la realtà

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Yoghi

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Stm 72€ anno 2007 12.15€ ora 6,5500
tiscali 105€ anno 2007 2.03€ ora 1,6890
seat 7€ anno 2007 0,39€ ora 0,1070
Aem 8€ anno 2007 2.40€ ora A2A 2,2400
Mediaset 30€ anno 2007 7.50€ ora 5,4600
fastweb 240€ anno 2007 36€ ora 17,7700

Lìargomento è se oggi siamo in bolla

premettendo che fastweb (o eBiscom) seat e tiscali, per me non fanno testo, in quanto sono state create già in sè, bolle, non titoli, rifletto su mediaset aem e stm.
Aem 1/4 del valore
Stm 1/11 del valore
mediaset 1/5 del valore.

Alcuni titoli valgono la metà del PN.
Altri, meno del nominale.
Sugli immobiliari e alcune banche, questi decrementi si sono avuti in 4 mesi.

se oggi siamo in bolla, nel 2000 dove eravamo?

i prezzi di alcuni titoli, a mio parere, sono completamente slegati dai fondamentali.

Ditemi che si può ancora scendere, va bene.

Ma se non si compra la borsa oggi, quando si compra?

Qual è il problema?
per me è semplice: non ci sono soldi.
Punto.

Forse un giorno, prenderanno questo post e aggiorneranno i numeri accanto ai titoli, con un bel 3 su STM e un bel 2,5 su Mediaset, chi lo sa.

Io ho sempre cercato di seguire la borsa sui fondamentali, ma confesso che, avendo vissuto l'esperienza dei ribassi, non ho cassettato fino adesso, nessun titolo, ma ho solo mantenuto in portafoglio l'unico che ho, per motivi contingenti al titolo stesso.
Lo farò, chiaramente a trend in rialzo, delineato.

I ribassi, non sono avvenuti adesso, a causa della crisi del credito, ma da agosto: i soliti bene informati hanno già distribuito alla grande e forse, continueranno.

Siamo in una crisi, seria, ma non parliamo di bolla dell'equity, per favore.
Come al solito, le vendite cieche, le dismissioni dei fondi, colpiscono tutti, ma quando andiamo a tirare le somme, vediamo che passiamo dal -3% di Terna al -60% di seat o alitalia.

E qui, forse, si capisce perchè i fondamentali, non sono acqua fresca.
 
E qui, forse, si capisce perchè i fondamentali, non sono acqua fresca.

in tutto questo, e concludo, vi è una speranza, su questo ribasso: che possa far selezione del buono e del non buono, base primaria per una stabilità dei prezzi.
Ma non per questo, non auguro chiaramente ai possessori di SEAT ed AZA, di vedere migliorare i corsi.
 
Il Sole-24 Ore
sezione: SETTIMANA FINANZIARIA data: 2008-03-22 - pag: 38

Borse. La decisione della Banca centrale Usa di sostenere con liquidità diretta Bear Stearns ha ridato fiducia al sistema finanziario americano e internazionale

Una svolta nella crisi del grande credito

Si chiudono gli investimenti speculativi finanziati in dollari e la «valuta verde» inizia il recupero
di Walter Riolfi

Ci sono segni di un positivo cambiamento nei mercati finanziari. In tutti. Certo, gli investitori europei, e quelli italiani in particolare, non hanno avuto molti motivi per rallegrarsi, giacché le nostre Borse sono finite in pesante ribasso. Non è una bella cosa. Ma anche questo tracollo è probabilmente un segno di quell'importante cambiamento cui si accennava. Vediamo di analizzare cos'è successo.

Bear Stearns
Tra venerdì e domenica, la Fed ha combinato il salvataggio di Bear Stearns. Non è stata cosa da poco: perché Bear non è una banca commerciale e non si trattava di salvare privati risparmiatori e nemmeno gli azionisti (che di fatto hanno perso quasi tutto) ma l'intera comunità degli investitori professionisti: fondi, hedge fund, banche commerciali, d'affari e assicurazioni. In una parola l'intero sistema finanziario. Invitando JP Morgan a comprare Bear e assicurando un finanziamento da 30 miliardi, la Fed ha fatto capire che le attività della disastrata banca americana avevano comunque un valore e che la continua discesa dei prezzi degli Abs e dei loro derivati poteva arrestarsi. E difatti, dopo i minimi di venerdì, le triple A sono risalite da 52 a 57,5 e le doppie A da 20 a 23. L'intervento della banca centrale (come non si vedeva da quasi 50 anni) ha disinnescato una potenziale catena di fallimenti. E ha somministrato fiducia al mercato.

