La scoperta di perdite da derivati dice che abbiamo truccato i bilanci come la Grecia

  • ANNUNCIO: Segui le NewsLetter di Borse.it.

    Al via la Newsletter di Borse, con tutte le notizie quotidiane sui mercati finanziari. Iscriviti per rimanere aggiornato con le ultime News di settore, quotazioni e titoli del momento.
    Per iscriverti visita questo link.

puliciclone

Expergiscere, homo
Registrato
21/5/01
Messaggi
5.107
Punti reazioni
299
Addio progetto Letta di mobilitare qualche miliardo per «il lavoro dei giovani», un alleviamento dell’Iva o dell’Imu. Erano tutti sogni, ed abbiamo dovuto apprenderlo dal Financial Times: il nostro Tesoro ha un «buco» di forse 8 miliardi, la cifra che Letta stava cercando senza riuscirci, creata in segreto dai suoi «tecnici» sopraffini per truccare i conti pubblici, in modo da farci apparire in grado di «entrare nell’euro».

Il trucco risale agli anni ’90, ed ha avuto certo la benedizione di Romano Prodi. Nel ’95, il deficit italiano era del 7,7%; doveva essere ridotto a meno del 3%. Nel ’98, infatti, bussammo alla porta dell’euro con il 2,7% di deficit: miracolo! In regola! Fummo ammessi nella moneta unica, e i politici italioti festeggiarono. Tutti quanti. Silvio Berlusconi, anziché eccepire, si entusiasmò a punto da regalare ad ogni italiano (ricordate?) una piccola calcolatrice per facilitarvi il cambio Euro-Lira; poi tornò ai suoi bunga-bunga. Una cima, un genio.

Ora si scopre che il «miracolo» era fatto a caro prezzo, inventando con banche straniere prodotti derivati complicatissimi che (dice il Financial Times) hanno «consentito al Tesoro di scaglionare i pagamenti dovuti alle banche straniere su un periodo più lungo ma, in alcuni casi, a termini più svantaggiosi per l’Italia».

Il segreto necessitò di una pezza nel 2012: vi si prestò il governo Monti, cercando di nascondere agli italiani la verità. Senza riuscirci: l’Italia, si ricorderà, costretta a rivelare che aveva pagato a Morgan Stanley 2,57 miliardi di euro, dopo che la banca aveva esercitato una clausola sui contratti derivati che avevano per oggetto swap su tassi di interesse e swap option concordati con l’Italia nel 1994.

Per Repubblica, «La ristrutturazione dei derivati nel 2012 è collegata all’esigenza delle banche (una ventina delle solite: le tre grandi italiane, le principali europee e le maggiori d’affari anglosassoni) di ridurre ilrischio Italia. In sostanza la crisi ha portato gli istituti specialisti in titoli di Stato a presentare il conto dei vecchi derivati. Ed è qui che emerge una perdita potenziale di 8,1 miliardi».

Ma non bastano 8 miliardi. Sempre per Repubblica, «c’è poi l’anomalia degli swap rinegoziati a un prezzo “off market”, cioè con una forte perdita iniziale per l’erario. Anomalia probabilmente dovuta al fatto che i contratti originari erano in realtà prestiti mascherati che il Tesoro è oggi costretto a rimborsare a caro prezzo».

Chi era stato a fare quegli affari pessimi, da cretini disonesti, da venditori di tappeti? Silenzio. Vietato chiedere. Omertà totale dei «tecnici» al governo e dei «tecnici» intoccabili a Bankitalia. Unico indizio, l’inspiegabile trasferimento-promozione, da parte di Mario Monti, di Anna Maria Tarantola, la strapagatissima altissima dirigente di Bankitalia, da Bankitalia alla strapagatissima presidenza Rai. Adesso, ilFinancial Times ci dice che nell’occasione in cui Morgan Stanley pretese il suo bottino esercitando la clausola di rottura sul contratto derivato, si seppe che il Tesoro «deteneva contratti derivati per coprire 160 miliardi di debito, ossia il 10% dei titoli di Stato in circolazione».

Abbiamo fatto finta di avere i conti a posto, mentre sforavamo del 10%, ossia per 160 miliardi: una bomba ad orologeria nei nostri conti, tenuta segreta dall’omertà. Solo adesso ci viene detto che direttore del Tesoro, all’epoca, era Mario Draghi: il responsabile del trucco, il grande genio e venerato maestro da tutti i giornalisti italioti. Il nome intoccabile non è mai stato fatto: lo fa il Financial Times, indicando come corresponsabili Vincenzo La Via (capo del dipartimento debito), e Maria Cannata, head of the Treasury’s debt management agency. Tre pagatissimi, espertissimi «tecnici»: ****** e disonesti insieme, che dovrebbero – semplicemente – essere in galera per alto tradimento.

