Le riforme Liberali da fare in italia

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bellavista

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Mi interessa sapere quali riforme liberali pensate siano utili a queste paese.

Ovviamente non in modo "generico": liberalizzare, privatizzare. Ma un elenco delle azioni da fare concretamente.

Vorrei iniziare io:

-eliminare il numero chiuso alla professione notarile: chiunque superi l'esame di stato può esercitare la professione

-eliminare il praticantato obbligatori per commercialisti, avvocati ecc: chiunque laureato superi l'esame di stato può immediatamente operare (chiaramente se il neo avvocato vuole mentre prepara l'esame fare praticandato in uno studio è libero di farlo, ma è a sua discrezione)

-fissare un tetto anti trust ai monopoli ex-pubblici o privati del 30%. E qui si intende: tetto pubblicitario e di reti alle televisioni (mediaset e rai), tetto alla telefonia (telecom) tetto del 30% al mercato dell'energi (enel) ecc.

Chiunque superi questa quota deve vendere parte dell'attività. Creando così i presupposti per un mercato concorrenziale.

Queste sono alcune delle più urgenti. Lascio, se lo desiderate, a voi la parole ;)
 
bellavista ha scritto:
Mi interessa sapere quali riforme liberali pensate siano utili a queste paese.

Ovviamente non in modo "generico": liberalizzare, privatizzare. Ma un elenco delle azioni da fare concretamente.

Vorrei iniziare io:

-eliminare il numero chiuso alla professione notarile: chiunque superi l'esame di stato può esercitare la professione

-eliminare il praticantato obbligatori per commercialisti, avvocati ecc: chiunque laureato superi l'esame di stato può immediatamente operare (chiaramente se il neo avvocato vuole mentre prepara l'esame fare praticandato in uno studio è libero di farlo, ma è a sua discrezione)

-fissare un tetto anti trust ai monopoli ex-pubblici o privati del 30%. E qui si intende: tetto pubblicitario e di reti alle televisioni (mediaset e rai), tetto alla telefonia (telecom) tetto del 30% al mercato dell'energi (enel) ecc.

Chiunque superi questa quota deve vendere parte dell'attività. Creando così i presupposti per un mercato concorrenziale.

Queste sono alcune delle più urgenti. Lascio, se lo desiderate, a voi la parole ;)
Due annotazioni. Ok all' inserimento veloce di neo-laureati
AD UN PATTO. CHE SIANO COPERTI DA ASSICURAZIONE
PER I DANNI CAUSATI. Essendo 'freschi' di attività
meglio tutelare i clienti. (oddio questo vale anche per i 'vecchi')
Per quanto riguarda il tetto alla pubblicità dell TV, ok ma a
condizione che le TV, prive di quegli introiti possano stare sul
mercato e non essere fagocitate dalle Corporations mondiali.
O che non avendo disponibilità fossero costrette a comprare
i programmi all'estero anzichè fabbricarseli in casa...
 
bellavista ha scritto:
Mi interessa sapere quali riforme liberali pensate siano utili a queste paese.

Ovviamente non in modo "generico": liberalizzare, privatizzare. Ma un elenco delle azioni da fare concretamente.

Vorrei iniziare io:

-eliminare il numero chiuso alla professione notarile: chiunque superi l'esame di stato può esercitare la professione

-eliminare il praticantato obbligatori per commercialisti, avvocati ecc: chiunque laureato superi l'esame di stato può immediatamente operare (chiaramente se il neo avvocato vuole mentre prepara l'esame fare praticandato in uno studio è libero di farlo, ma è a sua discrezione)

-fissare un tetto anti trust ai monopoli ex-pubblici o privati del 30%. E qui si intende: tetto pubblicitario e di reti alle televisioni (mediaset e rai), tetto alla telefonia (telecom) tetto del 30% al mercato dell'energi (enel) ecc.

Chiunque superi questa quota deve vendere parte dell'attività. Creando così i presupposti per un mercato concorrenziale.