Basta svalutare
Siccome la differenza tra carta straccia e carta buona è soprattutto psicologica (mica falliranno tutti quelli che hanno contratto debiti sui quali poi l'alchimia finanziaria ha costruito titoli e derivati), si può pensare che, con un po' più di fiducia,i prezzi di quella carta non debbano più scendere. E che, migliorando la psicologia, diminuisca pure la diffidenza dei vari attori del sistema a negoziare tra loro. Quando due settimane fa Standard & Poor's sostenne che la gran parte delle svalutazione era stata fatta e che forse s'era toccato il fondo, in tanti pensarono a un tentativo di propaganda. Invece potrebbe esserci qualcosa di vero. Se i prezzi degli abs e dei cdo cominciano a risalire e si crea un mercato, calerà anche la necessità di ulteriori svalutazioni. Nessuno può dire se sia iniziata un'inversione di tendenza nel mondo del credito. Ma un po' d'aria nuova di certo s'è sentita.Il costo dei Cds (credit default swap con i quali gli investitori si proteggono da eventuali fallimenti delle società che hanno in portafoglio)ha cominciato a calare: quello dei titoli più rischiosi è sceso di 70 centesimi, quello dei titoli "buoni" di 32 a 134. Poca cosa se si pensa che prima di questa crisi l'indice del paniere viaggiava attorno a 20: irrealisticamente, perché proprio quello era il segno della bolla che è poi scoppiata. E in sole due sedute è sceso anche il differenziale di rendimento dei titoli asiatici.

L'enigma dei Treasury
La logica suggerirebbe che, migliorato il clima sui mercati del credito, i rendimenti dei titoli di Stato comincino a salire. E così è avvenuto. Negli Usa i rendimenti dei decennali sono saliti quasi impercettibilmente, ma quelli dei titoli a 5 anni sono aumentati di 18 centesimi e dei due anni di 28. Simili rimbalzi si sono visti nell'area euro. Ma i rendimenti dei titoli a breve sono invece crol-lati: il tre mesi Usa ha perso in settimana un punto percentuale, finendo allo 0,52%. È per via della Fed che ha tagliato il tasso al 2,25% e che continuerà ad abbassarlo, si dirà. Se non fosse che questo livello dei rendimenti non s'era mai visto nemmeno nel 2003, quando i Fed fund erano all' 1%. E anche per i titoli in € è successo qualcosa di simile.

Il fattore dollaro
In concomitanza con tutto ciò, hanno cominciato a scendere i prezzi delle materie prime: il petrolio da 111 è tornato a 101, l'oro ai livelli di un mese fa e il rame a quelli di gennaio. È fuga dalle commodity hanno gridato gli operatori. E questa fuga sembrerebbe essere iniziata lunedì. Ma è dalla serata di martedì che diventa manifesta: un secondo dopo la decisione della Fed di abbassare il tasso di 75 centesimi. Il mercato s'aspettava un punto intero sostengono i cambisti. E che differenza fa? Fa che tutti quelli che erano al ribasso sul dollaro hanno cominciato a ricoprirsi precipitosamente. Hanno chiuso le posizioni di carry trade in valuta Usa, attraverso le quali avevano investito soprattutto in commodity. Infatti è il calo del dollaro,repentino dopo la riunione della Fed, che ha causato tutto il trambusto.

