Di sicuro i russi non ci guadagnano ma la perdita in termini di crescita economica riguarda anche gli europei.
è che le sanzioni basate principalmente su basi moralistiche non mi convincono, non capisco esattamente quali sono i programmi dei paesi europei. Sanzionare perchè i russi uccidono lascia qualche dubbio, intanto perchè nascon poi discussioni nelle quali si finisce sempre a discutere di quanto abbiamo ucciso anche noi negli anni e si inizia dire: però Saddam era cattivo, i civili irakeni non contano perchè...bo, forse perchè erano africani, e bla bla bla. Discorsi inutili che non ho mai trovato interessanti. Inoltre continuiamo a comprare petrolio dai sauditi che non sono esattamente rispettosi delle donne e dei diritti umani, da decenni; e compriamo pure da paesi africani di ogni tipo. Abbiam sempre fatto affari con paesi che uccidono a volontà. A me non paiono utili i discorsi moralistici e le classifiche su quanti morti abbiam fatto noi, la russia e sul tipo di morti, per valutare le sanzioni.
La questione essenziale è che Europa e Usa non possono concedere una vittoria, se non molto sfumata (una mezza sconfitta) a Putin, per motivi strategici e di sicurezza. Ed è chiaro che non ha senso continuare a versare un miliardo al giorno a chi ci minaccia con armi nucleari. Però, visto che l'effetto pratico delle sanzioni sulla guerra in corso è nullo nel breve periodo (o forse rischia addirittura di incattivire i rapporti con la russia e di riflesso la guerra, tanto già sono sanzionati su tutto, che cambia se fan stragi di civili? E rischia di rendere più difficile una trattativa "sana" coi paesi europei) ed è scarso anche nel medio periodo; ci si dovrebbe allora chiedere cosa vogliamo ottenere con le sanzioni e se non si rischia di compattare la popolazione russa a favore delle frange più violente, più retrograde, più antioccidentali della classe politica ed in generale dell'elite russa. Questa non mi pare una questione da poco, non vi è il rischio di favorire una ulteriore involuzione della società russa?
Secondo me lo sviluppo economico russo favorirebbe un lento cambiamento di quella società, chi in russia viaggia, i russi che conoscono l'occidente, che hanno un pc per informarsi sul mondo potrebbero esser meno legati alle idee nazionalistiche russe. Ma tutti i russi più filooccidentali, più colti e ricchi, se possono migrano, scappano dalla Russia, ove resteranno gli altri, con idee molto diverse.
Qualcuno dovrebbe provare a spiegare per quali motivi sanzioniamo e con quali prospettive.
Detto questo, certo che dobbiamo trovare altre fonti energetiche, ma non amo l'escalation nelle frasi, nel presentare alla russia, al popolo russo, tutte queste sanzioni come una punizione. E molti dubbi restano sulle tempistiche, vi è ora tutta questa fretta di tagliare l'import di gas-oil-carbone? Per ottenere cosa?
PS
@piof. Non è solo il cambio guarda pure la borsa di Mosca. E poi All’inizio si sono viste code nelle banche adesso niente.
PPS
@piof eh si la Nabiullina è brava. Però pare che si sia rotta di Putin e ha dato le dimissioni, per ora respinte. In caso potremmo proporre uno scambio con la Lagarde?
Sinora direi che è stata impeccabile nel gestire la crisi: ha giustamente lasciato svalutare violentemente il rublo nei primissimi giorni. Difenderlo contenendo la svalutazione, ad esempio limitando la svalutazione ad un 3-4% al giorno circa per un periodo prolungato sarebbe stato un errore, avrebbe bruciato una notevole quantità di valuta estera e comunque chi vede che la propria valuta continua a perdere anche solo un 2% al giorno, se può converte in valuta estera. Vi sarebbe stata una pressione continua e crescente sul rublo.
Viceversa ha consentito una svalutazione violenta consumando molta meno valuta estera (rispetto a quanta ne avrebbe consumata difendendo il rublo da subito) e poi ha fottuto tutti quelli che si son gettati a comprare dollari ed euro, riportando il cambio da 144 a 82 rubli per un euro. Vi sarà chi in russia ha perso quasi la metà dei soldi comprando euro e dollari nei giorni di panico; e alcuni saran poi magari tornati a comprare rubli, visto pure l'incremento notevole ed opportuno dei tassi, sino al 20%. Possibile vi sia stato un ritorno verso il rublo o comunque un forte contenimento della fuga di capitali. Naturalmente ha potuto innescare la rivalutazione del rublo usando le riserve, oltre che alzando i tassi
Ed ora che ha ottenuto un ritorno a valori del cambio da pre-guerra ed oltre, ha giustamente iniziato a tagliare i tassi e probabilmente li taglierà ancora.
A seconda delle riserve in valuta estera gestirà la svalutazione, probabile che conceda una svalutazione un po' superiore ai tassi. Con l'esigenza di preservare le riserve valutarie dovrà trovare un equilibrio tra le scelte "di mercato" (rialzo dei tassi) e le norme restrittive sui flussi di capitali. Garantiranno il più possibile l'import di beni essenziali come cibo e medicinali; proseguiranno coi limiti nel detenere valuta estera e con le varie restrizioni potranno mantenere tassi più bassi di quelli che dovrebbero avere per evitare la fuga di capitali in assenza di norme restrittive. Il prezzo da pagare per i russi sarà un'inflazione superiore ai tassi e appunto limiti nell'importazione e nei flussi di capitali. Ma è inevitabile, perlomeno per un certo periodo. Eviteranno probabilmente crisi valutarie e scenari argentini-turchi-venezuelani. Sempre ricordando che sono in guerra e possono esservi evoluzioni improvvise, tra le quali colpi di stato e sanzioni più stringenti, nulla è scontato
la russia sta sperimentando il piU grande esodo dai tempi della rivoluzione d'ottobre: non si ... - Dagospia
Ecco questo è il problema dei russi nel lungo termine.
In Italia è un processo in atto da anni ma…. Non fa notizia.
e a me non pare per noi una buona notizia che le frange più moderate, più filooccidentali, più colte, scappino dalla russia, lasciandola in mani più desiderose di sporcarsi di sangue.