Queste sono alcune delle più urgenti. Lascio, se lo desiderate, a voi la parole ;)

Aggiungo.

-Dipendenti del pubblico impiego per famiglia max 1

-Eliminare la tariffa minima per le prof che prevedono l'iscrizione all'albo.

-La rai deve trasmettere solo per via digitale terrestre, chi vuole usare il servizio pubblico si compra la smart card.

p.s domanda x esperti in ambiente giuridico:
Scusate l'ignoranza ma sono i cittadini a nominare i magistrati in USA?

Saluti
Cantor

-------------------------------------
Grazie Sency.
Mi sembra un ottima cosa da proporre ,come riforma, anche se esula dal tema economico
-------------------------------------
 
Ultima modifica:
Cantor ha scritto:
Scusate l'ignoranza ma sono i cittadini a nominare i magistrati in USA?

Cantor

Si, sono elettivi, ma per candidarsi deono avere certi requisiti
 
bellavista ha scritto:
Mi interessa sapere quali riforme liberali pensate siano utili a queste paese.

Ovviamente non in modo "generico": liberalizzare, privatizzare. Ma un elenco delle azioni da fare concretamente.

Vorrei iniziare io:

-eliminare il numero chiuso alla professione notarile: chiunque superi l'esame di stato può esercitare la professione

-eliminare il praticantato obbligatori per commercialisti, avvocati ecc: chiunque laureato superi l'esame di stato può immediatamente operare (chiaramente se il neo avvocato vuole mentre prepara l'esame fare praticandato in uno studio è libero di farlo, ma è a sua discrezione)

-fissare un tetto anti trust ai monopoli ex-pubblici o privati del 30%. E qui si intende: tetto pubblicitario e di reti alle televisioni (mediaset e rai), tetto alla telefonia (telecom) tetto del 30% al mercato dell'energi (enel) ecc.

Chiunque superi questa quota deve vendere parte dell'attività. Creando così i presupposti per un mercato concorrenziale.

Queste sono alcune delle più urgenti. Lascio, se lo desiderate, a voi la parole ;)

le riforme liberali in Italia erano e rimangono un'utopia :D
chiunque vinca le elezioni, nessuna delle tre verrà fatta :p
 
Sency ha scritto:
Si, sono elettivi, ma per candidarsi deono avere certi requisiti
W la democrazia. Tutti devono rispondere al popolo altro che al CSM.
 
mezzora per scrivere un post e non me lo ha preso,,, vafffff!!!! lo riscrivo lunedi... buona giornata a tutti
 
Cantor ha scritto:
Aggiungo.

-Dipendenti del pubblico impiego per famiglia max 1

-Eliminare la tariffa minima per le prof che prevedono l'iscrizione all'albo.

-La rai deve trasmettere solo per via digitale terrestre, chi vuole usare il servizio pubblico si compra la smart card.

p.s domanda x esperti in ambiente giuridico:
Scusate l'ignoranza ma sono i cittadini a nominare i magistrati in USA?

Saluti
Cantor

-------------------------------------
Grazie Sency.
Mi sembra un ottima cosa da proporre ,come riforma, anche se esula dal tema economico
-------------------------------------


Aggiungo:

- i medici delle strutture pubbliche devono decidere se stare pubblici o privati, le due cose insieme sono incompatibili.

-In ospedale esistono apparecchiature come TAC RMN ECO ... che devono funzionare 24 ore al giorno no 6-8 ore, non si è mai visto in nessuna fabbrica macchinari da miliardi cosi poco sfruttati, a che serve se no comprarli?
Tra l’altro servono anche per diagnosticare malattie IMPORTANTI

-Mettere mano alle licenze, devono finire questi oligopoli (come? la cosa è unpo complicata ma bisogna farlo)
 
voglio andare a zonzo in taxi con un tassista portoricano od afghano alla guida!