Chiudere le posizioni
Le posizioni rialziste sulle commodity – quelle speculative iniziate dopo il 22 gennaio, quando era chiaro che l'economia americana fosse a rischio di recessione – vengono chiuse e si fa liquidità. Ma si liquidano pure le attività investite nelle Borse emergenti (-3,7% in settimana) e in quelle europee (-2,4% lo Stoxx). Alcuni broker sostengono che a questo s'è aggiunto un richiamo dalle banche di una parte del debito. Così una fetta di liquidità è finita nei titoli di Stato a breve. Ma un'altra fetta è probabilmente arrivata a Wall Street, poiché nelle ultime tre sedute l'S&P ha guadagnato il 4,1% (+ 3,2% in settimana) con i titoli bancari volati del 16%, mentre l'Europa ha perso l'1,2%e Milano il 3,4%. Per questo comincia a crescere la speranza che, attenuandosi la tempesta sul credito, possano migliorare le cose pure sulle Borse, anche su quelle europee. La recessione non fa più paura. Non perché sia improbabile, ma perché è data per certa e, quindi, già scontata nei prezzi.
 
Ultima modifica:
“Ma se non si compra la borsa oggi, quando si compra?”

quando arriva il segnale?!

“I ribassi, non sono avvenuti adesso, a causa della crisi del credito, ma da agosto:”
ce ne accorgiamo un po’ in ritardo, ma sempre meglio tardi che mai.


i soliti bene informati hanno già distribuito alla grande e forse, continueranno.

già fatto, ora aspettano i ritardatari, ma soprattutto altre cose.

manca liquidità, e fintanto che i giganti non sistemano i debiti esistenti liberando risorse, sarà tempo di vacche magre.
Il tempo e la pazienza, valori importantissimi, si leggono chiaramente sui grafici
quello che non si legge chiaramente, (sui grafici) è l’avidità e la paura,
è per questo che si formano i buchi nei C/C.
Buona Pasqua a tutti
 
Riolfi ultimamente ne ha prese troppe di cantonate ( a cominciare dalla sottavalutazione della crisi del credito) e a dimostrazione di ciò proprio ieri è uscita questa bella news
MUTUI: S&P, RIVEDE A NEGATIVO OUTLOOK DI LEHMAN E GOLDMAN

(ANSA) - NEW YORK, 21 MAR - Standard & Poor's passa al vaglio i rating di banche d'affari Usa, rivendendo l'outlook di Lehman Brothers e Goldman Sachs da stabile a negativo, segnalando la cattiva condizione di Morgan Stanley e mettendo il giudizio di Fgic (uno dei riassicuratori di bond più grandi) sotto creditwatch con possibilità di taglio del rating. L'agenzia di rating internazionale esprime preoccupazione sui colossi d'affari di Wall Street sulla base del presupposto che i ricavi delle due banche d'investimento Usa sono destinati a ridursi del 20-30% quest'anno. Su Lehman e Goldman, l'agenzia conferma le stime sul credito a lungo termine, rispettivamente di 'A+' (quinto livello più alto nella scala di giudizio) e di 'AA-' (quarto), ma segnala pure che il cambio delle prospettive potrebbe portare al downgrade del rating nell'arco dei prossimi due anni, qualora il mercato del credito dovesse deteriorarsi ancora. Lehman, in particolare, vanta solidi fondamentali e raccolta, "ma potrebbe soffrire in modo considerevole se la percezione da parte del mercato dovesse cambiare". Goldman, invece, potrebbe restare vittima della sua "aggressiva" propensione al rischio. La volatilità e l'instabilità dei mercati, dice Standard & Poor's, ha generato episodi come il 'collasso' virtuale di Bear Stearns, che domenica ha deciso di vendersi a Jp Morgan pur di evitare la bancarotta al prezzo di appena 236,2 milioni di dollari, il 99% in meno della quotazione di borsa di un anno fa. Scenario negativo per Morgan Stanley, su cui pende il rischio di taglio del rating, ora di 'AA-', mentre, quanto a Merrill Lynch, c'é la conferma del creditwatch negativo sul rating di 'A+'. In difficoltà anche il riassicuratore di bond, Fgic, il cui rating di 'BBB' potrebbe essere declassato dopo che prospettive sono diventate negative

Smentendo in pieno l'articolo sopra scittto

:o:o:o:o
 
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Lìargomento è se oggi siamo in bolla

premettendo che fastweb (o eBiscom) seat e tiscali, per me non fanno testo, in quanto sono state create già in sè, bolle, non titoli, rifletto su mediaset aem e stm.
Aem 1/4 del valore
Stm 1/11 del valore
mediaset 1/5 del valore.

