La Nato cerca grane anche con la Cina

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Non è la Nato , sono gli esportatori di democrazia americana che vogliono essere i padroni del mondo.
Che novita'!
Gli USA sono tutt'ora padroni del pianeta nonostante rappresentino solo il 4% della sua popolazione e circa il 20% del suo PIL,

Hanno la supremazia militare, controllano gli oceani ed i punti di passaggio piu' importanti delle navi, hanno la supremazia finanziaria e la moneta globale, hanno circondato la parte europea della Russia e la costa della Cina,

Ma questi due paesi ambiziosi ed irritati, stan tessendo alleanze importanti coi BRICS ed altre organizzazioni, sono in forte crescita (non la Russia) e daran del filo da torcere agli USA che a mio avviso han fatto la mossa sbagliata proprio in Ucraina che ha innestato la nascita del fronte anti USA
 
Infatti. Ma allora perché la Cina dovrebbe invadere? :wtf:
se l'italia schierasse una divisione di fanteria in abruzzo e mettesse la regione sotto controllo militare sarebbe un'invasione?
la potrebbe considerare tale solo uno stato che abbia riconosciuto l'abruzzo come stato indipendente ed abbia un'ambasciata all'aquila
se la cina invadesse taiwan la potrebbero considerare invasione solo gli stati che hanno un'ambasciata a taiwan, tra questi non ci sono ue e usa. gli usa riconoscono taiwan come una provincia della cina dal 1979
 
se l'italia schierasse una divisione di fanteria in abruzzo e mettesse la regione sotto controllo militare sarebbe un'invasione?
la potrebbe considerare tale solo uno stato che abbia riconosciuto l'abruzzo come stato indipendente ed abbia un'ambasciata all'aquila
se la cina invadesse taiwan la potrebbero considerare invasione solo gli stati che hanno un'ambasciata a taiwan, tra questi non ci sono ue e usa. gli usa riconoscono taiwan come una provincia della cina dal 1979
Eh lo so. Ma infatti no stress. Al massimo la Cina ci segherà tutti i chip, ma l'importante è che gli USA e la UE la prendano nel c... così siamo finalmente felici. Tanto abitiamo tutti in Russia qui :D
 
Eh lo so. Ma infatti no stress. Al massimo la Cina ci segherà tutti i chip, ma l'importante è che gli USA e la UE la prendano nel c... così siamo finalmente felici. Tanto abitiamo tutti in Russia qui :D
secondo te, visto che gli usa ci tengono così tanto a taiwan, perché non la riconoscono e non aprono un'ambasciata?
 
mi spiaze per te ma io ho un qi più alto del qi medio americano :o
Allora perché non domini il mondo? :o

E' ovvio che non riconoscono Taiwan, perché sarebbe un affronto verso la Cina. Non ce n'è bisogno per ora.
Potremmo fare scambio tra Donbass e Taiwan :o
 
se l'italia schierasse una divisione di fanteria in abruzzo e mettesse la regione sotto controllo militare sarebbe un'invasione?
la potrebbe considerare tale solo uno stato che abbia riconosciuto l'abruzzo come stato indipendente ed abbia un'ambasciata all'aquila
se la cina invadesse taiwan la potrebbero considerare invasione solo gli stati che hanno un'ambasciata a taiwan, tra questi non ci sono ue e usa. gli usa riconoscono taiwan come una provincia della cina dal 1979

Gli USA, visto il comportamento cinese degli ultimi 20 anni, potrebbero fare come nel 1979 ma al contrario: riconoscere come legittimo governo democratico e liberale della Cina quello taiwanese, costretto alla fuga dai comunisti cinesi.
 
Gli USA, visto il comportamento cinese degli ultimi 20 anni, potrebbero fare come nel 1979 ma al contrario: riconoscere come legittimo governo democratico e liberale della Cina quello taiwanese, costretto alla fuga dai comunisti cinesi.
So che tempo perso ma te lo chiede lo stesso in che modo gli US sono stati investiti della carica di sceriffo del mondo e a quale giudice rispondono?
 
