Le Donne e l'Arte

"Peccato di novità"

Per quanto riguarda i miei mitici ANNINOVANTA cme non citare doverosamente la Mostra "Peccato di novità" a Milano nel 1993 presso la Galleria Emi Fontana. Mostra di sole donne curata da Francesca Pasini :

 
Ero indeciso se pubblicarlo in questo thread oppure in questo http://www.finanzaonline.com/forum/...le-brutte-notizie-dal-mondo-dellarte-due.html .... Ma credo che qui sia più adatto.

Solo il 3% degli Artisti nei musei più importanti dell'arte contemporanea sono donne. In Inghilterra sono il 17% alla Tate Modern e il 30% nella collezione Saatchi.

Per le Artiste donne la storia non ha ancora dato il giusto merito alla loro importanza sia nella cultura critica che nel mercato.

MI AUGURO CHE IL 2016 SIA PER LORO L'ANNO DELLA RISCOSSA !!!
 
Ero indeciso se pubblicarlo in questo thread oppure in questo http://www.finanzaonline.com/forum/...le-brutte-notizie-dal-mondo-dellarte-due.html .... Ma credo che qui sia più adatto.

Solo il 3% degli Artisti nei musei più importanti dell'arte contemporanea sono donne. In Inghilterra sono il 17% alla Tate Modern e il 30% nella collezione Saatchi.

Per le Artiste donne la storia non ha ancora dato il giusto merito alla loro importanza sia nella cultura critica che nel mercato.

MI AUGURO CHE IL 2016 SIA PER LORO L'ANNO DELLA RISCOSSA !!!

Il fatto è che le donne sono più propense per natura a svolgere un altro ruolo rispetto a quello più narcisistico e megalomane dell'artista.Ma non credo ci sia una riscossa...le donne non hanno bisogno di riscosse ma di percosse:D:D:D scherzo dai, W le donne!!! e buon anno a tutte le donne artistaOK!
 
il MAGI'900 rende omaggio alla grande qualità del lavoro delle donne nell'arte, mettendo in risalto particolare le opere realizzate da autrici di diverse generazioni, con una mostra diffusa in tutti gli spazi espositivi.

Uno speciale percorso al femminile guiderà il visitatore attraverso le sale del museo MAGI'900, come un lieve ma tenace filo di Arianna che attraversa il labirinto per collegare tra loro le storie e le opere delle tante artiste presenti in collezione.
Partendo simbolicamente da una pala d'altare di Lavinia Fontana (Bologna, 1552 - Roma, 1614), che fu una delle prime ad affermarsi come pittrice indipendente raggiungendo grande notorietà nel tardo manierismo, il percorso si articolerà attraverso diverse generazioni di artiste nate nel XX secolo, dalla sezione interamente dedicata alla sudafricana Ester Mahlangu, ai lavori di oltre cento autrici di grande tempermento tra le quali Mimì Quilici Buzzacchi, Bice Lazzari, Maria Lai, Irma Blank, Giosetta Fioroni, Candida Ferrari, Marisa Albanese, Lucia Pescador, Cordelia Von Der Steinen, Silvana Leonelli, Anna Valeria Borsari, Anna Boschi. Una panoramica varia e avvincente, che smentisce gli stereotipi di genere e mostra con evidenza l'ampiezza e la forza della ricerca che si è prodotta in quella metà del cielo dove, sotto le nuvole, il blu è più intenso.

MAGI'900 - il Museo delle eccellenze artistiche e storiche :: Museo d'arte moderna a Pieve di Cento, Bologna, Emilia Romagna
 
Women in Art a Ferrara fino al 3 febbraio 2017

Ero indeciso se pubblicarlo in questo thread oppure in questo Le brutte notizie dal mondo dell'arte due .... Ma credo che qui sia più adatto.

Solo il 3% degli Artisti nei musei più importanti dell'arte contemporanea sono donne. In Inghilterra sono il 17% alla Tate Modern e il 30% nella collezione Saatchi.

Per le Artiste donne la storia non ha ancora dato il giusto merito alla loro importanza sia nella cultura critica che nel mercato.

MI AUGURO CHE IL 2016 SIA PER LORO L'ANNO DELLA RISCOSSA !!!