Alcuni titoli valgono la metà del PN.
Altri, meno del nominale.
Sugli immobiliari e alcune banche, questi decrementi si sono avuti in 4 mesi.

se oggi siamo in bolla, nel 2000 dove eravamo?

i prezzi di alcuni titoli, a mio parere, sono completamente slegati dai fondamentali.

Ditemi che si può ancora scendere, va bene.

Ma se non si compra la borsa oggi, quando si compra?

Qual è il problema?
per me è semplice: non ci sono soldi.
Punto.

Forse un giorno, prenderanno questo post e aggiorneranno i numeri accanto ai titoli, con un bel 3 su STM e un bel 2,5 su Mediaset, chi lo sa.

Io ho sempre cercato di seguire la borsa sui fondamentali, ma confesso che, avendo vissuto l'esperienza dei ribassi, non ho cassettato fino adesso, nessun titolo, ma ho solo mantenuto in portafoglio l'unico che ho, per motivi contingenti al titolo stesso.
Lo farò, chiaramente a trend in rialzo, delineato.

I ribassi, non sono avvenuti adesso, a causa della crisi del credito, ma da agosto: i soliti bene informati hanno già distribuito alla grande e forse, continueranno.

Siamo in una crisi, seria, ma non parliamo di bolla dell'equity, per favore.
Come al solito, le vendite cieche, le dismissioni dei fondi, colpiscono tutti, ma quando andiamo a tirare le somme, vediamo che passiamo dal -3% di Terna al -60% di seat o alitalia.

E qui, forse, si capisce perchè i fondamentali, non sono acqua fresca.

compra OK!
non in leva ma compra
 
ricordiamoci che dal 2003 alla fine del 2007 certi titolini non si sono poi comportati cosi male es:

autogrill da 7 a 17
bulgari 3 a 12
enel da 4 a 8.5
eni da 11 a 28
finmeccanica da 8 a24
generali da 13 a 33
intesa da 1.5 a6.5
saipem da 5 a 30:eek::eek:
unicredit da 3 a 8
ecc la lista è lunga:D

gli stessi titolacci ora non li i vuole più nessuno....come sempre la storia si ripete...:cool:basta aver pazienza:angry::angry:
 
in ottica 3-5 anni, con una buona selezione e una ottima diversificazione, è probabile si possa comporre un interessante portafoglio di investimento.
 
non che cambi molto...però per una comparazione più precisa si dovrebbero sommare anche i dividendi staccati dai titoli in questi anni.
 
non che cambi molto...però per una comparazione più precisa si dovrebbero sommare anche i dividendi staccati dai titoli in questi anni.

E perchè mai??
I dividendi si pagano tramite una parte degli utili mentre il resto va ad incrementare il patrimonio..

Se una banca ha aumentato dal 2001-2003 il patrimonio del 30-40% vederla ritornare agli stessi prezzi (tipo banco popolare) vsignifica che adesso i prezzi sono molto più bassi rispetto ai fondamentali di allora.

Non ce la stiamo a raccontare..il 95% del nostro listino è a saldi stracciati e non c'è alcuna giustificazione reale se non la necessità dei fondi di vendere in preda ai riscatti ed ai margini saltati.

Ergo..occasione di acquisto come se ne vede una ogni 10-20 anni.
 
E perchè mai??
I dividendi si pagano tramite una parte degli utili mentre il resto va ad incrementare il patrimonio..

Se una banca ha aumentato dal 2001-2003 il patrimonio del 30-40% vederla ritornare agli stessi prezzi (tipo banco popolare) vsignifica che adesso i prezzi sono molto più bassi rispetto ai fondamentali di allora.

Non ce la stiamo a raccontare..il 95% del nostro listino è a saldi stracciati e non c'è alcuna giustificazione reale se non la necessità dei fondi di vendere in preda ai riscatti ed ai margini saltati.

Ergo..occasione di acquisto come se ne vede una ogni 10-20 anni.

Mi spiego meglio...