So che tempo perso ma te lo chiede lo stesso in che modo gli US sono stati investiti della carica di sceriffo del mondo e a quale giudice rispondono?
Il fatto è che non dovrebbero farlo loro. Dovresti essere anche tu a dire che le dittature non si devono espandere e che è meglio che i paesi democratici vincano sulle dittature. Invece c'è sempre questa pugnetta dello sceriffo ecc, quando c'è da difendere la Cina comunista, l'Iran teocratico, la Russia putiniana. Mai una volta che avvenga il contrario e che uno dica "ma perché ste dittature di ***** devono per forza invadere il vicino che non gli ha fatto niente?". Ogni tanto mi piacerebbe che ti facessi questa domanda. Magari troveresti anche una risposta. Ma so già che sarà una risposta polemica, tanto per dare addosso agli USA, al mondo Occidentale nel quale hai prosperato ecc. Quindi ci rinuncio in partenza che faccio prima :D
 

Il ruolo della demografia nel conflitto israelo-palestinese​

La demografia ha un ruolo cruciale nel conflitto, così come la sua evoluzione nel corso del tempo. Entrambe le popolazioni sono cresciute nell’ultimo secolo, aumentando la tensione in un’area relativamente ristretta, soprattutto se si escludono le zone desertiche, inutili per gli insediamenti umani.
In Israele, la popolazione (composta da ebrei e arabi) è cresciuta in modo significativo nel corso degli anni. Nel 1950, la popolazione israeliana era di 1.370.000 persone, ma nel 2018 era aumentata di sei volte e mezza e oggi conta circa 9 milioni di abitanti. Si tratta dell’unica democrazia occidentale de facto con il tasso di fecondità più alto al mondo anche se con una importante differenza tra la componente ebraica e quella araba:
  • la fecondità media della componente ebraica è di circa 3,13 figli per donna;
  • anche la fecondità della parte araba è molto alta, ma comunque inferiore a quella ebraica con una media di circa 2,85 figli per donna
Entrambe le popolazioni hanno un tasso di fecondità ben più alto della media Ocse pari a 1,61 figli per donna.
Oltre alle ragioni socio-culturali che caratterizzano le tendenze demografiche di tutti i Paesi, qui la demografia ha anche un ruolo geopolitico ed è funzionale a prendere numericamente il controllo dei territori contesi.
Nel 1922, gli ebrei rappresentavano l’11% della popolazione della Palestina, ma il loro numero è aumentato al 32% nel 1947. Oggi non esistono dati certi sulla percentuale di ebrei in Palestina, anche perché si tratta di uno Stato riconosciuto solo da alcuni Paesi limitrofi e non dalla comunità internazionale. Dati più definiti si hanno invece su Israele, dove gli ebrei rappresentano circa il 73,5% della popolazione, mentre gli arabi israeliani rappresentano circa un quinto della popolazione, con una popolazione di 1,9 milioni di persone nel 2019. Completano il quadro alcune minoranze presenti sul territorio.

La maggior parte degli arabi che vivono in Israele si identifica come arabi o palestinesi per nazionalità e come israeliani per cittadinanza. Un aspetto interessante dal punto di vista sociale è che negli ultimi anni c’è stata una crescente tendenza degli arabi israeliani ad abbandonare l’identità palestinese per identificarsi sempre più con la loro cittadinanza israeliana: secondo un sondaggio del 2019, il 35% degli arabi israeliani si identifica come israeliano, mentre solo il 20% si identifica come palestinese.
Nonostante ciò, le barriere tra le due popolazioni restano spesso invalicabili tanto che gli arabi israeliani vivono principalmente in città e villaggi arabi, alcuni dei quali tra i più poveri del Paese, e frequentano scuole separate da quelle degli ebrei.
La crescente e malgradita commistione tra le due popolazioni in Israele e in Palestina riflette l’evoluzione del conflitto israelo-palestinese.