Avevo concluso il 2015 con il post sopra con l'augurio che il 2016 fosse l'anno della riscossa per le Donne Artista. Ebbene si è inaugurata questa sera a Ferrara l'importante e soprattutto bella Mostra "WOMEN IN ART", collettiva organizzata da Mazzacurati Fine Art che sarà visitabile sino al 3 febbraio 2017, WOMEN IN ART. L'Arte e Femmina? | Artevista.eu

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Nuoro - “Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna”.
Spregiudicato, icastico, rivoluzionario, recitava così, nel 1909, il Manifesto del futurismo, movimento programmaticamente misogino, che, a partire dalla sua fondazione, proclamava il disprezzo della figura femminile, promuovendo una visione dell’arte fondata sui principi di forza, guerra, velocità, decisamente off limits per il gentil sesso.
Eppure le donne - la cui silenziosa presenza tra le fila della prima avanguardia europea resta ancora un caso aperto e controverso - ci sono state, lasciando nell’arte tracce più o meno evidenti. Si tratta di figure indipendenti, artiste e intellettuali di primo piano nella ricerca estetica d'inizio secolo, le cui vicende, talvolta spregiudicate - esemplare la biografia di Valentine de Saint-Point - sono spesso passate in sordina rispetto alle cronache, ora trascurate dalla critica coeva, ora assorbite dall’anonimato della vita famigliare o addirittura cancellate delle guerre.
Basti pensare alla biblioteca e all’archivio di Alma Fidora, i cui documenti sono andati distrutti sotto i bombardamenti.

Il MAN di Nuoro le ricorda in una mostra dal titolo L’elica e la luce. Le futuriste. 1912-1944, in programma dal 9 marzo al 10 giugno. Spiccano artiste totali, impegnate in campi di interesse vastissimi, dalla scrittura alla pittura, dall’illustrazione alla ceramica, agli studi di metapsichica e occultismo, verso le quali anche il Manifesto della Scienza futurista mostra attenzione. Dalla fiorentina Marisa Mori - lontana discendente del Bernini e allieva di Felice Casorati - ad Adele Gloria, unica pittrice futurista siciliana, distintasi nel campo dell’aeropittura e dell’avanguardia, la mostra prende le mosse da le Manifeste de la Femme futuriste, pubblicato da Valentine de Saint-Point il 25 marzo 1912, in risposta al Manifesto del Futurismo di Marinetti pubblicato tre anni prima a Parigi su Le Figaro.

A comporre il percorso espositivo caratterizzato da un centinaio di opere fra dipinti, sculture, carte, tessuti, maquette teatrali e oggetti d'arte applicata - e che accoglie prestiti da collezioni pubbliche e private italiane, con lavori anche poco noti - una ricerca scevra da stereotipi, cliché, luoghi comuni, che testimonia la profondità di una riflessione estetica condivisa dalle donne del gruppo.
Un nutrito apparato documentario - tra prime edizioni di testi, fotografie d’epoca, lettere autografe, studi, bozzetti, manifesti originali - scandisce i capitoli del percorso, suddiviso in macro-temi. Il corpo e la danza, il volo e la velocità, il paesaggio e l'astrazione, le forme e le parole testimoniano una vena particolare delle artiste futuriste, dedite ora al tessuto e alle arti applicate, ora all’uso del metallo e, in generale, a una sperimentazione polimaterica e multidisciplinare nel campo delle arti figurative, ma anche letterarie e coreutiche.

Le affascinanti biografie delle protagoniste scivolano nei salotti culturali del tempo, tra mostre, teatri, tra le pagine delle riviste dell’epoca per insinuarsi nello sfondo di un paese eccitato dal progresso, ferito dal conflitto.

Ad accompagnare la mostra sarà il catalogo con le opere esposte e i testi delle curatrici Chiara Gatti e Raffaella Resch, di Giancarlo Carpi, Enrico Crispolti, Lorenzo Giusti, oltre a un’intervista a Lea Vergine, autrice della mostra curata nel 1980 per il Palazzo Reale di Milano, L'altra meta` dell'avanguardia, dedicata alle artiste attive tra il 1910 e il 1940.

Al MAN di Nuoro arrivano le futuriste - Nuoro - Arte.it
 
Il razzismo non conosce limiti.
Protesto a nome dei transessuali e degli ermafroditi.
 
