La novella occidentale continua....

wbatman

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Una caratteristica dell'occidente, da diversi decenni ormai, è la fuga dalla realtà. Talmente abituati alle narrazioni, a un discorso internamente coerente ma senza alcuna verifica della sua vicinanza alla realtà nè del suo potere esplicativo, non sentiamo nemmeno il bisogno di capire. Ci basta riempire ogni giornata che passa con una puntata nuova della narrazione. Non interessa nemmeno la coerenza con lo ieri o le prospettive per il domani: domani ci sarà un'altra puntata della narrazione e questo ci basta.

Ma la realtà ritorna. Anche quando si fugge da essa. Quando avremo smesso il commento ripetitivo della pornografia bellica, quando cioè la guerra sarà finita e torneremo a occuparci solo di aperitivi e foto al sole, scopriremo che il mondo nel mentre è cambiato. Sarà cambiato senza alcuna influenza nostra su di esso, anche perché non ne avevamo coscienza ed eravamo occupati nel commento compulsivo dei fatti, attraverso posizioni e frasi predeterminate da altri ("c'è un aggressore e un aggredito") convinti al contempo dell'originalità delle nostre parole. Ci troveremo in un domani diverso dallo ieri, in cui qualcun altro si è occupato della trasformazione senza coinvolgerci.

Un esempio che è sotto gli occhi di tutti? Guardate il prezzo del petrolio e del gas, che ci arriva ogni mese nelle bollette. Noi pagavamo una miseria un bene necessario e indispensabile per la nostra economia e per il nostro benessere. Io ricordo che l'11 settembre 2001, questo era intorno ai 23 dollari al barile, talmente basso che le finanze dello stato saudita erano a rischio. Avete presente quanto è grande un barile di petrolio? Ecco, quel barile pieno di un elemento indispensabile per noi, lo pagavamo al possessore meno di 30 dollari. Oggi il prezzo è schizzato oltre i 100 dollari e difficilmente da lì scenderà. Cosa vuol dire? Che se prima per avere quel barile dovevamo esportare (faccio un esempio a caso) 100kg di limoni siciliani, ora dovremo esportarne 500kg e forse più. Quel prezzo indica uno spostamento di ricchezza dai paesi occidentali ai paesi produttori di materie prime, che sono tendenzialmente non occidentali (Russia, Venezuela, paesi arabi, paesi africani etc).

Il nostro stile di vita libero, i voli low cost, i viaggi di migliaia di chilometri in macchina in giro per l'Europa. Tutto questo ce lo permettevamo perché pagavamo una miseria le risorse dei paesi non occidentali. Ci potevamo permettere di avere salari bassi perché riuscivamo a spremere i popoli colorati. Non c'era bisogno di lottare. Ci potevamo concentrare sul benessere, e appunto non porci domande sulla realtà che ci circonda. La narrazione, sostitutiva della realtà, era piacevole e rassicurante, e ci andava bene.

La realtà sta tornando. Il mondo sta cambiando. La guerra è forse il frutto di un mondo in cui i paesi non occidentali hanno preso forza e non accettano più la camicia di forza determinata dalle fasi storiche precedenti, a loro sfavorevole e che determinava una loro costante rapina. La reazione barbara della Russia ci racconta forse di questo, se non guardassimo solo all'immediato e provassimo a prendere un po' di distanza dai fatti. E se osservassimo il mondo lasciando perdere un po' del sentimento di superiorità che come occidentali abbiamo verso il resto del mondo, vedremmo che nel Sud del mondo sono pochi i paesi che hanno imposto sanzioni alla Russia, e ancora meno quelli che lo hanno fatto con la nostra ferocia. Non solo il Sud del mondo si sente diffidente a solidarizzare con noi, che lo rapiniamo ogni giorno e che decidiamo di scatenare guerre ogni anno. Ma vede nella guerra in Ucraina un passo verso un mondo diverso, non caratterizzato da una distribuzione ineguale di potere e ricchezza, specchio di relazioni ineguali tra popolazioni, culture, stati, continenti. La fine della superiorità autoproclamata dell'uomo bianco.

Dobbiamo decidere, noi che nel mondo occidentale stiamo in basso, se vogliamo agevolare la nascita di questo mondo o se vogliamo unirci alle nostre élite (gli oligarchi occidentali) e vogliamo contrastarlo. Ma per fare questo, bisogna prima capire questo mondo e soprattutto avere la volontà di farlo.
 