La demografia di Israele e dei palestinesi: tendenze a confronto​

La maggiore fecondità degli ebrei rispetto agli arabi israeliani può essere inquadrata nel trend degli ultimi 27 anni: dal 1995 al 2022 il numero di nascite di ebrei israeliani è cresciuto del 71% passando da 80.400 nati a 137.566. Nello stesso periodo di tempo, le nascite degli arabi israeliani sono aumentate del 19%, passando da 36.500 del 1995 a 43.417 dell’anno scorso.
Dunque, nel 2022, le nascite ebraiche sono state quindi il 76% delle nascite totali in Israele (180.983), 7 punti percentuali in più rispetto al 69% del 1995.
Va da sé che i dati demografici non si basino solo sulle nascite, ma anche sui decessi. Nel 2022, si sono registrati 45.271 morti tra gli ebrei israeliani, rispetto ai 31.575 del 1996, un aumento del 43% dei decessi, a fronte di una popolazione più che raddoppiata (da 8 a 9 milioni). Il tasso di mortalità è passato dal 40% del 1995 al 33% dello scorso anno. Queste statistiche riflettono una popolazione ebrea sempre più giovane nei confini di Israele.
Al contrario la popolazione degli arabi israeliani sta registrando un invecchiamento, passando dall’età media di 18 anni del 2005 ai 22 anni registrati l’anno scorso. Questi numeri sono anche il frutto di un’elevata mortalità tra gli arabi israeliani, aumentata del 104% dal 1996 quando i decessi erano stati 3.089, rispetto ai 6.314 del 2022.
Per quanto riguarda l’aspettativa di vita, nel 2021 quella dei maschi israeliani era di 80,5 anni e delle donne di 84,6, mentre per la componente araba si collocava a 78 anni per gli uomini e a 82 per le donne. Il conflitto in corso inciderà pesantemente sul nuovo scenario demografico dei due gruppi.

Il peso demografico degli ebrei ultraortodossi​

Se si va oltre i meri dati numerici, si rilevano criticità nella demografia ebraica a causa di importanti divisioni interne. Secondo le proiezioni delle Nazioni Unite, infatti, la popolazione d’Israele dovrebbe raggiungere 13 milioni nel 2050, ma a trainare questa crescita demografica sarà la componente ultraortodossa degli Haredim, che ha un rapporto conflittuale con le istituzioni israeliane ed è destinata a costituire un terzo della popolazione del paese entro la metà del secolo.
Oggi la comunità Haredi (singolare di “Haredim”) conta 1 milione e 120 mila unità, ma si prevede che cresca con un tasso doppio rispetto a quello del resto della popolazione, come riporta The Israel Democracy Institute. Seppure in leggero calo rispetto ai decenni passati, i dati parlano di 7 figli per donna nella comunità ultraortodossa, più del doppio della media israeliana. Con questo trend entro il 2050 la comunità Haredi diventerà più numerosa della popolazione araba del Paese e, poco dopo, un terzo degli israeliani sarà Haredim. Gli ebrei ultraortodossi cominciano ad avere figli già da molto giovani: il 45% delle nascite si concentra fra i 20 e i 30 anni d’età, quasi il doppio degli ebrei laici che nella stessa fascia d’età registrano il 25% delle nascite.

Inoltre, gli Haredim sono spesso esentati dall’obbligo di leva militare perché si avvantaggiano di leggi israeliane ad hoc, che permettono a coloro che si dedicano allo studio della Torah di non imbracciare le armi. Una questione che diventa particolarmente delicata con l’esplosione del conflitto tra Israele e Hamas. Chiaramente, la crescita demografica della comunità Haredi rappresenta un ulteriore ostacolo alla convivenza con gli arabi israeliani nella società civile, dal momento che si tratta di una frangia ultraortodossa della popolazione ebrea.
Alla luce delle tendenze demografiche, non si può escludere che il violento attacco di sabato scorso rappresenti l’estremo tentativo di Hamas di bloccare la crescita demografica degli ebrei in un territorio dove il futuro è sempre più incerto.
 
Il fatto è che non dovrebbero farlo loro. Dovresti essere anche tu a dire che le dittature non si devono espandere e che è meglio che i paesi democratici vincano sulle dittature. Invece c'è sempre questa pugnetta dello sceriffo ecc, quando c'è da difendere la Cina comunista, l'Iran teocratico, la Russia putiniana. Mai una volta che avvenga il contrario e che uno dica "ma perché ste dittature di ***** devono per forza invadere il vicino che non gli ha fatto niente?". Ogni tanto mi piacerebbe che ti facessi questa domanda. Magari troveresti anche una risposta. Ma so già che sarà una risposta polemica, tanto per dare addosso agli USA, al mondo Occidentale nel quale hai prosperato ecc. Quindi ci rinuncio in partenza che faccio prima :D
Biden dixit noi abbiamo bisogno di Israele e dell' ucraina
 
Gli USA, visto il comportamento cinese degli ultimi 20 anni, potrebbero fare come nel 1979 ma al contrario: riconoscere come legittimo governo democratico e liberale della Cina quello taiwanese, costretto alla fuga dai comunisti cinesi.
Vedremo quando lo faranno. Per ora è come se aiutassero militarmente la catalogna o la corsica
 