Il razzismo non conosce limiti.
Protesto a nome dei transessuali e degli ermafroditi.

E io mi associo alla tua protesta e anzi ne approfitto per ricordare questo:

Il mio articolo dal titolo "Le domande d’identità non finiscono mai" scritto partendo dalla riflessione sull'anticipazione che ha avuto nel 1999 il video "Domande d'identità" dell'artista Cesare Viel è stato ripreso e pubblicato sul numero 2/2017 (111) de "L’Ateo" bimestrale dell’Uaar, vedere Famiglie | L’Ateo | UAAR

Qui Le domande d'identita non finiscono mai - Collezione da Tiffany è possibile leggerlo per intero dove era stato precedentemente pubblicato in data 3 dicembre 2016.



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Ne parlavo proprio ieri in una lunghissima telefonata con l'Amica e Artista Monica Carocci, a proposito mi piace ricordare agli "Amici dell'Arte" questo:

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In Italia si diceva con Monica per combattire il maschilismo che ancora attanaglia questo paese si è costretti ancor oggi a creare degli eventi "per sole donne" che diventano al tempo stesso discriminanti verso gli uomini.

In un paese civile non vi dovrebbe essere bisogno di arrivare a questo ma basta vedere la politica dove per vedere degnamente rappresentate le donne si è dovuto arrivare a inserire la Parità di genere all'interno della legge elettorale la strada per la vera/reale parità tra le persone di ogni sesso/credo è ancora purtroppo molto lunga e temo impervia.
 
Ho fatto il test: "quanto sei cattolico" della rivista L' Ateo.
Sono risultato Protestante.
"Il tuo non è un profilo cattolico. Lo è solo vagamente, ed è anzi più vicino al modo di pensare dei protestanti.
Se non ci credi, leggi quali dovevano essere le risposte corrette secondo l’attuale magistero cattolico.
Se la circostanza ti turba, e vuoi al più presto allineare il tuo pensiero a quanto insegna la Chiesa, rivolgiti al parroco più vicino.
Se invece vuoi prendere atto che le tue opinioni sono inconciliabili con quanto insegnano le gerarchie ecclesiastiche, ti consigliamo di dare un’occhiata al sito ufficiale della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, oppure ancora a quello della Chiesa protestante più nota in Italia, quella valdese".
 
Arte sostantivo femminile

Domenica 11 marzo verrà consegnato a otto donne impegnate nel mondo dell’arte e della cultura il premio Arte sostantivo femminile, organizzato dall’Associazione A3M in collaborazione con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.

Ogni anno vengono premiate otto donne che promuovono con impegno e sincero interesse l’arte in tutte le sue manifestazioni. Presenterà la serata Angelo Bucarelli, presidente onorario dell’Associazione Amici dell’Arte Moderna a Valle Giulia, con Maddalena Santeroni, presidente dell’Associazione, alla presenza di Cristiana Collu, Direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

Le 8 donne premiate saranno:
Francesca Archibugi, regista e sceneggiatrice
Piera Detassis, Direttrice di CIAK, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, Presidente Accademia David di Donatello
Valeria Giuliani, collezionista e creatrice con il marito della Fondazione Giuliani
Teresa Macrì, critica e docente
Tomaso Binga, artista
Myrta Merlino, giornalista
Federica Pirani, dirigente e funzionario direttivo Beni Culturali Comune di Roma
Daniela Porro, Direttrice del Museo Nazionale Romano e cavaliere della Repubblica Italiana

La Giuria è composta da:
Cristiana Collu, Direttrice della Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea
Angelo Bucarelli, Presidente Onorario Associazione A3M
Maddalena Santeroni, Presidente Associazione A3M
Giovanna Melodia e Anna Maria Russo, vicepresidente
Maria Rosaria Ramondelli, tesoriera
Renata Giunchi Palandri, segretaria
Paolo Benvenuti, Salvatore Puzella, Grazia Saporito, Raffaela Saulle e Maria Novella Tacci, consigliere
Chiara Anguissola D’Altoè e Anna Maria Raiola, revisore
Amelia Reina eMaria della Venezia, garante

