L'affaire Veneto Banca

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Ma guarda un po' com'è piccolo il mondo....

Veneto banca, il Csm apre un fascicolo su Dalla Costa
di Federico de Wolanski
17 agosto 2016
L’inchiesta condotta dalla procura di Roma, si indaga su una presunta incompatibilità ambientale del magistrato di Treviso
TREVISO. Il Consiglio superiore della magistratura, l'organo di autogoverno dei giudici, apre un fascicolo sul procuratore di Treviso Michele Dalla Costa. Ad occuparsene è la prima commissione che indaga sulla possibile “incompatibilità ambientale” del procuratore della Repubblica di Treviso nello scandalo Veneto Banca nell’ambito dell’inchiesta condotta come noto dalla Procura di Roma. L'ipotesi, emersa da un recente esposto e rivelata da L'Espresso, ruota attorno al ruolo di Dalla Costa e della moglie, Ippolita Ghedini, sorella del senatore padovano Niccolò, professionista che avrebbe ricevuto dall'istituto bancario alcuni incarichi di consulenza legale.

In particolare, il Csm vuole accertare se la condotta della Procura trevigiana guidata da Dalla Costa siano stata improntata ad un atteggiamento di equilibrio ed obiettività.
L'inchiesta su Veneto Banca, come noto, è attualmente condotta dalla Procura di Roma che, nel febbraio 2015, ha ordinato il sequestro di una copiosa documentazione nella sede della banca. La Procura di Treviso, in quella occasione, charì immediatamente che la competenza delle inchieste era a Roma in quanto il reato più grave, “ostacolo alla vigilanza“, sarebbe stato consumato a Roma. Un recente esposto solleva però il caso delle molte denunce presentate alla Procura di Treviso prima dello scoppio dello scandalo insinuando il dubbio: la procura di Treviso ha fatto tutto ciò che doveva o non ha agito quanto poteva? Il ruolo della moglie ha influito sull’operato del procuratore Michele Dalla Costa mettendolo di fatto in quella condizione si “incompatibilità ambientale” su cui ora sta indagando la prima commissione della magistratura?

Va detto che, in quest’ottica, la scelta di Dalla Costa di inviare tutte le carte a Roma nel 2015 potrebbe essere interpretata, oltre che come questione di “competenze”, anche come la sua volontà di allontanare da Treviso la più piccola ombra di parzialità proprio in virtù del ruolo della moglie, mettendo di fatto Dalla Costa in una posizione di assoluta correttezza. Ma tra chi ha fatto denuncia si chiede conto di quanto avvenuto nei due anni (dal 2013, insediamento di Dalla Costa, al 2015) in cui in procura sarebbero arrivati segnali che qualcosa in Veneto Banca non quadrava. Rimbomba, in tal senso, il dubbio sollevato alcuni giorni fa dall’ex consigliere regionale Diego Bottacin: «Su Veneto Banca i fatti accertati dalle ispezioni della Banca d'Italia sono del 2013. È lecito chiedersi perché e per cosa la magistratura ha aspettato tre anni?». Bottacin fa riferimento al fatto che la relazione degli ispettori della Banca d'Italia era stata immediatamente inviata anche a Treviso, dove è confluita in un fascicolo d'indagine che per due anni è però rimasto misteriosamente fermo. Da ricordare poi che un altro ex pezzo da novanta del tribunale di Treviso, l’ex presidente Giovanni Schiavon da Consoli avrebbe ricevuto una bicicletta mountain-bike da 5.500 euro nell'estate 2009,e un orologio in oro bianco nel 2011. La ragione? «Più volte sono stato richiesto dalla banca di fare conferenze ai suoi dirigenti in materia fallimentare, e non ho mai chiesto una lira di compenso», ha spiegato Schiavon.
 
e la storia di aver comprato vigneti coi soldi della banca ,ma affidando i vigneti allo stesso venditore pagandone un % per la lavorazione in cambio i soldi dovevano essere vincolati un buon 80% per 20 anni ?????

insomma si comprava i vigneti sempre con gli stessi soldi.......... che sulla carta andavano in tasca ai contadini.....ma tornavano in cassa.....immediatamente....
 
e la storia di aver comprato vigneti coi soldi della banca ,ma affidando i vigneti allo stesso venditore pagandone un % per la lavorazione in cambio i soldi dovevano essere vincolati un buon 80% per 20 anni ?????

insomma si comprava i vigneti sempre con gli stessi soldi.......... che sulla carta andavano in tasca ai contadini.....ma tornavano in cassa.....immediatamente....

Veneto banca --> Montebelluna =~ Valdobbiadene --> PROSECCO

bolla prossima ventura
Stanno piantando vigneti dappertutto
Tra 5 anni dimezzeranno il prezzo di acquisto/vendita
Nella pedemontana trevigiana sono convinti che la richiesta salirà all'infinito, e a ruota tutti gli investimenti

Zona e attori sono sempre gli stessi
 
Per pura coincidenza la procura di TV è una delle procure più filobancarie d'Italia in materia di usura, nel senso che per loro l'usura bancaria proprio non esiste.
Ma ripeto, è sicuramente una pura coincidenza.
 
Ultima modifica:
leggere di propri corregionali inkiappettati dai compagni della serenissima mentre puntavano il dito ai terroni non ha prezzo

i nodi vengono al pettine..
o inventate voi la metafora :o
 
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