Le Donne e l'Arte

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Sono finalmente riuscito a visitare la Biennale di Venezia. Per quel che vale, la mostra internazionale “Il latte dei sogni” mi è piaciuta molto e credo resterà nella storia delle mostre d’arte contemporanea. La discussione specifica sulla Biennale mi pare ormai superata, quindi mi sembra più utile postare qui qualche immagine che ho catturato con il telefonino su alcune delle presenze italiane, a integrazione di quanto presente sul sito della Biennale.
 
Carla Accardi

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Sito Biennale
 
In occasione dell’imminente chiusura della Biennale, Artfacts ha provato a fare un bilancio sull’effetto che si è prodotto sugli artisti che hanno partecipato per la prima volta. Non sorprende che, fra le prime dieci matricole sulla base del ranking, ben nove siano donne.

In particolare, Artfacts ha comunicato che:

Nan Goldin (1953, USA) ha scalato le posizioni ed è passata dal posto numero 55 al numero 31;
Louise Lawler (1947, USA) dal 107 all’ 86;
Lynn Hershman Leeson (1941, USA) dal 174 al 118;
Jonathas de Andrade (1982, Maceió, Brasile) dal 331 al 266;
Kapwani Kiwanga (1978, Hamilton, Canada) dal 380 al 276;
Vera Molnár (1924, Budapest, Ungheria) dal 384 al 310;
Paula Rego (1935 – 2022, Lisbona, Portogallo) dal 507 al 323;
Cecilia Vicuña (1948, Santiago, Cile) dal 573 al 340;
Birgit Jürgenssen (1949 – 2003, Vienna, Austria) dal 416 al 345;
Hannah Höch (1889 – 1978, Gotha, Germania) dal 597 al 422.

Per informazioni e criticità riguardo al ranking Artfacts, vi rimando alla discussione già aperta:

Utilità di Artfacts
 
Vedo tanto copia incolla, come del resto ho sempre sostenuto, sia per i lavori di Dadamaino che per quelli di Apollonio. Per Accardi ancora non mi capacito di come sia arrivata così in alto per visibilità come pure a raggiungere le quotazioni attuali ( per me è la meno brava del gruppo Forma e lontano kilometri dal marito Sanfilippo) ma tanto è finchè dura.
Per tali ragioni mi sono rifiutato di andare a visitare questa biennale.
 
Vedo tanto copia incolla, come del resto ho sempre sostenuto, sia per i lavori di Dadamaino che per quelli di Apollonio. Per Accardi ancora non mi capacito di come sia arrivata così in alto per visibilità come pure a raggiungere le quotazioni attuali ( per me è la meno brava del gruppo Forma e lontano kilometri dal marito Sanfilippo) ma tanto è finchè dura.
Per tali ragioni mi sono rifiutato di andare a visitare questa biennale.

Neanche io ho una grande passione per queste artiste (ho condiviso le foto, perché immaginavo che fossero interessanti per chi frequenta il FOL) e anche io ero prevenuto. Devo dire, però, che le mie perplessità sono state fugate e che la mostra principale, secondo me, valeva davvero la visita.
 
Al di la di valutazioni personali, pare evidente che TUTTI gli artisti e artiste appartenute al gruppo forma1 abbiano moltissima strada ancora da percorrere sul mercato.
 
Concordo tranne l’Accardi. Pompata oltre l’inverosimile.

Certo vedendo che per opere tarde di dimensioni contenute dell'Accardi vengono chiesti 35-50 mila euro (fonte la recente ArtePadova, i prezzi li ho sentiti perché li chiedeva una giovane signora cinese, non che a me interessassero), per certe superfici lunari di Turcato che hanno richieste simili, per confronto ci vorrebbe, a mio parere, uno 0 in più. Peccato che già alle cifre attuali non me le posso permettere :wall:
 
Anche su Carla Accardi la Biennale ha avuto un effetto positivo: l’attuale ranking Artfacts la posiziona al 1.129° posto globale, 40° in Italia. In questo momento sopravanza mostri sacri come Burri (46°) o Schifano (63°). Se volete, è la prova provata che queste classifiche non sono da interpretare con il metro del valore artistico. Tuttavia, ci fanno capire molto bene quanta (forse eccessiva) attenzione di gallerie e istituzioni si stia concentrando su determinati artisti in un dato momento storico.
 
Sull’Accardi pesa indiscutibilmente anche l’interesse del mercato estero, e la biennale l’ha ulteriormente fatta conoscere al di fuori dell’Italia, sapete bene che se entrano gallerie americane o straniere in generale i prezzi seguono logiche non provinciali ma internazionali
 
Sta di fatto che i dipinti dell’Accardi sono deboli rispetto ad altri del gruppo Forma e spesso anche mediocri. Questo è l’assurdo del commercio dell’Arte che in alcuni casi non ha logica. Certamente a parete di casa mia giammai metterei un’Accardi.
 
E giammai sarò contento della crescita di un’Artista palesemente poco significante nonostante sia italiana e donna.
 
io non metterei mai un basquiat alle pareti di casa mia.
Ma molti, quelli che contano sul mercato, la pensano diversamente da me.
 
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