So che tempo perso ma te lo chiede lo stesso in che modo gli US sono stati investiti della carica di sceriffo del mondo e a quale giudice rispondono?
Se lo sono preso "de forza" come hanno fatto in precedenza romani e inglesi e nella loro parte do mondo, l'URSS
 
Il fatto è che non dovrebbero farlo loro. Dovresti essere anche tu a dire che le dittature non si devono espandere e che è meglio che i paesi democratici vincano sulle dittature.
Vabbè, io tra allende e Pinochet preferivo allende :o
 

Il ruolo della demografia nel conflitto israelo-palestinese​

La demografia ha un ruolo cruciale nel conflitto, così come la sua evoluzione nel corso del tempo. Entrambe le popolazioni sono cresciute nell’ultimo secolo, aumentando la tensione in un’area relativamente ristretta, soprattutto se si escludono le zone desertiche, inutili per gli insediamenti umani.
In Israele, la popolazione (composta da ebrei e arabi) è cresciuta in modo significativo nel corso degli anni. Nel 1950, la popolazione israeliana era di 1.370.000 persone, ma nel 2018 era aumentata di sei volte e mezza e oggi conta circa 9 milioni di abitanti. Si tratta dell’unica democrazia occidentale de facto con il tasso di fecondità più alto al mondo anche se con una importante differenza tra la componente ebraica e quella araba:
  • la fecondità media della componente ebraica è di circa 3,13 figli per donna;
  • anche la fecondità della parte araba è molto alta, ma comunque inferiore a quella ebraica con una media di circa 2,85 figli per donna
Entrambe le popolazioni hanno un tasso di fecondità ben più alto della media Ocse pari a 1,61 figli per donna.
Oltre alle ragioni socio-culturali che caratterizzano le tendenze demografiche di tutti i Paesi, qui la demografia ha anche un ruolo geopolitico ed è funzionale a prendere numericamente il controllo dei territori contesi.
Nel 1922, gli ebrei rappresentavano l’11% della popolazione della Palestina, ma il loro numero è aumentato al 32% nel 1947. Oggi non esistono dati certi sulla percentuale di ebrei in Palestina, anche perché si tratta di uno Stato riconosciuto solo da alcuni Paesi limitrofi e non dalla comunità internazionale. Dati più definiti si hanno invece su Israele, dove gli ebrei rappresentano circa il 73,5% della popolazione, mentre gli arabi israeliani rappresentano circa un quinto della popolazione, con una popolazione di 1,9 milioni di persone nel 2019. Completano il quadro alcune minoranze presenti sul territorio.

La maggior parte degli arabi che vivono in Israele si identifica come arabi o palestinesi per nazionalità e come israeliani per cittadinanza. Un aspetto interessante dal punto di vista sociale è che negli ultimi anni c’è stata una crescente tendenza degli arabi israeliani ad abbandonare l’identità palestinese per identificarsi sempre più con la loro cittadinanza israeliana: secondo un sondaggio del 2019, il 35% degli arabi israeliani si identifica come israeliano, mentre solo il 20% si identifica come palestinese.
Nonostante ciò, le barriere tra le due popolazioni restano spesso invalicabili tanto che gli arabi israeliani vivono principalmente in città e villaggi arabi, alcuni dei quali tra i più poveri del Paese, e frequentano scuole separate da quelle degli ebrei.
La crescente e malgradita commistione tra le due popolazioni in Israele e in Palestina riflette l’evoluzione del conflitto israelo-palestinese.

La demografia di Israele e dei palestinesi: tendenze a confronto​

La maggiore fecondità degli ebrei rispetto agli arabi israeliani può essere inquadrata nel trend degli ultimi 27 anni: dal 1995 al 2022 il numero di nascite di ebrei israeliani è cresciuto del 71% passando da 80.400 nati a 137.566. Nello stesso periodo di tempo, le nascite degli arabi israeliani sono aumentate del 19%, passando da 36.500 del 1995 a 43.417 dell’anno scorso.
Dunque, nel 2022, le nascite ebraiche sono state quindi il 76% delle nascite totali in Israele (180.983), 7 punti percentuali in più rispetto al 69% del 1995.
Va da sé che i dati demografici non si basino solo sulle nascite, ma anche sui decessi. Nel 2022, si sono registrati 45.271 morti tra gli ebrei israeliani, rispetto ai 31.575 del 1996, un aumento del 43% dei decessi, a fronte di una popolazione più che raddoppiata (da 8 a 9 milioni). Il tasso di mortalità è passato dal 40% del 1995 al 33% dello scorso anno. Queste statistiche riflettono una popolazione ebrea sempre più giovane nei confini di Israele.
Al contrario la popolazione degli arabi israeliani sta registrando un invecchiamento, passando dall’età media di 18 anni del 2005 ai 22 anni registrati l’anno scorso. Questi numeri sono anche il frutto di un’elevata mortalità tra gli arabi israeliani, aumentata del 104% dal 1996 quando i decessi erano stati 3.089, rispetto ai 6.314 del 2022.
Per quanto riguarda l’aspettativa di vita, nel 2021 quella dei maschi israeliani era di 80,5 anni e delle donne di 84,6, mentre per la componente araba si collocava a 78 anni per gli uomini e a 82 per le donne. Il conflitto in corso inciderà pesantemente sul nuovo scenario demografico dei due gruppi.

