.

Però non ho compreso il concetto di "modello di utilità", conosco il brevetto dove puoi brevettare una implementazione pratica ma se un concorrente raggiunge il tuo stesso risultato con una implementazione diversa non puoi fare nulla.
 
Grazie per avere postato la tua esperienza, è stata una lettura interessante.

Però non ho compreso il concetto di "modello di utilità", conosco il brevetto dove puoi brevettare una implementazione pratica ma se un concorrente raggiunge il tuo stesso risultato con una implementazione diversa non puoi fare nulla.

semplifico

brevetti una cosa che non esisteva e che ora c'è perchè l'hai inventata tu

se invece hai una idea basata su una cosa che esiste già, ma per esempio la migliori o aggiungi dei modi d'utilizzo a cui nessuno aveva ancora pensato, si parla di modello d'utilità

Modello di utilità - Wikipedia
 
se invece hai una idea basata su una cosa che esiste già, ma per esempio la migliori o aggiungi dei modi d'utilizzo a cui nessuno aveva ancora pensato, si parla di modello d'utilità

Modello di utilità - Wikipedia

Sì più o meno avevo inteso ma non capisco come possa funzionare in concreto.

Posso proteggere ad esempio il modello di utilità di un telecomando con i tasti enormi?
L'idea di usare un cellulare come Walkie Talkie bloccando tutti i numeri tranne uno?

Il tizio che per primo ha usato gli SMS (che non erano nati pensando che li avrebbe usati l'utente generico) per comunicare con amici e parenti poteva proteggere questo nuovo modo d'utilizzo?


Già nel mondo dell'informatica si è cercato di brevettare assurdità (il concetto di cestino sul desktop per Apple) ma qui mi pare pure peggio.

Dal punto di vista sociale il brevetto nasce per incoraggiare la ricerca, uno si mette lì spende parecchio tempo per trovare un materiale, un farmaco o una implementazione nuova ed è protetto per qualche anno dai concorrenti che potrebbero copiargli l'idea senza avere i costo di ricerca e sviluppo.
Ha perfettamente senso e funziona benissimo.
Che senso ha proteggere il modo d'uso?
 
Sì più o meno avevo inteso ma non capisco come possa funzionare in concreto.

Posso proteggere ad esempio il modello di utilità di un telecomando con i tasti enormi?
L'idea di usare un cellulare come Walkie Talkie bloccando tutti i numeri tranne uno?

Il tizio che per primo ha usato gli SMS (che non erano nati pensando che li avrebbe usati l'utente generico) per comunicare con amici e parenti poteva proteggere questo nuovo modo d'utilizzo?


Già nel mondo dell'informatica si è cercato di brevettare assurdità (il concetto di cestino sul desktop per Apple) ma qui mi pare pure peggio.

Dal punto di vista sociale il brevetto nasce per incoraggiare la ricerca, uno si mette lì spende parecchio tempo per trovare un materiale, un farmaco o una implementazione nuova ed è protetto per qualche anno dai concorrenti che potrebbero copiargli l'idea senza avere i costo di ricerca e sviluppo.
Ha perfettamente senso e funziona benissimo.
Che senso ha proteggere il modo d'uso?

Non sono un esperto, ma direi che lo scopo è lo stesso

Proteggere chi (pur senza inventare nulla), si ingegna, investe e sviluppa qualcosa che prima non c'era

Tu hai parlato di un telecomando, ma quello era già nato con pochi tasti (si è complicato solo dopo)

Ma un telefono per anziani con pochi tasti grossi e magari l'idea di un sistema semplice alcune chiamate d'emergenza pre-programmate è un esempio e probabilmente chi ci ha pensato ha protetto l'idea

Se non ci fosse il modello d'utilità nessun piccolo inventore spenderebbe 1 € od 1 minuto su una cosa del genere
 
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brevettare costa meno

ciao,

ho depositato un brevetto da un mese, il costo totale è stato di euro 2000 comprese le tasse e l'onorario dello studio che ha redatto la domanda.
 
ciao,

ho depositato un brevetto da un mese, il costo totale è stato di euro 2000 comprese le tasse e l'onorario dello studio che ha redatto la domanda.

sapevo che i costi erano scesi parecchio (probabilmente anche grazie ad una migliore informatizzazione)

al tempo ci venne prospettata una spesa obiettivamente scoraggiante per dei ragazzi giovani
 
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