Legge elettorale, verso nuovo fallimento

ceck78

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ROMA (Reuters) - La riforma della legge elettorale, secondo il calendario stabilito la scorsa settimana, dovrebbe approdare domani in aula al Senato ma sembra saltare ogni ipotesi di accordo e si prospetta un nuovo fallimento con conseguente ennesimo rinvio.

Il leghista Roberto Calderoli, autore la scorsa settimana dell'ultima proposta di mediazione sui premi di maggioranza da concedere a partiti e coalizioni vincenti, in una nota annuncia il fallimento del suo tentativo.

"Posso salvare un ferito ma non resuscitare un morto. Ho fatto di tutto perché si arrivasse ad un'approvazione della nuova legge elettorale ma a questo punto mi rendo conto di essere rimasto da solo e pertanto rinuncio all'accanimento terapeutico…", scrive Calderoli in una nota.

Rispetto al testo finora approvato dalla commissione Affari costituzionali che affida un premio di maggioranza pari al 12,5% dei seggi al partito o coalizione che supera il 42,5% dei voti ed un sistema misto (listino bloccato più preferenze su miniliste di candidati) di elezione dei candidati, la proposta di Calderoli prevedeva un premio incrementale al partito più votato che avesse superato il 30% dei voti.

Secondo Calderoli il premio sarebbe aumentato percentualmente sulla base dell'ampiezza del risultato del primo partito; il premio si sarebbe trasformato in un vero e proprio premio di governabilità, con più del 50% degli eletti, raggiungendo il primo partito o la prima coalizione il 40% dei voti.

Ma anche questa mediazione stamattina è saltata. Secondo quanto riferito da fonti politiche a farla saltare sarebbe stata una controproposta del Pdl che avrebbe proposto un mini premio di 50 deputati fisso - non incrementale - al partito che avesse superato il 25% dei voti: un buon premio per chi prende il 25% ma insufficiente a governare a chi dovesse invece raggiungere il 40%.

Su questa controproposta si starebbe consumando l'ennesima rottura e, a questo punto, appare probabile un nuovo rinvio all'esame in aula.

Secondo quanto scritto dai giornali in questi giorni, fra i motivi del mancato accordo ci sarebbe l'incertezza di Silvio Berlusconi sugli assetti futuri del centrodestra: alcuni osservatori attribuiscono al Cavaliere la volontà di preferire il Porcellum - il sistema elettorale attuale - a qualsiasi riforma per mantenere ai leader di partito il potere di scegliere i candidati da inserire nelle liste elettorali.
Legge elettorale, verso nuovo fallimento, salta mediazione Calderoli | Prima Pagina | Reuters
 
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