Il peso demografico degli ebrei ultraortodossi​

Se si va oltre i meri dati numerici, si rilevano criticità nella demografia ebraica a causa di importanti divisioni interne. Secondo le proiezioni delle Nazioni Unite, infatti, la popolazione d’Israele dovrebbe raggiungere 13 milioni nel 2050, ma a trainare questa crescita demografica sarà la componente ultraortodossa degli Haredim, che ha un rapporto conflittuale con le istituzioni israeliane ed è destinata a costituire un terzo della popolazione del paese entro la metà del secolo.
Oggi la comunità Haredi (singolare di “Haredim”) conta 1 milione e 120 mila unità, ma si prevede che cresca con un tasso doppio rispetto a quello del resto della popolazione, come riporta The Israel Democracy Institute. Seppure in leggero calo rispetto ai decenni passati, i dati parlano di 7 figli per donna nella comunità ultraortodossa, più del doppio della media israeliana. Con questo trend entro il 2050 la comunità Haredi diventerà più numerosa della popolazione araba del Paese e, poco dopo, un terzo degli israeliani sarà Haredim. Gli ebrei ultraortodossi cominciano ad avere figli già da molto giovani: il 45% delle nascite si concentra fra i 20 e i 30 anni d’età, quasi il doppio degli ebrei laici che nella stessa fascia d’età registrano il 25% delle nascite.

Inoltre, gli Haredim sono spesso esentati dall’obbligo di leva militare perché si avvantaggiano di leggi israeliane ad hoc, che permettono a coloro che si dedicano allo studio della Torah di non imbracciare le armi. Una questione che diventa particolarmente delicata con l’esplosione del conflitto tra Israele e Hamas. Chiaramente, la crescita demografica della comunità Haredi rappresenta un ulteriore ostacolo alla convivenza con gli arabi israeliani nella società civile, dal momento che si tratta di una frangia ultraortodossa della popolazione ebrea.
Alla luce delle tendenze demografiche, non si può escludere che il violento attacco di sabato scorso rappresenti l’estremo tentativo di Hamas di bloccare la crescita demografica degli ebrei in un territorio dove il futuro è sempre più incerto.
"La fecondità media della componente ebraica è di circa 3,13 figli per donna";
.Le nostre donne sanno fecondare come tutte le donne al mondo. Generare vuol dire anche sostenere i figli e non farli crescere come un branco incontrollato creando problemi ai posteri!!Le nostre donne sanno che non possono permettersi il lusso di generare figli in quanto i nostri governi aiutano più la ristrutturazione delle villette che una famiglia di giovani !

Gli arabi hanno dimostrato che sui deserti possono creare anche piste da sci...................facessero lo sforzo di farci crescere l'erba!!
 
"La fecondità media della componente ebraica è di circa 3,13 figli per donna";
.Le nostre donne sanno fecondare come tutte le donne al mondo. Generare vuol dire anche sostenere i figli e non farli crescere come un branco incontrollato creando problemi ai posteri!!Le nostre donne sanno che non possono permettersi il lusso di generare figli in quanto i nostri governi aiutano più la ristrutturazione delle villette che una famiglia di giovani !

Gli arabi hanno dimostrato che sui deserti possono creare anche piste da sci...................facessero lo sforzo di farci crescere l'erba!!
giusta richiesta di ingegno.però come sai bene negli spazi ristretti riesce un po difficile muoversi.certo sa la attuale striscetta di gaza diciamo, quadruplicasse con tanto rispetto, le sue misure la tua richiesta potrebbe essere veramente vincente!!
 
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