finora solo in Italia ho trovato solo tassinari locali e non stranieri...
all estero sono lavori da immigrati, la dice lunga sul privilegio


liberalizzazione del settore taxi.
 
luigir ha scritto:
voglio andare a zonzo in taxi con un tassista portoricano od afghano alla guida!

finora solo in Italia ho trovato solo tassinari locali e non stranieri...
all estero sono lavori da immigrati, la dice lunga sul privilegio


liberalizzazione del settore taxi.
Mi pare che a Milano una licenza valga 100.000 euro forse più.
Se tu liberalizzi (sono d'accordo) molti tassinari potrebbero
vedersela brutta. Hanno fatto debiti (in bca Intesa avevamo
una specie di convenzione..mi pare) per acquistare la licenza....
 
ramirez ha scritto:
Mi pare che a Milano una licenza valga 100.000 euro forse più.
Se tu liberalizzi (sono d'accordo) molti tassinari potrebbero
vedersela brutta. Hanno fatto debiti (in bca Intesa avevamo
una specie di convenzione..mi pare) per acquistare la licenza....

e allora? chi gli ha detto di comprare una licenza al mercato secondario per 100mila euro? non credo che ne abbia profittato lo Stato...

e visto che ci siamo chiedo di comprare le sigarette al distributore di benzina alle 2 del mattino se mi viene l astinenza... :D
 
luigir ha scritto:
e allora? chi gli ha detto di comprare una licenza al mercato secondario per 100mila euro? non credo che ne abbia profittato lo Stato...

e visto che ci siamo chiedo di comprare le sigarette al distributore di benzina alle 2 del mattino se mi viene l astinenza... :D
Ti vedo particolarmente combattivo stamane.
Sulle liberalizzazioni con me (ma penso con tutti)
sfondi una porta aperta...
Volevo solo segnalare un dato di fatto.
 
Il fatto è che le liberalizzazioni purtroppo la stra-grande maggioranza degli italiani e, aggiungo degli europei continentali non le vuole........purtroppo non siamo anglo-sassoni....... :wall:
 
ramirez ha scritto:
Ti vedo particolarmente combattivo stamane.
Sulle liberalizzazioni con me (ma penso con tutti)
sfondi una porta aperta...
Volevo solo segnalare un dato di fatto.

es che ieri sono stato ad un incontro con Buttiglione qui a Brussel con alcuni italiani, non tanti, ed ho capito che ho una missione... ho deciso scendo in politica ho paura della deriva democristiana dell italia ed ho il preciso dovere di scendere in campo.... :D :D scherzo, of course...
 
luigir ha scritto:
es che ieri sono stato ad un incontro con Buttiglione qui a Brussel con alcuni italiani, non tanti, ed ho capito che ho una missione... ho deciso scendo in politica ho paura della deriva democristiana dell italia ed ho il preciso dovere di scendere in campo.... :D :D scherzo, of course...

in arena politica ho aperto un thread dove ringrazio i sinistri perchè moriremo democristiani :yes: :yes: :yes: :yes: :yes: :yes: :yes: :yes: :yes:
Luca di Monteprezzemolo ha già strillato che non gli devono toccare la legge Biagi.....voglio proprio vedere il mortazza con i suoi compagni di merende....ergo tra 12 mesi governo tecniico Monti e grande centro... :yes:
 
lo inserisco qui per non aprire altri thread

Precari italiani in prima sull'Herald Tribune Il titolo ironico del quotidiano americano: «L’Italia ha un problema di cui non parla». E bacchetta la campagna di Berlusconi e Prodi STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
MILANO - Giovani, superqualificati, ma senza garanzie e con le tasche quasi vuote. Il precariato cronico dei giovani italiani finisce in prima pagina sull'International Herald Tribune che bacchetta i politici italiani, scandalizzato di come nella loro accesa campagna elettorale stiano sottovalutando il problema.

