l'Italia corre verso l'estinzione

magnini

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Tra i paesi dell’unione europea che si spopolano, l’italia è il peggiore

Giulio Meotti · 26 gen 2023

Roma. La Commissione europea vuole aiutare le regioni europee che si stanno spopolando a formare, trattenere e attrarre lavoratori al fine di limitare l’impatto suicida della “transizione demografica”, ha spiegato Dubravka Šuica, commissario europeo per la Demografia. E per chiarire la situazione, la Commissione ha pubblicato una mappa. Dal bianco, tutto sommato stabile, al rosso, in pieno suicidio demografico.
Ci sono regioni spagnole, la “España vacía”, come il villaggio di Pitarque, ai piedi di una montagna in Aragona, sopravvissuto per più di 1.300 anni, ma che se lo spopolamento continua al ritmo attuale sarà abbandonato entro il 2046. C’è quasi tutto l’est europeo, come la Bulgaria: la popolazione è diminuita di oltre l’undici per cento in dieci anni. Secondo il suo ultimo censimento, tra il 2011 e il 2021, la popolazione della Bulgaria è scesa di 844mila persone, a 6,5 milioni. E scenderà a 5,3 milioni entro il 2050. Più di due terzi del paese saranno “deserti demografici” entro vent’anni. In pratica, in un secolo, un paese europeo ha perso due terzi della propria popolazione. Petr Ivanov, un accademico bulgaro, ha commentato così la notizia: “La Bulgaria sta passando una fase di morte demografica clinica, sta morendo… Siamo la nazione che sta scomparendo più velocemente al mondo”.
Poi ci sono tutte le regioni dell’ex Ddr. L’economist ci porta nella Germania dell’est: “Bitterfeld-wolfen ha visto la sua popolazione precipitare da 75mila nel 1989 a 40.500 oggi. Quasi un edificio su cinque è vuoto. Due terzi degli asili nido e più della metà delle scuole hanno chiuso. Il numero di alunni che finiscono la scuola secondaria è diminuito della metà. L’unico settore in espansione è l’assistenza agli anziani”.
Ma soprattutto nella mappa c’è praticamente tre quarti d’italia.
Dal Piemonte, che in questi giorni vede scendere per la prima volta sotto i centomila il numero di studenti, alla Liguria, al Friuli, e tutto il sud e le isole. Entro una generazione, il Mezzogiorno perderà da solo oltre sei milioni abitanti (meno trentadue per cento) passando dagli attuali 19,8 a 13,6 milioni. Basilicata e Sardegna subiranno un’emorragia del quaranta per cento. A Genova, per due negozi della linea Pré Natal ci sono una quindicina tra punti vendita e supermercati per animali delle catene Arcaplanet e Fortesan.
Basta ascoltare quanto ha detto nei giorni scorsi il presidente della Società di diagnosi prenatale e medicina fetale Claudio Giorlandino. “Pensate che dieci anni fa nascevano 600mila italiani, quest’anno solo 294mila e le proiezioni future sono spaventose. Gli italiani sono in via di estinzione. Secondo le proiezioni, nel 2025 saranno meno di 250mila. Se li mettiamo a confronto con i decessi, già oggi stiamo perdendo oltre 500mila connazionali all’anno. Tra pochi decenni non ci saranno più italiani! Eppure, le città sono piene di pubblicità, spesso macabre ed imbarazzanti, di agenzie di pompe funebri e non si vedono più in giro cartelli pubblicitari sui prodotti della prima infanzia”.
In vent’anni, il pil italiano scenderà di cinquecento miliardi dagli attuali 1.800, riducendosi di un terzo, ha spiegato il presidente dell’istat, Gian Carlo Blangiardo. Ci sarà un giovane ogni tre anziani. Cinquemila tra borghi e piccoli comuni spariranno. Negli ultimi otto anni, in base ai dati del governo, in Italia sono state chiuse 1.301 scuole, il 13,3 per cento. Al ritmo di cento all’anno che chiudono, nel 2050 rimarranno meno di cinquemila scuole. Perderemo tremila scuole in una sola generazione. Siamo dei malati terminali.
 
Ier sera sono stato fuori un'ora. C'era gente solo al bar. In un'ora di cammino in centro storico ho incontrato 6 persone perarltro ognuno col suo da fare.
Col freddo e la crisi il và pensiero è starsene a casa o al bar.
 