Ma silenzio, non si può dire. Sono i competentissimi tecnici. I Venerati Maestri. Che ci hanno portato a questa disastrosa situazione nel segreto. «Solo una manciata di dirigenti italiani, presenti e passati», dice il Financial Times, «hanno chiara la situazione complessiva, secondo fonti governative». I politici non sapevano.

Tutto avvenne a loro insaputa. Forse non capivano.

Se non capite bene quel che è successo, non siete i soli. Ma vi basti la conclusione: lorsignori hanno fatto lo stesso trucco della Grecia, per entrare nell’euro senza averne le condizioni di bilancio giuste. Dovevamo starne fuori, ma avevano una gran fretta di farci entrare, lorsignori. Ci vietarono persino di discuterne: «complottisti, fascisti, antisemiti, tacete!». Ecco il risultato.

Siamo noi la Grecia, dieci volte più grossa.
 
che cosa rinviamo??
ci facciamo anticipare la 13esima
e il gioco è a posto
enrico-letta.jpg
 
...un "giochetto" che ha inguaiato anche molti comuni itaGggGliannnniiii...quindi DOpPIA inkulllatttaaa per i Tagglliianniiiiiii...polli votanti devoti...:o...
 
ovvio, se metti in mano uno strumento come i derivati ad uno che ha sì e no le elementari, la strada è una sola, la rovina.

La cosa divertente è che chi ha creato certi danni non pagherà mai nulla, a differenza del privato che se sbaglia lo massacrano
 
si però dai... mica solo noi e la grecia...

a parte germagna e qualche altro paesiello biondo con gli occhi azzurri, tutta europa è un €urotrucco.
 
e comunque ho "sentito dire" che in quanto a derivati marci fetenti le banche germagniche avrebbero le mutande molto sporche, ma molto...
 
si però dai... mica solo noi e la grecia...

a parte germagna e qualche altro paesiello biondo con gli occhi azzurri, tutta europa è un €urotrucco.

Ma se è la Germania e a seguire la Francia che sono quelle più inguaiate, tutta Europa sta pagando la ristrutturazione bancaria di questi imbec*lli, banche come Deutsche Bank e CommerzBank principalmente che sono fallite con trilioni di derivati e non sanno come fare, rimandano rimandano i controlli perchè sanno che non sono in regola, e tutti acconsentono alla distruzione di economie periferiche per salvare questi cialtroni, i quali provocherebbero un disastro immane a livello finanziario, quindi quando pagate le varie tasse sapete perchè le pagate, sapete perchè ci hanno massacrato con l'austerità (non solo per quello), tutto un piano ben orchestrato :)
 
articoli del kaiser che non dicono niente e lo stesso FT se ne sta uscendo sempre più con rumours che vanno a movimentare il mercato chissà facendo il favore a chi :D
non si sa niente di preciso , nè che cosa sono esattamente sti derivati e nè quali sono i sottostanti
dire che ci sono 8mld di perdite POTENZIALI vuol dire solo far dello scandalismo da tabloid

parlando seriamente in un forum finanziario, tu se hai 2mila miliardi di debito sei uno sprovveduto se non apri qualche derivati a parzialissima protezione sulla variazione dei tassi così come ha fatto il tesoro, tanto più che avendo contatti con la banca d'Italia dovresti sapere anche in anticipo come si muoveranno :D
lo scandalo potrebbe starci nella collusione con le grandi banche d'affari , ma lì è così dappertutto
 
2a parte

Già prima della ultima rivelazione, ce l’aveva detto Mediobanca: «L’Italia è a alto rischio di insolvenza. Nei prossimi sei mesi dovrà chiedere aiuti all’Unione europea… Rischia il default come in Argentina».

Oggi i nodi vengono al pettine e rivelano l’ovvio: lo Stato italiano è insolvente e fa finta di non esserlo. Si chiama bancarotta fraudolenta.

Facciamo un po’ di conti sul tovagliolo di carta: ai 90 miliardi di euro annui che dobbiamo pagare di interessi sul debito di 2000 miliardi, si deve aggiungere il debito – 50 miliardi, forse più – che le amministrazioni pubbliche hanno verso i fornitori privati, ossia le ditte italiane: debiti che già si sa non verranno onorati se non in minima parte. Del resto, quando mai i parassiti pubblici onorano un debito, un contratto stipulato coi cittadini? Mai, non sia mai.