Domenica 11 marzo, ore 17.30
Salone Centrale
Ingresso libero
 

Allegati

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Super S.H.E. - Mostra - Milano - Galleria Giovanni Bonelli - Arte.it

Dal 31 Maggio 2018 al 28 Luglio 2018
MILANO
LUOGO: Galleria Giovanni Bonelli
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 02.87246945
E-MAIL INFO: info@galleriagiovannibonelli.it
SITO UFFICIALE: Galleria Giovanni Bonelli |

COMUNICATO STAMPA:
La galleria Giovanni Bonelli è lieta di ospitare nei propri spazi la mostra Super S.H.E.con una selezione di lavori di alcune tra le più importanti artiste del '900 italiano (Carla Accardi, Maria Lai, Carol Rama) a cui sono affiancate esponenti della giovane generazione (Michela Martello e Elena Monzo).

Le opere selezionate non sono legate da tematiche o cronologia, ma dal fil rougedi alcuni concetti/attributi che compongono l’acronimo del titolo.
“S” per Sacrifice(sacrificio), generalmente attribuibile alla vita di ogni artista donna in una realtà ancora oggi a predominanza maschile, ma anche Strength(forza) intesa sia come volontà dell’artista che potenza espressiva impressa nelle opere. Nello specifico risulta evidente sia nel lavoro di Maria Lai, che nella ieraticità delle forme astratte della Accardi in mostra. “H” per Hag(fatucchiera) come indelebile marchio che ha secolarmente accompagnato ogni attività femminile non allineata ai canoni della società ma anche Hard(duro) per indicare la difficoltà di esprimersi e di imporsi, ma anche per connotare alcuni esiti formali che non sottostanno allo stereotipo della delicatezza e fragilità femminili. Questo aspetto è particolarmente evidente nei lavori di Carol Rama e nelle immagini sviluppate sui pannelli di Elena Monzo in mostra.
“E” per Elegance(eleganza), che risulta un comune denominatore di molti dei lavori in mostra come i raffinati ricami di stoffe dipinte della Martello. Infine Emancipated(emancipata), come attributo primario di una femminilità non negata ma usata per esprimere un punto di vista autonomo.

La “super-Lei” che si evince da questa selezione ha molte caratteristiche peculiari e denota una espressività mai banale nella sua apertura al confronto-giudizio del visitatore.

Carla Accardi (Trapani, 1924 - Roma, 2014)

Tra le più importanti ed influenti pittrici italiane del secondo dopoguerra, è tra i fondatori, nel 1947, del Gruppo Forma 1, di ispirazione formalista e marxista. Sarà una fondamentale figura di riferimento per il movimento astrattista e quello dell’arte povera italiani.È coinvolta attivamente nel movimento femminista italiano, insieme a Elvira Banotti e Carla Lonzi, costituendo il gruppo "Rivolta Femminile".
Negli anni intesse collaborazioni con importanti gallerie italiane ed internazionali tra cui: La Salita, Roma (1958, 1961, 1971); Galleria Marlborought, Roma (1968), Christian Stein, Torino (1972); Sperone Westwater, New York (2005); Haunch of Venison, New York (2010). Tra le maggiori esposizioni in fondazioni e musei di livello internazionale ricordiamo: Biennale di Venezia (1964; 1988); il Castello di Rivoli di Torino (1994); ilGuggenheim Museum di New York (1998); ilP.S.1 di New York (2001), il MAM di Parigi (2002) e al MACRO di Roma (2004); Moscow Museum of Modern Art di Mosca (2008)

Maria Lai (Ulassai, 1919 - Cardedu, 2013)

Una delle più importanti figure di riferimento per l’arte femminile in Italia, ha trascorso la sua vita tra la Sardegna, Venezia e Roma. Oltre ai lavori cuciti, al disegno e alla pittura, al teatro e alla performance, Maria Lai si è dedicata ad installazioni site-specific e sul territorio sardo: Legarsi alla montagna(1981) è un’azione collettiva che la renderà celebre internazionalmente.
Oltre ai numerosi interventi teatrali a cui collaborò attivamente e alle mostre sul territorio sardo, ricordiamo tra le mostre più importanti in istituzioni di livello internazionale che l’hanno vista coinvolta: la Biennale di Venezia (1978, 2013, 2017); ilMAN di Nuoro (2003, 2014); Palazzo Grassi, Venezia (2003, poi riproposta nel 2008 al Museum of Contemporary Art di Chicago); la GNAM di Roma (2003); ilMUSMA di Matera (2014); la Documentadi Kassel e Atene (2017); Palazzo Pitti, Firenze (2018). Oggi il lavoro di Maria Lai è trattato internazionalmente da gallerie come Isabella Bortolozzi di Berlino e Marianne Boesky di New York.

