Mi ritrovo in un accampamento indiano. Le tende sono tutte disposte in cherchio intorno ad un fuoco che arde alto verso il campo delle stelle. Sono nel mezzo di una danza cerimoniale. Tutti gli indiani, messi in cerchio intorno al fuoco, danzano e cantano i loro canti di ringraziamento al Grande Spirito. Il fuoco è alto, il suono dei tamburi è incalzante, coinvolgente. Mi siedo anch'io intorno al fuoco, il mio cuore è pieno di calore, è una sensazione piacevole, calda, e travolgente. Un indiano si accorge di me, viene verso di me. Il suo corpo statuario, truccato con i segni dei loro riti sacri. I capelli lunghi, neri e decorati di piume e ciondoli. La sua pelle rossa, è lucida e liscia. Non ho paura di lui, il suo sguardo penetrante mi trasmette calma e pace. Tra le mani porta una pelle sulla quale loro scrivono e una piuma per scrivere. Si avvicina con passo lento e felpato. Quello è il suo habitat, e lui è parte del paesaggio, è un tutt'uno con la Natura, perchè lui è Natura. E' ancora un pò distante, che già inzia a stendere verso di me quel foglio ancor prima di giungere vicino, come a voler dire: - sono qui in pace -. Sento quella pace che è dentro la sua anima, una pace che pervade tutto il suo viso e che mi trasferisce una dolce sensazione. Quando è vicino, allungo le mie mani per prendere la pelle e la piuma, e lui sfiora le mie dita e dice nella mia lingua : "Scrivi"
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