Ma continuiamo i conti. Lorsignori hanno preso l’impegno, preso con la UE, di ridurre il debito italiano dal 120% (oggi verso il 140%) del Pil, al 60%: a botte di 50 miliardi l’anno che ci devono togliere dalle tasche di noi contribuenti, in aggiunta ai 90 di interessi passivi che già ci tolgono. Ma ce la farà, lo Stato, a torchiarci fino a questo punto? Abbiamo appena appreso, da Attilio Befera (altro competentissimo tecnico) che la sua agenzia non riesce a riscuotere 545 miliardi, già messi in conto come tributi dovuti: cifra assolutamente impossibile, irreale, da fantasy. Al massimo, con tutta la forza coattiva pubblica a sua disposizione, Befera riesce a far pagare l’11-12% delle somme messe a ruolo.

Dunque lo Stato, il settore pubblico intero, è insolvente. Insolvente in modo colossale rispetto agli impegni prese, e alle sue stesse pretese fiscali ormai inesigibili. Ciò si assomma all’insolvenza delle banche, rovinate per essersi riempite di titoli pubblici che – ora che il rendimento richiesto dai mercati riprende a salire, e i decennali rendono ormai il 4,7% – si stanno svalutando nelle casseforti (sono titoli vecchi, che danno meno interesse: se li vuol realizzare, la banca deve venderli con adeguato sconto).

Insomma, insolvenza su insolvenza. Bancarotta su bancarotta. Centinaia di miliardi che si aggiungono ai 2 trilioni del debito pubblico. Con l’attuale situazione, nemmeno gli interessi riusciamo a pagare; figurarsi tutti i buchi che saltano fuori a sorpresa.

Se ci fosse qualcuno ancora con la testa sul collo in qualche poltrona di potere in Italia, ne trarrebbe le logiche conclusioni. Che sono quelle proposte dall’economista comunistoide Guido Viale su Manifesto(guardate a cosa siamo ridotti): «Unica soluzione, ristrutturare il debito».

Ristrutturare il debito, ossia ripudiarne una parte consistente (30-50%) per alleggerirne l’onere per la Stato e i contribuenti, e rinegoziarne le scadenze e gli interessi, scegliendo per esempio di non pagarlo alle banche estere. È una pura e semplice necessità, se si vuole scongiurare la distruzione totale della nostra economia che ancora funziona, e alla fine il default totale comunque inevitabile, alla greca, nel prossimo – e inevitabile – futuro.

Contestualmente, dice Viale, uscire dall’euro. Uscita «che probabilmente si verificherà in ogni modo, come conseguenza dello sfascio di tutto l’edificio dell’Ue a cui ci sta portando la sua governance» di ****** e criminali.

Capito? Questa è la sola soluzione. «Si tratta di operazioni complesse» dice Viale, ed è il meno che si possa dire: si tratta di mesi di difficoltà di tipo «bellico» per la popolazione, ma al termine delle quali c’è la luce e la speranza.

Ma naturalmente, nessun governo italiota lo farà. Nessun tecnico Bankitaliota la proporrà, né è semplicemente capace di farlo. Nessun politico ne avrà il coraggio. Sono tutti coalizzati per tenerci nell’euro, e farci pagare gli interessi sul debito, più tutti i buchi che hanno fatto con la loro incompetenza in segreto. Il che significa: ci imporranno un prelievo patrimoniale da lacrime e sangue. Una Imu moltiplicata sulle case, capannoni e fabbriche e campi, e una ruberia sui depositi bancari: di quelle da far sembrare Giuliano Amato un frugale passerotto. E il bello è che tutto questo non basterà.

Comunque vada, ci portano a fare la Grecia. Perché, altrimenti, la classe tecnico-politica dovrebbe ammettere di aver sbagliato tutto, di aver commesso enormi disonestà, di averci legato a destini altrui, di averci svenduto per una ideologia ed interessi anti-nazionali, saccheggiandoci inoltre per mantenere la classe di tre milioni di parassiti pubblici, a loro contigua. E questo, non l’ammetteranno mai.

A voi le conclusioni sul da fare, cittadini. Se siete ancora cittadini.
 
a parte gli articoli "estremisti"
vi posto questo di dagospia, che in questo momento è segnalato da google come sito malware a seguito di segnalazione di un gruppo di persone (si dice che la censura sia derivata proprio da quest'articolo di ieri)

mercoledì 26 giugno 2013

Come dice il saggio? Ad ogni azione corrisponde una reazione. Oggi, Saccomanni e il suo patron Draghi, leggendo il "Financial Times" e "La Repubblica", che hanno s*******to il loro derivatone da 8 miliardi di euro per truccare i conti del bilancio dello Stato al fine di entrare nell'euro, forse si pentiranno di aver fatto con tanta malagrazia pulizia in via XX Settembre.

