Liquidazione coatta amministrativa BPVI: ultima ridotta

Gentile dottor Carlo Messina

ho letto questo articolo pubblicato sul quotidiano La Nazione edizione di Prato dove si spera che i dipinti della ex Cariprato ancorché ceduti non lascino la città.

I liquidatori della BPVI però devono massimizzare il ricavato e quindi hanno fatto ricorso prima al Tar e poi al Consiglio di Stato per far decadere il vincolo della Sopraintendenza ai beni culturali. Senza vincoli ovviamente i dipinti valgono di più.

Certo è che a Voi di Intesa San Paolo (che avete il primo museo non statale italiano per importanza custodito nei Vostri caveaux) queste opere interessano e non poco. Oltre tutto avete sempre sostenuto di aver riguardo al territorio toscano (tra l'altro avete rilevato gli sportelli anche dalla ex Cariprato) e quindi lasciare a Prato la collezione sarebbe un bel messaggio verso quella comunità.

Oltre tutto siete gli unici che potete comprare quelle opere: lo Stato in tutte le sue articolazioni vorrebbe ma proprio non ce la fa (lasciamo poi stare che se i musei se ben gestiti frutterebbero ben più di un campo di pozzi petroliferi, ma con talune fulgide menti che abbiamo in Parlamento i soldi sono, come visto in questi giorni, letteralmente gettati dalla finestra).

Perché quindi non fate una offerta a valore di mercato per rilevare quelle opere? Oltre tutto è un investimento e non una spesa e quindi non va ad impattare sull'utile.

La prego di prendere in considerazione questa mia proposta. Magari un po' di qua, un po' di là si riescono a ripagare tutti i debiti (tra cui le subordinate).

La ringrazio per l'attenzione


Sui vincoli deve pronunciarsi il Consiglio di Stato - Cronaca - lanazione.it
 
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