LIBRO E SITO DEI «MILLEURISTI» - Il quotidiano newyorchese, nella sua edizione internazionale, gioca sul filo dell’ironia e titola: «Silenzio, l’Italia ha un problema, ma non se ne parla molto». Il giornale parte dalla storia di un giovane architetto, Antonio Incorvaia, che dopo la laurea è saltato da un posto di designer grafico a quello di editor di testi per la tv, per poi approdare al giornalismo web. Un «serial trainee», come si autodefinisce questo 31enne, ovvero un «apprendista seriale» sulla falsa riga del termine serial killer. Dalla sua storia, che lo accumuna a molti, troppi, trentenni e qualcosa, sono scaturiti un libro e un sito Web: «Generazione 1.000 euro» (www.generazione1000.com). Una community virtuale «dedicata ai Milleuristi, alle loro storie e alle loro testimonianze, alle loro frustrazioni e alle loro speranze», come si legge online. E un «reality book» come è stato definito, che racconta la vita quotidiana di un gruppo di giovani che non riescono a uscire dal labirinto fatto di stage, contratti a tempo o a progetto.

L'ACCUSA AI POLITICI - Citando il testo - in parte già leggibile sul web, e che uscirà come libro a maggio per Rizzoli - scritto a quattro mani dallo stesso Incorvaia con Alessandro Rimassa, il quotidiano americano sottolinea come la situazione di milioni di giovani sia sostanzialmente sottovalutata in questa campagna elettorale. «Con il premier Silvio Berlusconi e il suo principale avversario, Romano Prodi, che si scambiano vicendevolmente insulti e difendono i loro trascorsi, l’incertezza che circonda gli italiani che entrano nel mercato del lavoro non è stata una questione di primo piano» denuncia l'articolista.
L'INDAGINE - E mentre il quotidiano riprende i politici italiani, un'indagine del mensile «Campus» su 1000 studenti universitari tra i 18 e i 25 anni rileva che il 60% del campione per il vecchio e sicuro «posto fisso» è pronto a rinunciare al lavoro dei propri sogni e a uno stipendio alto ma a rischio licenziamento. Altro dato: i giovani sembrano sempre meno disponibili a periodi formativi gratuiti in azienda. Per il 68% degli interpellati lo stage in azienda dovrebbe essere retribuito mentre appena il 19% si dice disponibile a lavorare gratis per un periodo pur di trovare un impiego.
A.Mu.
30 marzo 2006

dal corriere.it
 
luigir ha scritto:
lo inserisco qui per non aprire altri thread

Precari italiani in prima sull'Herald Tribune Il titolo ironico del quotidiano americano: «L’Italia ha un problema di cui non parla». E bacchetta la campagna di Berlusconi e Prodi STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
MILANO - Giovani, superqualificati, ma senza garanzie e con le tasche quasi vuote. Il precariato cronico dei giovani italiani finisce in prima pagina sull'International Herald Tribune che bacchetta i politici italiani, scandalizzato di come nella loro accesa campagna elettorale stiano sottovalutando il problema.

LIBRO E SITO DEI «MILLEURISTI» - Il quotidiano newyorchese, nella sua edizione internazionale, gioca sul filo dell’ironia e titola: «Silenzio, l’Italia ha un problema, ma non se ne parla molto». Il giornale parte dalla storia di un giovane architetto, Antonio Incorvaia, che dopo la laurea è saltato da un posto di designer grafico a quello di editor di testi per la tv, per poi approdare al giornalismo web. Un «serial trainee», come si autodefinisce questo 31enne, ovvero un «apprendista seriale» sulla falsa riga del termine serial killer. Dalla sua storia, che lo accumuna a molti, troppi, trentenni e qualcosa, sono scaturiti un libro e un sito Web: «Generazione 1.000 euro» (www.generazione1000.com). Una community virtuale «dedicata ai Milleuristi, alle loro storie e alle loro testimonianze, alle loro frustrazioni e alle loro speranze», come si legge online. E un «reality book» come è stato definito, che racconta la vita quotidiana di un gruppo di giovani che non riescono a uscire dal labirinto fatto di stage, contratti a tempo o a progetto.