Michela Martello (Grosseto, 1965. Vive e lavora a New York)

Artista multidisciplinare la cui ricerca viene influenzata da tradizione e contemporaneità, dalle quali emergono un simbolismo e una ricerca di universalità che ne caratterizzano la pratica.
Michela Martello studia illustrazione presso lo IED, Istituto Europeo di Design, e dal 1993 concentra la sua attenzione sulla pittura. Collabora con Pen&Brush (New York) associazione che da 123 anni si occupa di supportare il lavoro delle donne nelle arti visive e letterarie in America.
Tra le principali partecipazioni a mostre: Weight of Happiness(Tibet House Museum, NY, 2014); Transcending Tibet(Trace Fondation, NY, 2015); Domesticity Revisited(Pen&Brush, NY, 2015); Time Zone(MAAM, Roma, 2015); Overlap-Life tapestries(A.I.R. gallery, Brooklyn,2017). Progetti di arte pubblica: The Wave Walk(La Mer, 2017); WoodenWallsProject (Asbury park NJ 2016/17/18); Solo-Future is Goddess(Pen&Brush, NY, 2017); Graffiti Vacation(Pen&Brush, NYC, 2017).

Elena Monzo (Orzinuovi, 1981. Vive e lavora a Orzinuovi)

Dopo il diploma di pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, si dedica interamente alla creazione artistica focalizzata sulla figura femminile. La donna viene descritta in ogni sua singola mania: dall’arte dell’apparire alla cura maniacale dei particolari, fino al bisogno di rimanere aggrappata a un’immagine perfetta.
I suoi lavori sono stati presentati all’interno alla Biennale di Venezia (2011); nella rassegna Contemporaryartpresso Superstudiopiù, Milano (2010); al Castello Sforzesco di Milano (2012); Studio d’Arte Cannaviello (Milano, 2011); a l’Havana, Cuba (2012), a Villa Bottini, Lucca (2012). Dal 2015 sue opere sono parte della prestigiosa Collezione Swatch.

Carol Rama (Torino, 1918 - Torino, 2015)

Figura storica e di spicco nel panorama artistico femminile in Italia dal secondo dopoguerra. Diversi gli incontri intellettuali che stimoleranno la sua carriera artistica, tra gli artisti: Felice Casorati, Andy Warhol e Man Ray; il poeta Edoardo Sanguineti, l’architetto Carlo Mollino e il compositore Luciano Berio, solo per citare i più noti.
Nel giugno 2003 le viene conferito il Leone d’Oro alla carriera in occasione della 50esima edizione della Biennale di Venezia, dove era stata già protagonista, con una sala personale, nell’edizione curata da Achille Bonito Oliva del 1993.
Di seguito una selezione delle sedi prestigiose che hanno ospitato opere dell’artista o antologiche a lei dedicate: lo Stedelijk Museum di Amsterdam (1998); l’ICA di Boston (1998); la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino (2004); il MACBA di Barcellona (2014); il MAM di Parigi (2015); GAM di Torino (2016-2017); il New Museum di New York (2017). Il lavoro di Carol Rama è rappresentato oggi a livello internazionale dalla galleria Isabelle Bortolozzi di Berlino e da Lévy Gorvy di New York.

Inaugurazione giovedì 31 maggio ore 19
 
Segnalo sul numero di Agosto di GRAZIA l'articolo a pag. 81 a firma di Maria Teresa Cometto dal titolo "Guardate le mie artiste e imparate il loro nome" dedicato alla fotografa/artista newyorkese Susan Unterberg che per 22 anni ha segretamente finanziato i talenti femminili (finora ne hanno beneficiato in 220, dieci all'anno) più meritevoli con 25 mila dollari ciascuna.
 