Se Drago Draghi ha sempre messo il bastone tra le ruote di Vittorio Grilli intenzionato ad acchiappare la poltrona di governatore della Bankitalia, Saccomanni ha fatto fuori il potentissimo capo di gabinetto del ministero del Tesoro Vincenzo Fortunato - solo per fare i nomi più noti - imbarcando al loro posto un plotone di ex Draghi-boys e Ciampi-girls. Di sicuro i documenti e la notizia del derivatone è un "leak" di origine italiche opera di qualche alto papavero del ministero dell'Economia...

Ed ecco il comunicato del Tesoro che smentisce le perdite: "In merito alle illazioni avanzate da alcune testate, il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze fornisce precisazioni e chiarimenti utili a comprendere che gli strumenti di protezione dal rischio di interesse oggi gestiti non comportano perdite".

COME TI SMONTO IL COMUNICATO DEL TESORO

E' più grave tacere o mentire? Non è una domanda retorica se la si applica al Ministero dell'Economia e delle Finanze, che con nota di oggi smentisce ogni perdita sui derivati e il loro utilizzo per entrare nell'Euro. Ma la nota, grazie alle sue contraddizioni conferma la storia emersa questa mattina su Repubblica e sul Financial Times ed il fatto che sino ad ora il MEF abbia nascosto le perdite sui derivati al Parlamento e continui a farlo.

Vediamo i punti deboli della ricostruzione fatta dal Tesoro:

a) Il Tesoro sostiene che "la Guardia di Finanza nel mese di marzo 2013 ha chiesto la documentazione inerente alla sola attività di chiusura di un gruppo consistente di operazioni con Morgan Stanley". Ma il Tesoro aveva sostenuto, a fronte di un'interrogazione parlamentare riguardante i 2,56 miliardi di euro pagati a Morgan Stanley si riferivano ad una sola ed unica operazione. Apprendiamo da Repubblica che furono pagati ulteriori 527 milioni alla stessa banca senza che questo fosse stato comunicato al Parlamento. Il Tesoro dice ora che si tratta di "numerose operazioni". Delle due l'una o il Tesoro mentiva all'epoca o mente ora;

b) Il Tesoro sostiene che la filosofia di fondo delle operazioni è "assicurativa" ed è stata perseguita attraverso IRS (interest rate swap) e swaption. Sarebbe vera se il Tesoro avesse concluso transazioni a prezzo di mercato, ma da Repubblica sappiamo che le transazioni in esame sono state chiuse a prezzi "off market" cioè con pesanti perdite per il MEF al momento di chiusura delle operazioni (25% del valore nozionale). Inoltre il Tesoro nell'operazione Morgan Stanley, e presumibilmente in quelle riportate da Repubblica, è venditore di opzioni (swaption) subisce quindi passivamente la decisione delle banche di entrare in un contratto anche molto penalizzante per lo Stato. La risposta che dovrebbe dare il Tesoro è: quanto ha ricevuto per la vendita di queste opzioni? Come sono state contabilizzate le entrate derivanti da tale vendita? Quale Governo ha beneficiato di queste entrate di cassa aggiuntive ?

c) Il Tesoro sostiene che "blocca ad un tasso a pagare per le emissioni future in caso di shock di mercato" :se il Tesoro agisse come ha sostenuto di fare cioè di fissare il tasso delle emissioni successive per non incorrere in crisi avremmo dovuto registrare l'acquisto di swaption da parte del Tesoro e non la loro vendita. In ogni caso un'operatività di questo genere che consentirebbe al Tesoro di emettere a tassi predeterminati anche in caso di rialzo dei tassi di mercato non sarebbe attività di "assicurazione" o copertura in quanto andrebbe a coprire (con costi aggiuntivi) passività non ancora emesse. Inoltre se il discorso fosse vero avremmo un fenomeno quantitativo maggiore dei derivati in quanto le emissioni di soli BOT per anno solo nell'ordine dei 140 mld di euro a cui si aggiungono i BTP con durata 2 anni,. Il portafoglio derivati del Tesoro se coprisse le passività presenti e future dovrebbe essere molto più grande.