Tra i paesi dell’unione europea che si spopolano, l’italia è il peggiore

Giulio Meotti · 26 gen 2023

Roma. La Commissione europea vuole aiutare le regioni europee che si stanno spopolando a formare, trattenere e attrarre lavoratori al fine di limitare l’impatto suicida della “transizione demografica”, ha spiegato Dubravka Šuica, commissario europeo per la Demografia. E per chiarire la situazione, la Commissione ha pubblicato una mappa. Dal bianco, tutto sommato stabile, al rosso, in pieno suicidio demografico.
Ci sono regioni spagnole, la “España vacía”, come il villaggio di Pitarque, ai piedi di una montagna in Aragona, sopravvissuto per più di 1.300 anni, ma che se lo spopolamento continua al ritmo attuale sarà abbandonato entro il 2046. C’è quasi tutto l’est europeo, come la Bulgaria: la popolazione è diminuita di oltre l’undici per cento in dieci anni. Secondo il suo ultimo censimento, tra il 2011 e il 2021, la popolazione della Bulgaria è scesa di 844mila persone, a 6,5 milioni. E scenderà a 5,3 milioni entro il 2050. Più di due terzi del paese saranno “deserti demografici” entro vent’anni. In pratica, in un secolo, un paese europeo ha perso due terzi della propria popolazione. Petr Ivanov, un accademico bulgaro, ha commentato così la notizia: “La Bulgaria sta passando una fase di morte demografica clinica, sta morendo… Siamo la nazione che sta scomparendo più velocemente al mondo”.
Poi ci sono tutte le regioni dell’ex Ddr. L’economist ci porta nella Germania dell’est: “Bitterfeld-wolfen ha visto la sua popolazione precipitare da 75mila nel 1989 a 40.500 oggi. Quasi un edificio su cinque è vuoto. Due terzi degli asili nido e più della metà delle scuole hanno chiuso. Il numero di alunni che finiscono la scuola secondaria è diminuito della metà. L’unico settore in espansione è l’assistenza agli anziani”.
Ma soprattutto nella mappa c’è praticamente tre quarti d’italia.
Dal Piemonte, che in questi giorni vede scendere per la prima volta sotto i centomila il numero di studenti, alla Liguria, al Friuli, e tutto il sud e le isole. Entro una generazione, il Mezzogiorno perderà da solo oltre sei milioni abitanti (meno trentadue per cento) passando dagli attuali 19,8 a 13,6 milioni. Basilicata e Sardegna subiranno un’emorragia del quaranta per cento. A Genova, per due negozi della linea Pré Natal ci sono una quindicina tra punti vendita e supermercati per animali delle catene Arcaplanet e Fortesan.
Basta ascoltare quanto ha detto nei giorni scorsi il presidente della Società di diagnosi prenatale e medicina fetale Claudio Giorlandino. “Pensate che dieci anni fa nascevano 600mila italiani, quest’anno solo 294mila e le proiezioni future sono spaventose. Gli italiani sono in via di estinzione. Secondo le proiezioni, nel 2025 saranno meno di 250mila. Se li mettiamo a confronto con i decessi, già oggi stiamo perdendo oltre 500mila connazionali all’anno. Tra pochi decenni non ci saranno più italiani! Eppure, le città sono piene di pubblicità, spesso macabre ed imbarazzanti, di agenzie di pompe funebri e non si vedono più in giro cartelli pubblicitari sui prodotti della prima infanzia”.
In vent’anni, il pil italiano scenderà di cinquecento miliardi dagli attuali 1.800, riducendosi di un terzo, ha spiegato il presidente dell’istat, Gian Carlo Blangiardo. Ci sarà un giovane ogni tre anziani. Cinquemila tra borghi e piccoli comuni spariranno. Negli ultimi otto anni, in base ai dati del governo, in Italia sono state chiuse 1.301 scuole, il 13,3 per cento. Al ritmo di cento all’anno che chiudono, nel 2050 rimarranno meno di cinquemila scuole. Perderemo tremila scuole in una sola generazione. Siamo dei malati terminali.
Il gatto nella scatola sembra interessato
 
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Vado a scaldare il motore della mia OPEL ASTRA F...!!! :sneaky:
 
Ottimo articolo, l'argomento è importantissimo e certamente non leggero.

Strano che il thread si trovi qui in Arena Club, anziché in Arena Politica.
 
Ottimo articolo, l'argomento è importantissimo e certamente non leggero.

Strano che il thread si trovi qui in Arena Club, anziché in Arena Politica.
Ho pensato la stessa cosaOK!OK!
Ottimo articolo, l'argomento è importantissimo e certamente non leggero.