Qua leggo, tra le altre cose, che la Russia ha preso forza, ed eccoci arrivati al dunque.
Io dico che invece che la forza non l'ha proprio trovata, e proprio per questo va a sfociare in una invasione esterna.
Avrebbero preso forza se, viste le materie prime che hanno, fossero riusciti a portare benessere alla propria popolazione. Ma questo mi pare non sia accaduto.

Ricordarsi sempre che chi usa la violenza non lo fa perchè ha forza, ma perchè non trova altro modo per andare avanti. E a me dispiace molto, sia chiaro.

Semmai, potremmo fare un discorso ben diverso per la Cina.
 
Una caratteristica dell'occidente, da diversi decenni ormai, è la fuga dalla realtà. Talmente abituati alle narrazioni, a un discorso internamente coerente ma senza alcuna verifica della sua vicinanza alla realtà nè del suo potere esplicativo, non sentiamo nemmeno il bisogno di capire. Ci basta riempire ogni giornata che passa con una puntata nuova della narrazione. Non interessa nemmeno la coerenza con lo ieri o le prospettive per il domani: domani ci sarà un'altra puntata della narrazione e questo ci basta.

Ma la realtà ritorna. Anche quando si fugge da essa. Quando avremo smesso il commento ripetitivo della pornografia bellica, quando cioè la guerra sarà finita e torneremo a occuparci solo di aperitivi e foto al sole, scopriremo che il mondo nel mentre è cambiato. Sarà cambiato senza alcuna influenza nostra su di esso, anche perché non ne avevamo coscienza ed eravamo occupati nel commento compulsivo dei fatti, attraverso posizioni e frasi predeterminate da altri ("c'è un aggressore e un aggredito") convinti al contempo dell'originalità delle nostre parole. Ci troveremo in un domani diverso dallo ieri, in cui qualcun altro si è occupato della trasformazione senza coinvolgerci.

Un esempio che è sotto gli occhi di tutti? Guardate il prezzo del petrolio e del gas, che ci arriva ogni mese nelle bollette. Noi pagavamo una miseria un bene necessario e indispensabile per la nostra economia e per il nostro benessere. Io ricordo che l'11 settembre 2001, questo era intorno ai 23 dollari al barile, talmente basso che le finanze dello stato saudita erano a rischio. Avete presente quanto è grande un barile di petrolio? Ecco, quel barile pieno di un elemento indispensabile per noi, lo pagavamo al possessore meno di 30 dollari. Oggi il prezzo è schizzato oltre i 100 dollari e difficilmente da lì scenderà. Cosa vuol dire? Che se prima per avere quel barile dovevamo esportare (faccio un esempio a caso) 100kg di limoni siciliani, ora dovremo esportarne 500kg e forse più. Quel prezzo indica uno spostamento di ricchezza dai paesi occidentali ai paesi produttori di materie prime, che sono tendenzialmente non occidentali (Russia, Venezuela, paesi arabi, paesi africani etc).

Il nostro stile di vita libero, i voli low cost, i viaggi di migliaia di chilometri in macchina in giro per l'Europa. Tutto questo ce lo permettevamo perché pagavamo una miseria le risorse dei paesi non occidentali. Ci potevamo permettere di avere salari bassi perché riuscivamo a spremere i popoli colorati. Non c'era bisogno di lottare. Ci potevamo concentrare sul benessere, e appunto non porci domande sulla realtà che ci circonda. La narrazione, sostitutiva della realtà, era piacevole e rassicurante, e ci andava bene.

La realtà sta tornando. Il mondo sta cambiando. La guerra è forse il frutto di un mondo in cui i paesi non occidentali hanno preso forza e non accettano più la camicia di forza determinata dalle fasi storiche precedenti, a loro sfavorevole e che determinava una loro costante rapina. La reazione barbara della Russia ci racconta forse di questo, se non guardassimo solo all'immediato e provassimo a prendere un po' di distanza dai fatti. E se osservassimo il mondo lasciando perdere un po' del sentimento di superiorità che come occidentali abbiamo verso il resto del mondo, vedremmo che nel Sud del mondo sono pochi i paesi che hanno imposto sanzioni alla Russia, e ancora meno quelli che lo hanno fatto con la nostra ferocia. Non solo il Sud del mondo si sente diffidente a solidarizzare con noi, che lo rapiniamo ogni giorno e che decidiamo di scatenare guerre ogni anno. Ma vede nella guerra in Ucraina un passo verso un mondo diverso, non caratterizzato da una distribuzione ineguale di potere e ricchezza, specchio di relazioni ineguali tra popolazioni, culture, stati, continenti. La fine della superiorità autoproclamata dell'uomo bianco.

