L'Arca di Noè........parole, musica!

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Gabbiani

Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch’essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.

(Vincenzo Cardarelli)
 

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Se io apro
queste mani
non so quanto
tempo servirà
prima di alzarmi

in volo
le mie ali
anche senza piume
taglieranno
il cielo in due

le mie braccia
sono arrese
mentre vivo
sulla pelle
mutazioni attese

la mia bocca
perde i denti
allungandosi
farà il tuo nome
ai quattro venti

mi
trasformerò
in gabbiano
e porterò
da te
i temporali di un inverno
che alle porte
soffia forte
e soffia il vento
e l'odio che ha già dentro

io lo griderò dal becco
per salvare te
da quest'inverno che già c'è...

perdo carne
dalle gambe
come niente
restano soltanto
zampe stanche
a rallegrarmi

se io salto
e no, non cado
sopra il mondo
potrò stare
in aria
convincendomi
a volare

mi trasformerò
in gabbiano
e porterò
da te
i temporali di un inverno
che alle porte
soffia forte
e soffia il vento
e l'odio che ha già dentro
io lo griderò dal becco
per salvare te
da quest'inverno che già c'è..

spuntano le piume
si fan spazio tra la pelle
mentre il cielo alle mie spalle
si fa gonfio come un fiume

e aggrappato a questo ramo
io lo sentirò arrivare
poco prima di passare
sarà lui a farmi alzare
dal mio ramo in volo
dal mio ramo in volo
amore
amore
vincerò io
questo temporale

ora sono
quel gabbiano
e l'unico ricordo
che conservo
e ritornar
da te...
 

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Il pappagallo


La bestia ha le piume di tanti colori
che al sole rilucon cangiando.
Su quella finestra egli sta da cent’anni
guardando passare la gente.
Non parla e non canta.
La gente passando si ferma a guardarlo,
si ferma parlando fischiando e cantando,
ei guarda tacendo.
Lo chiama la gente,
ei guarda tacendo.


(Aldo Palazzeschi)
 

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B]Passerotto non andare via,
nei tuoi occhi il sole muore già.
Scusa se la colpa è un poco mia,
se non so tenerti ancora qua.
Ma cosa è stato di un amore
che asciugava il mare,
che voleva vivere,
volare,
che toglieva il fiato,
ed è ferito ormai,
non andar via,
ti prego.
Passerotto non andare via,
senza i tuoi capricci che farò.
Ogni cosa basta che sia tua,
con il cuore a pezzi cercherò.
Ma cosa è stato di quel tempo
che sfidava il vento,
che faceva frenere,
gridare contro il cielo,
non lascirami solo no......
non andar via,
non andar via.
Senza te
morirei,
senza te
scoppierei,
senza te
brucerei
tutti i sogni miei.
Solo senza di te
che farei,
senza te,
senza te,
senza te.
Sabato pian piano se ne va
passerotto ma che senso ha.
Non ti ricordi
migravamo come due gabbiani,
ci amavamo,
e le tue mani
da tenere da scaldare,
passerotto no......
non andar via,
non andar via.
Senxa te
morirei,
senza te
scoppierei,
senza te
brucerei
tutti i sogni miei.
Solo senza di te
che farei,
senza te,
senza te.
Solo senza di te
che farei,
senza te.
[/B]
 

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Skotsch-terrier



Avevi un cane, Ilo di nome, bello,
che a vederlo su un prato in tondo correre
la sua felicità chiamava lacrime.

Ti morì quella volta della Francia.

E fu un lutto domestico e del mondo.



Umberto Saba
 

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Il pappagallo parla anche di ciò che non sa
ti guarda dallo schermo e una lezione ti dà
il pappagallo sa che cosa è giusto per te
lui sa di non sbagliare è troppo pieno di sé

Sempre in pista
con la tua giacca blu
moralista
ragioni solo tu
arrivista
per un po' d'auditel
spari a vista
e si alza l'indice
estremista
ma con umanità
opportunista
sempre un po' qua un po' là
casinista
le risse pagano
ti metti in lista
politico da show

Pappagallo noi non crediamo più
al tuo stupido parlarti addosso
pappagallo sei uguale anche tu
siete tutti nello stesso cesso

Arrogante
non per sincerità
solamente
per popolarità
replicante
di chi sta sopra a te
sorridente
ai party negli hotel
strabordante
parole in quantità
non c'è niente
che mai ti fermerà
solamente
spegnendo la tivù
non ti si sente
e non ci stressi più.