Strano che il thread si trovi qui in Arena Club, anziché in Arena Politica.
Tra i paesi dell’unione europea che si spopolano, l’italia è il peggiore

Giulio Meotti · 26 gen 2023

Roma. La Commissione europea vuole aiutare le regioni europee che si stanno spopolando a formare, trattenere e attrarre lavoratori al fine di limitare l’impatto suicida della “transizione demografica”, ha spiegato Dubravka Šuica, commissario europeo per la Demografia. E per chiarire la situazione, la Commissione ha pubblicato una mappa. Dal bianco, tutto sommato stabile, al rosso, in pieno suicidio demografico.
Ci sono regioni spagnole, la “España vacía”, come il villaggio di Pitarque, ai piedi di una montagna in Aragona, sopravvissuto per più di 1.300 anni, ma che se lo spopolamento continua al ritmo attuale sarà abbandonato entro il 2046. C’è quasi tutto l’est europeo, come la Bulgaria: la popolazione è diminuita di oltre l’undici per cento in dieci anni. Secondo il suo ultimo censimento, tra il 2011 e il 2021, la popolazione della Bulgaria è scesa di 844mila persone, a 6,5 milioni. E scenderà a 5,3 milioni entro il 2050. Più di due terzi del paese saranno “deserti demografici” entro vent’anni. In pratica, in un secolo, un paese europeo ha perso due terzi della propria popolazione. Petr Ivanov, un accademico bulgaro, ha commentato così la notizia: “La Bulgaria sta passando una fase di morte demografica clinica, sta morendo… Siamo la nazione che sta scomparendo più velocemente al mondo”.
Poi ci sono tutte le regioni dell’ex Ddr. L’economist ci porta nella Germania dell’est: “Bitterfeld-wolfen ha visto la sua popolazione precipitare da 75mila nel 1989 a 40.500 oggi. Quasi un edificio su cinque è vuoto. Due terzi degli asili nido e più della metà delle scuole hanno chiuso. Il numero di alunni che finiscono la scuola secondaria è diminuito della metà. L’unico settore in espansione è l’assistenza agli anziani”.
Ma soprattutto nella mappa c’è praticamente tre quarti d’italia.
Dal Piemonte, che in questi giorni vede scendere per la prima volta sotto i centomila il numero di studenti, alla Liguria, al Friuli, e tutto il sud e le isole. Entro una generazione, il Mezzogiorno perderà da solo oltre sei milioni abitanti (meno trentadue per cento) passando dagli attuali 19,8 a 13,6 milioni. Basilicata e Sardegna subiranno un’emorragia del quaranta per cento. A Genova, per due negozi della linea Pré Natal ci sono una quindicina tra punti vendita e supermercati per animali delle catene Arcaplanet e Fortesan.
Basta ascoltare quanto ha detto nei giorni scorsi il presidente della Società di diagnosi prenatale e medicina fetale Claudio Giorlandino. “Pensate che dieci anni fa nascevano 600mila italiani, quest’anno solo 294mila e le proiezioni future sono spaventose. Gli italiani sono in via di estinzione. Secondo le proiezioni, nel 2025 saranno meno di 250mila. Se li mettiamo a confronto con i decessi, già oggi stiamo perdendo oltre 500mila connazionali all’anno. Tra pochi decenni non ci saranno più italiani! Eppure, le città sono piene di pubblicità, spesso macabre ed imbarazzanti, di agenzie di pompe funebri e non si vedono più in giro cartelli pubblicitari sui prodotti della prima infanzia”.
In vent’anni, il pil italiano scenderà di cinquecento miliardi dagli attuali 1.800, riducendosi di un terzo, ha spiegato il presidente dell’istat, Gian Carlo Blangiardo. Ci sarà un giovane ogni tre anziani. Cinquemila tra borghi e piccoli comuni spariranno. Negli ultimi otto anni, in base ai dati del governo, in Italia sono state chiuse 1.301 scuole, il 13,3 per cento. Al ritmo di cento all’anno che chiudono, nel 2050 rimarranno meno di cinquemila scuole. Perderemo tremila scuole in una sola generazione. Siamo dei malati terminali.
Fa paura leggere queste cose. Sapendo che sono vere.
 
Cause dell'estinzione?
 
Cause dell'estinzione?
Sono soprattutto segnali di un'economia che non funziona, almeno non per il ceto medio/basso. Nel "disagio" di un futuro allarmante la gente si dilegua..oppure non fa figli..
Questo è il mio parere, ovviamente...
 
Cause dell'estinzione?
una delle cause è l'ipergamia femminile, io per esempio anche se volessi fare figli, non ne avrei la possibilità perché non ho mai trovato una donna a cui piacessi.

Tanti diranno eh ma la pandemia, eh ma la guerra, ma le nascite sono in calo dal 2008, casualmente anno di scoppio del mondo dei social network in italia.
 
una delle cause è l'ipergamia femminile, io per esempio anche se volessi fare figli, non ne avrei la possibilità perché non ho mai trovato una donna a cui piacessi.

Tanti diranno eh ma la pandemia, eh ma la guerra, ma le nascite sono in calo dal 2008, casualmente anno di scoppio del mondo dei social network in italia.
Probabilmente sei solo un cesso senza dovere andare a scomodare tutti questi avvenimenti
 
Io invece credo che l'ideologia femminista c'entri molto più delle difficoltà economiche ....
 
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