Non ho detto che debba essere così. Ho detto che stanno facendo così: abbassano l'asticella per avere meno bocciati.
Cogli la differenza?
Non ti sono chiare due cose:
1) se abbassi troppo gli standard richiesti (la soglia della sufficienza), le competenze diventano insufficienti per quanto viene dopo. E si continua ad abbassare il livello.
L'analfabetismo funzionale italiano, certificato dai test internazionali, lo dimostra.
2) passare / non passare è uno stimolo fondamentale.
Semplicemente certi esami devono certificare il raggiungimento di un livello sufficiente.
Nessuno obbliga a misurarvisi.
Come vedi un laureato in matematica che non sappia eseguire le divisioni?
Io lo vedo male, ma secondo la tua logica - portata all'estremo - ci sta: si promuovono tutti, e se proprio uno le vuole imparare per gloria personale, allora lo farà volontariamente.
Che facoltà di matematica pensi che risulterebbe? Una facoltà valida, o una schifezza?
Una facoltà dove chi vuole studiare matematica può farlo in modo proficuo, od una facoltà da cui chi vuole studiare matematica cercherà di scappare a gambe levate?
Oggi, spiace dirlo, ma abbiamo:
-giornalisti laureati che non sanno parlare in italiano
-persone con licenza superiore che hanno capacità cognitive inadeguate agli studi universitari (lo dice Ricolfi, non io)
-persone con licenza superiore / media con lacune linguistiche e logico/matematiche imbarazzanti nel XXI secolo
Il problema è proprio l'asticella troppo bassa.
Questo mio ragionamento è una semplice descrizione di quanto succede: si abbassa l'asticella per bocciare di meno.
Le opinioni non sono incluse in questa semplice descrizione della realtà.
Come dicevamo poco tempo fa: manca la capacità di comprendere anche dove finiscano i fatti e dove cominicino le opinioni, oltre alla capacità di mettere assieme le cose da un punto di vista logico.