Pappagallo noi non crediamo più
al tuo stupido parlarti addosso
pappagallo sei uguale anche tu



 

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Vattene amore
che siamo ancora in tempo,
credi di no, spensierato sei contento,
vattene amore
che pace piu' non avro' ne' avrai,
perderemo il sonno
credi di no,
i treni e qualche ombrello,
pure il giornale leggeremo male caro vedrai,
ci chiederemo come mai
il mondo sa tutto di noi,

magari ti chiamero'
trottolino amoroso
"Dudu Dadada"
e il tuo nome sara' il nome di ogni citta',
di un gattino annaffiato che miagolera',
il tuo nome sara' su un cartellone che fa',
della pubblicita' sulla strada per me
ed io col naso in su
la testa ci sbattero',
sempre la' sempre tu...
ancora un altro po'
e poi ancora non lo so.

Vattene amore,
mio barbaro invasore,
credi di no,
sorridente truffatore
vattene un po'
che pace piu' non avro' ne' avrai
e piccoli incidenti caro vedrai
la stellare guerra che ne verra',
il nostro amore sara' li,
tremante e brillante cosi,

ancora ti chiamero'
trottolino amoroso
"Dudu Dadada"
e il tuo nome sara' il freddo e l'oscurita',
un gattone arruffato che mi graffiera',
il tuo amore sara' un mese di siccita'
e nel cielo non c'e' pioggia fresca per me
ed io col naso in su
la testa ci perdero'
sempre la' sempre tu...
ancora un altro po'
e poi ancora non lo so

Ancora ti chiamero' trottolino amoroso e
"Dudu Dadada"
e il tuo nome sara' il nome di ogni citta',
di un gattino annaffiato che miagolera',
il tuo nome sara' su un cartellone che fa' della pubblicita'
sulla strada per me ed io col naso in su
la testa ci sbattero',
sempre la' sempre tu...
 

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Un piccolo e delizioso capolavoro che è il duetto buffo Nun liebes Weibchen, ziebst mit mir di Mozart. Veramente unico!:clap:
 

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JAMES MASON

L'attore, nato ad Huddersfield, il 15 maggio 1909 da una famiglia di commercianti, inizia la sua carriera cinematografica nel 1933, dopo una laurea in architettura conquistata a Peterhouse (Cambridge). Il suo debutto in una produzione hollywoodiana risale però solo al 1949 col film di Vincente Minnelli Madame Bovary.
Mason vanta tre nomination ad un Premio Oscar (a cui non seguì mai la vittoria) e anche la candidatura nel 1958 per interpretare il ruolo di James Bond nell'adattamento televisivo del famoso romanzo A 007, dalla Russia con amore di Ian Fleming, ma alla fine lo spettacolo non fu mai prodotto. Mason morì in seguito a un infarto nella sua casa di Losanna, all'età di 75 anni.

La recitazione non era però l'unico interesse di James Mason: appassionato anche di scrittura, ma soprattutto di gatti, dedicò proprio all'amore per questi animali il suo primo libro The Cats in Our Lives (I gatti nelle nostre vite) scritto nel 1949 con la moglie Pamela, ma di cui curò perfino le illustrazioni presenti all'interno. Il secondo e ultimo libro fu invece il volume autobiografico Before I Forget (Prima che io dimentichi), edito nel 1981.
 

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«Non c'è nessuna necessità di insegnare ai gatti come recitare o divertirsi poiché essi sono dotati di ineffabile ingegno in quest'arte.»


James Mason
 

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A te che sei l'unica al mondo
L'unica ragione
Per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato
All'angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto
Come un gatto
E mi hai portato con te
A te io canto una canzone
Perchè non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro all'aria
Come bollicine
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che io
Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti
Stringendoti un pò
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni
E l'arte dell'avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre la stessa
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l'orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
A te che sei l'unica amica
Che io posso avere
L'unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
A te che hai reso la mia vita
Bella da morire
Che riesci a render la fatica
Un immenso piacere
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei
Semplicemente sei
Compagna dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei
 

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Le donne ed i gatti faranno ciò che vogliono, gli uomini ed i cani dovrebbero rilassarsi ed abituarsi all'idea

R. A. Heinlein
 

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La gatta
Gino Paoli


C'era una volta una gatta
che aveva una macchia nera sul muso
e una vecchia soffitta vicino al mare
con una finestra a un passo dal cielo blu

Se la chitarra suonavo
la gatta faceva le fusa
ed una stellina scendeva vicina
poi mi sorrideva e se ne tornava su.