Donne
Eccellenze pratesi


un omaggio all’Arte contemporanea pratese al femminile,
organizzata da Rotary Club Prato
(Presidente Paola Mannelli)

curata da Carlo Palli
ed esposta nella Sala Rotonda della Farsettiarte
dal 31 ottobre al 10 novembre 2018

Inaugurazione
mercoledì, 31 ottobre 2018
ore 18.00

Prato, Sala Rotonda della Farsettiarte
Viale della Repubblica
(area Museo "Luigi Pecci")

Vedi l'allegato 2548651
 

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Ahahah con cena a costo fisso....

Mah
 
Menziono Marisa Busanel:o

compagna di Leoncillo.

Purtroppo dimenticata:wall:
 
Mostra collettiva d'arte contemporanea - Rivista Segno

Dal 10 al 21 novembre 2018, il Museo diocesano Francesco Gonzaga di Mantova ospita la mostra collettiva d’arte contemporanea “Natura e Universo femminile”, dedicata a un binomio tematico che si inserisce nel solco di una tradizione simbolica secolare e che trova ampia rappresentazione nella storia dell’arte.​
 
riporto anche qui il post di dvdnaavas :​

e track per caso o meno oggi sul sole24 ore esce questo articolo...

Le artiste in Italia: un gap che rappresenta un’opportunità - Il Sole 24 ORE

Le artiste in Italia: un gap che rappresenta un’opportunità

Sono trascorsi 47 anni dall'articolo a firma di Linda Nochlin “Perché non ci sono state grandi artiste” (ARTnews, 1971) e oggi le donne, sebbene siano riconosciute tra i protagonisti dell'arte contemporanea, spesso rimangono un fenomeno da tematizzare e presentare in forma separata, e solo alcuni grandi nomi spiccano autonomamente. Parte da questo assunto la ricerca condotta tra il 2016 e il 2018 da tre docenti Naba – Silvia Simoncelli, Caterina Iaquinta ed Elvira Vannini – nell'ambito del Master in Contemporary Art Markets, che si è posta l'obiettivo di colmare la mancanza di informazioni aggiornate relative al sistema italiano, in un momento in cui il lavoro delle artiste è sempre più richiesto e c'è un'attenzione crescente da parte di musei e grandi collezioni verso lavori di artiste “storiche”, come Ketty La Rocca, che negli ultimi tre anni ha visto incrementare il suo prezzo di mercato del 40%, o Lucia Marcucci, che è arrivata al doppio, entrambe acquisite l'anno scorso dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, come ci racconta il gallerista Simone Frittelli. Nata come progetto didattico, la ricerca “Donne Artiste in Italia. Presenza e Rappresentazione”, avviata con seminari interdisciplinari su genere e arte che integrano la ricerca quantitativa e i dati di mercato con le discipline della storia e della critica d'arte, è disponibile online da oggi e verrà presentata questa sera in un incontro pubblico presso la NABA. Il report che dà corpo alla pubblicazione fornisce dati relativi al 2016 sulla presenza delle artiste e lo sviluppo dei loro percorsi professionali, sia nella sfera della produzione culturale sia in quella commerciale.

Donne Artiste in Italia. Presenza e Rappresentazione
Le differenze di genere aumentano ai vertici della piramide. La sociologa dell'arte tedesca Katrin Hassler nel saggio che apre la sezione “Sistema e mercato dell'arte. Le donne in cifre”, a cura di Silvia Simoncelli, afferma che il tema genere e arte viene spesso discusso senza fare affidamento su una chiara idea dei dati concreti, “una situazione quasi inconcepibile se si pensa ad altri campi sociali come quello economico o scientifico, dove si ha a disposizione un'enorme quantità di dati che fornisce una visione sulla situazione di genere a diversi livelli professionali”. Tra i risultati più interessanti della ricerca che Hassler ha pubblicato lo scorso anno, condotta su dati forniti da ArtFacts, emerge che nella classifica dei Top 100 artisti a livello globale la disparità di genere tocca la percentuale più alta (solo il 12,6% degli artisti elencati sono donne), mentre diminuisce man mano che la piramide allarga la sua base.