Dobbiamo decidere, noi che nel mondo occidentale stiamo in basso, se vogliamo agevolare la nascita di questo mondo o se vogliamo unirci alle nostre élite (gli oligarchi occidentali) e vogliamo contrastarlo. Ma per fare questo, bisogna prima capire questo mondo e soprattutto avere la volontà di farlo.

La realtà, quella vera, tolti i lettori di repubblichella 2000 e di tutti quelli che continuano a bere a garaganella le news psichedeliche del MSM italiani, è ormai sotto gli occhi di tutti, anche qua dentro alcuni sono convinti che l'Ucccraina starebbe vincendo la guerra e che l'esercito russo è in ritirata..:rolleyes:..
la triste verità è che continua senza sosta il massacro di militari e civili ucraini e non ci saranno armi straniere che tengano perchè per ogni arma inviata in Ucraina la Russia ne metterà altre 10.

fonti russe (di parte) parlano di 1000 ucraini morti ogni 24 ore e probabilmente il dato non è distante dalla realtà..:eek:

Up to 200 Ukrainian soldiers are being killed every day by Russian forces, Zelenskyy aide says - CBS News

:eek:

Ukraine suffering up to 1,000 casualties per day in Donbas, official says

:eek:
 
E' stato anche a 140 se non ricordo male.
Sicuramente non è il massimo, ma piuttosto che soccombere ai criminali Russi che vogliono distruggere l'Occidente...a questo punto c'è poco da fare.
 
Eh, ma quindi?
Dare meno armi all'Ucraina così muoiono meno ucraini?
Far finire la guerra così il petrolio scende? Non dipende da noi, la Russia non si sa ancora cosa vuole
 
E' stato anche a 140 se non ricordo male.
Sicuramente non è il massimo, ma piuttosto che soccombere ai criminali Russi che vogliono distruggere l'Occidente...a questo punto c'è poco da fare.

ma quale distruggere l'Occidente d'Egitto! ma sei anche tu vittima del condizionamento msm? ...:D
 
ma quale distruggere l'Occidente d'Egitto! ma sei anche tu vittima del condizionamento msm? ...:D

Forse Medvedev parla per conto suo e Putin lo ritiene un pazzo e presto lo farà arrestare per aver minacciato l'Occidente.
 
ma quale distruggere l'Occidente d'Egitto! ma sei anche tu vittima del condizionamento msm? ...:D

Ma come?
Non sei informato che la missione speciale finirà in Portogallo?

Ridono di Medveded e non si rendono conto che loro sono ancora più ridicoli.
 
Una caratteristica dell'occidente, da diversi decenni ormai, è la fuga dalla realtà. Talmente abituati alle narrazioni, a un discorso internamente coerente ma senza alcuna verifica della sua vicinanza alla realtà nè del suo potere esplicativo, non sentiamo nemmeno il bisogno di capire. Ci basta riempire ogni giornata che passa con una puntata nuova della narrazione. Non interessa nemmeno la coerenza con lo ieri o le prospettive per il domani: domani ci sarà un'altra puntata della narrazione e questo ci basta.

Ma la realtà ritorna. Anche quando si fugge da essa. Quando avremo smesso il commento ripetitivo della pornografia bellica, quando cioè la guerra sarà finita e torneremo a occuparci solo di aperitivi e foto al sole, scopriremo che il mondo nel mentre è cambiato. Sarà cambiato senza alcuna influenza nostra su di esso, anche perché non ne avevamo coscienza ed eravamo occupati nel commento compulsivo dei fatti, attraverso posizioni e frasi predeterminate da altri ("c'è un aggressore e un aggredito") convinti al contempo dell'originalità delle nostre parole. Ci troveremo in un domani diverso dallo ieri, in cui qualcun altro si è occupato della trasformazione senza coinvolgerci.