Ora non abito più là
tutto è cambiato, non abito più là
ho una casa bellissima
bellissima come vuoi tu.

Ma ho ripensato a una gatta
che aveva una macchia nera sul muso
a una vecchia soffitta vicino al mare
con una stellina che ora non vedo più.
 

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"Ora posso guardarti in pace; ora che non ti mangio più"

Franz Kafka (ad un pesce )
 

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"Il cane desidera il tuo affetto più della sua pappa. Beh, ... più o meno."

(Charlotte Gray)
 

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Amore, nella difficoltà, nella necessità, zitto zitto, sto sempre zitto..

amore, nella necessità, della tua scemità, zitto zitto, sto sempre zitto...

sei repellente, Lisa,
ma a me mi piaci così

sei sciabollente, Lisa,
ma è mi piaci così

nullatenente, Lisa,
ma a mi piaci così,
di più di più,
perchè perchè
con te con te
io faccio:
zan zan zan le belle rane
zan le belle rane zan

zan zan le belle rane
zan le belle rane zan....
 

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Cenerella

Cenerella, Cenerella, sempre in moto,
Cenerella, su in soffitta, giù in cantina,
Disfa i letti, vai in cucina,
Lava i piatti, il fuoco accendi,
Poi lava, stira e stendi,
Comandan sempre loro e
Ripeton tutte in coro
"al lavoro, al lavoro, Cenerella"

Ho trovato!
Ho trovato, ho trovato
Il vestito è un po' antiquato,
Ma se noi ci diam da fare,
Si può rimodernare.
Con un bel nastro intorno
E del punto a giorno
Potrà alla festa andare, divertirsi e ballare
E sarà fra tutti quanti la più bella!

Svelti, svelti
Ad aiutare, per la festa,
Cenerella, deve esser la più bella!
Su diamoci da fare!
E faremo un bel vestito a cenerella!
 

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Un cane ti lusinga, ma sei tu a dover lusingare un gatto.

( Gorge Mikes )
 

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Il proprietario di un negozio di animali stava affiggendo alla vetrina un
cartello con scritto VENDITA CUCCIOLI, quando comparve un bambino.
"A quanto li vende i cuccioli?" chiese.
L' uomo rispose al ragazzino che non intendeva lasciarli per meno di 50
dollari l'uno.
Il ragazzo si frugò nelle tasche, estrasse qualche moneta, guardò il
proprietario del negozio e disse: " Ho due dollari e trentasette centesimi.
posso vederli?"
Il padrone del negozio sorrise e fischiò. Dal canile, una cagnolina di nome
Lady arrivò correndo lungo il corridoio, seguita da cinque batuffoli pelosi.
uno dei cuccioli era rimasto indietro.
Immediatamente il bambino domandò del cucciolo claudicante.
"Cos' ha che non va quel cagnolino?".
"Il veterinario ci ha detto che ha dei problemi all'articolazione dell'anca"
spiegò il proprietario del negozio. "Zoppicherà sempre così."
"Voglio comprare quello" disse subito il ragazzino.
Il padrone del negozio replicò :"No quel cane non lo devi comprare. Se
davvero lo vuoi te lo regalo."
Il bambino si avvicinò al viso dell'uomo e gli disse rabbioso: "Io non
voglio che me lo REGALI. Quel cagnolino vale quanto gli altri cuccioli e
pagherò il prezzo intero.Adesso le do 2 dollari e 37, e le darò 50 centesimi
al mese finchè avrò raggiunto tutta la cifra!"
Il proprietario del negozio insistette:"No, no, no. Non puoi volere quel
cane. No sarà mai capace di correre e saltare e giocare come gli altri
cani".
Per tutta risposta il bambino sollevò il pantalone sinistro, per mostrare
una gamba deforme sostenuta da due tutori di acciaio.
"Vede signore," disse "nemmeno io corro molto bene e quel cucciolo ha
bisogno di qualcuno che lo capisca"

Dan Clark

(Il cane che mi rubò il cuore)
 

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