Lisetta Carmi, “I travestiti”, 1965 (Courtesy l'artista, Martini & Ronchetti e Collezione Donata Pizzi)
L'evidenza del gap di genere nei numeri. La situazione italiana non racconta nulla di meglio rispetto all'andamento internazionale. Nella ricerca, la mappatura del sistema italiano è avvenuta attraverso agenti in campo culturale e commerciale che delineano un ideale percorso di carriera: si è partiti dal conteggio del numero di artiste nelle accademie e si è giunti alla loro presenza nelle aste, passando per le gallerie, le istituzioni pubbliche e private, la Biennale di Venezia. Ne è emerso che più si sale di grado, minore è il numero di artiste presenti. Se le donne che frequentano l'accademia di belle arti sono il 66% contro il 33% dei colleghi uomini, nelle gallerie la loro presenza cala al 25%, dato che scende al 19% in relazione alle mostre personali nelle istituzioni e arriva alla punta minima del 13% di presenze al Padiglione Italia della Biennale di Venezia. A ciascun livello avviene dunque una nuova selezione che si basa sul livello precedente e che taglia ulteriormente la presenza femminile. Per quanto riguarda l'analisi della presenza di artiste nelle aste, sono state prese in esami due situazioni: le asta d'arte moderna e contemporanea a Milano, dove le donne si posizionano al 5%, e l'Italian Sale a Londra – che propone una selezione altissima del mercato italiano – che registra un 3% di presenza femminile. Anche i valori di mercato sono molto diversi: il record d'asta del 2016 riferito ad un artista uomo è stato ottenuto da “Sofa”(1968) di Domenico Gnoli per la cifra di 2.576.250 €, battuto da Sotheby's; il record per un'artista donna è di 76.800 €, ottenuto da “Oggetto ottico dinamico” (1962) di Dadamaino, battuto da Christie's. A Londra, per Italian Sale, la proporzione è pressoché la stessa: 4.685.000 £ per “Rosso Plastica 5” (1962) di Alberto Burri battuto da Sotheby's; 179.000 £ per “Presagi di Birman” (1994) di Carol Rama, battuto da Christie's. Tali cifre, insieme agli altri dati emersi nella ricerca, rendono evidente come la sproporzione di genere nell'arte sia ancora molto accentuata.


Maria Mulas, “Autoritratto allo specchio”, 1981 (Courtesy Archivio Maria Mulas, Milano; © Maria Mulas)
Donne artiste e lavoro. La pubblicazione presenta inoltre l'inchiesta “Donne artiste e lavoro”, sulle relazioni tra artista e lavoro, inteso come produzione artistica e come lavoro parallelo a quello artistico. Le interviste ad artiste professioniste sono state condotte nel 2018, prevalentemente d'età compresa tra i 30 e i 50 anni (30-40, 38%; 40-50, 46%). Il 68% afferma di avere un lavoro parallelo, pur avendo il 54% di esse una galleria che le rappresenta. In relazione alla vendita delle proprie opere, numerose gestiscono autonomamente la transazione: dichiara di avvalersi di un professionista (gallerista, agente, art advisor) solo il 32% delle artiste intervistate (il 42% dichiara “talvolta”; il 24% “mai”). Il dato più allarmante riguarda il fattore dell'esclusione: il 58% del campione dichiara di aver riscontrato episodi di esclusione sociale e/o professionale nel sistema dell'arte italiano e indica lo status economico come il fattore di esclusione più rilevante, prima ancora del genere.

Dibattito. La questione del gap di genere nell'arte contemporanea è stata presa in considerazione per la prima volta anche dal Forum dell'Arte Contemporanea Italiana, che nella sua quinta edizione svoltasi sabato scorso al Mambo di Bologna ha istituito un tavolo di lavoro dal titolo “Osservatorio attivo (diversità di genere)”, coordinato dalle artiste Annalisa Cattani e Stefania Galegati. La necessità di un'indagine strutturata della situazione italiana è, oggi, improrogabile. La ricerca proposta da Naba può dunque essere un primo inizio per estendere anche al nostro Paese – posizionato all'82° posto, subito dopo il Messico, nel Global Gender Gap Report 2017 sulla base di indicatori quali partecipazione politica, scolarizzazione, welfare, empowerment – analisi più strutturate in merito alla disparità di genere in questo campo e può costituire un passo importante per una riflessione internazionale sulle donne nel sistema dell'arte.
 
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