Un esempio che è sotto gli occhi di tutti? Guardate il prezzo del petrolio e del gas, che ci arriva ogni mese nelle bollette. Noi pagavamo una miseria un bene necessario e indispensabile per la nostra economia e per il nostro benessere. Io ricordo che l'11 settembre 2001, questo era intorno ai 23 dollari al barile, talmente basso che le finanze dello stato saudita erano a rischio. Avete presente quanto è grande un barile di petrolio? Ecco, quel barile pieno di un elemento indispensabile per noi, lo pagavamo al possessore meno di 30 dollari. Oggi il prezzo è schizzato oltre i 100 dollari e difficilmente da lì scenderà. Cosa vuol dire? Che se prima per avere quel barile dovevamo esportare (faccio un esempio a caso) 100kg di limoni siciliani, ora dovremo esportarne 500kg e forse più. Quel prezzo indica uno spostamento di ricchezza dai paesi occidentali ai paesi produttori di materie prime, che sono tendenzialmente non occidentali (Russia, Venezuela, paesi arabi, paesi africani etc).

Il nostro stile di vita libero, i voli low cost, i viaggi di migliaia di chilometri in macchina in giro per l'Europa. Tutto questo ce lo permettevamo perché pagavamo una miseria le risorse dei paesi non occidentali. Ci potevamo permettere di avere salari bassi perché riuscivamo a spremere i popoli colorati. Non c'era bisogno di lottare. Ci potevamo concentrare sul benessere, e appunto non porci domande sulla realtà che ci circonda. La narrazione, sostitutiva della realtà, era piacevole e rassicurante, e ci andava bene.

La realtà sta tornando. Il mondo sta cambiando. La guerra è forse il frutto di un mondo in cui i paesi non occidentali hanno preso forza e non accettano più la camicia di forza determinata dalle fasi storiche precedenti, a loro sfavorevole e che determinava una loro costante rapina. La reazione barbara della Russia ci racconta forse di questo, se non guardassimo solo all'immediato e provassimo a prendere un po' di distanza dai fatti. E se osservassimo il mondo lasciando perdere un po' del sentimento di superiorità che come occidentali abbiamo verso il resto del mondo, vedremmo che nel Sud del mondo sono pochi i paesi che hanno imposto sanzioni alla Russia, e ancora meno quelli che lo hanno fatto con la nostra ferocia. Non solo il Sud del mondo si sente diffidente a solidarizzare con noi, che lo rapiniamo ogni giorno e che decidiamo di scatenare guerre ogni anno. Ma vede nella guerra in Ucraina un passo verso un mondo diverso, non caratterizzato da una distribuzione ineguale di potere e ricchezza, specchio di relazioni ineguali tra popolazioni, culture, stati, continenti. La fine della superiorità autoproclamata dell'uomo bianco.

Dobbiamo decidere, noi che nel mondo occidentale stiamo in basso, se vogliamo agevolare la nascita di questo mondo o se vogliamo unirci alle nostre élite (gli oligarchi occidentali) e vogliamo contrastarlo. Ma per fare questo, bisogna prima capire questo mondo e soprattutto avere la volontà di farlo.

Psst: domani il sole sorgerà a est e tramonterà ad ovest e sarà così anche tra un milione di anni.

Il petrolio andò a 147$ barile e doveva secondo i Soloni o i solini andare fino a 200$ e da lì mai più scendere ed invece andò fino a meno di 10$ al barile... credo 9,8 o giù di lì...La barbara rapina è quella che fa la russia ai suoi confinanti, perchè fiino a prova contraria l'aggressore e l'aggredito sono chiari.

E poi ma basta con sta solfa della rapina giornaliera agli altri stati ... ma basta proprio che nn se ne piò più..
Se ti senti così in colpa di essere occidentale, prenditi un cilicio ed un gatto a nove code ed usali però prima ricordiamoci di regalare le proprie sostanze.. ;)...

Aggiungo: il Sud del mondo ha paura che la russia nn invii più a loro il grano... altro che favolette.
 
Ultima modifica:
I mercati finanziari non mentono, guarda quello che fanno le borse, i cambi e le materie prime.
Trai le tue conclusioni a quale novella credono
 
I mercati finanziari non mentono, guarda quello che fanno le borse, i cambi e le materie prime.
Trai le tue conclusioni a quale novella credono

spiega anche per quelli non adatti (io) in parole semplici prego
 
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