Se A quota 10 euro nel 2005 e non distribuisce dividendo e al 31/12/2007 quota 11 euro avrà fatto una performance del +10%

Se B quota sempre 10 euro nel 2005 e ha distribuito 1 euro all'anno di dividendo e al 31/12/2007 quota 9 euro avrà una performance del -10%, ma in realtà si è comportata come la società A

Sulla valutazione dei fondamentali di una società non ci sono dbbi che un aumento del patrimonio netto è un indicatore positivo, ma se si guardasse solo ai bilanci la borsa sarebbe poco mvimentata.

Sul fatto che ci siano occasioni concordo, ma in alcuni casi potrebbero diventare regali, per cui tutti aspettano. OK!
 
Benissimo.
Siamo d'accordo sul "segnale".
Infatti io stesso, lo aspetto, per riporre la mia liquidità residua.

Ma se oggi io andassi a comprare una BMW a 10 mila euro, quando ieri valeva 40mila e so che per costruirla ne servono 15mila, ha senso che aspetti che scenda a 8mila?

Certo, col caro-petrolio, è un esempio forse sbagliato, l'auto.
La mia esperienza mi insegna che quando inizia l'occasione, lo sconto paradossale, non occorre farsi tante domande.

A Renè, lascio gli stratosferici guadagni del day-trader, perchè questo è quello che sa fare e bene.
Io, Renè, ho scelto un'altra strada: faccio un altro lavoro e posso dedicare un tempo ristretto alla borsa.
Non disdegno l'intraday, se posso, ma non mi va di farlo per scelta.
Devo per questo, però, essere attento al tuo pari e selezionare buoni titoli.

Oggi abbiamo titoli con potenziale dividendo del 20%: voglio vedere se tale valore, rimarrà tale allo stacco.
ma ammesso che lo sia e che questi titoli sappiano mantenere non dico aumentare, ma mantenere il loro business, vuol dire che il loro acquisto, vada come vada ce lo ripaghiamo in 5 anni.

Se individuo un titolo che ha un patrimonio superiore alla capitalizzazione e un utile che mi permette un dividendo sup. al 8-9%, il minimo che possa fare, è tenerlo in forte considerazione.

Dove sbaglio?
 
Benissimo.
Siamo d'accordo sul "segnale".
Infatti io stesso, lo aspetto, per riporre la mia liquidità residua.

Ma se oggi io andassi a comprare una BMW a 10 mila euro, quando ieri valeva 40mila e so che per costruirla ne servono 15mila, ha senso che aspetti che scenda a 8mila o rischio di comprarla a 30mila in poco tempo?

Certo, col caro-petrolio, è un esempio forse sbagliato, l'auto.
La mia esperienza mi insegna che quando inizia l'occasione, lo sconto paradossale, non occorre farsi tante domande.

A Renè, lascio gli stratosferici guadagni del day-trader, perchè questo è quello che sa fare e bene.
Io, Renè, ho scelto un'altra strada: faccio un altro lavoro e posso dedicare un tempo ristretto alla borsa.
Non disdegno l'intraday, se posso, ma non mi va di farlo per scelta.
Devo per questo, però, essere attento al tuo pari e selezionare buoni titoli.

Oggi abbiamo titoli con potenziale dividendo del 20%: voglio vedere se tale valore, rimarrà tale allo stacco.
ma ammesso che lo sia e che questi titoli sappiano mantenere non dico aumentare, ma mantenere il loro business, vuol dire che il loro acquisto, vada come vada ce lo ripaghiamo in 5 anni.

Se individuo un titolo che ha un patrimonio superiore alla capitalizzazione e un utile che mi permette un dividendo sup. al 8-9%, il minimo che possa fare, è tenerlo in forte considerazione.

Dove sbaglio?
 
la tabella l'ho presa in prestito da porchetto che ringrazio e dal quale mi aspetto un giudizio sul titolo del suo settore, che ho in portafoglio.

Auguri a tutti.
 
in ottica 3-5 anni, con una buona selezione e una ottima diversificazione, è probabile si possa comporre un interessante portafoglio di investimento.

ciao rey, un saluto.
 
qualcuno pensa sia un segnale, un piccolo segnaluccio,questo?
 
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