L'ACCUSA AI POLITICI - Citando il testo - in parte già leggibile sul web, e che uscirà come libro a maggio per Rizzoli - scritto a quattro mani dallo stesso Incorvaia con Alessandro Rimassa, il quotidiano americano sottolinea come la situazione di milioni di giovani sia sostanzialmente sottovalutata in questa campagna elettorale. «Con il premier Silvio Berlusconi e il suo principale avversario, Romano Prodi, che si scambiano vicendevolmente insulti e difendono i loro trascorsi, l’incertezza che circonda gli italiani che entrano nel mercato del lavoro non è stata una questione di primo piano» denuncia l'articolista.
L'INDAGINE - E mentre il quotidiano riprende i politici italiani, un'indagine del mensile «Campus» su 1000 studenti universitari tra i 18 e i 25 anni rileva che il 60% del campione per il vecchio e sicuro «posto fisso» è pronto a rinunciare al lavoro dei propri sogni e a uno stipendio alto ma a rischio licenziamento. Altro dato: i giovani sembrano sempre meno disponibili a periodi formativi gratuiti in azienda. Per il 68% degli interpellati lo stage in azienda dovrebbe essere retribuito mentre appena il 19% si dice disponibile a lavorare gratis per un periodo pur di trovare un impiego.
A.Mu.
30 marzo 2006

dal corriere.it
Luigi non leggo tutto l'articolo..bastano le prime righe.
Dall'economist (già postato in questo forum)
a proposito del buona andamento economico giapponese.
Canon occupa il 70% della forza lavoro con contratti
part-time, flessibili ecc. ecc.
 
luigir ha scritto:
lo inserisco qui per non aprire altri thread

Precari italiani in prima sull'Herald Tribune Il titolo ironico del quotidiano americano: «L’Italia ha un problema di cui non parla». E bacchetta la campagna di Berlusconi e Prodi STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
MILANO - Giovani, superqualificati, ma senza garanzie e con le tasche quasi vuote. Il precariato cronico dei giovani italiani finisce in prima pagina sull'International Herald Tribune che bacchetta i politici italiani, scandalizzato di come nella loro accesa campagna elettorale stiano sottovalutando il problema.

LIBRO E SITO DEI «MILLEURISTI» - Il quotidiano newyorchese, nella sua edizione internazionale, gioca sul filo dell’ironia e titola: «Silenzio, l’Italia ha un problema, ma non se ne parla molto». Il giornale parte dalla storia di un giovane architetto, Antonio Incorvaia, che dopo la laurea è saltato da un posto di designer grafico a quello di editor di testi per la tv, per poi approdare al giornalismo web. Un «serial trainee», come si autodefinisce questo 31enne, ovvero un «apprendista seriale» sulla falsa riga del termine serial killer. Dalla sua storia, che lo accumuna a molti, troppi, trentenni e qualcosa, sono scaturiti un libro e un sito Web: «Generazione 1.000 euro» (www.generazione1000.com). Una community virtuale «dedicata ai Milleuristi, alle loro storie e alle loro testimonianze, alle loro frustrazioni e alle loro speranze», come si legge online. E un «reality book» come è stato definito, che racconta la vita quotidiana di un gruppo di giovani che non riescono a uscire dal labirinto fatto di stage, contratti a tempo o a progetto.