d) Il Tesoro sostiene che: "è assolutamente priva di ogni fondamento l'ipotesi che la Repubblica Italiana abbia utilizzato i derivati alla fine degli anni 90 per creare le condizioni richieste per entrare nell'Euro....le operazioni poste in essere sono registrate nel rispetto dei principi contabili nazionali ed europei". Dobbiamo rilevare che gli incassi dalle swaption vendute a Morgan Stanley sono stati registrati nel 1994. Come è avvenuta tale registrazione? Presumibilmente come cassa, e come è avvenuto il pagamento di 3 mld di euro alla stessa banca nel 2012 ? Probabilmente come "oneri sul debito". E' qui che si annida il potenziale trucco contabile, inserire come cassa gli introiti e spalmare le perdite come interessi sul debito. Se il Tesoro volesse veramente fare chiarezza potrebbe semplicemente mostrare tutti i contratti derivati chiusi fra il 1992 ed il 2000. Metterebbe a tacere quelle numerose voci che circolano, all'interno della sessa Morgan Stanley che esistono altri due contratti uguali a quello chiuso, a caro prezzo, dal Tesoro nel 2012.

Dobbiamo infine aggiungere che la nota del Tesoro di oggi somiglia pericolosamente ai comunicati di Parmalat e di MPS emessi alla vigilia degli scandali che le hanno affondate.

Tentare di coprire vecchie operazioni in derivati non porta mai bene.

Dagospia


QUELLA SPIA DI DAGO SCRIVE UN'INCHIESTA CHE FARA' EPOCA: L'IMMENSA PORCATA DEI DERIVATI PER ENTRARE NELL'EURO. - I fatti e le opinioni del Nord - ilnord.it
 
Ma se è la Germania e a seguire la Francia che sono quelle più inguaiate, tutta Europa sta pagando la ristrutturazione bancaria di questi imbec*lli, banche come Deutsche Bank e CommerzBank principalmente che sono fallite con trilioni di derivati e non sanno come fare, rimandano rimandano i controlli perchè sanno che non sono in regola, e tutti acconsentono alla distruzione di economie periferiche per salvare questi cialtroni, i quali provocherebbero un disastro immane a livello finanziario, quindi quando pagate le varie tasse sapete perchè le pagate, sapete perchè ci hanno massacrato con l'austerità (non solo per quello), tutto un piano ben orchestrato :)

si è come dici tu. :yes:
 
Prima di tutto non è stata Mediobanca, ma la filiale londinese (guardacaso sempre i vampiri:o) proviene sempre tutto da lì l'attacco, e poi il ter*or*smo lo fanno quando i bancaroli hanno bisogno di soldi, iniziano a fare propaganda ter*orist*** in modo che gli zombie impauriti acconsentano a farsi prendere per il cul* ancora una volta, con i fate presto, gli spread, gli articoli sul default e tutte le varie putt*nate che tutti si bevono sempre, la risposta a questi dovrebbe essere solo una: :o

Si dovrebbero stampare questi manifesti e metterli davanti a tutte le sedi bancarie d'Europa :o
 

Allegati

  • keep-calm-and-frega-na-sega.png
    keep-calm-and-frega-na-sega.png
    27,8 KB · Visite: 164
è comunque bene sapere chi è l'autore dell'articolo: Maurizio Blondet - Wikipedia

La cosa era però ben nota e documentata nei dettagli fin dal 2001, da parte di Gustavo Piga.
Qui c'è la pubblicazione completa:

http://www.efiko.org/material/Derivatives and Public Debt Management by Gustavo Piga.pdf

E' descritto nei dettagli a partire da pag. 123. M è ovviamente l'Italia, N mi pare sia Morgan Stanley o Goldman Sachs, non ricordo bene. Ci sono interviste successive in cui vengono fatti i nomi.
 
articoli del kaiser che non dicono niente e lo stesso FT se ne sta uscendo sempre più con rumours che vanno a movimentare il mercato chissà facendo il favore a chi :D
non si sa niente di preciso , nè che cosa sono esattamente sti derivati e nè quali sono i sottostanti
dire che ci sono 8mld di perdite POTENZIALI vuol dire solo far dello scandalismo da tabloid

parlando seriamente in un forum finanziario, tu se hai 2mila miliardi di debito sei uno sprovveduto se non apri qualche derivati a parzialissima protezione sulla variazione dei tassi così come ha fatto il tesoro, tanto più che avendo contatti con la banca d'Italia dovresti sapere anche in anticipo come si muoveranno :D
lo scandalo potrebbe starci nella collusione con le grandi banche d'affari , ma lì è così dappertutto

Ho avuto occasione di fare una perizia per una causa tra una società e una banca italiana; se li vai a smontare questi contratti equivalgono a dire : tiriamo una moneta, se esce testa vinco io, se esce croce perdi tu, se resta in bilico siamo pari; vince sempre la banca , qualsiasi contratto derivato è una truffa più o meno notevole; imprese, comuni, stato che si impegolano con i derivati sono semplicemente amministrati da dei cretìni.
 
Indietro