capitano nemo
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basta con i copia incolla di poesie fatte da altri
riprendiamoci il coraggio di esprimere noi stessi anzichè le parole dei morti che vivono solo perchè noi viviamo
non temiamo di esprimere i nostri sogni per quanto idio.ti possano sembrarci
adagiamoci sul molle strato invitante della nostra indifferenza ai gesti ridanciani altrui
infischiamoci del fatto che ad ogni strofa potremmo essere sbeffeggiati, offesi, insultati, ridicolizzati, spernacchiati, additati al ludibrio, messi alla gogna, venduti come carne infetta nelle combriccole di amici senza testa, invitati a fare i clown per allietare le ore miserabili della maggior parte degli altri e cioè di chi ci invidia
riprendiamoci la libertà di dire ciò che ci entra dalle orecchie e ci esce da qualsiasi altro pertugio, ciò che ci passa per la testa e che vien fuori anche dai piedi (anzi quasi sempre da lì)
amen
comincio io
POESIA: LA MIA MAMMA
quanto odio la mia mamma
che al mattino si presenta
bella si, ma anche stro.nza
e mi dice "su tesoro,
anche oggi si va a scuola"
e mi schiaffa nel cestello
la schifosa merendina
che al supplizio seguirammi.
quanto odio la mia mamma
che mi bacia, mi saluta
e mi guarda dal balcone.
Che la possino cecà
RACCONTO BREVE: LUCETTA E BURLETTINO
(mo' non ciò voglia, è tardi e ho sonno)
notte
riprendiamoci il coraggio di esprimere noi stessi anzichè le parole dei morti che vivono solo perchè noi viviamo
non temiamo di esprimere i nostri sogni per quanto idio.ti possano sembrarci
adagiamoci sul molle strato invitante della nostra indifferenza ai gesti ridanciani altrui
infischiamoci del fatto che ad ogni strofa potremmo essere sbeffeggiati, offesi, insultati, ridicolizzati, spernacchiati, additati al ludibrio, messi alla gogna, venduti come carne infetta nelle combriccole di amici senza testa, invitati a fare i clown per allietare le ore miserabili della maggior parte degli altri e cioè di chi ci invidia
riprendiamoci la libertà di dire ciò che ci entra dalle orecchie e ci esce da qualsiasi altro pertugio, ciò che ci passa per la testa e che vien fuori anche dai piedi (anzi quasi sempre da lì)
amen
comincio io
POESIA: LA MIA MAMMA
quanto odio la mia mamma
che al mattino si presenta
bella si, ma anche stro.nza
e mi dice "su tesoro,
anche oggi si va a scuola"
e mi schiaffa nel cestello
la schifosa merendina
che al supplizio seguirammi.
quanto odio la mia mamma
che mi bacia, mi saluta
e mi guarda dal balcone.
Che la possino cecà
RACCONTO BREVE: LUCETTA E BURLETTINO
(mo' non ciò voglia, è tardi e ho sonno)
notte