L'ACCUSA AI POLITICI - Citando il testo - in parte già leggibile sul web, e che uscirà come libro a maggio per Rizzoli - scritto a quattro mani dallo stesso Incorvaia con Alessandro Rimassa, il quotidiano americano sottolinea come la situazione di milioni di giovani sia sostanzialmente sottovalutata in questa campagna elettorale. «Con il premier Silvio Berlusconi e il suo principale avversario, Romano Prodi, che si scambiano vicendevolmente insulti e difendono i loro trascorsi, l’incertezza che circonda gli italiani che entrano nel mercato del lavoro non è stata una questione di primo piano» denuncia l'articolista.
L'INDAGINE - E mentre il quotidiano riprende i politici italiani, un'indagine del mensile «Campus» su 1000 studenti universitari tra i 18 e i 25 anni rileva che il 60% del campione per il vecchio e sicuro «posto fisso» è pronto a rinunciare al lavoro dei propri sogni e a uno stipendio alto ma a rischio licenziamento. Altro dato: i giovani sembrano sempre meno disponibili a periodi formativi gratuiti in azienda. Per il 68% degli interpellati lo stage in azienda dovrebbe essere retribuito mentre appena il 19% si dice disponibile a lavorare gratis per un periodo pur di trovare un impiego.
A.Mu.
30 marzo 2006

dal corriere.it

Giusto stamattina il quotidiano del lingotto commenta la cosa....


Il posto fesso

L’Herald Tribune è sorpreso dalla scarsa attenzione che i politici italiani riservano al precariato, quasi non si rendessero conto della gravità del problema. Come li conosce male. E’ proprio perché se ne rendono conto che preferiscono non occuparsene. Si trattasse di questione effimera o scaduta, una ricetta di piccoli maoisti bolliti o rivelazioni straordinarie sul ruolo della prozia di Togliatti nella Resistenza. Ma qui è bastato far entrare un po‘ di vita reale nei comizi con la storia dei Bot per seminare il panico fra le masse. Figuriamoci se qualche candidato cominciasse a chiedersi quale futuro può avere una società in cui i nonni mantengono i nipoti coi risparmi che pensavano di lasciare in eredità ai figli.

La situazione infatti è questa, e non serve andare fino a Parigi per scoprirlo. Gli organismi mondiali dell’economia premono perché in Europa il costo del lavoro si abbassi a livelli orientali, con la piccola differenza che 1000 euro al mese per un indiano significano il progresso e per un italiano la fame. Ma per chi producono le aziende, se i loro dipendenti non hanno più soldi per comprare? La flessibilità ha nutrito una generazione di stressati negli Usa, dove tutto sommato la porta girevole del lavoro funziona. Figuriamoci nel Paese in cui un ingegnere licenziato due anni fa si ritrova ancora a dare ripetizioni di matematica come uno studentello. E poi ci si scandalizza se nei sondaggi il 60% dei giovani dichiara di preferire un posto fisso, ancorché noioso, a quello dei sogni. Per amare il rischio bisognerebbe non avere conosciuto la sicurezza: soprattutto non averla perduta.

Massimo Gramellini - La Stampa
 
ramirez ha scritto:
Luigi non leggo tutto l'articolo..bastano le prime righe.
Dall'economist (già postato in questo forum)
a proposito del buona andamento economico giapponese.
Canon occupa il 70% della forza lavoro con contratti
part-time, flessibili ecc. ecc.

non credo sia errato la flessibilita, come ho gia detto io sono precario da sempre e non ho problemi, anzi...

pero il discorso es che da noi manca la garanzia che una volta finito un contratto se ne trovi un altro.

noi siamo anglosassoni de roma, per intenderci
 
luigir ha scritto:
non credo sia errato la flessibilita, come ho gia detto io sono precario da sempre e non ho problemi, anzi...

pero il discorso es che da noi manca la garanzia che una volta finito un contratto se ne trovi un altro.

noi siamo anglosassoni de roma, per intenderci

Quadro perfetto Luigir "

Bellissima anche se crudemente realistica l'ultima battuta/annotazione
( degna del miglior A.Sordi )

Altra cosa che molti dimenticano,
ma più probabilmente ignorano,
è l'assenza ( in Italia ) quasi totale dei cossiddetti Amortizzatori sociali
per i veri Precari.

L'unico Amortizzatore Sociale ( in Italia ) è costituito dagli anziani genitori/nonni pena la FAME.

Bye bye Luigir
 
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